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OBERWEGER Giorgio

Trieste 22.12.1913 / Roma 14.10.1998

1936. Atletica Leggera. MEDAGLIA DI BRONZO Lancio del Disco

Già da adolescente, alla fine degli anni ’20, pratica diversi sport: canottaggio e ciclismo soprattutto, ma poi inizia l’atletica dove è favorito da un fisico michelangiolesco e, per l’epoca, colossale (1,89mx82kg). Nel 1931 si segnala vincendo diverse gare studentesche su più specialità, dai 100 all’alto. In estate, al Bagno Savoia della sua Trieste, nuota, gioca a pallanuoto e pratica canottaggio, irrobustendo il suo fisico. Ma è l’atletica a chiamarlo: a Monfalcone sui 100 ottiene 12” netti mentre nell’eliminatoria goriziana del “GP Giovani”, l’11 ottobre, si aggiudica pentathlon, 80, disco e 110hs. La sua poliedricità lo porta a vincere il 1° novembre a Bologna il pentathlon nella finale del “GP Giovani”. Nel 1932, tesserato per la “Giovinezza Trieste”, inizia subito alla grande. Il 3 aprile si aggiudica il campionato provinciale triestino nel disco e sui 75hs mentre chiude terzo nel giavellotto e negli 80 piani. Si ripete sette giorni dopo nei campionati giuliani allievi a Gorizia, vincendo ancora disco e 110hs: in queste due specialità si laurea anche Campione Italiano Allievi il 24 aprile a Busto. Si conferma presto: il 2 maggio a Bologna vince i “Littoriali”, riservati agli universitari, nel disco mentre nel pentathlon è battuto dal concittadino Perincich. Il 29 maggio a Bologna finisce secondo il tricolore juniori dei 110hs, superato da Valle. Nello stesso capoluogo felsineo sette giorni dopo partecipa all’ultima indicativa olimpica, più che altro per testarsi ad alti livelli: chiude terzo sui 110hs, dietro Carlini e lo stesso Valle, e quinto nel disco. Di Giochi, ovviamente, neanche a parlarne. Il 24 luglio, coi migliori in America, fa il suo esordio in azzurro per Italia-Austria a Udine: chiude secondo nel disco, battuto dall’esperto Pighi. Un mese dopo, il 28 agosto, vince nel disco a La Spezia dove si piazza secondo nei 110hs, battuto da Valle. Stesso risultato in quest’ultima specialità a Torino il 16 giugno, superato stavolta da Caldana. Nel 1933 continua la sua ascesa. Il 2 aprile a Verona vince disco, 300 e 75hs. Prosegue meglio: l’11 maggio vince i 110hs ai “Littoriali”, sorta di tricolori per universitari, ripetendosi poi nel disco, specialità in cui il 21 maggio a Modena è superato da Ponzoni. Il 4 giugno a Bologna vince nel disco, sfiorando i 43m. Sette giorni dopo, è in Nazionale, allo stadio parigino di Colombes, per Francia-Italia: nel disco però chiude solo quarto su quattro (vince Winter). I nostri si aggiudicano l’incontro 80-68. Il 2 luglio, a Bologna, Oberweger vince il disco nei tricolori di “prima categoria”. 14 giorni dopo, allo stadio Moretti di Udine, guadagna il titolo regionale nel disco e sui 400hs. Il 23 luglio a Gorizia viene invece battuto sui 110hs da Tabai. Sulla stessa distanza, sei giorni dopo chiude al settimo posto i tricolori vinti da Valle mentre il 30 luglio è battuto da Ponzoni nel disco dove il 27 agosto all’Arena di Milano a superarlo è Mignani. Il 17 settembre, nello stesso stadio, è in Nazionale per Italia-Inghilterra: vince il disco ed i nostri si aggiudicano l’incontro 85-62. Sette giorni dopo, a Firenze primeggia nel disco, sfiorando i 44 metri. Il 1° ottobre ancora in azzurro, stavolta a Vienna per Austria-Italia: chiude al quarto posto il disco vinto da Mignani (col record italiano). Gli azzurri vincono 73-58. Sette giorni dopo, ritrova la Nazionale, a Padova per Italia-Svizzera: vince nel disco e gli azzurri si impongono 93-65.

