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PONTE Carlo

Genova 03.05.1890 / Genova febbraio 1960

1924. Lotta Greco-romana. Eliminato Secondo Turno pesi gallo

Complice la guerra, ottiene i suoi migliori risultati oltre i 30 anni di età. Il primo successo di rilievo arriva l’8 giugno 1919 nel campionato ligure dei “piuma”: tesserato per la “Colombo”, vince tutti gli incontri in pochi minuti. Ai tricolori di Milano, disputati in dicembre, pur vincendo diversi incontri[1], termina terzo, superato da G. Gargano e Ghezzi (per sorteggio). Si rivede nel luglio 1920 quando riconquista il titolo ligure dei piuma. Tra il 10 ed il 13 luglio partecipa alle selezioni olimpiche, tenutesi a Genova nella palestra della “Colombo”. Vince con Selleri ma poi un infortunio lo costringe alla resa e sfuma il sogno olimpico. Si tratta di un duro colpo per Ponte che nei mesi seguenti non riesce più ad emergere, stentando molto a ritrovare la forma. Sparisce quasi di scena per due anni, almeno ad alti livelli. Si rivede nel 1923. A metà febbraio vince il campionato sociale della “Colombo”, nei piuma, categoria nella quale combatte anche nel grande meeting nazionale organizzato dalla FAI a Genova, proprio nei locali della “Colombo”, dal 8 all’11 marzo. Ponte vince tutti gli incontri tranne quello con Pizzoccaro, finito in parità: i due così conseguono il torneo a pari merito. Il 24 aprile Ponte è secondo tra i “minimi” nel torneo di Prato, battuto solo da Giacomo Gargano, fratello dell’olimpionico Andrea. Il 21 ottobre è secondo anche nella “Coppa Croce” a Genova, superato da Cavallera, ma porta punti preziosi alla “Colombo” che vince la classifica a squadre. Ponte partecipa con grandi speranze ai tricolori di metà novembre che si tengono proprio nella palestra della “Colombo” a Genova, ma ha di nuovo sfortuna: nel primo incontro si sloga un polso e si ritira. Nel 1924, a 34 anni e con i Giochi in programma, capisce di avere l’ultima occasione per emergere e non la manca. A metà aprile vince il torneo di Prato, prima selezione olimpica, mettendo un primo mattoncino per la convocazione. Il 1° giugno a Genova, ancora nei locali della “Colombo”, chiude al secondo posto, alle spalle di Gozzi, il torneo dell’ultima e decisiva preolimpica: ciò gli garantisce comunque la maglia azzurra per Parigi.

ponte grandeLe prove olimpiche di lotta si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. Ponte gareggia nei “gallo” col limite di 58 kg che viene istituito ai Giochi per la prima volta. Al via 25 atleti di 15 nazioni. Vige la regola della doppia sconfitta ovvero viene eliminato il lottatore che perde due incontri. Il 6 luglio Ponte perde ai punti col norvegese Olsen ed il giorno seguente è battuto, ancora ai punti, dal ceco Bozdech. Come da regolamento, Ponte viene eliminato per una partecipazione che non ha lasciato segno. Oro all’estone Putsep davanti ai finnici Ahlfors ed Ikonen. Dopo i Giochi, riprende con più intensità la professione di palombaro che già aveva iniziato a praticare negli anni precedenti, sia pure in maniera discontinua. Nel 1925, tra un’immersione e l’altra, trova ancora il tempo per gareggiare: il 5 maggio a Prato viene battuto solo da Quaglia e chiude secondo. Il 14 giugno vince il torneo del concorso ginnico di Viareggio. Ha le sue ultime grandi giornate a Genova, nella palestra della “Colombo”, il 7 e 8 novembre quando si aggiudica il tricolore dei “gallo” senza perdere un incontro. Si rivede agli Europei di Milano, disputati al sempre gremito Teatro Carcano dal 17 al 19 dicembre. Ponte si batte bene, supera diversi avversari tra cui l’austriaco Grijn e giunge ai combattimenti decisivi per le medaglie: qui perde con l’ungherese Magyar (poi oro), ai punti, e viene schienato dal connazionale Gozzi (argento). Guadagna però un bel terzo posto e la conseguente medaglia di bronzo. Nel 1926 inizia tranquillo, causa anche la scarsità di gare, ma l’esordio è subito vincente: il 25 aprile guadagna il campionato sociale della “Colombo” oltre a giungere terzo nella gara di sollevamento pesi (vince Mascherpi). Il 9 maggio, in un’esibizione nella palestra della Doria a Genova, viene schienato dall’emergente Nizzola, non senza sorpresa. 15 giorni dopo vince tra i “gallo” nella “Targa Pampuri”, disputata a Torino nei locali della YMCA, contribuendo non poco col suo successo alla vittoria della “Colombo” nella classifica generale del trofeo. Nel 1927, ormai 37enne e sempre più impegnato col lavoro, non ottiene risultati importanti e praticamente esce di scena senza nemmeno tentare la qualificazione olimpica per i Giochi di Amsterdam.


[1] Batte Ghio, Lavagna, Costa e Scandolari