PATRIGNANI Giovanni
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Pesaro 31.01.1906 / Pesaro 02.08.1991
1924. Nuoto. Eliminato Semifinale 4x200 m sl (con Frassinetti, Bacigalupo e Polli)
Detto Gianni, nel 1921, a 15 anni, esplode letteralmente quando, da perfetto sconosciuto, il 4 settembre si aggiudica a Stresa, peraltro in condizioni di lago mosso, la finale della “Coppa Scarioni”, manifestazione ideata dalla “Gazzetta” per scoprire nuovi talenti. Precede nettamente, di 11”, il ligure Bacigalupo, suo futuro compagno di Nazionale, ed il triestino Giampiccoli. Tesserato per la “Vis et Mens” pesarese, in precedenza Patrignani, che lavora come pescivendolo, ha vinto solo una piccola gara a Senigallia e l’eliminatoria pesarese della “Scarioni”, ma senza entusiasmare. Nuota un antiquato “over”, basandosi sul fianco destro: stile, a detta dei tecnici, da migliorare, trasformandolo magari in un trudgeon più evoluto, ma con una base ed un “motore” di tutto rispetto. L’anno seguente vince i 400 a Rimini, ma non emerge a livello nazionale. Deve ancora crescere e maturare. Nel 1923 gareggia con la “Nazario Sauro” di Pesaro. Ha un problema tecnico: alterna over e trudgeon, non riuscendosi ad adeguare al crawl. Ottiene comunque discreti risultati ai tricolori di nuoto, disputati tra 11 e 13 agosto nella piscina della Farnesina a Roma: chiude terzo sia sui 1500, sopravanzato da Sachner e Valle, che sui 400 (battuto da Bisagno e Valle). Il 29 agosto a Senigallia vince 100 e 400. Il 9 settembre è a Bari per il “Campionato del basso Adriatico” dove però è superato dai padroni di casa Di Bello e Cinefra, chiudendo così di nuovo al terzo posto. Non ha ancora 18 anni e rimane una grande speranza del nostro nuoto ma, a detta dei tecnici, deve modernizzare il suo over. La svolta arriva nel 1924: Patrignani è inserito dal CT Baiardo nella lista dei “probabili olimpici” e frequenta i ritiri collegiali che si svolgono ogni domenica a Milano tra metà marzo e metà maggio nella piscina riscaldata delle Terme, zona Foro Bonaparte. Sotto la guida di Baiardo, ex grande nuotatore, e soprattutto dell’emergente Polli, finalmente Patrignani apprende e sviluppa il crawl, stile che ormai è affermato in tutto il mondo, pur dandone un’interpretazione “personale”, in pratica “mischiandola” al vecchio over. Il miglioramento comunque è evidente: il 15 giugno nell’ultima preolimpica a Milano, nella piscina comunale di Via Argellati, Patrignani stravince i 400 ed ottiene il secondo tempo sui 200, rivelandosi il migliore della giornata per stile ed efficacia. I Giochi non gli sfuggono ed è il primo nuotatore marchigiano che riesce nell’impresa.
