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PRETTI Francesco

Cagliari 28.09.1903 / Roma 16.04.1988

1932. Atletica Leggera. Ritirato 50 km marcia

1948. Atletica Leggera. Ritirato 50 km marcia

Nato in Sardegna da genitori di origine emiliana. Tesserato per l’Amsicora, nel 1922 partecipa alla sua prima gara di marcia, la “Cagliari-Quartu-Cagliari” di 18 km: tra la sorpresa generale, va in testa all’inizio e vi rimane fino al traguardo. Alto 1,68mx68 kg, sembra possedere buone attitudini, ma per capire il suo futuro deve confrontarsi a livello nazionale. Inizia a farlo nelle preolimpiche del 1924 dove però si trova davanti avversari più forti e smaliziati, Frigerio e Pavesi su tutti. Coglie qualche buon piazzamento, ma non viene selezionato per i Giochi di Parigi. Nel 1925 insiste e stavolta fa centro. Il 7 giugno a Riva del Garda vince il tricolore juniores dei 10 km. Il 29 giugno a Bologna chiude al terzo posto i 10 km dei tricolori assoluti, sopravanzato da Gariboldi e Bosatra. Appare in grado di crescere. Il 25 ottobre termina al sesto posto il “Giro di Milano” vinto dallo stesso Gariboldi, ma è primo tra gli juniores e ciò conferma le sue doti in prospettiva. Nel 1926 trova un ingaggio nella “Milizia Portuaria” di Genova che gli dà modo di crescere sotto il profilo tecnico ed agonistico. Il 20 giugno a Roma, con la 112a Legione della MVSN, si aggiudica il prestigioso “Scudo Nelli” in una gara a squadre sul tradizionale “giro di Castel Giubileo”[1]. Il 20 settembre a Bologna finisce terzo una 5 km, alle spalle di Valente e Gariboldi. Dopo essere stato battuto sui 5 km dal grande Frigerio, in tournée in Sardegna, il 19 dicembre Pretti si aggiudica con una certa scioltezza il “Giro di Cagliari”. Nel 1927 Pretti risiede a Roma dove il 6 marzo chiude al quinto posto la “Coppa Igliori” vinta da De Petra che si aggiudica anche il “GP Nazionale” a Padova il 21 aprile, su 20 km, quando Pretti chiude terzo, superato anche da Gariboldi. Il 10 luglio Pretti vince la “Roma-Ostia” su 23,5 km. Il 7 agosto chiude al terzo posto il “Giro di Milano”, alle spalle di Valente e Rivolta. Nei tricolori di Bologna, disputati a metà settembre, si ritira nella 10 km vinta da Valente con cui battaglia nelle prime fasi, per poi cedere nettamente. Il 26 ottobre a Bari lo stesso Valente lo precede in una 5 km. Nel 1928 Pretti è ancora tra i migliori. Il 29 aprile, a Padova, vince una gara a squadre su 22 km, con la 112a Legione Urbe: con lui gareggiano Callegari, Fradegrada ed il conterraneo Loi. Il 6 maggio chiude al secondo posto il “Giro di Milano”, battuto solo dal forte Valente. 14 giorni dopo, vince la “Milano-Miradolo”, superando lo stesso Valente. Il 24 giugno chiude al terzo posto la “Venezia-Padova”, battuto da Rivolta e Giani. Il 16 settembre, con la stessa squadra della 112a Legione Urbe, si aggiudica il “Giro di Roma”. Quattro giorni dopo, ancora nella capitale, chiude al terzo posto la “Coppa Paskowski”, alle spalle di Di Salvo e Fradegrada. Il 23 dicembre altra gara a squadre, il prestigioso “Scudo Nelli” a Roma: la 112a Legione di Pretti finisce seconda, alle spalle degli Allievi della Guardia di Finanza.

