PINELLI Aroldo Luigi
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1908. Scherma. Eliminato Primo Turno Sciabola Individuale
Nativo di Parma, viene iniziato alla scherma dal padre, il Gen. Macedonio Pinelli, per poi seguire gli insegnamenti dei maestri Salvatore Arista e Salvatore Pecoraro. All’Accademia di Modena risulta il migliore del suo corso nella spada e nella sciabola, l’arma d’attacco per eccellenza. Entra poi nel corpo dei Bersaglieri. Il numero di gare cui partecipa è strabiliante ed è molto alto anche quello in cui vince o si piazza, tanto che è impossibile elencarle tutte[1]. Si possono ricordare comunque i successi ottenuti a Venezia nel 1889 ed a Vicenza due anni dopo. Per vent’anni è tra i nostri migliori schermidori in divisa, vincendo nel 1898 il torneo di spada del 10° Reggimento Bersaglieri cui appartiene e dove trova come istruttore il grande maestro Edoardo De Simone che lo instrada al fioretto. Nello stesso anno, ma con la sciabola, Pinelli vince il torneo organizzato appositamente a Napoli per il genetliaco della Regina. Nella stessa città partenopea, con la sciabola, si impone nel 1899 in due tornei prestigiosi: il “Premio Principe di Napoli”, a Chiaia, e la “Grande Accademia Nazionale” a Palazzo Maddaloni, venendo omaggiato direttamente dal Principe e dalla Principessa in persona. Nell’Esercito è ormai una celebrità: avanza fino al grado di Capitano, ma gli impegni militari gli impediscono spesso di gareggiare nei primi anni del Novecento. Nel 1903 è comunque 2°, con la sciabola, nel torneo di Mortara e l’anno seguente, con la stessa arma, coglie il 5° posto nel torneo del Club d’Armi Milanese.
Torna in auge nel 1907 quando vince la prova di sciabola ed è secondo in quella di fioretto nelle gare nazionali dell’Esercito a Roma, di fronte a Re e Regina, dove scendono in campo i più forti ufficiali italiani. Come tutti gli schermidori del periodo, si cimenta nelle tre armi anche se è la sciabola a dargli le soddisfazioni principali. Masaniello Parise, direttore della Scuola Magistrale ed incaricato di selezionare gli uomini per Londra, non si dimentica di lui e lo inserisce nella lista degli azzurri anche se lo iscrive solo nella prova individuale dove i nostri, probabilmente, hanno meno chances delle gare a squadre. Pinelli, che ormai ha più di 40 anni, imbraccia la sciabola nelle gare disputate nell’apposito playground allestito all’esterno dello stadio di White City. Qui il 18 luglio viene eliminato al primo turno, giungendo 4° su 6 nel suo girone, vincendo 2 incontri (col tedesco Moldenhauer e britannico Leithm ma perdendone 3 (polacco Tvrzsky, olandese Van Hulstijn ed ungherese Fychs). Non certo una prestazione memorabile. Nonostante l’età sportivamente avanzata, continua a gareggiare per qualche anno, soprattutto nei tornei riservati ai militari: nel 1909 vince l’apposito Campionato Nazionale di sciabola a Roma ed é 3° nella sciabola e 6° nel fioretto al torneo di Desenzano. L’anno seguente il suo declino è testimoniato dai piazzamenti ottenuti nel torneo di Ferrara dove avanzano strepitose nuove leve (Nadi su tutti): 11° nel fioretto e 12° nella sciabola. Termina praticamente qui, complice anche l’età sportivamente avanzata, la sua carriera su alti livelli.
[1] Per un elenco per lo meno fino al 1904, si veda E. Morelli, Lame incrociate, scherma e duelli, 2a ed. Bari 1904 pagg. 198-200