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NATALE Stefano

Roma 16.04.1903 / deceduto nel 1970

1928. Atletica Leggera. Ritirato Maratona

natale grandeCorre nella capitale già da adolescente: a 14 anni, nel 1917, finisce 5° una gara di 2km allo Stadio Nazionale. Non molto alto (1,65m) ma ben muscolato, appartiene ad una famiglia di modesta estrazione sociale: spesso disoccupato, non riesce ad alimentarsi in maniera adeguata per uno sportivo. Sopperisce con una grande forza di volontà. Coglie il primo successo di un certo peso sui 5 km del “Campionato Romano Ricreatori” nel 1919, ma su prove più impegnative è ancora lontano dai migliori: il 20 agosto finisce 12° nel “Giro del rione Monti”. Nel 1920, tesserato per la “Vittoria Roma”, non va lontano: 4° il 22 febbraio nel “Giro di Castel Giubileo” il suo migliore risultato. Qui lo vede il CT Adams che ne intuisce le qualità, consigliandogli però di dedicarsi a percorsi più brevi. Rispetta il giudizio dell’esperto tecnico negli anni a seguire. Nel “Giro di Roma”, 20 km, chiude 11°. Rimane ancora lontano dai primi, ma è appena sulla soglia dei 18 anni. Il 1921, con l’SS Laziale, è avaro di risultati importanti: il 23 luglio finisce 19° nel “Giro di Campo Marzio” mentre l’11 settembre chiude all’11° posto il “Giro di Trastevere”. È ancora uno dei tanti giovani capitolini in cerca di fortuna. Acquisita una certa esperienza, coglie i primi podi significativi nel 1922, tesserato per la “Pro Roma”. Il 3 settembre vince la “Coppa Serventi” di 4 km mentre si distingue anche in pista nei campionati regionali ai primi di luglio: 2° sui 20km, chiude terzo i 10mila. Spinto da questi risultati, e dal 9° posto nel “Giro di Roma” del 30 aprile, cerca il salto di qualità, probabilmente troppo presto: il 1° ottobre disputa la maratona di Torino, ma si ritira. Chiude l’annata il 15 ottobre con un terzo posto a Roma sui 10mila. Nel 1923 parte militare, destinato a Verona nel 79° reggimento fanteria. Trova il modo di gareggiare anche nella città scaligera: il 5 agosto chiude al terzo posto il campionato veronese, ripetendo il piazzamento un mese dopo nel “Giro dei sei ponti”. Il 20 settembre è secondo nel “Giro dei Colli” per poi vincere i 5mila che assegnano il titolo di campione della divisione militare cui appartiene. Il 30 settembre torna a Torino e stavolta finisce la maratona, in 3h25’41”, chiudendo 14°. Non pare certo un fulmine di guerra, ma può sicuramente migliorare.

Il 1924 è annata olimpica, ma Natale è ancora sotto le armi ed i Giochi più che un sogno sono un’utopia. Continua a gareggiare nel capoluogo scaligero: il 16 marzo chiude quinto il “Giro di Verona” ed il 2 agosto termina secondo nel campionato veronese. Poi gli obblighi militari finiscono e rientra nella capitale: il 14 ottobre finisce 13° la “Traversata Notturna di Roma”. È ancora molto lontano dai vertici e vi rimane anche nel 1925. Tesserato per la “SC Laterano”, coglie diversi piazzamenti. Il 15 marzo è 5° nella “Targa Moriconi”, il 7 giugno finisce secondo nel campionato laziale dei 10mila, il 16 agosto a Napoli finisce 13° nel campionato italiano di maratonina sui 25 km vinto da D’Amore, il 30 agosto a Roma è 4° nel “GP Rosati&Botta”. Infine torna nel capoluogo partenopeo il 27 settembre, finendo sesto nel “Giro di Napoli”. Comincia a brillare nel 1926 quando, tesserato per la “SP Marletti”, il 2 maggio stabilisce a Roma, sulla pista della Farnesina, il record italiano sui 40 km con 2h43’51”, ma il primato non viene poi omologato per irregolarità regolamentari nel numero di cronometristi. La performance comunque mostra appieno le sue potenzialità, confermate il 18 luglio col successo nel “Giro di Roma” su 23 km, superando tra gli altri anche l’argento olimpico Bertini. Sette giorni dopo, ancora nella capitale, chiude al terzo posto la “Coppa Tudini” su 6 km (forse pochi per le sue caratteristiche): viene sopravanzato da Zitti e Canzonetti. L’8 agosto Natale primeggia a Roma nella “Coppa Menichetti” di 10,2 km. Lo stesso Zitti vince il 22 agosto la “Targa Marletti”, ancora nella capitale, dove Natale chiude terzo, battuto anche da Zuccaro. Sette giorni dopo, termina secondo il “GP Blasi”. Poi, dopo tanta gavetta, letteralmente “esplode”. È grandissimo il 12 settembre a Cosenza, insolita sede dei tricolori di maratonina: sfruttando l’assenza di molti atleti del Nord, che non se la sentono di affrontare la lunghissima trasferta, vince nettamente, percorrendo i 20 km in 1h14’04”, staccando il secondo, Mangiante, di 2’13”. 14 giorni dopo, chiude ottimo secondo la maratona di Milano, attardato però di ben 5’11” dal vincitore Malvicini. Il 10 ottobre a Terni, su un campo di partenti per la verità di nuovo ridotto in qualità, si aggiudica il titolo italiano di maratona, coprendo i 42,4 km in 2h58’14”, superando nel finale lo stremato Conton. Il 7 novembre chiude al quarto posto la maratona di Torino vinta dal britannico Ferris sul belga Marien e Malvicini. Un mese dopo, il 5 dicembre, Natale finisce al terzo posto il “Giro di Formia”, sopravanzato da D’Ambrosio e Pippa. Termina l’annata il 19 dicembre, col 7° posto nel “GP Revedin” a Roma. La sua è comunque una stagione di alto livello che lo pone di forza tra i nostri migliori maratoneti.

