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PELLIZZONI Aldo

Monfalcone (GO) 09.05.1914 / Monfalcone (GO) 02.05.1977

1936. Canottaggio. 4° Quattro Senza

Voga sin da adolescente con la “Timavo”, gloriosa compagine di Monfalcone dove il canottaggio ha sempre avuto grande tradizione. Si segnala all’attenzione generale già nel 1930 quando nella “jole a 4con” si aggiudica prima il titolo giuliano e poi il tricolore. Sembra promettere bene, ma negli anni seguenti ottiene solo piazzamenti di rincalzo. Il servizio militare, che spesso complica la vita degli atleti, stavolta per lui si rivela un’occasione: di stanza a Roma, nel 1935 viene tesserato per l’Aniene grazie al noto olimpionico Ghiardello che, avendolo osservato e stimandolo molto, gli offre l’opportunità di entrare nella società capitolina di cui egli è anima e deus-ex-machina. Si sta difatti allestendo il “4 senza” che deve andare a caccia della qualificazione olimpica. Con i due a bordo salgono i sammargheritesi Luxardo e Pittaluga, altri recenti “acquisti” del vulcanico Ghiardello nonchè suoi nipoti. I quattro si presentano coi favori del pronostico alle selezioni olimpiche di Pallanza ed il 18 luglio in effetti vincono, con 2” di margine sull’Olona che però, dato l’esiguo vantaggio, chiede la rivincita immediata. La Commissione Tecnica, evidentemente poco convinta dalla prova, accetta ed il giorno seguente i due armi si sfidano testa-a-testa: rivince l’Aniene, stavolta con 3” di vantaggio, discorso chiuso. Così, dopo un breve collegiale di rifinitura nella stessa Pallanza, il 27 luglio, in treno da Verona, si parte per Berlino.

Le prove olimpiche di canottaggio si svolgono sul campo di regata di Grunau, sul fiume Dahme, nella periferia sud-orientale di Berlino. Nel “4 senza” partecipano 9 nazioni. Il 12 agosto nel primo turno gli azzurri non vanno troppo bene: chiudono terzi, nettamente battuti da Svizzera e Gran Bretagna. Riescono a sopravanzare i soli Paesi Bassi. Poichè solo i primi accedono direttamente alla finale, sono così costretti ai “recuperi” che poi rappresentano una sorta di semifinale. Il 13 agosto i nostri chiudono al secondo posto, a 6” dai vincitori della Gran Bretagna, ma riuscendo a superare l’Ungheria: va bene, perchè la piazza d’onore permette l’accesso alla finale. Il giorno seguente, 14 agosto, si lotta dunque per l’oro. I nostri lottano, ma soccombono di fronte ad una strepitosa Germania che vince con 5” di margine sulla Gran Bretagna mentre il bronzo va alla Svizzera, con 1”8 di margine su un’Italia che ha fatto il massimo, superando Austria e Danimarca, ma non è bastato. Rimane difatti un’amara “medaglia di legno” per una prestazione comunque più che sufficiente. I quattro si confermano il 20 settembre quando all’Idroscalo di Milano guadagnano nettamente il titolo italiano, con ben 12” di margine sui lodigiani. Nel 1937 Pellizzoni torna a Monfalcone ed alla “Timavo”: ne ha ben donde perchè si aggiudica subito un altro Campionato Italiano, stavolta nel “4 con”[1]. Poi però non ottiene più vittorie rilevanti e, complice la guerra, la sua carriera si arena.

 


 

[1] Con lui, capovoga, gareggiano Bobig, Del Neri e Bussani oltre al timoniere Suzzi