MERCOLI Francesco
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Milano 1894 / Milano 1959
1928. Sollevamento Pesi. 10° p.m. pesi massimi
Milanese purosangue, trova un lavoro nei “Vigili del Fuoco” che vantano una società sportiva di buon livello. Proprio nei pompieri meneghini intorno ai 25 anni di età inizia ad appassionarsi all’attività pesistica ed agli sport di fatica in genere, grazie al suo fisico possente e ad un club sempre molto attento all’attività fisica. Le sue primi performances pesistiche sono datate 1922, quando però rimane spesso lontano dalle prime posizioni. Peso “massimo”, nel frattempo si dedica, con un certo successo, anche al tiro alla fune ed allo “sfratto”. Il 25 febbraio 1923 è grande protagonista, coi suoi compagni pompieri, nella “Corona Giudici”, competizione a squadre che si svolge nelle scuole di Via Pisacane a Milano. I vigili ottengono in totale 753 kg contro i 750,5 del CAM che non manca di sollevare polemiche per la bruciante sconfitta. Il 23 dicembre Mercoli vince a Sestri Ponente, sollevando 425 kg. Il 1924 è annata olimpica e Mercoli ci prova. A metà marzo gareggia nella prima preolimpica a Sestri Pontente. Solleva un totale di 445 kg ma rimane ben lontano dal grande Tonani che ne alza 505. Può solo crescere, è il commento dei tecnici. Difatti cresce, sia pure di poco. Il 3 e 4 maggio a Milano, nei locali dell’APEF di Via Vignola, nella seconda preolimpica, solleva un totale di 455 kg (10 kg in più di Sestri) mentre Tonani rimane a 505. Tutto si decice nell’ultima prova di selezione, il 22 giugno, a Genova, nei locali della “Colombo”: Mercoli alza un totale di 452,5 kg, ad appena 5 kg dal secondo (Epicoco) mentre vince l’inarrivabile Tonani (510 kg). Alla fine proprio quei 5 kg gli sono fatali perchè la Commissione Tecnica della FAI “regala” un posto in azzurro a Bottino, comunque medaglia d’oro uscente, che nelle ultime uscite è apparso un po’ appannato. Mercoli è così relegato al ruolo di riserva e non gareggia ai Giochi. Fatica a stemperare la delusione e si rivede in gara solo il 21 giugno 1925 quando è secondo nei tricolori FGNI che si tengono nelle sale dell’APEF a Milano: solleva un totale di 465 kg, ma il grande Tonani arriva a 490. Assente Tonani, il 25 ottobre Mercoli vince il campionato lombardo. Si ripete il 15 novembre ai tricolori di Sestri Ponente dove, di nuovo senza Tonani, solleva un totale di 337 kg e supera il mito Bottino, ormai però sul viale del tramonto, che si ferma a 325. Mercoli, che ottiene anche il titolo assoluto, guadagna il vantaggio decisivo nello slancio, coronando una grande prestazione e la sua carriera. L’anno seguente gareggia poco. Il 24 ottobre a Pavia nei campionati lombardi chiude secondo alle spalle di Tonani, sollevando un totale di 337,5 kg contro 347,5. Riduce il gap ai tricolori di Bologna del 6 e 7 novembre, ma non basta: Mercoli arriva a 345kg, con tanto di record italiano nello strappo (107 kg), ma Tonani si conferma a 347,5.
Essere secondo dietro un “campionissimo” come l’oro olimpico Tonani non è comunque un disonore. Tonani è grandissimo ma non imbattibile. Lo dimostra proprio Mercoli nel 1927 quando ai campionati lombardi di Milano il 24 luglio riesce a superarlo, sfruttandone un calo di forma e fregiandosi del titolo regionale. A fine estate Mercoli si ammala di tifo e rimane lontano dalle gare, tricolori compresi. Rientra soltanto il 26 febbraio 1928 nella preolimpica di Sampierdarena dove chiude secondo alle spalle del ritrovato Bottino, sollevando un totale di 330kg contro i 345 dell’avversario. Assente Tonani, l’11 marzo Mercoli si aggiudica il campionato lombardo dei “massimi” nella serata organizzata a Milano dalla “Pro Patria”. Ai tricolori del 25 marzo, organizzati a Milano dal “GS Battisti”, chiude terzo, battuto dai grandi Tonani e Bottino. Tonani lo supera anche il 3 giugno nella preolimpica di Pavia, per soli 7 kg (347 a 340), e poichè Bottino non si presenta, Mercoli acquista nuove chances per Amsterdam. In effetti Bottino, fuori forma e disilluso, non viene convocato dal CT Talliani che chiama invece Mercoli nel ritiro collegiale di rifinitura, tenutosi a Viggiù, nell’Albergo d’Italia. Mercoli negli ultimi test dà sufficienti garanzie, pare in forma e si guadagna la convocazione per i Giochi. Le gare olimpiche si svolgono al Krachtsportgebouw, una sorta di palazzetto degli sport di potenza, situato a lato dell’Olympisch Stadion, verso est. Mercoli, come al