pretti grandeTorna in gara solo il 26 maggio 1929 nella sua Cagliari dove vince agevolmente una 5km. Il 16 giugno chiude al secondo posto il “Giro di Milano”, 23 km, alle spalle di Rivolta. Sette giorni dopo, termina terzo la “Venezia-Padova”, sopravanzato da Rivolta e Pavesi. Il 14 luglio, sulla pista della Farnesina a Roma, Pretti, che ora corre per la “Fiamma Nera”, si aggiudica il titolo laziale di marcia, disputato su 8 km. È in forma: il 4 agosto vince la “Parma-Salsomaggiore” di 25 km, battendo tutti i migliori marciatori italiani del momento. Perde però il ritmo vincente. Ai tricolori di Bologna, il 21 e 22 settembre, parte bene nella 10 km, ma poi si disunisce, non resiste ai primi e si ritira. Si rivede solo un mese dopo, il 24 ottobre, nei tricolori della 50 km a Trieste: chiude terzo, sopravanzato dal sorprendente Poggiolini e Giani. Nel 1930 si prepara bene ed esordisce col botto: il 21 aprile, in un mare di folla entusiasta, si aggiudica il “Giro di Roma” sui 20 km. Si ripete il 4 maggio nel “Giro di Milano”, su 24,5 km: è il suo grande momento e tenta pure la carta oltremanica. Difatti l’11 maggio si schiera al via del campionato inglese sulle 20 miglia a Derby: coglie un buon 5° posto, trovando molti estimatori per il suo stile impeccabile (vince Plumb). Torna in Inghilterra il 12 luglio ed a Londra chiude al 2° posto una 50km, battuto da Green che lo stacca di 8’. Ormai è tra i nostri migliori marciatori e si conferma nel tricolore di maratonina che si svolge il 3 agosto a Sulmona, vincendo con un certo margine. Fa ancora meglio, dimostrandosi il numero uno, il 24 agosto quando a Salsomaggiore si aggiudica il tricolore della 50km (o “maratona di marcia” come la chiamano allora) davanti a tutti i migliori. Si rivede solo il 4 giugno 1931 quando termina al terzo posto il “Giro di Roma” su 25 km, preceduto da De Petra e Romeo. Il 28 giugno è di nuovo terzo nel tricolore di “maratonina”, 27 km, sul percorso Roma-Ostia: vince Olivoni su Donadoni. Si rivede ad alti livelli solo il 20 settembre a Milano, sui 40km della “Coppa Mussolini”, con partenza ed arrivo all’Arena: finisce quarto, preceduto nell’ordine da Rivolta, Brignoli e Gobbato. Sette giorni dopo, in giornata-no, si ritira invece nel tricolore della 50km, disputato tra Milano e Como, vinto da Rivolta. Nel 1932, come tutti, cerca i Giochi e nella prima preolimpica non va male: il 24 aprile sui 31,2 km del “Giro di Roma” finisce difatti terzo, sopravanzato da Olivoni e Valente. Chiude invece quarto il 7 maggio nel tricolore di “maratonina di marcia”, disputato a Firenze nel parco delle Cascine su 35km: a sopravanzarlo Brignoli, Frigerio e Rivolta, ma il risultato non è da disprezzare, nemmeno in chiave azzurra. I tre lo superano anche nella preolimpica di Bologna del 26 maggio quando però a batterlo è pure Gobbato: la strada per Los Angeles rimane ancora nebulosa. Tant’è vero che la FIDAL, dopo aver testato i marciatori nell’apposito ritiro collegiale preolimpico di Firenze, decide di effettuare una sorta di trial, inviando gli atleti al Campionato Inglese della 50 km a Leicester: considerando Frigerio intoccabile, per tanti motivi non ultimi quelli “politico-sportivi”, rimangono due posti. Pretti trova la giornata di grazia proprio al momento giusto e vince alla grande, staccando nettamente il britannico Johnson e l’altro italiano Rivolta, terzo.

