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MORONI Arturo

Piacenza 02.05.1904 / deceduto nel 1972 (per la agzzetta 20.10.1904)

1928. Canottaggio. Eliminato Quarti di Finale otto con

Inizia intorno ai 18 anni, tesserandosi per la “Vittorino” e cimentandosi in vari armi finchè viene inserito nel “4 con”. Il 20 settembre 1925 si aggiudica una regata a Como, nelle acque di Villa d’Este. Con lui i due Lamberti, Borella ed il timoniere Polledri. Il 27 settembre, con la “yole di mare a 4” si aggiudica la Piacenza-Cremona, interamente sul Po: con lui, oltre ai fratelli Lamberti, anche Carubbi ed il timoniere Polledri. L’identica squadra rivince il 13 giugno 1926 a Piacenza, sul Po. dove la “Vittorino”, coi fratelli Lamberti e Moroni, si aggiudica anche l’otto. 14 giorni dopo, lo stesso equipaggio è primo anche a Salò nel “4con”. Dal 1927 entra stabilmente a far parte dell’otto piacentino che coglie il primo successo di rilievo il 24 luglio a S. Margherita Ligure. A metà agosto l’otto della “Vittorino” vince il titolo tricolore a Como. Nel weekend successivo, il 21 agosto, i nove si ripetono alla grande negli Europei, disputati nelle stesse acque lariane, vincendo con 4” di margine sulla Svizzera, al termine di una gara emozionante. Il 20 settembre a Lecco l’otto piacentino guadagna una gara internazionale. Cinque giorni dopo, sono i favoriti della Milano-Gaggiano ma si lasciano sorprendere in partenza dallo spunto della “Milano” che diventa irraggiungibile, relegandoli al secondo posto. La compagine dell’otto piacentino è ormai collaudata ed affiatata. In vista dei Giochi 1928 si allenano intensamente e con profitto. Il 29 aprile, nella prima preolimpica disputata sul Ticino a Pavia, i nove (timoniere Achilli) sbaragliano la concorrenza e pongono una candidatura autorevole per un posto ad Amsterdam. Si ripetono a Piacenza il 27 maggio e soprattutto l’8 luglio a Pallanza nei tricolori dove lasciano a 6” i veneziani della Bucintoro. Col successo arriva anche la maglia azzurra dei Giochi. Il ritiro collegiale preolimpico viene svolto, a luglio, nella stessa Pallanza, sotto la guida degli ex campioni Scipione Del Giudice e Gaetano Caccavallo: l’otto si dimostra in forma, ma nessuno si nasconde la difficoltà della prova olandese. Intanto Polledri ha ritrovato il suo posto di timoniere.

Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono nel Ringvaart, un canale a Stolen, sobborgo a sud-ovest del centro di Amsterdam. Il canale non è molto ampio e si devono confrontare non più di due equipaggi alla volta: dunque i turni sono numerosi ed il torneo diventa macchinoso. Moroni gareggia nell’otto cui prendono parte 11 nazioni. L’esordio non è positivo: il 2 agosto i nostri sono battuti dalla Gran Bretagna, per 2”6. Il giorno seguente però c’è la scappatoia del repechage ovvero i recuperi: chi vince, continua. E gli azzurri vincono, nettamente, infliggendo alla Francia un distacco di 13”. Dunque il 4 agosto tornano in acqua per il secondo turno, per un altro successo: olandesi lasciati a 5”. Siamo nei quarti di finale e si comincia a sognare in grande, ma il risveglio è brusco. Il 7 agosto difatti gli Stati Uniti ci infliggono una sonora lezione, lasciando i piacentini a 12”: la marcia azzurra termina qui. D’altra parte gli USA sono una potenza: difatti si aggiudicano l’oro davanti a Gran Bretagna e Canada. Per l’otto azzurro comunque una prestazione sufficiente. L’armo piacentino non viene smantellato, anzi. La stessa formazione, con l’unica sostituzione di Maestri al posto di Stocchi, si ripresenta nel 1929: il 16 giugno si aggiudica la regata di Cremona, sul Po. Ai tricolori di Pallanza del 28 luglio finisce terza, battuta da livornesi ed istriani. Se ne riparla nel 1930: il 25 maggio Moroni gareggia nel “due con” ad Orbetello, assieme a Carubbi ed il timoniere Polledri: i tre sono sconfitti dai cremonesi della “Baldesio”. Si riscattano con gli interessi ai tricolori di Salò del 26 e 27 luglio quando guadagnano il titolo italiano. Ciò permette loro di gareggiare agli Europei di Liegi dove vincono uno splendido oro, superando di misura i francesi al termine di un duello da cardiopalmo. A fine stagione la formazione dell’otto viene rivoluzionata, con l’innesto dei gazzosini del “4 senza”: Moroni è tra i pochi a rimanere titolare fisso e fa parte dell’equipaggio che il 22 settembre vince a Lecco. Nel 1931 torna al “due con”, assieme a Carubbi e col timoniere Bisotti: il 14 giugno a Lucerna sono battuti solo dagli spagnoli del Barcellona. Questo è l’ultimo risultato importante di Moroni.