Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/molfino_piccola.jpg

MOLFINO Alberto

Genova 11.07.1906 / Terni 18.07.1977

1936. Lotta Greco-romana. 5° pesi leggeri

Tesserato per la “Colombo”, gareggia a livello nazionale sin da adolescente: già nel 1923, nei “piuma” si piazza terzo ai tricolori vinti da Gargano. Si rivede poi solo ai Campionati Italiani di Como del 1927 dove però non raggiunge il girone finale. Chiude al terzo posto la selezione per gli Europei di Budapest per i quali non è convocato. In quell’anno comunque guadagna il campionato ligure. Ci riprova l’anno seguente e va un po’ meglio: nei campionati italiani di Milano, disputati il 18 marzo nella “Casa del Balilla” alla “Costanza”, finisce 4° tra i “leggeri”, sopravanzato nell’ordine da Postini, Sabbadini e Savio. Il 1928 però è annata olimpica e Molfino, militare in Aeronautica a Bologna, coltiva il sogno dei Giochi: partecipa alle varie selezioni, ma trova in Postini un avversario insuperabile che lo batte pure nell’ultimissima prova, il 17 giugno a Milano, schienandolo dopo 6’28” di combattimento. Addio Amsterdam. Però ormai è entrato nel giro che conta, apprezzato dai tecnici. Nei primi mesi del 1929 è in predicato di vestire l’azzurro per gli Europei di Dortmund, ma perde l’incontro decisivo con Tozzi. Trova sempre qualcuno ad ostacolargli la strada. Si riscatta il 30 giugno quando finalmente ottiene un bel risultato, aggiudicandosi il torneo meneghino organizzato dalla “Sempione”, superando l’olimpionico Pizzoccaro. L’8 settembre Molfino chiude al secondo posto il campionato ligure dei “leggeri”, battuto solo dall’altro olimpionico Quaglia. Piazza d’onore anche ai tricolori di Bari, organizzati il 28 e 29 settembre nei locali della “Angiulli”: stavolta a batterlo è Selmi. Il 24 ottobre si aggiudica il torneo di Torino, organizzato dallo “SC Michelin”. Nel frattempo, anche come potenziamento muscolare, si dedica pure ai pesi: l’8 dicembre si aggiudica la gara organizzata dalla sua “Colombo”. Il 26 gennaio 1930 è in Nazionale per il match contro la Francia a Bologna, disputato al Teatro Umberto: perde con Rivollier, ma i nostri comunque si aggiudicano il confronto 5-2. Il 30 marzo a Roma, nella palestra dell’Audace, si svolge la selezione azzurra per il match con l’Ungheria: Molfino, a sorpresa, batte ai punti il tricolore Selmi, ma poi perde col torinese Sabbatini e dunque non ottiene la convocazione. Si rivede solo il 20 settembre quando a Genova, nei locali della “Colombo”, si aggiudica il campionato ligure. Il 2 novembre ottiene il titolo tricolore a Napoli, diventando il miglior peso “leggero” italiano in circolazione. Non ha soverchie difficoltà il 21 dicembre a guadagnare il campionato sociale della “Colombo”. Nei locali della sua società il 27 gennaio 1931 affronta il campione tedesco Montigel: l’incontro termina in parità. Pochi giorni dopo è a Parigi, per il match Francia-Italia disputato nella Sala Wagram: perde ai punti con Rivollier e gli azzurri sono sconfitti 5-2. L’8 marzo a Bologna affronta le selezioni per gli Europei di Praga: batte ai punti Brenda e si garantisce la convocazione.

