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MINOLI Renzo

Milano 06.05.1904 / Milano 18.04.1965

1928. Scherma. MEDAGLIA D’ORO Spada a Squadre

1932. Scherma. MEDAGLIA D’ARGENTO Spada a Squadre

Allievo del maestro Corsini sin da adolescente, è mancino. Il 2 giugno 1923 a Milano, in una grande riunione alla “Società del Giardino”, in cui è presente pure l’asso francese Gaudin, Minoli affronta con la spada Mantegazza e vince 10-7. Sei giorni dopo, è 10° nei tricolori di fioretto, disputati a Bologna nella palestra della “Virtus” e vinti da Puliti al quale comunque è l’unico ad infliggere una sconfitta nei turni preliminari, per poi perdersi nella finale. Il 1 luglio Minoli è terzo nella prova finale della “Coppa Ostali” di fioretto, battuto da V. Spotti e Riccardi. Nel 1924 si pensa subito ai Giochi: a fine febbraio si svolge la prima selezione olimpica alla Farnesina. Minoli perde alcuni incontri del suo girone di fioretto, ma svetta nei recuperi ed entra nei trenta “probabili azzurri”. Altrettanto riesce a fare nella spada che sembra la sua arma migliore. Il 16 marzo a Milano, in un salone dell’ “Istituto dei Ciechi”, durante un’esibizione batte 6-2 sia De Beaumont che Celli. Inizia a farsi un nome, è pronosticato per andare ai Giochi, ma la concorrenza è forte. Difatti nella seconda eliminatoria, a Bologna il 16 e 17 aprile, viene eliminato in entrambe le armi. Non si arrende ed il 26 maggio brilla nell’apposito repechage, tenuto alla “Società del Giardino” meneghina. Può ancora sperare, ma nel girone decisivo perde troppi incontri e non riesce ad essere selezionato. Non certo soddisfatto, si riscatta parzialmente pochi giorni dopo, nel torneo di spada che si svolge a Cremona, nelle sontuose sale di Palazzo Affaitati, chiudendo al terzo posto dietro Cuccia (che invece andrà a Parigi) e Riccardi, altro deluso dalle selezioni. Il 31 ottobre a Vercelli vince il torneo di fioretto ed il giorno seguente è secondo nella spada, battuto solo da Albano. In molti gli consigliano di concentrarsi su un’unica arma. Nel 1925 è studente universitario a Pavia di Giurisprudenza, ma non molla certo la scherma. Il 15 febbraio Minoli vince il torneo di spada a Rapallo, superando il “vecchio” ma ancora valido Bertinetti che potrebbe essere suo padre. A fine febbraio è a Nizza per il torneo di spada dove però è subito eliminato, battuto da Heide. A metà aprile va a Tripoli dove termina secondo il torneo di spada, superato da Terlizzi. Il mese seguente è a Cremona, per la “Coppa Belloni” di fioretto dove chiude 5° (vince ancora Terlizzi su Chiavacci). Pochi giorni dopo, nella stessa sede è secondo nel torneo di spada, battuto solo da Bini ed i tecnici si sbilanciano: Minoli sembra più adatto alla spada che al fioretto perchè manca di un gioco di gambe elastico e veloce. Meglio dunque concentrarsi su quest’arma.