Con Brignoli ritirato, Pretti si guadagna il viaggio a Los Angeles. Terminato finalmente il collegiale fiorentino, il 1° luglio gli azzurri vengono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti e Pretti ritrova presto una buona forma. La 50 km di marcia si svolge per la prima volta ai Giochi. Si parte e si arriva nell’imponente “Coliseum”, con un ampio giro intorno a Los Angeles. Al via solo 15 atleti di 10 nazioni: pochi, ma il livello è alto e la prova molto dispendiosa. Pretti all’inizio emerge con grande vigore e rimane in testa con Frigerio. Al 15° km sui due rientra il britannico Green, col canadese Cieman poco lontano. Al km 22 arriva anche il lettone Dalins. Pretti, problemi allo stomaco, è il primo a cedere: si installa in quarta posizione, ma accusa ulteriori problemi gastrici e dolori ad un piede. Improvvisamente rallenta ed al km 28 si ritira sfinito: viene caricato su un’ambulanza e trasportato all’arrivo dove comunque si riprende in fretta. Niente di grave, ma certo rimane il rammarico per una prestazione sfortunata, ma anche forse troppo avventata. L’oro va al britannico Green sul lettone Dalins ed un grande Frigerio. Smaltita la sbornia olimpica e rientrato in Italia, Pretti torna ad allenamenti e gare. Si ripresenta però solo il 9 ottobre ai tricolori della 50km, disputati da Milano a Como: intirizzito dal freddo, si ritira senza mai essere protagonista (vince Olivoni). Inizia tranquillo il 1933. Il 4 giugno finisce terzo sui 25 km del “Criterium Nazionale” di Milano, alle spalle di Brignoli e Gobbato. Coglie il gradino più basso del podio anche nella “Roma-Lido” del 22 ottobre, superato da Gobbato e Capuozzo. Torna al successo il 29 ottobre nel “Giro di Pescara”, su 20,5km. Il 26 novembre, in una giornata di forte pioggia, chiude al secondo posto il “Giro di Roma”, battuto da De Petra. Pretti si rivede solo a metà maggio 1934 quando a Cagliari termina al terzo posto il Criterium Nazionale di maratonina, sopravanzato da Gobbato e Capuozzo. Lo stesso Gobbato il 20 maggio vince la “Milano-Rho”, 25 km, proprio davanti a Pretti che il 17 giugno finisce sesto la “Roma-Lido” appannaggio di Valente. L’8 luglio a Roma Pretti si aggiudica il campionato zonale sui 30km. 14 giorni dopo, a Milano si ritira nel tricolore dei 50km. Il 19 agosto Pretti chiude al quarto posto il “Giro di Bolzano” vinto da Brignoli.

Il 15 settembre Pretti effettua, assieme a Brignoli, un test sui 50km alla Farnesina: sembra un po’ una follia, ma invece realizza un tempo di assoluto valore (4h39’36”), una sorta di record italiano non ufficiale[2], che lo catapulta già in prospettiva olimpica. Visto che è in forma, insiste: il 10 settembre sulla stessa pista stabilisce il primato italiano delle 20miglia in 2h47’37”. Quindi è protagonista ai cosiddetti “Giochi Partenopei” di Napoli, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti atletici nazionali: l’11 novembre termina al terzo posto la “maratonina di marcia”, alle spalle di De Petra e Andreini. Si rivede il 30 giugno 1935 a Roma dove chiude secondo la “Coppa del Duce”, 26,5km, alle spalle di Brignoli che sette giorni dopo si aggiudica pure la “Coppa Galbusera” a Milano, su 27 km, dove Pretti finisce terzo, superato pure da Rivolta. Il 27 luglio a Firenze Pretti finisce secondo il tricolore dei 50km, alle spalle dello stesso Rivolta: è una buona prestazione che lancia le sue quotazioni in chiave azzurra. Affronta però il 1936 forse troppo tranquillo: non partecipa alle prime preolimpiche, peraltro disputate a Milano, e probabilmente sbaglia perchè non trova poi il ritmo di gara giusto. Il 1 giugno è battuto dal toscano Andreini nel “Giro di Napoli” (21 km). L’ultima sua speranza è rappresentata dai tricolori della 50km, disputati il 7 giugno a Milano: mai in gara per la vittoria, si ritira (vince Rivolta). Gioca la carta della disperazione il 28 giugno a Milano, sui 25km della “Coppa Corbellini”: finisce terzo, superato da Gobbato e Rivolta. Questi due vanno a Berlino, lui no: è la dura legge della strada. Oltre tutto Pretti viene squalificato due mesi per aver ingiuriato un giudice. Nelle stagioni successive colleziona una lunga serie di ritiri ai Campionati nazionali su strada ed in pista, ma non demorde. È ancora combattivo e determinato a farsi valere anche dopo la fine della guerra e la sua costanza viene premiata: il terzo posto ottenuto a Barletta il 21 settembre 1947 nel Campionato della 50km gli apre la strada per i Giochi di Londra del 1948, dove però si ritira. Marcia fino a 85 anni, nel 1986 è iridato dei 5km “master”. Proprio mentre sta marciando, una mattina allo Stadio dei Marmi di Roma, è vittima di un infarto dal quale non si riprende. Forse, la morte che avrebbe voluto.


[1] Con lui gareggiano Fradegrada, Callegari, Cipollina, Romeo e Preti

[2] Le prestazioni oltre le 25miglia non vengono difatti riconosciute come record dalla IAAF