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NORDIO Tito

Trieste 1908 / Trieste 1959

1928. Vela. 6° classe “dinghy”

nordio grandeSi fa le ossa nel Golfo di Trieste, su varie tipologie di imbarcazioni, socio del Reale Yacht Club Adriatico triestino. La svolta della sua carriera si verifica quando diventa skipper di “Oronzo” del cav. Lucatelli con cui primeggia a più riprese nell’alto Adriatico. Quando sente parlare di partecipazione della vela italiana ai Giochi di Amsterdam, non esita e coltiva qualche speranza. Così tra il 7 e 10 giugno 1928 gareggia nelle regate preolimpiche disputate a Trieste su barche con a bordo solo lo skipper e che, messe a disposizione dall’organizzazione, vengono “ruotate” tra i vari concorrenti in modo da garantire pari opportunità a tutti. Su sei regate, ne vince due ed in altre due arriva secondo. Si aggiudica così la classifica finale, con 386 punti contro i 380 del napoletano Vittorio Postiglione ed i 358 dell’istriano Paulin. In questo modo si garantisce il diritto di rappresentare l’Italia ai Giochi nei cosiddetti “dinghy”, anche questi pilotati da una sola persona e forniti direttamente dall’organizzazione. Le gare olimpiche di vela si svolgono nello Zuiderzee, l’ampio braccio di mare ad Est di Amsterdam che si insinua tra i polders, con sede a Buiten. Alla classe “dinghy” partecipano 23 velisti di 20 nazioni. Il regolamento è semplice: 4 turni preliminari e 4 di finale dove contano i piazzamenti. Accedono al secondo turno i primi 10 della generale dopo le prime 4 regate. Nel turno eliminatorio la classifica è per semplice addizione dei punti relativi ad ogni posizione (vince chi ottiene il punteggio più basso), nel secondo conta invece il numero cardinale ovvero vince chi guadagna più vittorie e, a parità, più secondi posti e così via. La prima regata si svolge il 2 agosto e Nordio ottiene un buon 5° posto, a 4’ dal vincitore, il norvegese Robert. Nella seconda, il giorno seguente, fa ancora meglio e coglie una splendida piazza d’onore, a soli 4” dal tedesco Beyn. Ha già in pratica assicurato il passaggio in finale, ma non si deconcentra: il 4 agosto chiude 4°, a 4’30” dal primo, l’olandese De Vries Lentisch. Infine, nell’ultima regata del turno eliminatorio, termina ottimo terzo, a 1’ dal finlandese Broman. Dunque, fatti i conti, si trova al 5° posto p.m. della generale, guidata da Beyn, a 4 punti dal bronzo, e vola in finale, con ancora qualche speranza di medaglia. Le 4 regate di finale si disputano tra 7 e 8 agosto.

Nordio è sfortunato e non finisce la prima prova, vinta dallo svedese Thorell. Nella seconda è ottimo 2°, a 8’ dal norvegese Robert. Nella terza è 3°, a 1’30” da Thorell e nell’ultima chiude al quinto posto, a 4’30” dall’olandese De Vries Lentisch. Buone prestazioni che gli valgono il 6° posto della generale. Davanti a lui, nell’ordine, lo svedese Thorell (grande oro), il norvegese Robert, il finlandese Broman, l’olandese De Vries Lentisch ed il tedesco Beyn. Per Nordio una buona partecipazione olimpica, per un piazzamento di rilievo nell’èlite mondiale della vela. Negli anni seguenti continua a regatare, soprattutto nell’alto Adriatico: nel 1929 è grande protagonista delle regate istriane sui “sei metri”, aggiudicandosi diverse prove con “Oronzo II”, imbarcazione di proprietà dell’Ing. Lucatelli e con la quale Nordio vince la “Trieste-Grado” il 30 giugno e la “Coppa XX Settembre” a Trieste. La classifica finale del “Campionato del Golfo di Trieste”, dopo 12 prove, lo vede al secondo posto, alle spalle di “Benita” pilotata da Stuparich. Nel 1930 primeggia ancora tra Trieste, Istria e Grado con “Oronzo II” che però chiude solo terzo il 9 settembre nella “Coppa S. Nicolò”, superato da “Santa Maria” ed “Onda”. La stessa “Santa Maria” il 30 settembre vince la “Trieste-Capodistria” dove “Oronzo II” chiude al terzo posto, superato anche da “Benita”. Nordio però si prende la rivincita nella regata “a triangolo” che si tiene il giorno dopo nella stessa Capodistria. A fine stagione Nordio ed “Oronzo II” ritrovano il successo: dapprima il 18 e 19 ottobre nella “Coppa delle Signore” a Trieste e poi nella classifica finale del “Campionato del Golfo di Trieste”, challenge a punti basata sulle regate dell’intera stagione. Si rivede ai primi di giugno 1931 quando è il migliore nelle prove di selezione per la grande regata internazionale di Trieste che poi, ai primi di giugno, vince per l’Italia assieme a Paulin. In quella stagione poi guadagna pure il tricolore dei “sei metri”. Nel 1932 è sempre tra i migliori nelle regate dell’alto Adriatico, la sua “Oronzo” fa paura a tutti, ma si trova in difficoltà a Napoli, nel tricolore, dove chiude soltanto quarto. Torna al dinghy ed in agosto gareggia a Berlino, sul Wannsee, nel triangolare Germania-Italia-Ungheria: non ha molta fortuna ed i nostri chiudono secondi, superati dai tedeschi[1].