È in forma: il 29 ottobre nella sua Trieste realizza il primato italiano, lanciando il disco a 46,43m. Il 12 novembre conquista a Trieste il campionato regionale della staffetta olimpionica: con lui Prezzi, Rugo e Jegher. L’esordio nel 1934 è ottimo: il 24 marzo a Bologna supera di poco i 45m nel disco. Continua ad alternare più specialità: il 29 aprile, sulla pista genovese della Nafta, vince i 110hs davanti ad uno specialista come Carlini. Il 16 maggio a Bologna, dove intanto s’è trasferito per studiare all’Università, si impone nel disco: si ripete 4 giorni dopo nell’incontro che oppone una selezione petroniana ai bavaresi di Monaco i quali vincono 63-51. Il 10 giugno nella stessa Bologna si aggiudica la gara del disco. Stesso risultato, ancora nel capoluogo felsineo, sette giorni dopo in Italia-Polonia che gli azzurri vincono 69-51. Il 24 giugno Oberweger è ad Anversa per un’importante riunione internazionale nello Stadio Olimpico: sui 110hs cade ed è squalificato (vince l’inglese Stanwood) mentre nel disco è secondo, superato dal magiaro Remecz. L’8 luglio a Bologna si aggiudica il campionato zonale del disco, specialità in cui primeggia sette giorni dopo ad Ancona dove sui 110hs è superato da Caldana. Il 29 luglio all’Arena di Milano guadagna il titolo tricolore nel disco. Il 12 luglio si conferma alla grande a Bologna dove ottiene il primato italiano con 47,61m. Non va altrettanto bene sette giorni dopo quando ritrova la Nazionale per Ungheria-Italia, disputata a Budapest di fronte a 30mila spettatori: nel disco difatti finisce terzo, battuto dai magiari Remecz e Donogan. I nostri perdono 65-76, anche per le difficoltà palesate proprio nei lanci. Poi tocca alla prima storica edizione degli Europei, disputati a Torino: l’8 settembre Oberweger chiude sesto nel disco, vinto dallo svedese Andersson. Poi parte per l’America, assieme ai “Littori”, gli Universitari che sono stati invitati per una tournée dai più importanti atenei della costa orientale. Si comporta bene: a Cambridge (Harvard) vince il disco e chiude secondo i 110hs alle spalle di Greene, risultato ripetuto allo Yankee Stadium di New York (dietro Pessoni) dove è battuto da Mignani nel disco. Oberweger è poi protagonista ai cosiddetti “Giochi Partenopei” di Napoli, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti atletici nazionali: l’11 novembre si aggiudica il disco. L’esordio del 1935 è ottimo: il 21 aprile, sul campo genovese della Nafta, vince il disco e termina secondo i 110hs, superato da Carlini. Il 19 maggio a Roma primeggia nel disco, ripetendosi a Bologna il 9 giugno e soprattutto sette giorni dopo a Torino dove realizza pure il record italiano con 47,85m. Un infortunio muscolare lo tiene lontano dai tricolori, disputati a Firenze a fine luglio: nel disco vince Biancani, con una misura (44,07m) ampiamente alla sua portata, aumentandone il rammarico per la forzata assenza. Colpito poi dal tifo, non gareggia più sino al termine dell’annata. A novembre però torna sugli sci, che pratica da tempo. Eclettico ed esuberante, prova pure il salto, schierandosi in questa specialità addirittura ai tricolori, svoltisi il 12 gennaio 1936 a Madonna di Campiglio: termina nono, lontano dal vincitore Da Col, ma dimostrando comunque una certa dimestichezza. Dopo la parentesi sciistica, torna all’atletica.