Alla fine lo fa: il 13 settembre, con la spada, in un’esibizione alle Terme di Salsomaggiore supera Spotti 10-4. Ancora con la spada gareggia il 27 settembre nella lussuosa villa del marchese Rivarola a Viganò: chiude secondo, superato solo da Marrazzi. Si rivede il 7 dicembre quando vince il campionato lombardo di spada nei locali della “Società del Giardino”: a parità di vittorie, brucia l’olimpionico Mantegazza per il numero delle stoccate. Inizia ad essere tenuto in considerazione da stampa e tecnici. Il commento sulla “Gazzetta” lascia pochi dubbi sul suo comportamento in pedana: “Minoli è un bravo fiorettista che adotta nella spada il gioco di fioretto: gioco di scandagli, di contro tempo, di seconda intenzione, difficilmente attaccando con azioni in velocità”. Tutto ciò però non basta contro il francese Delevoye il 14 dicembre al gremitissimo Teatro Del Verme di Milano durante un’esibizione nella quale figura di nuovo anche Nedo Nadi. Minoli perde 5-4 l’assalto di spada, all’ultima stoccata, dopo essere stato in netto vantaggio ed essersi rilassato troppo. Peccato perchè la stoffa pare di alto lignaggio. Difatti inizia alla grande il 1926. Ai tricolori di Ancona, disputati tra il 4 e l’8 gennaio, vince il titolo nella spada, senza perdere un assalto, finendo poi quinto nel fioretto e sesto nella sciabola. Ottimi risultati anche se pesano le numerose assenze importanti, Puliti su tutti. Valido in tutte le armi, deve sceglierne una, ma ancora non si decide. Difatti il 26 febbraio a Torino, in un’esibizione, torna al fioretto e batte Robba 8-4. Due giorni dopo, con la spada viene invece sconfitto da Anselmi all’Hotel Continental di Milano, in un’altra esibizione. Il 30 marzo Minoli è nella squadra italiana che gareggia nella “Coppa Bretagnat” di fioretto a Nizza: con lui Bini ed Anselmi. Battuta la Francia con un sofferto 5-4, i nostri superano 6-1 il Belgio e guadagnano il trofeo. Per Minoli la conferma di essere uno schermidore a tutto tondo. Ai primi di giugno è a Cremona dove si disputa il prestigioso “Trofeo del Littorio” nelle sale di palazzo Ugolani Dati. Col fioretto Minoli chiude solo 11° (vince Gaudini) mentre primeggia nella spada, battendo lo stagionato Bertinetti, a parità di vittorie, per il computo delle stoccate. Il 17 luglio a Venezia nei tricolori di spada, disputati nel sontuoso teatro “La Fenice”, chiude secondo, perdendo il match decisivo col padrone di casa Ragno. Il 1 agosto è ad Ostenda, per un importante incontro internazionale: si piazza secondo nella spada, battuto solo da Anselmi, e 8° nella sciabola dove vince Bini. I nostri dominano la classifica a squadre. Nel 1927 insiste a gareggiare con più armi. Il 10 maggio a Firenze vince il Campionato Italiano Universitario di spada dopo essere arrivato 4° in quello di fioretto vinto dal milanese Rastelli. Il 4 luglio a Cremona vince il torneo di spada. Nella stessa sede e con la stessa arma si aggiudica anche il torneo a squadre che si svolge il 7 luglio, con squillanti vittorie: 13-3 alla Cecoslovacchia, 11-4 ai Paesi Bassi e 11-5 alla Tunisia (costituita da italiani là residenti). Con lui Terlizzi, Riccardi e Rosichelli.

A fine agosto è splendido protagonista del Mondiale Universitario a Roma: si aggiudica il torneo di spada individuale ed a squadre. Il 21 dicembre è a Parigi dove, nella Sala Wagram, quasi in un anticipo di Giochi, la Francia batte i nostri 20-16. Minoli non brilla: vince due incontri, ma ne perde quattro. Va decisamente meglio il 17 gennaio 1927 nella preolimpica di spada che si tiene a Milano nella “Società del Giardino”: perde solo con Terlizzi e vince gli altri quattro assalti. Ormai appare chiaro che, in vista dei Giochi, deve concentrarsi sulla spada. Difatti ai primi di luglio vince il torneo di Cremona ed ai primi di settembre trionfa ai Mondiali Universitari di Roma. Nel 1928, sempre con la spada, inizia da Cannes dove alla fine di gennaio chiude sesto, sepolto da una valanga di francesi, pure aiutati dai giudici. Il 28 febbraio è tra i migliori nella preolimpica di spada disputata a Vercelli dove si confrontano due squadre miste: 4-2 il suo score, un posto in Nazionale sembra possibile. Il 4 marzo è a Bruxelles dove i nostri affrontano i padroni di casa. Nella spada perdiamo 4-5, con Minoli che vince un incontro e ne perde due. Il giorno dopo è ad Anversa per l’incontro di spada col Belgio. Minoli batte Noel e Feyrych, perde con De Beaukelaer. I nostri comunque si impongono 6-3. Una buona prestazione per Minoli che si conferma tra i nostri migliori spadisti. Altrettanto accade nei Paesi Bassi dove la settimana seguente continua la tournée dei nostri schermidori. A Rotterdam Minoli batte Wieringen 6-3 e, sempre con la spada, partecipa all’incontro coi padroni di casa, vinto 12-3. Stesso discorso a L’Aja, con gli azzurri che si impongono 7-1, identico risultato che i nostri ottengono il 10 marzo ad Amsterdam. Minoli ormai è una sicurezza e queste vittorie fanno ben sperare per i Giochi. Non torna in Italia: si ferma a Montecarlo dove il 18 marzo gareggia con l’Italia nella “Coppa Gauthier” di spada: i nostri chiudono al secondo posto, battuti dalla Francia dopo un match memorabile che ha già il sapore olimpico, perduto 4-5. Il 3 aprile, in un’esibizione di spada al casinò di Sanremo, perde 10-8 con Schmetz. Il 13 maggio Minoli è grande protagonista ai tricolori di spada, disputati a Venezia: chiude al terzo posto, superato da Riccardi e Cornaggia. Si conferma il 23 giugno nell’ultima e decisiva preolimpica, a Cremona: vince a pari merito con Bertinetti, la maglia azzurra è sua. Gli spadisti affinano la preparazione a Milano, sotto la guida dei grandi maestri Mangiarotti e Weiss: tutti paiono in forma e si parte per Amsterdam con fiducia.

