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OLDANI Giuseppe

Sant’Angelo Lodigiano (LO) 15.07.1904 / deceduto

1924. Pugilato. Eliminato Ottavi di Finale pesi welter

Milanese d’adozione, sale sul ring intorno ai 18 anni. Il suo primo combattimento significativo è datato 10 febbraio 1923: nella “Coppa Colla” a Milano è battuto ai punti da Maccabruni. Tesserato per l’US Lombarda, gareggia nei “medi” dove peraltro non sembra un fulmine di guerra. Il 5 maggio è sconfitto da Cocchi ai punti nella finale del “Campionato Alta Italia” a Milano. Il 9 giugno nelle scuole di Via Palermo, in una riunione organizzata dall’USM, pareggia con Galbusera in 3 rounds. Il 5 agosto, al “Teatro dei Ferrovieri” di Milano partecipa ad un apposito torneo definito preolimpico, ma in semifinale è battuto ai punti da Biondi che finisce in crescendo e conquista i giudici dopo un inizio stentato. Il 6 ottobre al “Teatro Sociale” di Treviglio perde ai punti da Scotti. Oldani dunque non sviluppa una grande stagione. Si riscatta però il 5 novembre quando, al “Teatro della Montagnetta”, in Corso S. Gottardo a Milano, nella “Coppa Johnson” a squadre, batte Paolin per abbandono nel secondo round. Il 1924 è annata olimpica ed a 19 anni, pur se ancora acerbo, è lecito per Oldani sperare nei Giochi. Nella prima settimana di febbraio disputa due incontri a distanza di pochi giorni. Dapprima conquista il titolo lombardo dei “medi”, al Cinema Roma di Milano, in Corso Lodi, battendo Grassi ai punti. Si ripete al Politeama Verdi, superando Oliveri ancora ai punti. Comincia ad essere noto e stimato. Il 22 febbraio partecipa all’incontro Lombardia-Lazio, tenutosi al Politeama Milanese di Corso Buenos Aires, valido per la “Coppa Ferrario”: tra i “medi” Oldani viene battuto ai punti dal romano Campi. I lombardi comunque vincono 5-3. Ai tricolori di Firenze, disputati a metà marzo, Oldani batte Rovere ai punti, ma in semifinale è fermato da Leopardi. Si riscatta il 7 aprile nella preolimpica al Politeama Milanese dove supera ai punti il piemontese Olivieri. Infine il 4 maggio nella preolimpica di Milano, disputata nella Sala Brigatti, Oldani vince ai punti con Colognato e Pellegrino: è il giorno decisivo. Oldani difatti entra nella lista dei 30 “probabili azzurri”, stilata dal CT Bianchi in collaborazione con l’allenatore in seconda Zanatti. I trenta sono convocati per il ritiro collegiale di Bellusco, con sede nella sontuosa Villa Bartesaghi di proprietà del cav. Ostali (vice-presidente della FIP), attrezzata a palestra con tanto di ring e punching ball. Non mancano scherzi e divertimento, con frequenti bagni nel vicino Adda.

La scelta non è semplice, qualcuno deve essere “tagliato” e parte tra abbracci e lacrime dei compagni. Vengono scelti due pugili per categoria e Oldani alla fine è dentro anche se deve sacrificarsi molto, soprattutto a tavola, per rientrare nei limiti dei “welter”. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al famoso Vel d’Hiv, il velodromo d’inverno teatro di numerose competizioni ciclistiche di rilievo, in un caldo torrido. Il torneo dei welter (peso-limite 66,678 kg) è ad eliminazione diretta e vi partecipano 29 pugili di 18 nazioni. Il 15 luglio, nel primo turno, Oldani batte ai punti il danese Nielsen con un match lineare, ben condotto, di bella superiorità. Due giorni dopo, negli ottavi incontra il canadese di colore Lewis ed è il caos. Il nordamericano attua una tattica fortemente difensiva, tenendo spesso l’azzurro. I due pugili si abbracciano ripetutamente, corpo a corpo, bloccandosi più volte a vicenda. Oldani cerca di districarsi, inutilmente. In pratica non si combatte, e principalmente per colpa di Lewis. L’arbitro richiama più volte i contendenti ed alla fine, tra lo stupore generale, squalifica Oldani per comportamento scorretto! Proteste generali, baraonda completa, col ring invaso da oggetti di ogni genere, lanciati dagli inferociti spettatori tra i quali non mancano gli italiani. Il caos dura diversi minuti, ma il risultato non cambia perchè, come reciterà il comunicato ufficiale della giuria, “il giudizio dell’arbitro è inappellabile”. Oldani è squalificato ed eliminato dal torneo: una triste sorte che non meritava, anche perchè s’era dimostrato in forma e poteva ambire ad un bel piazzamento. Non è comunque il primo caso, e tanto meno l’ultimo, in cui le giurie influenzano il risultato di un match di pugilato. L’oro va al belga Delarge sull’argentino Mendez e lo stesso Lewis. Oldani si rivede il 10 novembre al Politeama Milanese per l’incontro Italia-Francia: viene battuto ai punti da Doussot ed il match termina 4-4. Poi diventa un buon professionista nella seconda metà degli anni Venti tra i “medi”. Nel 1929 combatte per due volte con Jacovacci per il titolo italiano, ma entrambi gli incontri finiscono in parità. Ottimo mestierante del ring, gareggia molto anche in Spagna, tra Madrid e Barcellona, dove acquisisce una certa notorietà nel mondo pugilistico. Abbandona l’attività alla fine del 1930, combattendo il suo ultimo match l’8 novembre, perdendo a Roma contro Fiermonte. Ottimo il suo score: 44 combattimenti, 25 vittorie, 7 sconfitte, 12 pareggi.