Seleziona la tua lingua

Image
images/atleti/olympiabolario/lussana_piccola.jpg

LUSSANA Costantino

Bergamo 04.02.1892 / Bergamo 29.09.1944 

1920. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 10mila m

Muove i primi passi in un ambiente podistico, quello bergamasco, che ha già manifestato atleti di un certo livello e dove le gare si succedono praticamente ogni week-end. Sin dai 17 anni di età coglie piazzamenti significativi, rivaleggiando con Calvi ed Orlando, suoi forti concittadini dai quali spesso è battuto: difatti i due nel 1909 lo precedono nell’ordine ai campionati bergamaschi dei 5mila. In precedenza Lussana è stato terzo anche nel “Doppio Giro di Busto” vinto dal noto Giovanoli. In quella stessa stagione coglie le sue prime vittorie, su strada, nella “Bergamo-Alzano” e nella “Alzano-Nembro-Alzano”, superando proprio Orlando che si prende la rivincita nel “Giro di Bergamo” dove Lussana torna alla terza piazza. Niente male per un esordiente, o quasi. L’anno seguente, 1910, si cimenta a livello regionale dove però le cose diventano più ardue: solo 5° nei campionati lombardi dei 5mila e 6° nel “Giro di Lodi”. Viene battuto dal “solito” Orlando in una gara di 11 km a Sarnico ed a Palazzolo sull’Oglio. Un piccolo ridimensionamento che introduce alla sua peggiore stagione, il 1911, nella quale, complici alcuni problemi fisici, sparisce praticamente di scena. Si rivede nel 1912 quando, a 20 anni, sembra più maturo e consapevole dei suoi mezzi. Difatti, dopo il terzo posto nella “Coppa Nazionale” a Milano (vinta ancora da Orlando) ed aver disertato le selezioni per i Giochi di Stoccolma (in effetti pare ancora acerbo per certe ribalte), vince ad Iseo sui 5 km e soprattutto il “Giro dei 4 Ponti” a Genova davanti al forte Speroni. Nella “Traversata di Milano”, disputata tra tuoni e nubifragi, cade ed è solo quinto (primo di nuovo Orlando), ma il finale di stagione conferma le sue buone qualità: vince a Milano una prova su strada di 10 km, poi si impone in una 15 km a Pavia, in Piazza Castello. Il 27 ottobre trionfa nel “Triplo Giro di Monza” e chiude l’annata il 1 dicembre col successo nel “Giro di Lodi”. Nel mezzo, è battuto da Speroni nel “Giro di Bergamo”. Può essere ormai considerato tra i nostri migliori fondisti e, soprattutto, probabilmente non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Inizia il 1913 con un bel secondo posto dietro Speroni nella “Coppa Malvezzi” del 23 febbraio, sul percorso Gorla-Sesto-Gorla. Il 24 marzo vince la “Coppa Monza”, poi sparisce di scena per ricomparire solo l’8 giugno quando si aggiudica il “Giro di Torino” (8 km). Quindici giorni dopo, è battuto solo da Martinenghi nella “Coppa Vittoria” (8.9 km) a Milano. Lussana è poi secondo il 3 agosto nel “Giro di Monza” dietro Ambrosini che riesce a superare la settimana seguente nel “Giro dei 4 Ponti” a Genova (9 km). Termina la sua stagione con due belle vittorie, nel “Giro di Mantova” e nella “Traversata di Lovere”. Nel 1914 Lussana parte invece con un ritiro nel cross della Ranza a Milano, deluso dall’aver perso contatto dai migliori. Si rivede il 29 marzo in un 5miglia a Busto Arsizio: secondo alle spalle dell’idolo locale Speroni. Il 19 aprile è terzo nella “Traversata notturna di Milano”, ma è comunque in forma e la settimana seguente vince la “Traversata di Firenze”.

