MARIANETTI Ferrero
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Roma 28.05.1912 / deceduto nel 1970
1936. Tuffi. 17° Piattaforma
Inizia a tuffarsi seriamente da adolescente, tesserandosi con la RN Roma. Nel 1932 partecipa ai tricolori disputati a metà agosto nella piscina di Acqui, una delle più grandi di tutta Europa. Chiude quarto dalla piattaforma e quinto dal trampolino nelle prove riservate agli juniores e vinte rispettivamente dal bolzanino Castainer e dal fiorentino Ammonini. Il 21 agosto nei tricolori assoluti di Milano, disputati nella piscina RN al Lido, finisce di nuovo quarto nella piattaforma, prova vinta da Cozzi. Nel 1933, dopo un breve passaggio alla UNI[1], approda alla Lazio dove trova Ernesto Lanzi, già tuffatore di livello nazionale, che ne diventa il mentore. Il 20 agosto, a Firenze, Marianetti chiude al terzo posto i tricolori juniores dalla piattaforma, alle spalle di Dibiasi e Bottini. Un mese dopo, il 24 settembre, finisce sesto nei tricolori assoluti della piattaforma, vinti ancora da Dibiasi. Nel 1934, grazie ai continui e paterni consigli di Lanzi, si conferma. Il 26 agosto a Roma viene battuto nella “Coppa Cangiullo” da Fiano cui ha concesso alcuni punti di vantaggio: la gara difatti è ad handicap. A metà settembre Marianetti è grande protagonista ai tricolori, disputati nella piscina dello Stadio PNF a Roma: vince difatti il titolo dal trampolino sia tra i seniores che tra gli juniores, categoria cui ancora appartiene. Dalla piattaforma invece ottiene due secondi posti, rispettivamente alle spalle di Dibiasi e Marcket. Comunque è ormai stabilmente tra i migliori tuffatori italiani. Nel 1935 però il successo non arriva. Il 4 agosto, ai tricolori di Milano, Marianetti chiude secondo dalla piattaforma e terzo dal trampolino, prove entrambe vinte da Cozzi. Esordisce in Nazionale il 22 settembre a Torino per Italia-Francia: nella piattaforma vince Dibiasi, ma Marianetti è secondo per una bella doppietta, fondamentale ai fini del successo finale che arriva per un solo punto, 47-46. Selezionato tra i “probabili olimpici”, all’inizio del 1936 segue gli allenamenti collegiali alla Piscina Cozzi di Milano, sotto la guida del CT Romolo Scazzola.
Gli servono molto anche i consigli del magiaro Laszlo Vajda, suo allenatore nella Lazio, che ad aprile lo accompagna nel capoluogo meneghino. Poi torna a Roma e prosegue gli allenamenti, presentandosi pimpante ai tricolori, disputati proprio nella capitale il 26 luglio: vince dal trampolino e chiude secondo nella piattaforma, superato da Dibiasi proprio all’ultimo tuffo. Il giorno seguente è già sul treno che, via Verona, arriva a Berlino. Le gare olimpiche di tuffi si svolgono nella piscina dello “Schwimmstadion”, lo stadio del nuoto berlinese, situato a poche decine di metri dall’Olympiastadion. Marianetti partecipa alla prova dalla piattaforma che si svolge il 14 e 15 agosto, ed alla quale prendono parte 26 atleti di 15 nazioni. La gara si disputa su 4 tuffi obbligatori e 4 liberi, con somma dei punteggi ottenuti. Marianetti non va benissimo: con 82,78 punti chiude 17°, ben lontano dal bronzo del tedesco Stork (110,31). Oro e argento agli statunitensi Wayne e Root. Per Marianetti non certo una prova brillante. Meglio di lui fa Dibiasi, 10°, peggio invece ottiene Ferraris, solo 22°. Marianetti torna in Nazionale il 26 e 27 settembre a Napoli, per Italia-Austria: vince dal trampolino e chiude quarto dalla piattaforma, che continua a non digerire, peraltro vinta da De Biasi. Gli azzurri si aggiudicano il match 53-45. Negli anni seguenti insiste anche se trova in Cozzi un avversario fenomenale che lo relega spesso alla piazza d’onore. Marianetti comunque vince il titolo italiano dalla piattaforma nel 1940 e nel 1948 mentre nel 1945, quando s’è allenato intrattenendo i “liberatori” americani nella piscina del Foro Italico tra applausi e fischi di approvazione dei soldati, primeggia nel tricolore dal trampolino. Gareggia sino al 1950, poi si dedica ad allenare i giovani talenti della Lazio. Talora sottovalutato e dimenticato, Marianetti rimane uno dei nostri migliori degli anni ’30 e ’40: è riuscito a vincere diverse gare importanti, nonostante l’agguerrita concorrenza di campioni come Cozzi e Dibiasi.
[1] Acronimo di Unione Nuotatori Italiani