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MONTANO Aldo

Livorno 23.11.1910 / Livorno 02.09.1996

1936. Scherma. MEDAGLIA D’ARGENTO Sciabola a Squadre

montano grandeDi origine genovese, capostipite di una delle più grandi famiglie di schermidori a livello internazionale. Allievo del mitico circolo Fides, fondato da Beppe Nadi (padre di Nedo e Aldo), al contrario di molti colleghi che prediligono il fioretto, sceglie la sciabola cui sarà fedele tutta la vita. Non emerge giovanissimo. Ottiene difatti il primo risultato importante a 20 anni di età, il 15 febbraio 1931 quando a Venezia vince il torneo per “Juniori”. Il 17 maggio a Cremona finisce secondo, battuto da Galante ed il 27 settembre termina al quarto posto il torneo di Montecatini, vinto da Ughi. Sembra ancora “uno dei tanti”. Nel 1932 emerge definitivamente. Il 24 e 25 aprile a Firenze è grande protagonista ai Campionati Italiani Giovani Fascisti: vince nella sciabola e chiude al sesto posto il fioretto, che comunque continua a praticare, appannaggio dell’altro futuro olimpionico Bocchino. Ai primi di maggio è grande protagonista ai “Littoriali” di Bologna, riservati agli universitari (studia difatti Fisica a Torino): vince la sciabola a squadre, con Vestrini e Campano, mentre chiude secondo il torneo individuale, battuto solo dal napoletano Scopece; nel fioretto invece finisce ottavo (primeggia il figlio d’arte Macerata). Pochi giorni dopo, è il migliore nella sciabola al torneo di Cremona per “cadetti”. Si rivede il 15 agosto quando nella pineta dell’Ardenza, a Livorno, con la sciabola supera 10-8 Treves. Il 19 aprile 1933 è nella Nazionale “cadetti[1]” che disputa la “Coppa Harden” di sciabola a Montecarlo. Di fronte, i nostri trovano schermidori più esperti, ma non sfigurano: vincono 9-7 con la Francia, ma perdono 7-9 con l’Austria e 6-10 con la sempre forte Ungheria. Montano si difende con disinvoltura, ma il suo score non è mai in attivo. Ai “Littoriali”, sorta di tricolori per Universitari che si svolgono a metà maggio, vince il titolo nella sciabola a squadre, gareggiando per la compagine di Torino. Il 27 maggio a Ferrara termina 8° il tricolore di sciabola vinto dal concittadino Marzi che si aggiudica pure il torneo di Cremona, il 30 giugno, dove Montano chiude ottimo secondo. Il 9 settembre ai Mondiali Universitari di Torino guadagna l’oro nella sciabola a squadre. Il 10 dicembre si aggiudica il torneo di sciabola della meneghina “Patriottica”. La sciabola è divenuta definitivamente la “sua” arma per antonomasia.

