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Iseo (BS) 20.02.1891 / Iseo (BS) 18.03.1962

1936. Tiro a Segno. 36° p.m. Carabina Piccolo Calibro

Nasce in una famiglia agiata che possiede pure una conceria a Covelo. Sin da ragazzo pratica vari sport quali atletica, canottaggio e soprattutto nuoto dove partecipa a varie gare di fondo, pur senza mai primeggiare. Ma è al poligono di Iseo che trova la sua giusta dimensione, sin dagli anni ’10. Tuttavia è solo dopo la Prima Guerra Mondiale, ormai prossimo ai 30 anni di età, che si cimenta anche in vere e proprie gare di tiro a segno, entrando preso nel giro della Nazionale grazie ad ottimi risultati. La sua prima grande stagione è il 1925: vince il Campionato Italiano col fucile d’ordinanza “tre posizioni[1]”, arma con cui partecipa pure ai Mondiali di San Gallo, finendo però lontano dai primi. L’8 settembre primeggia in una gara a Viareggio davanti agli olimpionici Coletti e Ticchi: ormai è entrato nell’èlite dei nostri tiratori. Nel 1926 si conferma. A Viareggio il 30 agosto è terzo, superato da Guerra e Coletti, nella “Gara d’onore” col fucile. Il 26 settembre a Milano vince una gara con la carabina libera mentre nel campionato lombardo col fucile chiude al sesto posto (vince Conti). Con la carabina libera, da tre posizioni, si ripete il 10 ottobre a Roma quando guadagna il titolo italiano. Nel 1927 a Roma vince il titolo italiano della pistola d’ordinanza, ma ai Mondiali, tenuti nella stessa capitale, gareggia col fucile: nuovamente non va bene[2]. Nel 1928 la musica non cambia: bene in patria, meno all’estero. Il 18 giugno vince a Verona con la carabina di grosso calibro. Il 14 ottobre ai tricolori di Torino chiude secondo nella stessa arma, alle spalle di Isnardi, e terzo nel fucile d’ordinanza dietro Ascani e lo stesso Isnardi. Ai Mondiali di Loosduinen altri risultati mediocri: nella carabina di grosso calibro termina 23° la gara individuale e 15° a squadre, col fucile d’ordinanza va perfino peggio. Alle selezioni per i Mondiali del 1929, a Viareggio il 16 giugno, è spesso tra i migliori: si piazza secondo nel fucile di grosso calibro, battuto da Dell’Orto. Va bene stavolta anche nella gara iridata, a Stoccolma, dove col fucile d’ordinanza finisce quinto, cogliendo un bel bronzo nella posizione in piedi, ma perdendo una grande occasione nelle altre due posizioni (10° in ginocchio ed a terra). Nella carabina di grosso calibro chiude 15°. In entrambe le occasioni è il migliore dei nostri. Intanto è passato a tirare presso il TSN di Brescia (Mompiano), rilanciando la sua carriera. Nel 1930 si aggiudica il titolo italiano del fucile d’ordinanza ed è protagonista ai Mondiali di Anversa: con la stessa arma coglie uno splendido argento nella posizione in ginocchio, battuto solo dal belga Lafortune, compromettendo però tutto nelle altre due posizioni e finendo fuori dai primi dieci nella generale. Nella carabina di grosso calibro termina 15°. Nel 1931 situazione similare: a Milano l’11 ottobre si aggiudica il tricolore del fucile d’ordinanza mentre ai Mondiali di Leopoli finisce 11° nella carabina grosso calibro, sfiorando il podio nella posizione in ginocchio (5°).