Si conferma a sprazzi nel 1927, ancora inquadrato nel “Marletti”. L’8 maggio a Bologna, su 20 km in pista, chiude al terzo posto dietro Bertini e Biscuola. La prova vale come selezione per gare future e Natale viene inviato a disputare la maratona Windsor-Londra dove il 28 maggio coglie un grande secondo posto, sia pure staccato di 5’ dal vincitore, il quotato inglese Ferris che si impone in 2h40’22”. Si tratta comunque di un’ulteriore conferma delle sue qualità. Arriva però un passo falso: il 7 agosto nel “Giro di Milano”, valido come preolimpica, si ritira dopo aver perso contatto dai migliori. Sette giorni dopo, è secondo nella “Coppa Menichetti” a Roma. Va meglio ma non troppo il 4 settembre a Torre del Greco, nel tricolore di maratonina. Chiude sesto ma lontano dal vincitore Rossini che si aggiudica anche il campionato italiano di maratona, disputato il 16 ottobre a Torino, dove Natale si ritira intorno al km 30, quando ormai è fuori dai giochi per le migliori posizioni. Poi si ferma ed in inverno si cura alla gamba sinistra dove avverte dolori strani, provocati probabilmente da una postura errata. In inverno si fa visitare da diversi specialisti e riesce a rimettersi in sesto. Il 1928 è annata olimpica e Natale ovviamente cerca una maglia azzurra per Amsterdam, ma l’inizio non è dei migliori. Tra il 18 e 21 aprile, nelle preolimpiche di Bologna, non brilla: 11° sui 10mila, chiude al sesto posto la 20km appannaggio del semisconosciuto Paduano. Un altro outsider, Prato, il 6 maggio si aggiudica il “Giro di Milano” dove Natale finisce quinto. Ha problemi ad un ginocchio e, consigliato dai vertici FIDAL, si reca ad Acqui per le cure con fanghi termali. Guarisce e si ritrova proprio all’ultimo momento: nella preolimpica decisiva di Bologna, l’8 luglio, giunge secondo a due minuti dal vincitore Ferrera. La maglia azzurra è sua. La maratona olimpica si svolge il 5 agosto, con partenza ed arrivo all’Olympisch Stadion. La giornata è fresca e ventosa, il kilometraggio è ormai quello canonico di 42,195 km. Partono 69 atleti in rappresentanza di 23 nazioni. Dopo metà corsa rimangono al comando 5-6 uomini e tutto si decide nei 5 km finali. Attacca lo statunitense Ray, poi cede. Al comando passa il giapponese Yamada, bloccato però dai crampi. Alla fine emerge il franco-algerino El Ouafi che attacca poco prima dell’ingresso nello stadio e vince in 2h32’57” davanti al cileno Plaza (2h33’23”) ed al finlandese Marttelin (2h35’02”). Natale, che a metà gara accusava 4’ di ritardo dai primi, ha abbandonato la contesa intorno al km 30, per una prova assolutamente da dimenticare. Così come la sua gara seguente, la maratona di Modena del 30 settembre, conclusa con un altro ritiro. Dopo il quarto posto nella capitolina “Coppa Corona”, chiude la stagione il 18 novembre, col secondo posto nel “Giro del Tevere”. Si rivede su buoni livelli solo il 14 luglio 1929 quando si aggiudica il titolo regionale sui 5mila. 14 giorni dopo, bissa col successo nei 10mila. Il 1° settembre vince un 5mila a Frosinone. Sette giorni dopo, chiude all’8° posto i tricolori di maratonina a Napoli, vince Rossini.

