MELIS Vito
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Cagliari 10.05.1909 / deceduto
1932. Pugilato. Eliminato Quarti di Finale pesi gallo
Nato in Sardegna, ma trasferitosi presto a Roma dove a vent’anni si tessera con la “Borgo Prati”. Dal fisico tipicamente piccolo ed asciutto, veloce e grintoso, combatte nei “gallo”. La sua prima annata importante è il 1930: il 27 aprile all’Audace di Roma batte Tomassini. Il 1 giugno vince il torneo “Cintura di Roma”, superando in finale Pugliesi. Nel 1931 “esplode”. Il 2 giugno a Ferrara conquista il titolo italiano dei “gallo”, battendo in finale ai punti il marchigiano Saracini. Il 30 agosto a Roma supera ai punti il tedesco Zinglarski, nell’incontro Lazio-Baviera che i nostri vincono 9-7. Ai primi di ottobre guadagna la Nazionale e va in Danimarca: il giorno 2 vince ai punti con Tandrup e due giorni dopo supera anche Henning. Il 7 ottobre ad Odense subisce la rivincita di Tandrup, aiutato comunque moltissimo dai giudici in un match dove è apparso spesso in difficoltà. Poi si torna a Copenaghen e Melis supera ai punti lo svedese Radisch. Infine a Roskilde un’altra bella vittoria su Moller, in un incontro vinto 6-0 dai nostri. Torna in Nazionale per una tournée in Germania. Il 18 novembre ad Amburgo batte ai punti Rieck, con gli azzurri che sconfiggono la rappresentativa locale 14-2. Due giorni dopo, a Bochum, supera Koch ed i nostri dominano la Westfalia 13-3. Infine il 22 novembre ad Hannover altra vittoria ai punti con Rupp e tedeschi schiantati 11-5. Con queste brillanti performance Melis è candidato numero uno ai Giochi. Veste la maglia azzurra anche il 2 gennaio 1932 a Basilea dove supera ai punti Zurshuh, coi nostri vincenti 10-6. Si conferma il 4 febbraio al Teatro Nazionale di Milano dove, difendendo i colori della meneghina “Baracca”, alla seconda ripresa infligge un bel kot al tedesco Fey, in un incontro tra meneghini e bavaresi in cui i padroni di casa si impongono 9-7. Melis è il più atteso dei “gallo” alla prima preolimpica, disputata a Milano nel salone del “Fagiano Dorato” in Via Spallanzani dal 7 marzo, ma clamorosamente viene eliminato al primo turno dal fiumano Sergo, in un match dove è apparso sotto tono, svogliato ed inconcludente. Si riscatta un mese dopo, a Piacenza, costringendo all’abbandono Bonadè al secondo round. Il 10 aprile, nella sala meneghina del “Fagiano Dorato”, supera ai punti Maiocchi. Torna in nazionale ai primi di maggio. A Berlino, nel Torneo 4 Nazioni, batte ai punti il tedesco Moehl ed i nostri si aggiudicano la prestigiosa competizione. A Budapest, in Ungheria-Italia, viene invece sconfitto ai punti da Enekes ed i nostri perdono 10-6 nel computo generale. Il suo nome comunque figura tra i convocati come “azzurrabili” che partono per il ritiro collegiale di Formia che inizia il 23 maggio, ben organizzato dal podestà Tonetti e supervisionato dal segretario FPI Mazzia che, con Volpi e Teodori, fa parte della Commissione Tecnica la quale alla fine, sentito il parere del CT Garzena, sceglierà gli azzurri per i Giochi.
Melis si distingue e negli incontri decisivi di selezione, il 18 e 20 giugno, non dà scampo agli avversari, battendo in rapida successione Dall’Orto ed il quotato fiumano Sergo. La maglia azzurra è sua. Giunge quindi il tempo del viaggio verso l’America. Dapprima, il 1 luglio, tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. A poppa della nave viene pure allestito un ring dove i pugili si confrontano a più riprese, anche se amichevolmente e tra categorie diverse di peso. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura dove Melis pare in buone condizioni. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono nel “Grand Olympic Auditorium” di Los Angeles. Melis partecipa nei “gallo” cui prendono parte 10 pugili ed il cui peso-limite è di 53,5 kg. Esentato dal primo turno per sorteggio, non va molto lontano: nei quarti affronta il forte canadese Gwynne e viene battuto ai punti. A parziale giustificazione della sua eliminazione, lo stesso Gwynne si aggiudica l’oro davanti al tedesco Ziglarski ed al filippino Villanueva. Per Melis una partecipazione incolore quanto breve: un combattimento, una sconfitta. Nel viaggio di ritorno i nostri disputano alcuni match contro rappresentative locali. Melis vince a Kansas City ed a Pittsburgh (contro Sevillo) mentre non combatte a Chicago perchè indisposto. Rivince quindi a Richmond, per ko alla prima ripresa su Gorman, ripetendosi allo stesso modo a Providence con Iongas. C’è rammarico per questi bei risultati: ai Giochi, con un po’ più di fortuna ed un sorteggio più fortunato, avrebbe potuto certamente ottenere un piazzamento migliore. È comunque difficile smaltire la sbornia olimpica, tra viaggio di ritorno e festeggiamenti vari. Melis in pratica non risale sul ring sino a fine anno. Anzi, non ottiene più risultati di spicco: difatti non passa professionista e la sua carriera su alti livelli si ferma praticamente qui.