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MATTIELLO Gino

1920. Sollevamento Pesi. 6° pesi massimi-leggeri

Torinese, tesserato per il CS Audace. Le cronache si occupano di lui per la prima volta nel 1910 quando a Torino è secondo in una gara di resistenza con bilanciere da 40 kg. Compie 30 sollevamenti consecutivi contro i 35 del vincitore Chisotti che poi si aggiudica anche il Campionato Torinese dove Mattiello chiude solo in sesta posizione. Dopo un’annata anonima, Mattiello ci riprova nel 1912 e gli va meglio. Il 30 aprile al Teatro Carignano di Torino, in una riunione di beneficenza a favore delle famiglie povere dei soldati in guerra, batte il record di resistenza piemontese, ancora con bilanciare da 40 kg. Compie difatti 45 sollevamenti contro i 41 precedenti di Olivero. Si rivede il 30 giugno quando, ancora nel capoluogo sabaudo, solleva 100 kg nello slancio e si aggiudica la gara. Nel 1913 gareggia poco ed il suo nome scompare dai primi posti delle classifiche e la guerra, dove è caporal-maggiore nel 2° Reggimento Artiglieria di Montagna, fa il resto. Mattiello, in combattimento, perde il mignolo sinistro e rischia di veder compromessa la funzionalità dell’intera mano. Fortunatamente, non è così. Si ripresenta difatti alle gare nel 1920, tesserato per lo Sport Club Torino. Il conflitto bellico non lo ha fiaccato, s’è preparato bene e si vede: il 19 luglio trionfa difatti nelle selezioni olimpiche di Genova, nei locali della “Colombo”, nella categoria dei mediomassimi (peso limite 82.5 kg), alzando 225 kg totali. La maglia azzurra di Anversa è sua. Il ritiro collegiale di rifinitura si svolge a Sampierdarena sotto la guida dei prof. Figini e Fioranti, incaricati della FAI. Mattiello gareggia nei massimi-leggeri (peso limite 82,5 kg) cui prendono parte 11 atleti di 9 nazioni. Le gare di sollevamento pesi si svolgono all’Olympisch Stadion.

Mattiello scende in pedana il 31 agosto alle 14.00. I sollevatori devono compiere tre alzate: strappo con una mano, slancio con una mano, slancio con due braccia. In tutte le prove Mattiello si piazza nella seconda metà della graduatoria. Nel primo esercizio, con 60 kg, è ben lontano dai 75 kg ottenuti dal primo classificato, lo svizzero Hunenberger e si piazza ottavo, perdendo praticamente subito ogni speranza di medaglia. Nella seconda prova domina lo svedese Pettersson, con 92,5 kg: Mattiello è ancora lontano, 5° p.m. con 70 kg. Nel terzo sollevamento è strepitoso il francese Cadine che realizza ben 135 kg (nessuno, nemmeno tra i “massimi”, riuscirà a fare meglio!) mentre Mattiello si ferma a 105 kg ed è 7° a pari merito. Cadine vince anche l’oro, col ragguardevole totale di 295 kg; argento per Hunenberger (277,5) e bronzo a Pettersson (267,5): risultati di altissimo livello tecnico visto che rimarranno i migliori in assoluto di tutta la rassegna. Il vincitore dei “massimi”, l’azzurro Bottino, si ferma infatti a 265 kg. Mattiello invece chiude mestamente in sesta posizione, col risultato complessivo di 235 kg. Prestazione onorevole, ma la concorrenza comunque era di un altro livello, anzi di un altro pianeta. Nel 1921 Mattiello rimane ad alti livelli: il 20 marzo è secondo con l’APEF nella “Corona Giudici”, gara a squadre vinta dal CAM. Il 25 settembre Mattiello si aggiudica il tricolore dei “mediomassimi” nei campionati organizzati a Genova dalla FGNI, nei locali della “Colombo”. Questo è tuttavia il suo canto del cigno: sparisce difatti presto di scena, non conseguendo più risultati significativi.