Si rivede il 3 febbraio 1934 a Torino, nei saloni della “Società Ginnastica”, dove in un’esibizione supera 10-6 l’argentino Luchetti. Poi è a Sanremo dove si aggiudica il torneo di sciabola a squadre, assieme a Pinton e Marzi. Nel girone finale gli azzurri superano Germania ed Ungheria per un successo indiscutibile. Il 16 maggio Montano chiude al secondo posto il tricolore di sciabola, disputato a Palermo e vinto da Marzi. Con la stessa arma, il 27 maggio chiude terzo il torneo di Cremona, superato da Pinton e Ragno. Un mese dopo, è a Varsavia per gli Europei. Nella finale della prova a squadre di sciabola i nostri pareggiano (8-8) con la Germania, ma vincono per il computo delle stoccate. Si impongono pure con la Polonia (12-4), ma nel match decisivo con l’Ungheria si verifica un colpo di scena: Marzi, tradito dalla foga, cade rovinosamente e si infortuna al costato. Non può proseguire e gli azzurri sono costretti al ritiro ed all’argento. Nel torneo individuale Montano chiude nono, vince il magiaro Kabos. Gli ungheresi sono le “bestie nere” dei nostri che perdono 3-6 anche il confronto del 31 gennaio 1935 a Sanremo: con Montano gareggiano Pinton e Marzi, ma gli sciabolatori magiari si rivelano nuovamente superiori. Gli ungheresi paiono imbattibili e sconfiggono i nostri 6-3 anche il 3 marzo all’Accademia Nazionale di Napoli: con Montano (incapace di vincere un assalto) gareggiano Scopece e Pinton. 14 giorni dopo, con la “Ginnastica Torino”, Montano si aggiudica nel capoluogo sabaudo il campionato piemontese di sciabola a squadre[2]. Si ripete il 24 marzo quando vince il torneo di sciabola organizzato alla “Patriottica” meneghina. A metà maggio è grande protagonista ai tricolori di Bolzano: vince il titolo nella sciabola mentre termina settimo nel fioretto appannaggio di Bocchino. Con quest’ultima arma chiude al secondo posto la “Coppa Mezzalama”, disputata a Torino il 26 maggio e vinta da Marzi. A fine giugno, a Losanna, Montano partecipa agli Europei, guadagnando un bell’argento nella sciabola a squadre[3] dove veniamo battuti, una volta di più, dagli ungheresi. Superiamo brillantemente Svizzera (14-2), Inghilterra (12-4), Germania (14-2) e Francia (9-2), ma nello scontro decisivo perdiamo 9-5 coi magiari. Montano comunque non sfigura mentre nel torneo individuale, dominato more solito dagli ungheresi (vince Gerevich), chiude decimo. Si rivede ad alti livelli solo il 22 marzo 1936 quando a Ferrara vince la prima preolimpica di sciabola, garantendosi in pratica già il posto per Berlino. Il 28 aprile, nel secondo torneo indicativo a Merano, finisce secondo, battuto solo dal grande Gaudini: la maglia azzurra è sua anche se ai tricolori di Napoli, disputati il 14 giugno, finisce solo sesto (vince Pinton). Montano dunque è tra i convocati per il consueto ritiro collegiale di rifinitura, svoltosi a Pontepetri, alla “Pensione Paradiso”, sulle colline pistoiesi, per l’intero mese di luglio, sotto la guida di Nedo Nadi, Presidente della Federazione e supervisore assoluto della nostra spedizione olimpica. Si dimostra pimpante, volitivo e continuo, convincendo pienamente i tecnici.

