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POLAZZO Derna

Trieste 27.03.1912 / Sagrado (GO) 03.01.1994

1928. Atletica Leggera. 6a 4x100 (con Bonfanti, Marchini e Vivenza), Eliminata Primo Turno 100 m

Sin da adolescente pratica sport, anche la pallacanestro dove precorre i tempi a livello nazionale. Si dedica però soprattutto all’atletica, e con buoni risultati. Il 28 agosto 1927, sul campo meneghino della “Forza e Coraggio”, partecipa alla selezione per il match Italia-Francia: chiude terza nell’alto, superata da Martini e Sacco. Il 2 ottobre partecipa ai tricolori di Bologna: terza nell’alto e nel lungo, quarta sui 100, si piazza seconda nella 4x100 con l’US Triestina[1]. Sette giorni dopo, nella preolimpica della sua Trieste vince gli 80 ed è seconda nel lungo, battuta da Martini. Nel 1928 arriva la notizia che una nostra rappresentanza femminile parteciperà, per la prima volta, ai Giochi e Polazzo ambisce giustamente ad essere della partita. Il 15 aprile a Trieste vince 80 e lungo. Il 27 maggio si distingue nella preolimpica di Pesaro: vince i 100 e chiude seconda nell’alto, battuta da Martini. Altra prova di selezione il 10 giugno al “Littoriale” di Bologna: Polazzo chiude seconda nell’alto e nel lungo, gare vinte rispettivamente da Martini e Bernardi. La preolimpica decisiva si svolge il 15 luglio a Dalmine: Polazzo ottiene il miglior tempo sui 100 e si guadagna la maglia azzurra ai Giochi. A dir la verità sino all’ultimo è insidiata dalla torinese Scolari che però, per sue problematiche personali, rifiuta la convocazione. A 16 anni è tra le più giovani dell’intera spedizione azzurra. Le gare olimpiche di atletica si disputano nell’Olympisch Stadion. Polazzo esordisce il 30 luglio nei 100 cui partecipano 31 atlete di 13 nazioni. Non va molto bene: nella sua batteria giunge terza su tre e viene subito eliminata. È superata dalla tedesca Holdmann (che corre in 13” netti) e dall’australiana Robinson le quali si qualificano al turno successivo. L’oro va proprio alla Robinson, argento per canadese Rosenfeld e bronzo all’altra canadese Smith. Polazzo ci riprova nella 4x100, assieme a Bonfanti, Marchini e Vivenza. Va un po’ meglio: le nostre il 4 agosto giungono terze nella semifinale, dietro Stati Uniti e Germania, qualificandosi per la finale, sopravanzando il Belgio. Merito anche di Polazzo, ultima frazionista, che guadagna di forza la terza piazza. È un risultato storico: per la prima volta difatti un’azzurra, in questo caso una squadra, disputa una finale olimpica di atletica. L’epilogo non è tuttavia ottimale: con 53”6 chiudono seste su sei, ma mai come stavolta vale la massima “l’importante è partecipare”.

La finale testimonia comunque la crescita del movimento sportivo italiano nel suo complesso, seppur tra mille difficoltà ed una realtà civile ancora misogina ed antiquata rispetto al ruolo della donna. L’oro della staffetta va alle forti canadesi che realizzano pure il primato mondiale (53”6) davanti alle statunitensi ed alla Germania. Le nostre sono precedute anche da Francia e Paesi Bassi, ma rimane un risultato significativo. Per Polazzo, deludente sui 100, una partecipazione in chiaroscuro. Si rivede il 14 ottobre ai tricolori di Bologna dove vince il lungo col nuovo record italiano di 5,05m e la 4x75[2]. Chiude poi seconda sui 100, battuta da Scolari, e terza nell’alto dietro Martini e Tonelli. Sette giorni dopo, a Udine primeggia negli 80 ed è seconda nell’alto alle spalle di Martini. Si rivede in gara solo il 12 maggio 1929: a Bologna chiude seconda nel lungo, battuta dall’austriaca Wagner. Il 6 ottobre a Torino, nello stadio militare, si aggiudica il titolo italiano su 80 e 4x100[3]. Il 3 novembre a Napoli, nel nuovo “Stadio del Littorio” al Vomero, vince il lungo ed è seconda sui 200, battuta dalla compagna e concittadina Bravin. Intanto gioca anche a pallacanestro ed il 23 marzo 1930 con la Triestina si aggiudica il titolo italiano, battendo in finale 12-10 la “Ginnastica Torino”: Polazzo è giudicata la migliore in campo. Non a caso entra anche in Nazionale, pur se le prestazioni delle azzurre lasciano ancora a desiderare: il 13 aprile a Nizza sono battute 34-8 dalla Francia. Entra in Nazionale anche in atletica ed a fine giugno disputa i due incontri col Belgio, il giorno 19 a Napoli ed il 24 a Firenze: in entrambe le occasioni Polazzo vince la 4x100[4] e le azzurre si impongono per 48-41 e 52-39. Il 10 agosto a Trieste, sul campo di San Sabba, vince il lungo e chiude seconda sui 60, battuta da Steiner. Improvvisamente, disertati i tricolori, ad ottobre decide di abbandonare l’attività: in quel tempo non è una decisione sorprendente. Le ragazze difatti si sposavano piuttosto giovani e pensavano solo alla famiglia: Polazzo non è la prima nè l’ultima atleta che prende una simile decisione in quel periodo così lontano dalle nostre consuetudini moderne.


[1] Con lei gareggiano Martini, Schuner e Cavazzani

[2] Con lei, per l’US Triestina, gareggiano Cipriotto, Steiner e Martini

[3] Con lei, per l’US Triestina, gareggiano Martini, Steiner e Bravin

[4] Con lei gareggiano Bravin, Steiner e Bongiovanni


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