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MORI Emilio

Monsummano Terme (PT) 20.06.1908 / deceduto

1936. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 400hs

Nato in Toscana, ma trasferitosi presto a Torino dove inizia l’attività atletica col GUF (Gruppo Universitario Fascista) e studia all’Università. Si segnala intorno ai 20 anni ed è nel 1929, quando inizia con le campestri, che coglie i primi risultati importanti. Il 19 maggio vince il tricolore Allievi nel salto in alto. Il 9 giugno a Padova chiude al terzo posto i 400hs dell’incontro universitario Italia-Ungheria, terminato 64-58 per i nostri: a batterlo i magiari Denes e Ferenczy. Il 30 giugno si aggiudica il titolo italiano juniores nell’alto, a Torino, sul campo del “SC Michelin”. I tecnici gli danno fin troppa fiducia e lo convocano in Nazionale per il triangolare Italia-Francia-Svizzera, disputato il 14 luglio a Bologna: Mori, inesperto ed emozionato, chiude sesto su sei. I nostri comunque vincono l’incontro, con 127 punti contro i 122 dei francesi ed i 62 degli elvetici. Il 4 agosto a Bologna vince l’alto, saltando 1,75m, in un meeting universitario. Nel 1930 si conferma anche se cambia specialità. Il 25 maggio a Firenze, sulla pista del “Giglio Rosso”, si aggiudica difatti i 400hs del tricolore universitari (studia infatti Ingegneria). Il 22 giugno a Bologna chiude al 4° posto i 400hs vinti da Facelli e sette giorni dopo sulla stessa distanza si aggiudica il campionato piemontese. Il 27 luglio nei tricolori di Udine finisce al terzo posto i 400hs, sopravanzato da Facelli e Palmano. Si rivede solo il 1° novembre a Roma, nella finale del “GP Regioni”: chiude 4° i 400hs dominati dal “solito” Facelli. Nel 1931 insiste. Il 31 maggio a Bologna chiude al quarto posto i 400hs vinti da Facelli. Stesso risultato il 26 luglio a Roma, sul campo Lazzaroni, in una delle prove tricolori. Il 27 settembre ritrova la Nazionale, al “Brumana” di Bergamo, per Italia-Svizzera: chiude secondo i 400hs, superato da De Negri. I nostri si aggiudicano nettamente il confronto, 104,5 a 69,5. Il 4 ottobre, all’Arena di Milano, finisce terzo nella prova tricolore dei 400hs, alle spalle di Facelli e De Negri mentre nell’apposita classifica per il titolo italiano finisce secondo, superato dallo stesso Facelli. Il risultato non cambia nei 400hs disputati a Firenze il 18 ottobre nel “GP Regioni”. Mori è atleta abbastanza poliedrico e si cimenta pure nel decathlon: il 3 e 4 novembre ai tricolori di Napoli, vinti da Tabai, chiude al terzo posto. Nelle preolimpiche del 1932 non si fa luce e di Giochi neanche a parlarne.