Tuttavia nella grande manifestazione internazionale non va bene: frenato dall’emozione, perde con l’austriaco Schlanger ed il norvegese Dahl, venendo in pratica subito eliminato. Il 2 e 3 maggio vince con merito la prima preolimpica, organizzata nella palestra di Via Moscati a Milano. Si ripete, tra gli italiani, nella seconda prova di selezione, il 21 giugno a Bologna: vince con Ravaioli e Degli Esposti, perdendo solo col forte magiaro Ambrus. Ma poi perde ritmo, sparisce quasi di scena e non viene selezionato per Amsterdam. La delusione è forte e Molfino si rivede solo il 5 marzo 1933 quando a Torino, nei locali della YMCA, partecipa alla prima prova tricolore: nei “leggeri” viene battuto da Alessio. Un mese dopo, l’8 aprile, gareggia nel match Liguria-Piemonte, disputato a Genova e vinto 4-3 dai padroni di casa: viene battuto da Tozzi. Torna in pedana solo il 19 novembre a Faenza, per la seconda prova tricolore: è battuto da De Filippi, ma guadagna comunque il titolo italiano (la classifica è a punti). Si rivede nella stessa Faenza l’11 marzo 1934 quando si impone nella prima prova tricolore, ancora tra i “leggeri”. A fine aprile è in Nazionale per gli Europei di Roma: vince ai punti col francese Lejeune ed il norvegese Strand, ma perde con lo svedese Karlsson e viene eliminato. Il 22 luglio a Bologna si svolge la seconda ed ultima prova tricolore: Molfino delude, chiude solo quarto ed il titolo va a Fulle. Molfino quindi, con la sua “Colombo”, gareggia nelle gare di Campionato a squadre: il 27 settembre a Genova schiena il milanese De Filippi dal quale però viene battuto dieci giorni dopo nel “ritorno”. La “Colombo” però non riesce a qualificarsi per la finale di Roma dove comunque Molfino va lo stesso, il 2 dicembre, per incontrare una rappresentativa capitolina: viene però schienato da Deri ed i padroni di casa si impongono 5-2. Molfino, sempre finora molto altalenante nelle sue prestazioni, inizia bene il 1935: il 20 gennaio ad Imola si impone tra i “leggeri” nella prima prova tricolore, bissando il successo il 7 aprile a Genova. Ai primi di giugno parte con la Nazionale per una tournée in Cecoslovacchia: nel primo incontro, a Praga, batte Mestek ma i nostri, vessati dai giudici, perdono 4-3. Nella seconda gara, ancora nella capitale ceca, Molfino schiena Pozemsky e vittoria azzurra per 5-3. Nel terzo match, a Pilsen contro una rappresentativa locale, Molfino supera ai punti Hoffman ed i nostri dominano 7-0. Infine a Reichemberg altro successo, stavolta con Appelt. Ottimo il bilancio di Molfino: quattro incontri e quattro vittorie. Sembra finalmente aver trovato continuità e viene tenuto in grande considerazione dal CT, il finnico Onni Sirenius, in vista dei Giochi di Berlino. Il 22 giugno a Genova partecipa ad Italia-Francia di greco-romana che i nostri si aggiudicano 6-1: Molfino dà il suo contributo, schienando Vaissier. Il 30 giugno a Faenza è battuto da Ravaioli nella terza ed ultima prova di Campionato, ma il secondo posto gli consente di guadagnare il titolo italiano, sia pure per un solo punto di margine (17-16) nella classifica finale sullo stesso Ravaioli. Il 28 settembre è in Nazionale, a Roma, per Italia-Cecoslovacchia: batte Fleischmann e gli azzurri vincono 5-2. Il 15 dicembre a Genova si aggiudica il campionato ligure, schienando in finale Fulle.

Stesso risultato nella prima uscita del 1936, il 1 marzo a Torino: i Giochi per Molfino non sembrano un’utopia, ma deve confermarsi. Non vi riesce il 20 marzo a Budapest, in tournée con la Nazionale: è battuto da Ferencz. Trova il guizzo giusto ai tricolori di Prato: il 19 aprile rivince il titolo italiano, mettendo in valigia la maglia azzurra di Berlino. Intanto il 25 aprile a Roma, Teatro Italia, partecipa ad Italia-Ungheria: perde ai punti con Ferencz, ma i nostri vincono 4-3. Viene convocato per il grande ritiro collegiale azzurro che si tiene a partire dal 12 maggio ad Impruneta, sulle colline fiorentine, presso la Scuola Paolieri, sotto la guida del CT Sirenius. Il 20 giugno si tirano le prime somme: Molfino schiena Magni, ripetendosi pari pari il 12 luglio nell’ultimo test. La maglia azzurra è sua. Si parte per Berlino, in treno, il 27 luglio da Verona. Le gare olimpiche di lotta si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport, situato alla periferia sud-occidentale di Berlino. Molfino gareggia nei “leggeri” il cui limite di peso è 66kg: partecipano 18 lottatori. Il regolamento è alquanto particolare: si attribuiscono zero punti per la vittoria con schienamento, 1 punto per la vittoria ai punti, 2 punti per la sconfitta ai punti 2-1, 3 punti per la sconfitta ai punti 3-0 o per schienamento. Quando un lottatore raggiunge i cinque punti, è eliminato. Il 6 agosto Molfino parte come meglio non si potrebbe: schiena difatti il greco Vatanidis dopo 9’20” di lotta. Il giorno seguente viene invece schienato dallo svedese Olofsson dopo 6’07”. Tutto rimane aperto. L’8 agosto altro bel match: riesce a schienare lo svizzero Holinger dopo 15’30”. Rientra dunque in pieno gioco per le medaglie, ma poche ore dopo viene schienato dal ceco Herda dopo 13’37”. Raggiunti i sei punti, viene eliminato e classificato al quinto posto: il suo rimane comunque un buon torneo ed un bel piazzamento. L’oro va al finnico Koskela, argento per lo stesso Herda e bronzo all’estone Vali. Negli anni seguenti Molfino continua a gareggiare con un certo successo, trasferendosi però a Terni. Nel 1937 è secondo ai tricolori, battuto da Fulle. Nel 1938 invece torna al successo nel Campionato Italiano, titolo bissato nel 1940 mentre nel 1939 è di nuovo secondo, superato stavolta da Magni. La guerra spezza brutalmente la sua carriera. Dopo il conflitto, torna alle gare ed allena pure presso l’“US Lavoratori Terni”, società per la quale, a sorpresa, guadagna a 42 anni il suo ultimo titolo italiano, nel 1948 tra i “medio-leggeri”. Una bella carriera, quella di Molfino, con 6 titoli italiani e 12 presenze in Nazionale: un lottatore di tutto rispetto. Il figlio Mario ed il nipote Jonathan ne hanno seguito le orme, conseguendo buoni risultati.