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PASTORINO Pietro

Sarzana (SP) 02.11.1900 / Genova 02.10.1980

1924. Atletica Leggera. Eliminato Semifinale 4x100 m (con Bonacina, Frangipane, Torre), Eliminato Primo Turno 200 m

pastorino grandeScampa alla Prima Guerra Mondiale per un pelo, al contrario della classe ’99. Gareggia sin da adolescente, ma consegue il primo successo di rilievo il 29 giugno 1921 quando a Lerici vince 100 e 400. Inizia a misurarsi coi più forti toscani: il 28 agosto è primo sui 100 ad Empoli; l’11 settembre a Firenze, gareggiando per la “Libertas” fiorentina, si aggiudica il campionato toscano di 100, 200 e 400. È quindi un velocista puro, in grado però di comportarsi meglio sulle distanze più brevi. Sei giorni dopo, tenta la strada dei tricolori di Bologna, ma viene “rimbalzato” ed eliminato subito nel primo turno: appare ancora acerbo. Non migliora molto nel 1922. Vince ancora a livello locale, in particolare sui 100: il 14 maggio è primo a Lerici, il 19 giugno a Pontremoli, il 25 giugno a Pisa, il 12 settembre nella sua Sarzana. Ma ai tricolori è un’altra debacle. Nel 1923 abbandona la Toscana e gareggia soprattutto in Liguria, tesserandosi per l’Audace La Spezia. Il 13 maggio vince a Genova il campionato ligure sui 100. Il 3 giugno sul campo dell’US Sestri si aggiudica i 100 che paiono la “sua” specialità. Il 26 agosto a Levanto primeggia su 100 e 400. Ritenta la via nazionale. Il 16 settembre a Milano, sul campo di Viale Lombardia, finisce però solo quarto nei 200 vinti dal sorprendente Aiani: la gara si svolge in una riunione definita già “preolimpica”, ma la situazione nel settore velocità appare molto ingarbugliata in relazione ai Giochi ed anche Pastorino può avere una chance. Il 21 ottobre chiude l’annata vincendo i campionati provinciali spezzini in 100, lungo e triplo. Il 1924 diventa per lui stagione-chiave, o dentro o fuori. Tesserato per il “GS Nafta” di Genova, il 23 marzo vince il campionato ligure dei 100 a pari merito con Gargiullo dato che i due piombano contemporaneamente sul filo di lana. Primo “da solo” invece sui 200 dell’importante “preolimpionica” (all’epoca si chiamano così) che si tiene a Genova tra il 12 e 13 aprile: il suo nome entra nel taccuino della Commissione Tecnica, presieduta dall’ex ostacolista Colbachini e della quale fa parte anche il grande Lunghi. Pastorino è lanciato ed il sogno olimpico pare concreto. Il 27 aprile però, sul campo della Virtus a Bologna, in un’altra preolimpica, è battuto sui 200 da Bogani. Ancora indeciso sulla distanza che più gli è congeniale, l’11 maggio a Busto, nell’ennesima prova di selezione, torna ai 100: chiude secondo, superato da Bonacina. Il 29 maggio a Sesto, sul campo del GS Breda, passo indietro: è terzo sui 100 alle spalle degli emergenti Torre e Maregatti che lo insidiano per Parigi.

Tutto si chiarisce nell’ultima preolimpica, disputata sul campo di Viale Lombardia a Milano il 7 e 8 giugno: Pastorino vince bene i 200 e guadagna la maglia azzurra. È in forma ed al termine dell’apposito ritiro collegiale a Busto, il 29 giugno stabilisce il nuovo primato italiano sui 150 in 16”5 e nella 4x100 con 43”2/5[1]. Va a Parigi con fiducia, anche se sa che lo aspetta un compito improbo. Le prove olimpiche di atletica si svolgono nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Pastorino esordisce l’8 luglio sui 200 cui partecipano 65 atleti di 33 nazioni. Giunge terzo nella sua batteria, correndo in 22”1, battuto dal sudafricano Kinsman e dal francese Mourlon che corrono entrambi in 21”8. Pastorino supera comunque l’indiano Hall e lo spagnolo Larrabeiti. Ma poichè passano solo i primi due, Pastorino è subito eliminato. L’oro va allo statunitense Scholz sul connazionale Paddock ed il famoso inglese Liddell (che non gareggiava la domenica per il suo credo religioso). Pastorino ci riprova il 12 luglio nella 4x100. Con lui gareggiano Bonacina, Frangipane e Torre. Nel quarto di finale giungiamo secondi, alle spalle degli svizzeri (42”2) ma davanti agli argentini e passiamo il turno. Il giorno seguente è semifinale: vince la Gran Bretagna in 41”8 davanti all’Ungheria (42”5) ed all’Italia che supera la Danimarca, ottenendo il nuovo record nazionale con 42”9. Ma passano le prime due e gli azzurri sono eliminati. L’oro va agli inarrivabili statunitensi, col record del mondo (41” netti) su Gran Bretagna e Paesi Bassi. Per Pastorino dunque una presenza olimpica dignitosa ma niente più. I Giochi però lo galvanizzano: il 23 luglio a Londra, nella riunione del Landsbury Club, vince 100y e 200y. Rientra in Italia ed ai primi di agosto guadagna a Genova, in Piazza di Francia, i 100 davanti a Carlini. Si ripete, stesso luogo e stesso avversario, il 24 agosto. Il 20 e 21 settembre ai tricolori di Bologna, disputati sul campo della Virtus, trova però un avversario insormontabile in Maregatti che ha ancora il dente avvelenato per l’esclusione dai Giochi: Pastorino è condannato alla piazza d’onore sia sui 100 che sui 200. Il 5 ottobre, a Bolzaneto, Pastorino vince le 100y mentre sette giorni dopo è nettamente battuto a Bologna sui 200 dallo scatenato Maregatti con cui ha instaurato una grande polemica finita anche sui giornali. Polemica dalla quale Pastorino esce fortemente ridimensionato. A conferma di un momento-no è battuto pure da Gargiullo sui 200 il 19 ottobre in Piazza di Francia a Genova, ultima sua gara dell’annata. Nel 1925 si tessera per il “GS Nafta”. Il 12 aprile, giorno di Pasqua, sul prato di Marassi, il campo del Genoa, Pastorino vince i 100 davanti a Maregatti che viene battuto anche a Sesto sulla stessa distanza il 3 maggio. 14 giorni dopo invece a Busto, sulla stessa distanza, il duello infinito è appannaggio di Maregatti: i due si equivalgono e spesso basta un piccolo errore per essere superato dall’avversario. Il 14 giugno Pastorino si aggiudica il campionato ligure di 100, 4x100 e 4x400[2]. Il 14 giugno al concorso ginnico di Viareggio si impone in 100, 400 e lungo. 14 giorni dopo, è a L’Aja, nei Paesi Bassi, per un importante meeting internazionale: chiude secondo sui 100, superato dall’olandese De Boer, e sui 200, battuto dal compagno Gargiullo.