Viene difatti selezionato dal CT Comstock per un primo collegiale preolimpico, tenutosi intorno alla metà di febbraio a Rapallo: una maglia azzurra per i Giochi sembra scontata, deve solo ritrovare la buona forma. La trova in fretta: nella stessa località ligure già il 29 marzo vince nel disco il primo test preolimpico, piazzandosi pure secondo sui 60hs alle spalle dello specialista Caldana che si impone pure sui 110hs il 13 aprile sulla pista della Nafta a Genova, con Oberweger terzo, battuto anche da Gasti. Il triestino però vince bene il disco, con un lancio che sfiora i 45m. Ha trovato la forma giusta: il 21 aprile, nella preolimpica di Verona, lancia a 48,04m, realizzando il primato italiano. La maglia azzurra per Berlino è già in valigia. Tuttavia la sua multidisciplinarietà lo porta a gareggiare pure sui 100: il 26 aprile a Firenze giunge terzo, alle spalle di Caldana e Spampani. Il 17 maggio è di nuovo grande nella preolimpica di Bologna: nel disco porta il record nazionale a 48,11m mentre sui 110hs è superato da Caldana. Continua la sua ascesa: il 30 maggio all’Arena di Milano lancia a 48,74m, con altro primato annesso. Il 14 giugno vince col disco anche a Budapest. 15 giorni dopo, dà spettacolo ai tricolori di Bologna: per la prima volta un discobolo italiano supera la fatidica fettuccia dei 50m! Oberweger difatti porta il primato nazionale a 50,31m: abbiamo una carta in più da giocare a Berlino. Intanto, ovviamente, è tra i convocati dal CT Comstock per il tradizionale ritiro collegiale preolimpico, con sede nella “Pensione Montesenario” a Bivigliano, sulle colline fiorentine, con allenamenti quotidiani al “Berta”. Si parte per la Germania, in treno, il 19 luglio. Le gare olimpiche di atletica leggera si tengono all’Olympiastadion. Oberweger gareggia il 5 agosto nel lancio del disco cui prendono parte 31 atleti di 17 nazioni. La mattina si qualifica piuttosto agevolmente, con un lancio intorno ai 46m ed entra nella finale a 13 del pomeriggio quando si rende protagonista di una grandissima gara. Nonostante un sensibile vento contrario, sfiora difatti i 50m, toccando 49,23m che gli vale a lungo la seconda posizione. Nei tre lanci conclusivi, forse tradito dall’emozione, sbaglia troppo, ottenendo pure due nulli, ma riesce a comunque a mantenere uno strepitoso bronzo alle spalle dei due fenomeni statunitensi Carpenter (50,48m) e Dunn (49,36) che lo supera dunque per soli 13cm. Splendida prova di Oberweger che regala così all’Italia la prima medaglia olimpica della storia nel settore lanci.

Come qualche altro azzurro, Oberweger non rientra subito a casa: il 15 agosto a Malmoe, in Svezia, chiude terzo la gara del disco, sopravanzato dal greco Syllas e lo svedese Berger. Oberweger ritrova la Nazionale già il 29 e 30 agosto a Torino, per Italia-Giappone: quarto sui 110hs vinti da Murakami, vince bene il disco. I nostri si impongono 92-81. Il 20 settembre a Vicenza rivince agevolmente nel disco, ripetendosi il 4 ottobre a Parma. Sette giorni dopo, a Firenze è battuto da Caldana sui 110hs. Identico risultato il 18 ottobre a Treviso dove però Oberweger primeggia nel disco come accade il 25 ottobre a Roma, campo Guardabassi, in Italia-Austria. Sui 110hs invece chiude terzo, alle spalle di Caldana e Langmayer. Gli azzurri vincono il confronto 73,5-50,5. Il 1° novembre altro successo di Oberweger nel disco, stavolta a Venezia. Negli anni seguenti è sempre grande protagonista anche se nel 1937 ha un unico squillo quando il 6 giugno a Monaco ottiene il nuovo record italiano nel disco, con 50,50m. Brilla invece nel 1938: ai tricolori guadagna il titolo nel disco per poi prendere parte agli Europei di Parigi dove ottiene un grande argento. Nel 1939 vince il disco ai Mondiali Universitari di Vienna. Stanno emergendo i talenti di Adolfo Consolini e Giuseppe Tosi, ma nel frattempo Oberweger ha iniziato l’attività di allenatore diventando, dopo il periodo bellico trascorso in Aviazione, Commissario tecnico della Nazionale dal 1946. Tuttavia scende occasionalmente in pedana, come avviene anche alle Olimpiadi di Londra del 1948 (nelle quali è contemporaneamente tecnico, allenatore e giudice di marcia), con lo scopo di aiutare la fortissima coppia italiana, ma non va trascurato che il suo risultato è a tutti gli effetti frutto di una partecipazione ufficiale a una gara olimpica: 15° con un lancio di 43,13m, prestazione che non viene inserita nella graduatoria stagionale italiana, ma che in realtà lo porta ad occupare il quinto posto. Ottiene eccellenti risultati anche nei 110hs, specialità nella quale partecipa agli Europei del 1938 ed è secondo ai Giochi Mondiali Universitari nel 1939, anno in cui vince il titolo italiano. Stabilisce il primato nazionale nel 1938 con il tempo di 14”7. Si dedica poi, con successo, all’attività di tecnico. Mantiene l’incarico di guida della Nazionale azzurra fino al 1961, quando viene eletto alla vicepresidenza della FIDAL, tornando al ruolo di Commissario tecnico dal 1964 al 1968. Nel 1964 entra a far parte del Council della IAAF per la quale è anche presidente della Commissione marcia, e quattro anni dopo gli viene affidato l’incarico di Direttore tecnico della Scuola dello Sport del CONI. Indubbiamente Oberweger è un grandissimo personaggio della nostra atletica leggera.


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