Il 1932 è annata olimpica ed ovviamente Nulli punta i Giochi ma scoppia un caso controverso, con relative polemiche infinite. Avrebbe difatti ottenuto compensi in denaro per alcune sue vincite e dunque viene considerato professionista: le prove non arrivano, ma intanto nelle prime indicazioni Nulli ha il ruolo di riserva. A tagliare la testa al toro ci pensa lui stesso, probabilmente deconcentrato dalla vicenda: non brilla nelle selezioni olimpiche al poligono della Farnesina, disputate a metà giugno. Così non va ai Giochi. Peccato perchè lo meritava: il 25 settembre a Mompiano vince col fucile d’ordinanza, realizzando 292 su 300. Nel 1933 guadagna due titoli italiani: fucile d’ordinanza e fucile (o carabina) di grosso calibro, entrambi nelle canoniche “tre posizioni”. Ai Mondiali di Granada termina solo 17° con la carabina di grosso calibro. Nel 1934, nonostante i 43 anni, non demorde. Ai primi di giugno al poligono di Mompiano è battuto da Dell’Orto nella carabina piccolo calibro. Pochi giorni dopo, partecipa al triangolare con Francia e Portogallo, caratterizzato dalle prove con pistola e carabina piccolo calibro: l’Italia vince grazie anche al suo contributo. Si ripete il 19 agosto a Budapest quando i nostri affrontano l’Ungheria con la carabina di piccolo calibro: Nulli, ottimo nella posizione in piedi, ottiene il secondo posto assoluto, superato solo da Cantelli, ed i nostri si aggiudicano l’incontro. Il 27 settembre chiude al terzo posto il tricolore del fucile “tre posizioni”, alle spalle di Isnardi e Coletti-Conti. Stavolta l’annata è stata buona a livello internazionale, meno in patria. Nel 1935 è sempre protagonista. A metà maggio è il migliore nelle selezioni per i Mondiali di Roma, disputate al poligono meneghino della Cagnola. Nelle prove iridate va bene soprattutto col fucile d’ordinanza dove termina settimo mentre nella carabina di grosso calibro chiude solo 28°, compromettendo le sue chances con una disastrosa prova in piedi. A settembre vince la Gara Reale per “tiratori maestri” al poligono romano della Farnesina dove disputa pure i tricolori: trova però nel sorprendente viareggino Tobino e nell’emiliano Varetto due cecchini insuperabili. Il 1936 è altra annata olimpica e stavolta Nulli non vuole fallire. Il 3 maggio con la carabina piccolo calibro vince la preolimpica al poligono della Cagnola di Milano, mettendo un’ipoteca sulla maglia azzurra di Berlino. Ai primi di luglio con l’Italia vince il Torneo delle Nazioni Latine, contro Francia, Portogallo e Monaco: nella carabina viene superato da Varetto, ma fornisce un fondamentale contributo alla causa azzurra. Si garantisce dunque il viaggio a Berlino, raggiunta in treno con partenza da Verona il 27 luglio.

Le gare olimpiche di tiro a segno si svolgono al poligono di Wannsee, nei pressi di Potsdam, nella periferia sud-occidentale di Berlino. L’8 agosto Nulli partecipa alla carabina di piccolo calibro cui prendono parte 66 tiratori di 25 nazioni. La prova prevede 30 colpi in due serie da 15, col centro del bersaglio che vale 10: dunque il punteggio massimo ottenibile è 300. Nulli non va benissimo ed oltre tutto la gara è di altissimo livello: con 290 punti difatti l’azzurro termina solo 36° pari merito. L’oro va allo strepitoso norvegese Rogeberg che non sbaglia niente ed ottiene proprio 300. Le altre medaglie sono aggiudicate a 296 punti dove arrivano diversi tiratori a pari merito: la discriminate è data dai colpi dell’ultima serie più vicini al centro. L’argento così va all’ungherese Berzsenyi ed il bronzo al polacco Karas. A 6 punti dal bronzo, pur se la concorrenza è elevata, la prova di Nulli lascia comunque un po’ a desiderare anche perchè gli altri azzurri (Zorzi 8° p.m. e Varetto 23° p.m.) fanno meglio. Nonostante l’età, Nulli continua la carriera alla grande: in quel 1936 guadagna pure i titoli italiani nel fucile d’ordinanza e nel moschetto Beretta posizione in piedi. Nel 1937 è ai Mondiali di Helsinki, peraltro senza ben figurare come accade anche due anni dopo a Lucerna dove chiude 29° col fucile d’ordinanza, arma con cui guadagna un altro titolo italiano nel 1942. Le fasi più cruente della guerra, con la Repubblica di Salò, lo vedono protagonista in altri aspetti: è difatti parte attiva nella Resistenza, fiancheggiandola ed ospitando nella sua tenuta diversi partigiani, nascondendoli ed aiutandoli come possibile. Alla fine viene scoperto e l’intera famiglia deportata nel campo di prigionia a Gries, presso Bolzano. Fortunatamente, arrivano gli Alleati. Nel 1946 Nulli diventa Sindaco di Iseo. Ma non dimentica il tiro: nel 1953 guadagna il titolo italiano nella carabina piccolo calibro, arma con cui ottiene il Campionato Italiano dal 1952 al 1959 tra i Veterani, categoria in cui consegue otto titoli nazionali anche nella carabina standard tre posizioni. Vince l’ultimo Campionato nel 1961: l’anno seguente se ne va. Grande figura di tiratore, grande figura umana.


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La squadra azzurra dei tiratori ai Giochi del 1936. Nulli è il primo a sinistra


[1] Il campionato prevede due prove, una a Firenze ed una a Verona: la somma dei punti genera la classifica

[2] Con la carabina di grosso calibro termina 29° la classifica individuale e sesto quella a squadre