Dopo un lungo periodo di stasi, il 21 giugno è battuto dal solo Speroni nel “Giro di Brescia”. La settimana seguente, in un giorno che cambierà le sorti del mondo intero[1], Lussana vince il “Giro di Torino” sui 9 km. Il finale di stagione non lo vede mai protagonista. Si ripresenta nei cross della primavera 1915: il 21 marzo vince a Varese, superando uomini di spicco come Malvicini e Speroni che poi è l’unico a batterlo nei tricolori della specialità a Milano una settimana dopo. L’11 aprile vince la “Coppa Malvezzi” a Milano e due settimane dopo è primo nel “Giro di Verona”. Il 9 maggio però ritrova Speroni che di nuovo lo supera nella “Coppa Minerva” a Crescenzago, ultima gara prima dell’entrata in guerra del nostro paese. Lussana è arruolato come bersagliere, caporalmaggiore, e nell’ottobre del 1915 viene ferito nella zona di Mrzli dalle schegge di una granata che, scoppiando, provoca una piccola frana e seppellisce parzialmente alcuni soldati. Si rimette presto ed è trasferito a Milano, al comando del 12° Bersaglieri, reparto sempre pronto ad accogliere atleti nelle sue file. In attesa di tornare al fronte, riesce a gareggiare anche se la condizione non è ottimale: il 23 gennaio 1916 giunge 6° nella “Coppa d’Inverno” a Pavia, vinta dal “solito” Speroni. Ma poi torna in trincea e di lui si perdono le tracce, anche sportivamente parlando. Si ripresenta nel 1919, tesserato per il GS Bergamasca, ma stenta a trovare la forma migliore: il 1 giugno, chiude ottavo il “Giro di Bergamo” vinto da Martinenghi, ma già il 19 giugno la sua condizione è nettamente migliorata visto che arriva terzo nel “Giro di Torino”, alle spalle di Ambrosini e Griotto. Tuttavia non è ancora al meglio: il 6 luglio, dopo aver battagliato con Malvicini nella prima metà di gara, si vede sfilare via molti avversari e si ritira nel “GP Legnano”. Va un po’ meglio il 3 agosto a Mantova: 4° sui 5mila. Stesso risultato al “Sempione” il 17 agosto. Sette giorni dopo, è 3° nel “Giro di Torino in notturna” ed il 31 agosto ritrova la vittoria nel “Giro di Acqui” sia pure su una concorrenza non di primissima qualità. Il 14 settembre è primo anche nel “Giro di Stresa”, 6.2 km, sulle rive del Lago Maggiore. 14 giorni dopo, è battuto nei Campionati Lombardi di Brescia sui 5mila dal solo Speroni. Il 5 ottobre Lussana vince una prova di 800 a Savona e la settimana seguente è secondo, battuto da Maccario, nella gara tricolore dei 10mila a Milano. Quindi il 19 ottobre si aggiudica il Campionato del Corpo d’Armata di Milano sui 5 km: difatti è passato nei Carabinieri. Si conferma sette giorni dopo, aggiudicandosi il “Giro di Modena”. L’11 novembre, a Roma, sulla stessa distanza è primo anche nel Campionato Italiano Militari. Il 23 novembre è battuto da Speroni nella “Traversata Notturna di Brescia” ed otto giorni dopo è grande protagonista a S. Pietro in Casale: vince i 1500 su pista e la Traversata della cittadina, di 6.5 km. Infine il 7 dicembre è il migliore nel tradizionale “Giro di Milano”: pur realizzando il miglior tempo, non riesce a recuperare l’handicap iniziale e chiude settimo (vince lo sconosciuto pugliese Zonna).