Natale trova la sua rivincita un mese dopo, il 6 ottobre, quando trionfa nel Campionato Italiano di maratona a Torino. Si rivede solo il 21 aprile 1930 nel “Giro di Roma” di 20,2 km: termina secondo, a 2’15” dal vincitore Rossini. Un mese dopo, il 18 maggio, si aggiudica a Messina il campionato centro-meridionale di maratonina. Nella stessa specialità chiude al terzo posto i tricolori, disputati sette giorni dopo a Savona, superato da Rossini e Balbusso. Torna al successo il 10 agosto nel “GP Cascioli” a Roma. Coglie il suo grande alloro il 14 settembre a Udine dove, sfruttando l’assenza del forte Rossini, vince il tricolore di maratona, con 9’ di margine sul secondo, il sorprendente campano Di Chello. 14 giorni dopo, Natale batte tutti anche nella “Coppa Serventi”, 5,5 km a Roma. Rossini torna il 5 ottobre nella maratona di Torino e vince mentre Natale chiude quarto. Il 1° novembre a Roma, nella finale del “GP Regioni”, Natale finisce 6° sui 5mila vinti dall’outsider Bacchi. Natale si rivede il 26 aprile 1931 quando termina secondo il campionato laziale dei 10mila, superato dall’outsider Guala. Il 4 giugno è solo settimo sui 20km del “Giro di Roma” appannaggio dell’emergente Fanelli. Il 21 giugno si presenta ai tricolori di maratonina, disputati a Firenze: chiude sesto, vince Morelli davanti allo stesso Fanelli. Il 12 luglio Natale termina quarto il “Giro di Milano” vinto da Fanelli. Non gareggia molto, ma non ha neanche tanta fortuna nelle corse capitoline: il 30 agosto finisce 4° nella “Targa Trasimeno” vinta da Zuccaro ed il 27 settembre è 5° nella “Coppa Serventi” appannaggio di Gianfelice. L’11 ottobre però termina buon terzo nella maratona tricolore di Torino, alle spalle di Roccati e del francese Morier: cerca un posto ai Giochi, ma deve confermarsi. Tesserato per l’Audace capitolina, ci prova nella prima preolimpica del 1932, disputata il 20 marzo a Roma su 15 km: non va oltre il quarto posto, ma la distanza non lo favoriva (primeggia Morelli). Discorso similare a Sanremo il 10 aprile, su 18 km: chiude solo ottavo, vince il francese Morier. Dopo il ritiro nel “Giro di Roma” del 24 aprile, l’8 maggio nel tricolore di maratonina, disputato quell’anno nel “Giro di Milano”, Natale finisce quinto (vince l’outsider Paduano) e non è un risultato eclatante in chiave azzurra. Anche perchè fa solo leggermente meglio nella preolimpica di Bologna del 26 maggio, disputata su 35,3 km, dove a sopravanzarlo sono Rossini, Fanelli e Roccati. Natale finisce quarto anche nell’ultima e decisiva preolimpica, a Venezia il 26 giugno su 40km: lo precedono nell’ordine Fanelli, Roccati e Genghini. A Los Angeles vanno solo i primi due, ma combineranno poco. Natale si rivede su buoni livelli l’11 settembre quando termina terzo il “GP Cascioli” vinto da Ricci, piazzamento ripetuto 14 giorni dopo nella “Coppa Serventi”, alle spalle di Gianfelice e Ciotti. Chiude l’annata il 16 ottobre, nella maratona di Torino: sesto, non lontanissimo dal vincitore Fanelli. Identica situazione il 21 maggio 1933 nella maratonina di Vigevano ed ancora sesto termina il 13 agosto nella “Coppa Paskowsky”, con nuovo successo di Fanelli. Il 15 ottobre Natale chiude al nono posto la maratona tricolore di Torino vinta da Genghini. Natale si rivede solo l’8 aprile 1934 quando chiude al 22° posto il “Giro di Sanremo” vinto dal genovese De Florentis. A 31 anni suonati la sua carriera sembra spegnersi. In effetti negli anni seguenti ottiene solo piazzamenti lontani dai primi e la guerra sembra poter bloccare ogni sua velleità. Invece nel 1945, quando già allena giovani talenti, trova nuovi stimoli e vigore: 4° nel campionato regionale dei 10mila, termina settimo i tricolori di maratona. Nel 1946 addirittura, tra la sorpresa generale ed a 43 anni (!), vince il Campionato Italiano di maratona a Modena. L’anno seguente termina ancora buon quinto, poi gareggia ancora sino al 1950 ma senza ulteriori squilli. Natale marita comunque un posto di diritto nella storia della nostra maratona.