PAROLI Orfeo
-
Milano 11.04.1906 / Milano 05.09.1980
1932. Canottaggio. 4° due di coppia (con Moretti)
Si tessera per la “Canottieri Milano” sin da adolescente ed inizia a vogare sul singolo. Coglie il primo risultato importante il 24 giugno 1929 quando a Torino si impone tra gli juniores. L’anno seguente i tecnici lo inseriscono nel “due di coppia” con Moretti e la scelta si rivela vincente. Il 13 luglio si impongono a Sesto Calende e quattro giorni dopo sono grandi protagonisti ai tricolori di Salò: chiudono secondi tra i “seniores”, alle spalle dei forti lariani De Col-Bernasconi, ma dominano tra gli “juniores”. Evidente che bisogna insistere ed il 1931 conferma questo trend. Il 4 giugno i due vincono a Bracciano mentre dieci giorni dopo chiudono secondi a Lucerna, non lontani dai campioni d’Europa, gli svizzeri del Basler Ruder Club di Riehen (Bidder e Hottinger): un bel risultato comunque. Nei tricolori di Como, il 26 luglio, altro successo tra gli juniores e nuova piazza d’onore nella categoria maggiore, dietro Bernasconi-Mariani. Il 20 dicembre a Venezia, nella prima preolimpica, disputata in un canale nella zona Bottenighi di Marghera, i due vengono seccamente sconfitti dalla “Ginnastica Triestina”. Ma non finisce qui. Moretti-Paroli si rivedono difatti il 14 febbraio 1932 nella preolimpica di Viareggio, disputata in un canale del Lago di Massaciuccoli: vincono con 9” sui rivali della “Ginnastica Triestina”, mettendo un’ipoteca sulla qualificazione per i Giochi. Si confermano il 10 aprile, vincendo a Mandello Lario. Il 23 maggio a Como, nelle acque di Villa Olmo, si impongono in un’altra preolimpica, con 6” di margine sui triestini e per Los Angeles sembra fatta. In effetti si confermano presto: il 12 giugno vincono anche a Lucerna, superando i quotati fratelli tedeschi Arenz, stabilendo pure il record della regata. I due sono in forma e vincono pure i tricolori, disputati il 26 giugno a Stresa e validi come ultima preolimpica, con 6” di margine sui triestini. Dati i risultati ed i tempi ottenuti, i selezionatori[1] li premiano giustamente col viaggio a Los Angeles. Dapprima, il 1° luglio, tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”.
Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura e nel clan azzurro non manca la fiducia. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono a Long Beach, nel “Marine Stadium”, un canale artificiale in prossimità di un porticciolo, nei pressi di Belmont Shore. Alla prova del “doppio” partecipano solo 5 nazioni e nell’aria c’è profumo di medaglia per gli azzurri. Tuttavia il 9 agosto, nel primo turno che poi è una semifinale, dopo una partenza poco incisiva, sono battuti dai canadesi (De Mille-Pratt) che chiudono con 8” di margine sugli italiani i quali comunque precedono i brasiliani (Gonçalves-Tomassini), guadagnando così la finale. Il 13 agosto si disputa la gara per l’oro, con 4 equipaggi. Male gli azzurri che chiudono quarti, con la “medaglia di legno”, lontanissimi (22”) anche dal bronzo degli stessi canadesi. Oro agli statunitensi Gilmore-Myers, argento ai tedeschi Buhtz-Boetzelen. Peccato per gli azzurri che chiudono comunque senza recriminazioni: troppo forti gli altri. I due si rivedono solo il 25 giugno 1933 quando a Lucerna sono superati per due secondi dagli svizzeri del Basilea Ruder Club. Un mese dopo, il 30 luglio, sono i favoriti dei tricolori di Napoli, ma si scompongono nella remata, la barca si rovescia e cadono in acqua peraltro senza gravi conseguenze. Vincono Brosch-Melchiorri. La Federazione è magnanima e fa disputare un incontro di selezione per gli Europei tra i vincitori dei tricolori e gli sfortunati Paroli-Moretti che il 7 agosto nel canale di Tombolo si aggiudicano la prova. Così sono selezionati per disputare gli Europei di Budapest dove, il 27 agosto, ottengono l’argento alle spalle della Francia. Con questo bel risultato chiudono l’annata. Si rivedono solo l’8 luglio 1934 quando a Zurigo guadagnano un altro secondo posto, nettamente superati dai fratelli tedeschi Arenz. L’anno seguente non mollano: il 30 maggio a Salò si impongono negli “Agonali del Remo”, manifestazione cara al Vate D’Annunzio che non manca di inviare un lirico messaggio augurale ai partecipanti. È questo però l’ultimo risultato importante di Paroli.
Il “due di coppia” Paroli-Moretti che gareggia a Los Angeles nel 1932. Paroli è a sinistra
1932. La comitiva azzurra dei canottieri azzurri nel viaggio di ritorno dall’America. Tra loro anche Paroli, secondo da sinistra seduto ed evidenziato dal tondo. Al centro seduto, con giacca e cappello, il Presidente della Federazione italiana di canottaggio, Luigi di Sambuy
[1] Guidati da presidente e segretario federali, rispettivamente Sambuy e Rossi