Le gare olimpiche di scherma si svolgono in un apposito edificio situato a lato dell’Olympisch Stadion, dal poco fantasioso nome di “Schermzaal” (sala della scherma). Minoli gareggia nella spada a squadre che inizia il 4 agosto e vede al via 18 nazioni. Esentati dal primo turno per sorteggio, gli azzurri esordiscono nei quarti di finale. I nostri iniziano bene: superano brillantemente il turno, battendo 11-4 la Germania, 11-5 l’Egitto e 12-4 la Spagna. Minoli è sempre in pedana. Domina gli egiziani 4-0: vince con Moyal, Cicurel, Misrahi e Adda. Con gli iberici impatta 2-2: dupera Diez e De Pomes, è sconfitto da Delgado e Garcia. Con i tedeschi doma Halberstadt e Jack, perde con Gazzera e pareggia con Fischer. Minoli è grandissimo nel turno successivo, i quarti, quando vince 8 assalti su 8: 4 con il Portogallo (Sassetti, Paredes, Da Silveira, d’Eça Leal), battuto 10-6 dagli azzurri, e 4 con la Cecoslovacchia (Harden, Jungmann, Tille, Beznoska), agevolmente superata 13-2 dai nostri. Siede invece in panchina contro i Paesi Bassi, superati 10-6 dall’Italia che vola in finale. Qui, il 5 agosto, Minoli si conferma ad alti livelli. Con la Francia tre vittorie (Massard, Cornic, Buchard) ed una sconfitta (Schmetz), contribuendo in maniera sostanziale al 9-7 finale che consente ai nostri di puntare decisamente all’oro. Stesso score per Minoli col Portogallo: battuti Sassetti, Paredes e d’Eça Leal, perde con Da Silveira. I nostri vincono 9-6. Chiude invece 2-2 col Belgio: supera Barbier e Delporte, viene sconfitto da Tom e De Beukelaer. Ma gli azzurri chiudono 10-6. Tre vittorie e zero sconfitte in finale: è oro! Grandissimo Minoli, autore di una prova magistrale, con uno score di 25-7: schierato 8 volte, è l’azzurro che più ha gareggiato e dunque contribuito ad una vittoria assolutamente strepitosa. Si rivede solo il 6 dicembre 1929 quando si aggiudica alla grande il torneo di spada ad Offenbach, senza subire sconfitte. Il 27 dicembre, con la squadra della “Società del Giardino[1]” nei locali della quale s’è svolto l’incontro, termina secondo la “Coppa Lombarda” di spada a squadre: vince la “Patriottica”. Torna in pedana il 27 febbraio 1930 a Nantes, in Francia, dove in un’esibizione con la spada supera il francese Coutrot 10-8. Il 23 marzo è a Montecarlo per la “Coppa Gauthier-Vignal” di spada a squadre contro la Francia. I nostri si impongono di misura, 31-30 dopo un grande duello[2]. Il 4 aprile è a Parigi dove, nella sala Wagram, con la spada perde 8-10 da Coutrot. Dieci giorni dopo, è al Teatro Lirico di Milano dove una rappresentativa italiana affronta il Belgio, ancora con la spada: Minoli non è impeccabile (2-2 il suo score), ma i nostri comunque si impongono 10-6[3]. Il 27 maggio è nella compagine azzurra che agli Europei di Liegi gareggia nella spada a squadre: i nostri battono 9-7 la Francia e sembra fatta, ma subiscono una netta sconfitta col Belgio e chiudono secondi[4], attirandosi le critiche della stampa. A novembre Minoli, assieme ad altri azzurri, compie una fortunata tournée a Copenaghen e Stoccolma dove vince ripetutamente con la spada.

