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PIETRASANTA Francesco

1912. Scherma. Eliminato Quarti di Finale Fioretto Individuale, Eliminato Quarti di Finale Sciabola Individuale

Bresciano, intraprende la carriera militare e diventa tenente dei Bersaglieri. Inizia a segnalarsi molto giovane, giungendo 5° nel torneo di sciabola di Alessandria nel 1898. L’anno seguente è il migliore, sia nella spada che nella sciabola, tra i militari che si fronteggiano ad Asti. Nel 1900 è 5° nel Campionato Lombardo di sciabola. Tuttavia svolge principalmemte la sua attività militare e sportiva in Piemonte: nel 1903 a Cuneo è 5° nella sciabola e 8° nella spada, alternandosi con disinvoltura nelle due armi. E’ tuttavia la sciabola a dargli le soddisfazioni principali: nel 1904 è 2° nel torneo del Club d’Armi Milanese, battuto da Gnesutta, e nel 1906 vince l’apposito Campionato Italiano, il primo della storia. Spesso tra i migliori, è selezionato in Nazionale per i Giochi di Londra del 1908, ma alla fine Masaniello Parise, cui è stato dato incarico di scegliere gli uomini per le gare olimpiche, lo relega al ruolo di riserva. Nel successivo quadrienno si mantiene su buoni livelli di rendimento anche se vince raramente i tornei cui partecipa, spesso riservati esclusivamente ai militari. Nel 1909 è terzo sia nel Campionato Italiano Militare che nella “Coppa Pontenani”, svoltesi entrambi a Roma e con la sciabola, arma con cui è terzo pure ai tricolori, manifestazione in cui è quinto nel fioretto. L’anno seguente fa ancora meglio: vince difatti il titolo italiano per militari nella sciabola e si piazza terzo nei tricolori assoluti di fioretto (vince Alaimo), disputati ai primi di giugno al Teatro Argentina di Roma. Nel 1911 gareggia poco, assorbito dagli impegni militari.

L’anno seguente, essendo sempre tra i migliori esponenti dell’Esercito (che non ha un ruolo minore al cospetto con la Federazione), si guadagna finalmente la partecipazione effettiva ai Giochi dove viene schierato nell’individuale sia della sciabola, da sempre la sua arma preferita, che del fioretto. Le prove di scherma si svolgono all’Ostermalms Idrottpslats, in centro a Stoccolma, su pedane realizzate sopra campi da tennis. Al torneo di fioretto partecipano 94 atleti di 15 nazioni. Assenti i francesi, tra mille polemiche, in quanto contrari al regolamento che non considera bersagli validi le braccia. Pietrasanta inizia alla grande: il 6 luglio vince tutti i 5 incontri della sua poule eliminatoria. Ma il giorno seguente, nei quarti di finale, ha un brutto passaggio a vuoto e perde tutti i 4 incontri, giungendo 5° su cinque e venendo ovviamente eliminato. Stessa sorte nel torneo di sciabola cui partecipano 64 atleti di 12 nazioni. Il 17 luglio parte di nuovo alla grande, aggiudicandosi i 3 incontri della poule. Nel pomeriggio dello stesso giorno affronta i quarti di finale dove perde un solo incontro, ma viene eliminato per il computo delle stoccate totali che lo relegano al 4° posto su cinque. Termina così la sua avventura olimpica, un po’ grigia. Continua poi ad alternare gli impegni militari con la scherma: nel 1913 ai tricolori è 3° nella sciabola e 5° nel fioretto. Poi però la sua attività agonistica si dirada velocemente anche se continua sporadicamente a gareggiare nei tornei per militari: nel 1914 a Genova è 3° pari merito nel fioretto e nella sciabola. Ma in sostanza, complice poi anche la Prima Guerra Mondiale, sparisce dalla scena schermistica nazionale.