A fine stagione Nordio torna su “Oronzo” ed ai primi di ottobre domina la regata di Muggia. Anche l’anno seguente conduce “Oronzo” a diversi successi nel Nord Adriatico, in particolare tra Trieste e l’Istria. Nel tricolore però, disputato proprio a Trieste verso la fine di luglio, si fa battere dallo spezzino Cozzani su “Sasa II”, che si dimostra più costante nelle tre prove. Nel 1934 è ancora su “Oronzo”, ma nel “Campionato dell’Adriatico” stavolta non brilla, venendo spesso superato da “Onda” timonata da Piccini. Nel 1935 torna a primeggiare. Vince difatti il Campionato Europeo velico, disputato a Trieste con imbarcazioni dotate di deriva mobile: i concorrenti inoltre cambiano scafo ogni regata, in modo che tutti gareggino nelle stesse condizioni. Nordio è il timoniere italiano e con lui a bordo troviamo Gino Paulin ed Aldo Moscovita. Poi sale a bordo delle “Star”, disputando a Napoli il Campionato Europeo, con “Littoria”: l’Italia primeggia. A novembre Nordio è sempre tra i migliori anche nelle regate che concludono l’annata a Trieste dove si segnala il suo giovane pupillo Moscovita che lo supera nelle preolimpiche dei “dinghy”, sviluppate nell’alto Adriatico ai primi di gennaio 1936. Nordio passa quindi alla classe “Star” ed a maggio primeggia nel Golfo di Trieste con la barca battezzata “Lucatelli”. Gareggia quindi a Napoli, nei Campionati Italiani e la barca ha cambiato nome, diventando Amba Aradam, in onore della battaglia vinta dal nostro esercito sull’altipiano omonimo contro l’esercito etiope. Quando arriva il momento delle regate preolimpiche, tra giugno e luglio, Nordio è incerto sul da farsi, anche perchè tra le “Star” vede molta concorrenza in giro. Così cerca la qualificazione nella classe “dinghy”, ma gli va male: nelle regate indicative di Portorose, il 27 e 28 luglio, finisce solo ottavo ed il sogno olimpico svanisce. Negli anni seguenti Nordio si conferma spesso tra i nostri migliori velisti anche se deve confrontarsi col grande Straulino che diventa sempre più forte. La guerra poi complica tutto. Nordio non demorde e dopo il conflitto torna a bordo delle “Star”: nel 1947 coglie lo splendido trionfo europeo, assieme a Rode, mentre sono numerosi i suoi piazzamenti ai tricolori[2], spesso battuto dal “solito” Straulino, talora in coppia con lo stesso Rode. Nel 1953 e 1954 Nordio consegue il bronzo agli Europei, assieme a Sangulin. Prossimo ai 50 anni, non ottiene più risultati rilevanti: per 25 anni è stato tra i nostri migliori velisti. A Monfalcone ancora oggi è molto attiva la “Scuola di Vela Tito Nordio”.

 

 

 


[1] L’altro italiano in gara è il napoletano Postiglione

[2] Secondo nel 1947 (con Rode), nel 1948 (con De Manincor) e nel 1952-53 (con Sangulin)