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PIANA Remo

Roma 06.09.1908 / Russia 07.04.1943

1936. Pallacanestro. 

Si tessera ancora adolescente per la “Ginnastica Roma” dove comincia a giocare a pallacanestro in una squadra che la società ha in pratica “ereditato” dalla Guardia di Finanza, allenata dal maresciallo Angelo Bovi il quale rimane coach del quintetto capitolino. Piana, sin dai 18 anni, è un buon giocatore ed entra in prima squadra. Dopo aver perso nel 1927 la semifinale di Campionato con la YMCA Torino per 18-14, la “Ginnastica Roma” si aggiudica il titolo italiano nel 1928 quando il girone finale si svolge a Milano sul campo di Via Vignola in un’unica giornata, il 21 ottobre. La “Ginnastica Roma” dapprima si “vendica” della YMCA, battendola 34-12. Quindi supera in finale la “Costanza” di Milano 27-21, ottenendo così il suo primo titolo. Nel 1929 il Campionato non si disputa, passando direttamente al 1930: nel girone finale, disputato a Bologna il 12 e 13 aprile, la “Ginnastica Roma” supera 26-23 la “Reyer”, ma perde l’incontro decisivo con la Triestina 18-8. I giuliani, che battono di misura (19-18) la “Reyer”, si aggiudicano così lo scudetto. Il Campionato del 1931 ha un finale controverso, da carte bollate. Dopo aver vinto i rispettivi gironi eliminatori[1], in finale si affrontano ancora romani e triestini. I capitolini in casa vincono 23-18, i giuliani rispondono a Trieste 23-13. Si rende dunque necessaria la “bella”, disputata il 28 giugno a Bologna: vince la Triestina 17-15. Ma s’è verificato un fatto clamoroso: i giuliani difatti hanno effettuato tre sostituzioni contro le due ammesse dal regolamento. Il reclamo dei capitolini viene accolto dalla Federazione: 2-0 a tavolino per la “Ginnastica Roma” che così vince il campionato. A sorpresa, nel 1932 il Campionato non va troppo bene per i romani che nel girone eliminatorio vengono sorpresi dal Napoli: nello spareggio che decide il passaggio alle finali, difatti perdono 15-9. Lo scudetto è appannaggio della Triestina. Piana comunque rimane sulla breccia tant’è vero che con la squadra di Roma vince i “Littoriali” di Bologna, riservati agli universitari: studia difatti Economia. Il 1933 è una grande annata per la “Ginnastica Roma” che si aggiudica nuovamente il Campionato anche se Piana gioca poco. Dopo aver vinto tutte le partite del girone eliminatorio[2], nelle finali i capitolini affrontano i milanesi dell’OSA e del Borletti. Vincono le 4 partite[3] e chiudono imbattuti al primo posto: scudetto più che meritato. A settembre Piana è nella Nazionale che si aggiudica l’oro ai Mondiali Universitari di Torino. Nel 1934 rimane fedele alla “Ginnastica Roma” che inizia bene l’anno. L’11 febbraio i capitolini vincono a Lione 33-27 contro una selezione locale. Ma in Campionato i romani chiudono al secondo posto il girone eliminatorio, dominati dalla Triestina[4], che poi vince lo scudetto, e non accedono alla finale. Non hanno fortuna neppure nella “Coppa Duca di Bergamo”: il 9 dicembre a Milano perdono 28-22 col Borletti.

Nel 1935 Piana gioca ancora nella “Ginnastica Roma”. A metà aprile rivince i “Littoriali”, con la squadra della capitale, battendo in finale 21-19 i goliardi milanesi. In Campionato i capitolini vincono bene il girone eliminatorio[5]. Nella poule finale dominano, vincendo le sei partite con triestini, “Virtus” e “GUF Bologna”: è un altro scudetto per Piana e compagni. Va male invece il 29 settembre nella finale del torneo internazionale di Pavia: dopo un duello accanito e con Piana grande protagonista (13 punti), il Borletti si impone 27-26. Lo stesso Borletti si aggiudica lo scudetto 1935-36. La “Ginnastica Roma”, dopo aver vinto il girone eliminatorio[6], chiude al terzo posto, superata anche dalla “Virtus”, davanti solo al “GUF Trieste”. Finito il Campionato, ai primi di aprile si tiene a Roma il collegiale preolimpico, con una quarantina di cestisti, divisi in tre squadre a seconda della loro provenienza geografica. Si impone la compagine del centro-sud, con Piana buon protagonista. Si svolgono quindi due incontri di preparazione a Padova, il 2 e 3 maggio: i nostri battono l’Austria 30-17 e l’Ungheria 48-14. Il CT della Nazionale è Guido Graziani, fondamentale figura di riferimento della pallacanestro italiana dei primordi. Dapprima vengono selezionati 20 giocatori, convocati il 19 giugno per il ritiro preolimpico a Riva del Garda. Si scende infine a 14 uomini tra i quali figura anche Piana. Si parte per Berlino il 27 luglio, in treno da Verona. Il torneo olimpico di pallacanestro si svolge dal 7 al 14 agosto nella “Tennisplatze” ovvero uno stadio del tennis, all’aperto, opportunamente attrezzato. Piana è riserva e dunque non gioca nelle prime partite. Gli azzurri iniziano bene: il 7 agosto battono nettamente la Polonia 44-28. Due giorni dopo, altra schiacciante vittoria contro i padroni di casa della Germania, 58-16. L’Italia insiste e l’11 agosto supera anche il Cile che crea qualche difficoltà in più: i nostri si impongono 27-19. Si giunge così ai quarti di finale, il 12 agosto dove arriva il primo stop: il Messico supera gli azzurri, doppiandoli nel punteggio, 34-17. I nostri sono così relegati nel torneo di consolazione dove il CT Graziani dà spazio alle riserve e finalmente arriva anche il momento di Piana. Il 13 agosto gli azzurri perdono 32-14 contro le Filippine. Dovrebbero perciò giocarsi il 7° posto col Perù che però dà forfait e quindi gli azzurri, senza giocare, chiudono proprio in settima posizione. L’oro va, ovviamente, agli USA che sconfiggono il Canada 19-8. Bronzo al sorprendente Messico che supera 26-12 la Polonia. Al quinto posto Filippine ed al sesto Uruguay. Tutto il mondo dunque rappresentato in quello che, con 21 nazioni al via, può essere definito il primo vero torneo di pallacanestro a livello mondiale e nel quale ha trovato un piccolo spazio anche Piana che negli anni seguenti non ottiene più risultati importanti. Il ciclo della “Ginnastica Roma” è difatti terminato. Poi la guerra per lui si rivela esiziale: inviato a combattere in Russia, vi trova la tragica morte nell’aprile del 1943.


[1] I romani superano nell’ordine Napoli, GUF Torino, Giovane Italia Roma e FIAT Torino

[2] Gli avversari sono Napoli e Vomero

[3] Borletti-Roma 18-24, OSA-Roma 22-28, Roma-Borletti 15-12, Roma-OSA 29-13

[4] La Triestina vince le due partite 35-16 e 26-22. I romani terminano secondi il girone, superando “La Filotecnica Milano”, “Ginnastica Torino” e “GUF Padova”, ma solo la prima accede alle finali

[5] Ottengono 18 punti contro i 16 della “Virtus”, i 14 del “Borletti”, gli 8 del Napoli, i 4 del “GUF Torino”, col “GUF Genova che chiude a zero

[6] Vince le sei partite con “GUF Bologna”, Napoli e “GUF Pisa”