solito, gareggia nei “massimi” cui prendono parte 17 atleti di 11 nazioni e dove possono iscriversi sollevatori che pesano più di 82,5 kg. La gara si svolge il 28 e 29 luglio e prevede tre sollevamenti: pressa militare, strappo e slancio. Mercoli inizia discretamente ed alla pressa militare solleva 102,5 kg che gli valgono il 6° posto p.m.: è comunque lontano dai 122,5 kg del primo, il tedesco Strassberger. Mercoli si difende nello strappo: con 100 kg chiude ottavo mentre i primi (l’estone Luhaar, l’austriaco Leppelt ed il tedesco Volz) alzano 110 kg. Nella generale Mercoli scende al 9° posto p.m., a 13 kg dal bronzo: ormai è fuori dalla lotta per le medaglie. Nello strappo poi non va molto avanti: con 125 kg termina 12° p.m., coi primi (Luhaar ed il cecoslovacco Skobla) a sollevare 150 kg. A conti fatti Mercoli ottiene un totale di 327,5 kg che lo relega al 10° posto p.m., superato anche dall’altro italiano Tonani (6° con 352,5). L’oro va a Strassberger con 372,5, argento a Luhaar e bronzo a Skobla. Mercoli s’è difeso come ha potuto, con grinta ed impegno, ma la sua prova non risulta certo eccezionale. Si rivede solo il 25 agosto 1929 a Roma, nella selezione per gli Europei: vince con un totale di 332,5kg, superando Bottino per 5kg. Alla fine però la FAI, per problemi organizzativi e tecnici, non invia nessun azzurro alla rassegna continentale. Mercoli si consola col successo nel campionato lombardo, ottenuto a Milano l’8 settembre. Un mese dopo, il 6 ottobre, a Bari guadagna pure il titolo italiano, superando i due mostri sacri Tonani e Bottino, realizzando il record italiano nello slancio (136kg) e toccando il vertice della sua carriera. Nell’ottobre 1930 partecipa agli Europei di Monaco, chiudendo al settimo posto tra i “massimi” dove vince l’egiziano El-Nosseir, appositamente ospitato nella manifestazione. Si presenta poi ai tricolori di Napoli dove il 3 novembre guadagna il titolo anche perchè...è solo a gareggiare nella categoria dei “massimi”.
Nel 1931 un infortunio lo tiene lontano dai tricolori ed anche dalla prima preolimpica, ma nel 1932 si ripresenta a buoni livelli, coltivando il sogno dei Giochi. In effetti parte bene: il 28 febbraio a Genova vince tra i “massimi” la “Coppa Zucconi”, organizzata dalla “Sampierdarenese” e valida come indicativa olimpica. Batte perfino il grande Tonani, ma è un fuoco di paglia ed il totale sollevato non soddisfa completamente i tecnici che chiedono ulteriori riprove. La situazione si inverte il 17 aprile a Milano, nella palestra ATM, dove si disputa la seconda preolimpica: Tonani supera Mercoli, anche se per soli 2,5kg (340 a 337,5). Si rimane comunque ancora lontani dall’eccellenza. Stessa circostanza il 28 maggio a Roma, nella terza prova tricolore, dove addirittura Mercoli fallisce un’alzata, consegnando una facile vittoria a Tonani. I Giochi per entrambi rimangono una chimera anche perchè la Federazione, su sollecitazione del CONI, non allarga i cordoni della borsa al punto che a Los Angeles vengono inviati solo 4 sollevatori, i migliori che possono comunque garantire un certo risultato. Mercoli evidentemente non dà altrettante garanzie e viene escluso dalla lista. La delusione è grande e per molto tempo Mercoli non dà segni di ritrovare una grande condizione, sparendo di scena. Si rivede solo il 1 luglio 1934 quando, con i Vigili del Fuoco milanesi, si aggiudica il primo tricolore a squadre. Il 27 settembre, a Modena, Mercoli primeggia nella seconda prova tricolore, ma il titolo va a Tonani che ottiene più punti. Quindi Mercoli partecipa agli Europei, tenutisi a Genova, nel Teatro Giardino d’Italia, l’11 novembre: chiude sesto, vince il ceco Psnichka. Mercoli si rivede il 24 marzo 1935 quando a Genova, nei locali della “Sampierdarenese”, vince la prima prova tricolore. Nello stesso capoluogo ligure si svolge anche la gara successiva di Campionato, ma Mercoli pare impacciato e poco sciolto: chiude solo quinto, lontano dal vincitore Beretta. Si riprende ma non completamente: il 18 agosto a Varese, nell’ultima prova tricolore, è superato dallo stesso Beretta e chiude alle sue spalle anche la classifica finale di Campionato. Il 6 ottobre a Genova vince il tricolore a squadre coi Vigili del Fuoco di Milano. Il 15 dicembre a Milano primeggia nel campionato lombardo. Nel 1936 è troppo distante dagli standard richiesti per centrare la qualificazione olimpica. Lascia quindi l’attività senza ottenere più risultati rilevanti.