Le gare olimpiche natatorie si tengono nella Piscine des Tourelles, in Rue de Tourelles, nella parte orientale di Parigi, nei pressi della Porte des Lilas, praticamente dove oggi sorge lo “Stadio Nautico Georges Vallerey”. Patrignani gareggia solo nella staffetta 4x200 cui partecipano 13 nazioni: accanto a lui Bacigalupo, Polli e Frassinetti. La mattina del 18 luglio, nel primo turno, i nostri vanno molto bene, chiudendo secondi dietro agli USA che stravincono in 10’41”6 mentre il tempo degli azzurri è 11’05”2. Riescono a precedere nettamente Jugoslavia e Spagna, per una prestazione più che buona. Nel pomeriggio tocca alla semifinale: i nostri si migliorano, sia pur leggermente, ottenendo 11’04”, ma gli altri stavolta sono nettamente più forti. USA ancora primi, col nuovo record mondiale di 9’59”4 (per la prima volta si scende sotto i 10’). La Svezia è seconda, in 10’08”2 e qualificata mentre terzo giunge il Giappone in 10’12”4. Gli azzurri hanno lottato al limite delle loro possibilità, ma non è bastato. L’oro va agli inarrivabili statunitensi, che in finale schierano il mito Weissmuller, davanti all’Australia ed alla Svezia. Patrignani comunque non ha niente da rammaricarsi: ha svolto diligentemente il suo compito. Rientrato in Italia, coglie subito un successo: il 3 agosto a Rimini vince i 400. Nei tricolori di metà agosto, disputati nella sua Pesaro, ha una grande occasione ma nemo proheta in patria vale anche stavolta. Patrignani difatti esce sempre battuto, e non di poco: sia nei 1500 che nei 400, gare entrambe vinte da Bacigalupo, chiude terzo, a 41” dal vincitore nel primo caso ed a 24” nel secondo. Un forte ridimensionamento per l’ancor giovane Patrignani che però si riscatta, seppur su un campo di partenti non di alta qualità, il 24 agosto a Bologna dove vince, su 1500, la “Targa Ausonia” nel Canale Navile. Nel 1925 si conferma a sprazzi. Il 12 luglio vince 400 e 1500 nella bella e nuova piscina della “Canottieri”, appena inaugurata, in muratura e lunga i canonici 50 m.
Nove giorni dopo, è a Roma, per la “Coppa Bissolati” sul Tevere: chiude solo sesto, ben lontano dal vincitore Bacigalupo che si ripete sui 400 ai tricolori di Pusiano, a metà agosto. Qui Patrignani chiude secondo, sia pure nettamente staccato. Il 23 agosto non ha soverchie difficoltà a trionfare nei campionati marchigiani, imponendosi non solo su 400 e 1500 ma perfino sui 100, specialità poco adatta alle sue caratteristiche. Il 12 settembre gareggia nella “sua” Pesaro, nel porto-canale, in un importante meeting internazionale: termina terzo i 400, alle spalle del cecoslovacco Antos e Bacigalupo. Viene battuto, dalla Cecoslovacchia, pure nella staffetta 4x200[1]. Nel 1926 è militare, di stanza a Taranto. Inizialmente non ottiene molte licenze, poi interviene il CONI e le cose migliorano. Difatti il 20 giugno Patrignani è a Milano per un’importante riunione natatoria nella piscina della “Canottieri”: vince bene i 400 e chiude terzo i 100 dominati dal forte Polli. Il 1° agosto sbanca nella sua Pesaro, finalmente profeta in patria: si aggiudica difatti 200, 100 e 50 sl (in quest’ultimo caso a pari merito col nuovo fenomeno Parenzan). L’8 agosto viene battuto da Bacigalupo sui 400 dei tricolori di Sampierdarena. Va ancora peggio a Budapest, nella prima storica edizione degli Europei, disputata ai Bagni Imperiali: terzo nella sua batteria dei 400, vinta dal tedesco Heinrich, viene subito eliminato. Un minimo di riscatto arriva il 22 agosto con la 4x200: i nostri chiudono al 5° posto anche se staccati di ben 52” dalla Germania, oro[2]. Sette giorni dopo, Patrignani stempera le delusioni europee, aggiudicandosi la “Coppa Kustermann” ad Anzio sui 400. Nel 1927, nonostante abbia solo 21 anni, è in calando di risultati. Nei tricolori di Bologna, disputati a metà agosto, non va oltre il quarto posto nei 100 e 200 vinti entrambi da Polli. Dopo un’annata-no nella quale non prova nemmeno la qualificazione ai Giochi, tenta la risalita ai tricolori del 1929, disputati a metà agosto nella piscina dello stadio PNF a Roma: chiude 5° i 400 vinti da Costoli e non è certo un risultato brillante. Non demorde: il 4 settembre vince i 400 a Porto S. Giorgio sia pure su una concorrenza locale. È il suo ultimo risultato ad alti livelli. Forse ha consumato troppe energie nei primi anni da adolescente: peccato perchè sembrava avere buone potenzialità. Dal 1930 il suo nome non compare più negli ordini d’arrivo delle gare più importanti.
[1] Con lui gareggiano Frassinetti. Bacigalupo e Polli
[2] Con lui gareggiano Polli, Bacigalupo e Parenzan