Il 2 agosto a Brescia vince sui 100, ma sette giorni dopo ancora Gargiullo lo supera sugli 80m; Pastorino giunge secondo anche nel lungo, battuto dallo specialista Trabucco. Gargiullo si sta rivelando la sua “bestia nera” e lo sconfigge di nuovo, sui 100, il 16 agosto in Piazza di Francia a Genova. Pastorino torna in pista solo il 13 settembre, sul campo del Milan: terzo sui 100, alle spalle di Reyser e Theard, finisce quarto sui 150 vinti dallo stesso Theard, haitiano di colore. Sette giorni dopo, Pastorino si aggiudica 100 e 400 a Diano Marina. Il 27 settembre chiude al terzo posto i 100, superato da Maregatti e Reyser, sul campo meneghino della “Forza e Coraggio”, ma vince la staffetta olimpionica[3]. L’11 ottobre a Bolzaneto si impone sulle 100y e nel weekend successivo vince i 100 a Firenze davanti all’eterno rivale Maregatti. Chiude l’annata il 19 dicembre ad Albenga, sotto la pioggia, aggiudicandosi ancora i 100 davanti a Carlini. Nel 1926 l’esordio stagionale per Pastorino arriva il 5 aprile in Piazza di Francia a Genova: terzo sui 100, sopravanzato da Maregatti e Gargiullo. Si riscatta il 9 maggio quando a Sestri Ponente guadagna il titolo regionale dei 100 e della 4x400 (con lui Carlini, Garaventa e Davoli). 4 giorni dopo, nella stessa sede, Pastorino si aggiudica il campionato ligure anche sui 200 e della 4x100, con la stessa formazione della staffetta “lunga”. Il 24 maggio Pastorino è a Londra, Stamford Bridge, per un importante meeting internazionale: finisce terzo sulle 100y, battuto dal francese Degrelle e l’inglese Grinn. Sei giorni dopo, a Bologna chiude terzo sui 100, battuto da Maregatti e Bonacina, ma vince i 200: nonostante ciò, non viene selezionato per l’incontro Italia-Cecoslovacchia di 4 giorni dopo. Si “vendica” il 12 e 13 giugno a Napoli, sulla pista dell’Arenaccia, dove batte tutti sui 200 e guadagna il tricolore di specialità. Il 20 giugno a Genova è battuto sui 100 da Bonacina, ma vince la staffetta “olimpionica”[4]. Nel 1927 inizia il declino. Il 18 aprile a Genova chiude solo 4° i 100 vinti da Carlini. Pastorino sogna una seconda edizione dei Giochi, ma gli avversari sono tosti e tanti. Lo capisce subito, nella prima preolimpica ufficiale, il 15 maggio a Bologna: chiude terzo i 200 alle spalle di Maregatti e Torre. Sette giorni dopo, nella stessa città è solo quinto in un 100 ad handicap. Il 6 giugno è a Londra, Stamford Bridge, dove finisce secondo nelle 220y, battuto dall’inglese Londono, e terzo su 100y, sopravanzato dallo stesso Londono e dal francese Yuretti. Per tutta l’estate non ottiene risultati significativi. Si rivede il 25 settembre a Genova dove sui 100 chiude al terzo posto (vince Gargiullo). Nel 1928 l’involuzione è totale: nelle preolimpiche non si vede mai ed ovviamente i Giochi rimangono una chimera. Non ottiene più risultati significativi e di lì a poco lascia l’attività.


[1] Con lui gareggiano Bonacina, Torre e Zucca

[2] Nella 4x100 con lui, per il GS Nafta, gareggiano Gargiullo, Davoli e Trabucco; nella 4x400 Davoli, Gargiullo e Garaventa

[3] Con lui gareggiano Gargiullo, Vianello e Cominotto

[4] Con lui, per il GS Nafta, gareggiano Cominotto, Carlini e Garaventa