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PETRARCA Bruno

Roma 26.12.1906 / Roma 07.07.1977

1924. Pugilato. Eliminato Quarti di Finale pesi piuma

I suoi esordi non sono incoraggianti. Giovanissimo, non ha paura di niente e di nessuno, al punto che il 27 ottobre 1922, mentre si sta sviluppando la Marcia su Roma, al Teatro Jovinelli della capitale, in un clima infuocato e coi soldati per le strade, viene opposto al tricolore Farabullini che comunque fatica per batterlo ai punti in cinque riprese. Il 16 dicembre, nel Kursaal a Roma, Petrarca batte Marfurt in sei riprese ai punti. Inizia bene il 1923. A febbraio vince la selezione milanese per l’incontro Italia-Francia a Parigi: le gare si svolgono nella palestra dell’US Lombarda, in Via Colletta angolo Via Umbria. Petrarca, nei gallo, pareggia con Perini e viene prescelto per la sua maggiore combattività. Il 7 marzo a Parigi, nei locali dello “SC de France”, nei pressi dell’Eliseo, Petrarca perde ai punti con Ferrand. I nostri perdono l’incontro 5-2 ma non mancano polemiche per i giudici troppo benevoli coi padroni di casa. Il 20 maggio Petrarca perde con Chiari ai punti in una riunione al Cinema Salario di Via Viterbo a Roma. Si rivede il 26 agosto in una riunione allo Stadium della capitale dove in un match di contorno pareggia con Franceschini. Un mese dopo, il 23 settembre, nello stesso luogo batte Marfurt ai punti. Non molto alto, ma solido e raccolto, Petrarca viene definito “un bel fighter” anche se il bilancio stagionale tra vittorie e sconfitte non è dei più soddisfacenti. Però comunque s’è fatto notare ed anche se nelle apposite selezioni non brilla, a sorpresa Petrarca è inserito dal CT Bianchi nella lista dei 30 “probabili azzurri” che sono convocati per il ritiro collegiale di Bellusco, con sede nella sontuosa Villa Bartesaghi di proprietà del cav. Ostali (vice-presidente della FIP), attrezzata a palestra con tanto di ring e punching ball. Non mancano scherzi e divertimento, con frequenti bagni nel vicino Adda. La scelta non è semplice, qualcuno deve essere “tagliato” e parte tra abbracci e lacrime dei compagni.

Petrarca si impegna al massimo, piace per la sua combattività, dà buone garanzie, migliora molto sotto le cure di Bianchi e viene favorito fortemente dall’aumento di peso di Bernasconi, da cui era “chiuso” nei “piuma”, che di conseguenza è costretto a passare nella categoria superiore dei “gallo”. Così in pratica si libera un posto e Petrarca guadagna la maglia azzurra nei “piuma”, assieme all’altro romano Franceschini. Tra l’altro, coi suoi 17 anni e sette mesi, Petrarca è il più giovane in assoluto della spedizione azzurra a Parigi. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al famoso Vel d’Hiv, il velodromo d’inverno teatro di numerose competizioni ciclistiche di rilievo, in un caldo torrido. Il torneo dei piuma (peso-limite 57,153 kg) è ad eliminazione diretta e vi partecipano 24 pugili di 17 nazioni. Petrarca, esentato dal primo turno per sorteggio, esordisce il 16 luglio contro lo svizzero Sauthier e vince ai punti, al termine di un bel duello tra picchiatori, guadagnato soprattutto grazie ad un finale in crescendo. Il giorno seguente, nei quarti di finale, Petrarca affronta il forte statunitense Salas al quale rende diversi centimetri in altezza. Petrarca attacca, ma si scompone spesso e tocca più volte l’avversario sotto la cintura. L’arbitro lo richiama tre volte finchè alla quarta infrazione, come da regolamento, lo squalifica, non senza ragione: il troppo irruento Petrarca esce così di scena, con l’amaro in bocca. Perchè lo stesso Salas è poi battuto nella finale per l’oro dal connazionale Fields mentre il bronzo va all’argentino Quartucci. Petrarca rimane dilettante: il 10 novembre al Politeama Milanese, nell’incontro Italia-Francia, è battuto da Depont ai punti mentre le due nazionali pareggiano il computo 4-4. Passa poi professionista, combattendo sino all’inizio del 1931, con diverse trasferte anche all’estero (Parigi e USA). All’inizio vince molto, poi si perde per strada ed il suo score parla chiaro: 20 incontri, 10 vittorie, 8 sconfitte, 2 pareggi.