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PERSICO Antonio

Roma 29.12.1895 / Roma 31.03.1967

1920. Atletica Leggera. Ritirato Maratona

persico grandeRomano de’ Roma, di professione ortolano. Alto intorno a 1.60m, inizia a correre giovanissimo, poi nella Prima Guerra Mondiale combatte come bersagliere. Terminato finalmente il conflitto, si tessera per la “Juventus” capitolina ed il 15 febbraio 1919 vince una gara notturna di 3 km a Roma, davanti niente meno che al grande Pagliani: capisce di poter ambire a grandi traguardi. L’11 maggio è in testa nel “Giro di Roma”, ma sbaglia strada e lascia la vittoria ad Ettore Blasi su cui si prende la rivincita nel “Giro di Napoli” del 25 maggio. Il 29 giugno Persico percorre in mezz’ora 9.025 km che non è, per l’epoca, una distanza da sottovalutare: pare in ascesa. Il 7 settembre viene però battuto da Blasi, con cui instaura una certa rivalità, nella “Genzano-Nemi-Genzano”. Sette giorni dopo, i due partono nella “Maratona Flegrea”, da Sorrento a Napoli, ma si ritirano entrambi. Persico si rivede solo nel 1920, peraltro cruciale annata olimpica. La sua prima gara di rilievo è la maratonina di 25 km, sul “giro” di Castel Giubileo, che si tiene il 22 febbraio ed è valida per il Campionato Romano: vince Ettore Blasi e Persico chiude secondo. Si tratta comunque di un buon risultato che lo stimola a proseguire nella ricerca del sogno olimpico. Un mese dopo, il 21 marzo, Persico vince il “Premio Fulgor” allo Stadium di Roma, sulla distanza di 4827 m. Il 16 maggio, sulla stessa pista, non riesce a rimontare lo svantaggio iniziale sui 5mila ad handicap, lasciando la vittoria al “vecchio” ma sempre valido Pagliani. Il 4 luglio Persico, ancora nello “Stadium”, vince un’americana con Blasi. I due sono in predicato di andare ai Giochi anche se disertano le prime prove ufficiali di selezione che si tengono al Nord Italia. Non possono esimersi però dal partecipare il 25 luglio alla corsa di 30 km che il CT Adams indica come prova di qualificazione per la maratona e che si svolge sul percorso Milano-Sedriano-Milano. Il responso è chiaro: primo Persico e secondo Blasi. Entrambi ottengono il pass per Anversa, raggiunta in treno via Modane e Parigi. La maratona olimpica si disputa il 22 agosto su un percorso di 42,750 km, il più lungo nella storia dei Giochi. Giornata fresca ed uggiosa, con pioggia a tratti. Il percorso, con partenza ed arrivo all’Olympisch Stadion, si snoda nella campagna circostante Anversa, col giro di boa nel villaggio di Kontich.

Al via 48 atleti di 17 nazioni dei cinque continenti (vi sono anche rappresentanti di Cile ed India). Il sudafricano Gitsham ed il belga Broos forzano subito il ritmo e sgranano il gruppo. I primi a rientrare in testa sono il finlandese Kolehmainen e Blasi. Ma quando l’incontenibile Gitsham accelera, solo Kohlemainen lo tallona, per poi ripartire di slancio intorno a metà gara dove Persico, mantenutosi a galla non senza difficoltà, si trova intorno alla decima posizione. Chi ha ancora energie, non deve esitare ad impiegarle: l’avventato Gitsham sparisce di scena, Kohlemainen insiste mentre emerge l’estone Lossman che recupera al leader metro su metro. L’altro italiano Arri fa lo stesso, anche se da più lontano. Persico invece non riesce a progredire, intirizzito dall’umidità, stanco ed incapace di reagire: si ritira, quando ormai capisce di aver dato tutto e di non essere in grado di lottare per un piazzamento importante. In pratica abbandona al km 32, insieme al concittadino Blasi, salendo su un’ambulanza della Croce Rosse Americana che sta seguendo la corsa. Vince Kohlemainen che resiste a stento al grande ritorno dell’estone Lossman, argento mentre il bronzo va all’altro italiano Arri, autore di una strepitosa rimonta, una medaglia che salva la nostra spedizione nel fondo. Persico s’è difeso come ha potuto, ma la sua prestazione, pur generosa, non può essere sufficiente. Al rientro in Italia, Persico gareggia il 9 settembre nella maratonina di Livorno dove giunge secondo alle spalle di Blasi. Stesso risultato, dieci giorni dopo, ai tricolori di Roma sui 20 km in pista. Segue quindi una lunga pausa dall’attività: Persico si ripresenta solo il 12 dicembre nella “Traversata del Corso” a Roma, chiudendo terzo alle spalle di Pierini e Morvidi, peraltro su una distanza (1,7 km) troppo breve per le sue caratteristiche di fondista. Il 1921 è annata in chiaroscuro: a gennaio Persico vince il “GP Due Torri” a Napoli ed il cross di Roma, ma poi sparisce di scena ed ai tricolori di Bologna, il 20 settembre, chiude quinto la maratona vinta dal livornese Benedetti. Il 31 ottobre è battuto nel “GP Capitolino” a Roma, in notturna, dallo sconosciuto Pierini. Il 4 dicembre è superato da Blasi nel “Circuito del Tevere”: sembra aver perso lo smalto vincente. Difatti non emerge più ad alti livelli, limitandosi a disputare corse su strada di scarso livello. Nel 1924 non si cimenta neppure nelle selezioni olimpiche e torna saltuariamente in auge solo nel 1926 quando giunge 5° ai tricolori di maratona. Poi però abbandona definitivamente l’attività.