Si parte per Berlino, in treno, il 27 luglio da Verona. Ai Giochi, Montano gareggia nella sciabola a squadre che si svolge tra “Sportforum”, per il primo turno”, e “Haus des Sports”. Al via del torneo 21 nazioni. Il 12 agosto gli azzurri nel primo turno superano agevolmente il Canada 15-1: con Montano troviamo Pinton, Masciotta e Tanzini che è l’unico a perdere un punto (con Dalton). Poichè il Canada è battuto anche dalla Francia (13-3) e passano al turno successivo le prime due compagini, si rende superfluo l’incontro tra Italia e transalpini che non viene disputato. Di seguito, nei quarti i nostri affrontano la Cecoslovacchia e si comincia a fare sul serio. In pedana vanno Marzi, Masciotta, Montano e Tanzini. Vinciamo 9-5, con qualche patema di troppo, soprattutto proprio di Montano che vince con Kirchmann e Benedik, ma perde con Von Friedenfeldt e Hildebrand. Poichè anche i Paesi Bassi superano i cechi (12-4) e passano al turno successivo le prime due compagini, si rende superfluo l’incontro tra Italia e olandesi. Il giorno seguente, 13 agosto, si disputa la semifinale. Contro l’Austria fatichiamo più del previsto. Gaudini, Pinton, Montano e Tanzini si impongono 9-7. Se Gaudini (2-2) e soprattutto Tanzini (1-3) non rendono al massimo, ci pensano gli altri due (3-1) a ristabilire le distanze. Montano perde con Loisel, ma si impone su Weczerek, Hanisch e Kaschka. Va molto meglio con la Francia quando Montano siede in panchina. Gareggiano Masciotta, Gaudini, Pinton e Marzi che vincono 9-2. Si vola dunque in finale, disputata nel tardo pomeriggio del 13 agosto. Da sempre gli ungheresi dominano la specialità e si ripetono anche stavolta. Ci proviamo, li mettiamo anche talora in difficoltà, ma alla fine perdiamo 9-6, con Montano di nuovo assente. In pedana troviamo i deludenti Marzi (0-3) e Gaudini (1-3), un sufficiente Masciotta (2-2) ed un ottimo Pinton (3-1) che però non basta. Ci risolleviamo con gli altri due match. Con la Polonia non è semplice e Montano non c’è. Un grande Pinton (4-0) ed un ottimo Marzi (3-1) lanciano i nostri, nuovamente delusi da Gaudini (1-3) e con un Masciotta sempre disinvolto (2-2). Alla fine vinciamo 10-6. Più liscio il match con la Germania, dominata 9-2. Montano è il migliore dei nostri e vince i suoi tre incontri (Helm, Esser e Jorger), ma vanno bene anche gli altri: Marzi (2-0), Masciotta (2-1) e Pinton (2-1). Dunque, battuti solo dai magiari, gli azzurri guadagnano l’ennesimo argento nella sciabola a squadre. Per Montano un buon torneo anche se in finale s’è visto poco. Ottimo comunque il suo score, 12-3: medaglia più che meritata. Sullo slancio dei Giochi, la carriera di Montano procede ad altissimi livelli e con grandi risultati, ovviamente sempre con la fida sciabola. Nel 1937 è argento iridato a squadre, nel 1938 è strepitoso protagonista ai Mondiali con la doppietta dorata individuale-squadre. La Seconda Guerra Mondiale blocca la sua attività, ma non troppo: nel 1942 guadagna il tricolore. Si rivede dopo il conflitto, ancora in piena forma: nel 1947 altra spettacolare doppietta d’oro ai Mondiali e nel 1948 è argento olimpico a squadre dietro ai “soliti” magiari. Coglie l’ultimo oro ai Mondiali del 1950, a squadre. Poi rimane nel mondo della scherma come apprezzato giudice e Presidente di Giuria, pure in molte edizioni dei Giochi. Segue ovviamente l’ascesa ed i trionfi dei membri della sua famiglia che ottengono risultati ancora più strepitosi: è padre di Mario Aldo[4] e nonno di Aldo[5]. Zio di Carlo[6], Mario Tullio[7] e Tommaso[8]. I Montano, una famiglia leggendaria.


[1] Con lui figurano De Martino, Pinton ed Ughi

[2] Con lui gareggiano Marzi, Trevisan e Filogamo

[3] Con lui gareggiano Marzi, Montano, Salafia, Pinton e Masciotta

[4] Nato a Livorno il 01.05.1948. Sciabolatore. Al suo attivo tre medaglie olimpiche, a squadre: oro nel 1972, argento nel 1976 e 1980. Due ori individuali ai Mondiali (1973 e 1979) dove ha colto anche un argento a squadre (1979) e 4 bronzi a squadre (1971, 1973, 1974, 1978). Quattro invece i suoi titoli italiani (1973-1974-1975-1979)

[5] Nato a Livorno il 18.11.1978. Sciabolatore. Campione Olimpico individuale nel 2004. Ai Giochi vanta anche, a squadre, due argenti (2004 e 2020) e due bronzi (2008, 2012). Ai Mondiali guadagna l’oro individuale nel 2011 ed a squadre nel 2015 oltre a due medaglie individuali (argento 2007, bronzo 2003) ed otto a squadre (5 argenti e 3 bronzi). Ha vinto sei titoli italiani in dieci anni (il primo nel 2001, l’ultimo nel 2011)

[6] Nato a Livorno il 25.09.1952. Sciabolatore. Argento olimpico a squadre nel 1976. Ai Mondiali a livello individuale ha colto l’argento nel 1974 ed il bronzo nel 1977 mentre a squadre ha guadagnato cinque medaglie, tre argenti e due bronzi

[7] Nato a Livorno il 07.02.1944. Sciabolatore. Oro olimpico a squadre nel 1972 ed argento nel 1976. Ai Mondiali ha colto tre bronzi a squadre (1971-1973-1974). Ha vinto il tricolore nel 1972

[8] Nato a Livorno il 14.03.1953. Sciabolatore. Argento olimpico a squadre nel 1976. Bronzo iridato a squadre nel 1974. Ha vinto il tricolore nel 1977