Si rivede il 3 luglio nel triangolare Lione-Torino-Ginevra, disputato nella città francese: vince i 400hs e gli italiani si aggiudicano il confronto. Il 24 luglio a Udine, coi migliori in America, ritrova la Nazionale: finisce secondo sui 400hs, battuto dall’altro italiano Cumar ed i nostri vincono l’incontro 76-55. Torna in pista solo il 9 ottobre a Valenza dove chiude terzo i 110hs vinti da Facelli. Non inizia benissimo il 1933. Sulla pista genovese della Nafta il 23 aprile termina quarto sui 110hs e 3° sui 400hs, gare entrambe vinte da Facelli che si impone pure il 7 maggio all’Arena di Milano sui 400hs dove Mori chiude al quarto posto. Quindi, dopo pochi giorni, è impegnato nei “Littoriali” di Torino, sorta di tricolori per universitari: vince 400hs e 4x400[1] oltre a chiudere secondo i 110hs, battuto da Oberweger. Il 4 giugno a Torino è superato dall’imbattibile Facelli sui 400hs, ma con 55”2 stabilisce il suo personale ed il record italiano universitario. Sette giorni dopo, è in Nazionale, allo stadio parigino di Colombes, per Francia-Italia: chiude terzo sui 400hs, sopravanzato da Facelli ed Adelheim. I nostri si aggiudicano l’incontro 80-68. Si rivede un mese dopo, il 9 luglio, quando vince i 400hs nell’incontro Torino-Lione, disputato allo Stadio Mussolini del capoluogo sabaudo e vinto 65-57 dai padroni di casa. Il 30 luglio a Firenze si aggiudica il tricolore dei 400hs, sfruttando l’assenza di Facelli. Nella stessa specialità vince anche il 27 agosto all’Arena di Milano. Il 10 settembre Mori è bronzo nei 400hs ai Mondiali Universitari di Torino, sopravanzato dal magiaro Nagy ed il britannico Brown. Sette giorni dopo, è in Nazionale per Italia-Inghilterra all’Arena di Milano: chiude terzo i 400hs, superato da Facelli e Brown. I nostri si aggiudicano l’incontro 85-62. Il 1° ottobre ancora in azzurro, stavolta a Vienna per Austria-Italia: finisce di nuovo terzo i 400hs, battuto dal “solito” Facelli e Leitner. Gli azzurri vincono 73-58.  Sette giorni dopo, ritrova la Nazionale, a Padova per Italia-Svizzera: vince i 400hs e gli azzurri si impongono 93-65. Il 15 ottobre a Torino ritrova anche Facelli che, ovviamente, lo supera sui 400hs. Identico risultato il 29 marzo 1936 a Rapallo, nel primo test preolimpico, in una gara su 330m ad ostacoli. Il 17 maggio a Bologna altra preolimpica: Mori finisce 4° i 400hs vinti da Facelli. I due si ritrovano il 29 giugno nella finale dei tricolori a Bologna: Facelli rivince e Mori chiude buon secondo, guadagnandosi in pratica la maglia azzurra.

Difatti è tra i convocati dal CT Comstock per il ritiro collegiale preolimpico, con sede alla “Pensione Montesenario” di Bivigliano, sulle colline fiorentine, con allenamenti allo Stadio Berta. Si parte per Berlino, in treno, il 19 luglio. Le gare di atletica leggera si svolgono all’Olympiastadion. Mori gareggia nei 400hs cui prendono parte 32 atleti di 20 nazioni. Il 3 agosto si schiera nella batteria, ma non realizza una prestazione eccezionale: in 55”6 chiude difatti sesto ed ultimo. Nell’ordine viene superato dal filippino White, il canadese Loaring, il neozelandese Watson, il nipponico Ichihara ed il greco Skiadas. Troppo poco: Mori è subito eliminato, per una prova insufficiente. L’oro va allo statunitense Hardin sul canadese Loaring ed il sorprendente filippino White. Mori si riscatta il 30 agosto a Torino quando ritrova la Nazionale per Italia-Giappone: vince difatti i 400hs ed i nostri si impongono 92-81. Si rivede in pista l’11 ottobre quando finisce terzo i 400hs a Firenze, sopravanzato da Ridi e Rossi. Sette giorni dopo, a Treviso si cimenta pure sui 100hs, ma finisce terzo alle spalle di Caldana ed Oberweger. Il 25 ottobre a Roma, campo Guardabassi, in Italia-Austria vince i 400hs ed i nostri si impongono nel computo finale 73,5-50,5. Il 1° novembre a Bologna vince il tricolore di decathlon, mostrandosi atleta quanto mai completo, grazie anche al suo fisico alto e statuario. Nel 1937 si conferma su ottimi livelli: il 25 luglio a Firenze vince il titolo nazionale sui 400hs, specialità in cui è secondo nell’incontro Francia-Italia disputato a Colombes il 12 settembre. Il sesto posto ottenuto ai Campionati del 1938 sui 400hs è da considerarsi l’ultimo atto della sua carriera agonistica. Rimane nel mondo dell’atletica leggera, allenando la “SS Parioli”.


[1] Con lui gareggiano Rabaglino, Gagliardi e Giacchero