Laureatosi e divenuto avvocato, continua a gareggiare. Il 10 febbraio 1931 con la spada a Casale viene battuto 10-8 dal sempre grande Bertinetti. Il 22 marzo a Montecarlo è nella squadra azzurra che contende la “Coppa Gautier” di spada alla Francia che però vince 21-15[5]. Cinque giorni dopo, è a Bruxelles dove con la spada viene battuto 10-9 da Maezelle. Si “vendica” il 29 marzo quando i nostri superano il Belgio 10-6[6]. Il 1 giugno, ancora con la spada, vince a Vienna il Campionato Europeo a squadre[7] mentre il giorno seguente esce in semifinale nel torneo individuale. Rimane uno dei nostri migliori spadisti ed il CT degli azzurri, il grande Nedo Nadi, lo sa. Così lo segue attentamente nei vari stage preolimpici, lasciandolo in cura al maestro Mangiarotti che ne affina ulteriormente la tecnica. Alla fine, ai primi di febbraio del 1932, dopo un’infinità di test ed assalti ma senza vere e proprie selezioni, viene diramata la lista ufficiale per i Giochi e Minoli è tra i selezionati. Festeggia la convocazione il 14 febbraio a Sanremo dove, con la spada, batte 12-9 il francese Rousset. Si conferma due mesi dopo, l’11 aprile, quando gli azzurri vincono a Nizza la “Coppa Gautier” di spada, superando la Francia 23-13, con Minoli in bella evidenza[8]. Il 15 maggio, in un’esibizione a Como con la spada, viene battuto 10-8 da Ragno. Poi, alla fine dell’ennesimo collegiale, giunge il tempo di pensare al viaggio in America. Dapprima, il 1 luglio, tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. Vengono allestite anche alcune pedane di fortuna dove gli schermidori provano qualche assalto, peraltro in spazi angusti. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura e nel clan azzurro non manca la fiducia.

Le gare olimpiche di scherma si svolgono nei locali dell’Armeria di Stato del 160° Fanteria, all’Olympic Park di Los Angeles. Minoli partecipa al torneo di spada a squadre che vede al via solo 7 nazioni e che inizia il 5 agosto anche se i nostri quel giorno non gareggiano, esentati per sorteggio dal primo turno. Accedono difatti direttamente alla semifinale del giorno seguente. Primo avversario il Messico, facilmente battuto 13-3. Minoli è in panchina. Poichè anche il Belgio supera il Messico ed accedono in finale le prime due squadre, il match fra azzurri e belgi non si disputa in quanto inutile. Il 7 agosto dunque è finale. Molto, se non tutto, si decide contro la Francia e Minoli di nuovo è riserva: i nostri perdono 9-7 e la via per l’oro è compromessa da questa sconfitta. Vinciamo bene comunque gli altri due incontri dove Minoli entra in pedana. Con gli USA chiudiamo 9,5-6,5. Assieme a Minoli gareggiano Riccardi, Ragno e Cornaggia-Medici. Minoli non sfigura, ma neanche eccelle: vince due incontri, entrambi per 3-2 (con Shears e Righeimer), ma ne perde altrettanti (1-3 con Calnan e 2-3 con Jaeckel). Minoli è grandissimo invece col Belgio, liquidato 11-5. Con lui Agostoni, Riccardi e Ragno. Minoli vince i suoi 4 incontri: 3-2 a Janlet, 3-1 a Poplimont, De Beaukelaer e Mund. I nostri dunque conquistano l’argento, alle spalle della Francia e davanti agli USA. Per gli azzurri è un piccolo passo indietro rispetto ad Amsterdam, ma c’è poco da recriminare e comunque il secondo posto rimane un bel risultato. Minoli si porta a casa un’altra medaglia di pregio e non ha niente da rimproverarsi, essendo stato all’altezza della situazione e meritando una sufficienza piena. Rientrato finalmente in Italia, per Minoli, al pari di molti altri azzurri, non è facile smaltire la sbornia olimpica, tra feste, cerimonie e premiazioni varie (Duce e principe Umberto compresi). Si rivede in pedana solo a marzo 1933 quando a Sanremo, con la spada, dapprima perde 8-4 con Prat e poi lo supera 11-5. Alla fine di marzo Minoli partecipa alla “Coppa Gautier” di spada, a Nizza, ma i nostri deludono un po’: perdono 9-7 col Belgio (2-2 il suo score) ed impattano 8-8 con la Francia (1-3 il suo bilancio negativo) che perde per le stoccate. Poichè la Francia batte il Belgio (10-6), le tre squadre finiscono pari e la coppa non viene assegnata. Nei giorni seguenti è impegnato, ancora a Nizza, nel torneo di spada dove però chiude solo ottavo (vince il francese Buchard). L’8 aprile festeggia i 150 anni della gloriosa “Società del Giardino” con un’esibizione: con la spada batte Feyerich 10-9.

