MERLIN Giuseppe
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Boara Pisani (PD) 20.11.1891 / Milano 07.05.1967
1924. Sollevamento Pesi. 16° pesi massimi-leggeri
Dal fisico possente e scultoreo, trasferitosi presto a Milano, si indirizza verso gli sport di forza e fatica. Già a 15 anni si tessera per la “Forza e Coraggio”, iniziando come ginnasta ma passando presto al pugilato ed al sollevamento pesi. Nei primi anni ’10 si dedica anche ai lanci, in particolare al getto del peso ma senza grandi risultati. Alla fine sceglie il sollevamento pesi, tesserandosi per lo “SC Italia”: nel 1914 giunge 5° ai tricolori nei “medi”. La guerra inevitabilmente blocca l’attività: Merlin è arruolato come sergente in un reggimento di artiglieria da fortezza. Riesce a tornare a casa incolume, e questo è già un successo di non poco conto. Nel 1919 riprende a sollevare pesi, col Club Atletico Milanese, più noto con l’acronimo CAM. La sua categoria, i “medi”, ha il peso limite a 80 kg e Merlin deve stare attento a non ingrassare troppo per non entrare nei “massimi” dove sarebbe il meno pesante e dunque sfavorito. Il 4 maggio chiude al terzo posto il torneo organizzato dalla sua squadra, alle spalle di Bottino e Taliani, comunque due “massimi”: solleva un totale di 294,4 kg contro i 310 del secondo mentre il vincitore addirittura arriva a 380. Poi Merlin “esplode” ai tricolori: rientrato nei limiti di peso della categoria fino a 80 kg, si aggiudica il titolo davanti a Callegari e Bacigalupo. Solleva un totale di 285 kg contro rispettivamente 270 e 260. È nata una stella: i tecnici dicono che è tra i migliori stilisti in circolazione. La stella però si offusca velocemente. A gennaio 1920 Merlin è battuto da Quadrelli nel campionato sociale del CAM ed il 13 giugno è di nuovo terzo nel torneo del CAM, stavolta alle spalle di Tonani e Barbieri: solleva 225 contro i 240 del vincitore e i 235 del secondo. Merlin inizia bene il 1921: il 20 marzo col CAM vince difatti la “Corona Giudici” a squadre. Con lui Epicoco, Callegari e Quadrelli che sollevano un totale di 958 kg contro gli 876 dell’APEF. Il successo rinvigorisce Merlin che un mese dopo si aggiudica il campionato lombardo per la sua categoria, col ragguardevole totale di 330 kg. È tra i sollevatori più forti d’Italia e difatti il 6 novembre è selezionato per l’incontro che vede opposti gli azzurri agli svizzeri, in uno dei primi match internazionali organizzato sul nostro territorio, a Milano. La Svizzera vince, sollevando in totale 1639 kg contro i 1571 dei nostri. La gara è semplice: divisi per categorie, un rappresentante per ogni nazione, vince chi solleva di più. Merlin fa il suo dovere, solleva 320 kg ma il computo generale premia i nostri avversari.
Il 1922 è annata-no: bloccato da un infortunio gareggia poco, senza risultati importanti, ed è costretto a saltare pure i tricolori. Si ripresenta in forma, ancora col CAM, ad inizio 1923. Il 19 gennaio si esibisce nella grande “festa dello sport” che si tiene al Teatro Del Verme, per propagandare la “preparazione olimpionica” dei nostri atleti. Compie alcune alzate di alto livello, assieme al grande Bottino, e scrosciano applausi. Finalmente Merlin sembra aver ritrovato la giusta condizione. Il 25 febbraio partecipa alla “Corona Giudici”, competizione a squadre che si svolge nelle scuole di Via Pisacane a Milano. Con lui gareggiano Epicoco, Callegari e Quadrelli. Sollevano in totale 750,5 kg ma gli emergenti Vigili del Fuoco milanesi fanno meglio, sia pur di poco (753), e vincono il trofeo. Va meglio invece il 6 maggio nel match organizzato dal CAM nei suoi locali contro la compagine francese dello SA Montmartroise: gli italiani (gli altri sono Epicoco e Quadrelli) vincono 1040-1020 kg anche se Merlin perde il confronto diretto nei “mediomassimi” con Aubaux cui però rimane prossimo nel peso sollevato e ciò contribuisce al successo finale. Nel 1924, ancora al CAM, si prepara bene per i Giochi, ma non sono tutte rose e fiori. Nella preolimpica del 3 e 4 maggio, disputata nei locali meneghini dell’APEF di Via Vignola, è solo terzo: solleva 412,5 kg contro i 437 di Locatelli ed i 473 di Giambelli. Terzo è anche nella preolimpica di Trieste il 9 giugno, di nuovo dietro l’inarrivabile Giambelli (455 