Il 25 maggio Minoli chiude al quarto posto il tricolore di spada a Ferrara dove si impone Ragno. Il 13 giugno Minoli è nella Nazionale che si aggiudica l’oro agli Europei di spada, risultando tra i migliori del lotto[9] mentre nel torneo individuale viene presto eliminato. Rientrato in Italia, a fine giugno si aggiudica il tricolore di spada riservato agli ufficiali in congedo. Si rivede in pedana solo il 18 febbraio 1934 quando a Sanremo vince il torneo di spada a squadre: con lui Ragno ed Agostoni. Nel girone finale gli azzurri superano nettamente Inghilterra e Francia. Il 7 aprile, nell’inconsueta sede di Tripoli, si svolge il campionato italiano di spada: Minoli, in giornata-no, è clamorosamente eliminato al primo turno. Minoli torna in Nazionale agli Europei di Varsavia, tra 23 e 24 giugno, nella spada a squadre: i nostri nel girone finale battono facilmente la Germania (24-8), ma impattano con Svezia e Francia, premiata dal conto delle stoccate (34-36) che le vale l’oro. Per gli azzurri un mesto e sfortunato argento. Minoli si rivede solo il 9 dicembre quando a Genova i nostri spadisti superano 13-11 i francesi nella “Coppa Moliè”[10]. Minoli vince due incontri, ma ne perde tre. Il 2 febbraio 1934 a Sanremo, in un’esibizione con la spada, supera 8-5 il francese De Beaumont. Il 31 maggio a Milano si aggiudica il titolo italiano di spada riservato agli ufficiali in congedo. Il 27 giugno a Losanna partecipa agli Europei: nel torneo individuale di spada, vinto a sorpresa dallo svedese Drakenberg, chiude ottavo. Con la stessa arma, si rivede solo il 22 marzo 1936 quando chiude sesto la prima preolimpica, disputata a Ferrara e vinta dal rampante Brusati. Il 27 marzo, ancora con la spada, Minoli termina settimo il torneo preolimpico di Merano vinto da Macerata: se vuole andare ai Giochi, deve fare di più. Non vi riesce ai tricolori di spada, disputati alla “Patriottica” meneghina il 31 maggio e vinti da D. Mangiarotti: termina difatti solo 12°. Nedo Nadi, Presidente della Federazione e responsabile della spedizione olimpica, chiede ad alcuni spadisti di disputare un ulteriore girone suppletivo, effettuato il 18 giugno a Milano: vince G. Rastelli e Minoli termina settimo. È la sentenza definitiva: niente Giochi. Minoli non otterrà più vittorie eclatanti.


[1] Con lui gareggiano Cornaggia-Medici, E. Minoli e Bertolaia

[2] Con lui gareggiano Pezzana, Terlizzi, Riccardi, Cornaggia-Medici, Basletta e Ragno

[3] Con lui gareggiano Agostoni, Riccardi e Cornaggia-Medici

[4] Con lui gareggiano Cornaggia-Medici, Riccardi, Agostoni, Ragno e Pezzana

[5] Con lui gareggiano Bertinetti, Agostoni, Riccardi, Terlizzi e Cornaggia-Medici

[6] Con lui gareggiano Agostoni, Riccardi e Cornaggia-Medici

[7] Con lui gareggiano Cornaggia-Medici, Bertolaia, Agostoni, Ragno e Riccardi

[8] Con lui gareggiano Agostoni, Riccardi, Ragno, Cornaggia-Medici e Terlizzi

[9] Con lui gareggiano Riccardi, Ragno Cornaggia-Medici, Brusati e Visconti

[10] Con lui gareggiano Riccardi, Ragno, Brusati ed Agostoni


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