kg) ed il padrone di casa Locatelli (425). Coi suoi 412,5 kg totali, lo stesso risultato di Milano, Merlin non progredisce e non è un bel segnale sulla strada per Parigi. Si ritrova appena in tempo. Il 22 giugno nell’ultima prova di selezione, tenutasi a Genova nei locali della “Colombo”, alza 402,5 kg totali e, seppur nettamente distanziato dal grande Giambelli (472,5 kg), ottiene il secondo posto e con esso la maglia azzurra, degno coronamento della sua carriera. Le prove olimpiche di sollevamento pesi si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. Merlin gareggia nei “massimi-leggeri”, categoria in cui si schierano 20 atleti di 12 nazioni, ed il cui peso-limite è di 82,5 kg. La competizione, disputata il 23 luglio, prevede cinque prove: strappo ad un braccio, slancio ad un braccio, pressa militare, strappo a due braccia e slancio a due braccia. Merlin non ottiene un risultato esaltante: solleva 405 kg totali e chiude soltanto 16°, nei bassifondi della graduatoria. L’oro va al francese Rigoulot con 502,5 kg davanti allo svizzero Hunenberger ed all’austriaco Friedrich, entrambi fermi a 490 kg. Limiti ben lontani dal risultato di Merlin che non può avere recriminazioni. In effetti si difende bene solo alla pressa: 9° a pari merito con 85 kg contro i 100 sollevati dallo svizzero Scharer (nuovo record mondiale).
Per il resto solo prestazioni mediocri e sempre 16° posto: nello strappo ad un braccio solleva 62,5 kg contro 87,5 di Rigoulot, nello slancio ad un braccio ottiene 65 kg (107,5 e nuovo record mondiale per Huneberger), 82,5 kg nello strappo (1° Rigoulot con 102,5 ed altro record mondiale), 110 kg nello slancio (altro successo di Rigoulot con 135 kg). Valori dunque assolutamente lontani dai vertici, per una partecipazione complessiva insufficiente. Merlin si rivede nel 1925, tesserato per il CAM e si rende protagonista di una grande stagione. Il 21 giugno conquista il titolo italiano della FGNI tra i “medio-massimi” nei locali meneghini dell’APEF. Il 25 ottobre si ripete, guadagnando il campionato lombardo e il 15 novembre consegue il titolo italiano a Sestri Ponente, sollevando un totale di 287,5 kg contro i 270 di Bianchi. Peccato non essere stato così in forma a Parigi. Nel 1926 è istruttore alla “Costanza” e si mantiene su alti livelli. Il 7 maggio, nei locali del CAM di Via Pisacane, stabilisce il nuovo record italiano della distensione a due braccia, alzando 89 kg. Nella stessa sede il 2 luglio vince tra i medio-massimi. Il 1 agosto nei locali dell’APEF, vince nella sua categoria con 292,5 kg totali, in una riunione già definita preolimpica. Si rivede in pedana il 24 ottobre quando a Pavia si laurea campione lombardo, con un vantaggio di 40kg sul secondo, Zirotti. Il 6 e 7 novembre a Bologna si aggiudica il titolo italiano, superando di misura Uboldi dopo un duello serrato (290kg contro 285). Fa il bis il 5 dicembre, nello stesso capoluogo felsineo, quando vince il campionato nazionale della FGNI, disputato nella palestra della “Virtus”. Si ripete nel 1927. Il 25 maggio vince agevolmente la gara nella palestra dell’Audace a Roma. Il 3 luglio si aggiudica i campionati sociali del “GS Battisti” tra i medio-massimi. Si conferma 21 giorni dopo quando trionfa nei campionati lombardi a Milano. Il 7 agosto guadagna un altro titolo italiano a Como e punta decisamente verso i Giochi di Amsterdam. Inizia però un periodo difficile. Il 25 marzo 1928 ai tricolori, a sorpresa, chiude soltanto terzo, superato da Muttoni ed Uboldi: un brutto passo indietro rispetto all’anno precedente e non sembra semplice per lui tornare in azzurro. Difatti nelle successive preolimpiche non fornisce prestazioni esaltanti ed a malincuore il CT Talliani lo esclude dalla lista per i Giochi. La sua carriera sportiva in pratica termina qui e ne inizia un’altra, ancora più brillante, come istruttore: nel 1932 è già tra i tecnici della nostra Nazionale che preparano la trasferta olimpica a Los Angeles, ricoprendo il ruolo di CT anche nel 1936. Negli anni seguenti è pure giudice-arbitro ed ha successo come imprenditore nel settore abbigliamento. Si dedica anche all’attività dirigenziale, giungendo fino al grado di vice-presidente della Federazione: un grande personaggio del nostro sollevamento pesi.