Sette giorni dopo, Lussana ritrova il successo nel “Giro di Lugo” ed il 21 dicembre è primo nel “Giro di Pavia”, chiudendo ottimamente la stagione del suo rilancio. Lussana inizia però il 1920, cruciale annata olimpica, con una bruciante sconfitta sulle strade di casa: il 1 gennaio difatti viene battuto allo sprint da Ambrosini nella “Traversata notturna di Bergamo”. Si riscatta subito: cinque giorni dopo, è primo nella “Traversata notturna di Lucca” ed il 10 gennaio si “vendica” di Ambrosini, superandolo in una prova di 8 km all’ippodromo di Bergamo. Cinque giorni dopo, è in testa nel cross di Brescia, ma nel finale sbaglia strada ed esce di scena. Non sbaglia invece il 25 gennaio a Cavaria, nel cross “dei 7 campanili” che vince, confermandosi in forma. L’8 febbraio è invece sconfitto da Ambrosini nel cross della Bovisa a Milano. La settimana seguente vince un 5mila a La Spezia. Il 22 febbraio è invece battuto, assieme a Parisio, nell’americana di Busto dalla coppia Ambrosini-Simonazzi. Lussana, favorito in verità anche da una concorrenza non trascendentale, il 14 marzo vince il cross di Stupinigi. 14 giorni dopo, fa suo anche il cross di Firenze mentre il 4 aprile chiude solo terzo il cross di La Spezia vinto dal padrone di casa Tartaglia. Lussana giunge invece quarto nei tricolori di Genova una settimana dopo ed il 18 aprile è secondo sui 5mila a Castellanza: in entrambe le occasioni vince Martinenghi. Lussana torna al successo il 25 aprile a Lodi sui 5mila e guadagna pure l’americana con Spreafico. Il 9 maggio a Gonzaga è invece battuto da Ambrosini su 6 km in pista. 14 giorni dopo, nella sua Bergamo, Lussana vince una prova sugli 8 km. Il 30 maggio è primo nella “Traversata notturna di Genova” e sette giorni dopo domina il “Giro di Porto Maurizio”. Il 27 giugno è primo su 6 km in pista a S. Pietro in Casale e nel weekend seguente chiude soltanto al quinto posto gli 800 validi come selezione olimpica sul campo dello SC Italia a Milano, zona Baggina. Il CT Adams però gli dà fiducia e lo convoca, assieme ad altre cinque decine di azzurrabili, per lo stage di Busto Arsizio dove il 18 luglio si disputa l’ultima riunione atta a scremare definitivamente la lista per Anversa. Lussana si piazza secondo, dietro Speroni, sui 5mila e rilancia le sue quotazioni in chiave olimpica. Sulla stessa distanza Lussana vince sette giorni dopo sul campo dello SC Italia a Milano ed il CT Adams si convince definitivamente: la maglia azzurra è sua e si va ad Anversa, raggiunta tramite un lungo viaggio in treno, via Modane e Parigi.

Le gare di atletica si tengono nell’Olympisch Stadion. Lussana gareggia il 19 agosto nei 10mila cui partecipano 35 atleti di 17 nazioni. Non va bene, anzi va proprio male: nella sua batteria, dove c’è anche l’altro italiano Speroni, partono in 13 e finisce solo ottavo, lontano dal quinto posto, l’ultimo utile per passare il turno. Mai in lotta per le prime posizioni, la sua avventura olimpica termina subito, con delusione e rammarico. La batteria è vinta dal finlandese Limatainen, con Speroni quarto, mentre l’oro va all’altro finnico Nurmi (che inizia qui la sua formidabile raccolta di medaglie olimpiche) davanti al francese Guillemot ed al britannico Wilson. Non bene dunque Lussana ai Giochi: deluso, diserta i tricolori di Roma, per dedicarsi alle corse su strada. Il 20 settembre vince la “Notturna Pavese”, sfruttando l’assenza di molti atleti di spicco proprio perchè impegnati nella capitale. Venti giorni dopo, è secondo nel “Giro dei 4 Ponti” a Genova, sopravanzato dal solo Maccario. Di nuovo secondo, battuto dal bersagliere Zonna, nei tricolori di cross riservati ai militari e disputati a Roma il 24 ottobre. Nella notte di S. Silvestro, tra 31 dicembre e 1 gennaio 1921, Lussana apre la nuova annata con un terzo posto nella “Traversata notturna di Bergamo”, alle spalle di Ambrosini e Breda. Ambrosini lo batte anche a Padova il 16 gennaio in un cross. Il 6 febbraio invece a superare Lussana, nella “Coppa d’Inverno” a Pavia, è il semisconosciuto Oleotti. 14 giorni dopo, ennesimo piazzamento: terzo ai tricolori di cross a Brescia, sopravanzato da Martinenghi ed Ambrosini. Torna al successo il 13 marzo nel cross di La Spezia. Sullo slancio, il 27 marzo è primo nei 1500 e 5mila nel meeting di Adria. Sette giorni dopo, vince il cross di Firenze, ripetendosi il 10 aprile nella “Traversata di Bologna”. Viene invece battuto da Negri nel “Giro di Mantova” del 17 aprile, ma con lo stesso Negri vince il giorno 24 un’americana sul campo della Pro Sesto. Lussana è in forma ed il 5 maggio vince il “Giro dei Sei Ponti”, 5 km, a Verona mentre il giorno 28 è primo nella “Traversata di Padova”. Il 5 giugno chiude invece al terzo posto il “Giro di Legnano”, sopravanzato da Negri e Speroni. Sette giorni dopo, è terzo anche a Bologna nei 400 ma vince i 5mila, distanza sulla quale si laurea Campione Italiano tra i militari (è difatti ancora Carabiniere) il 21 giugno a Milano. Tre giorni dopo, a Genova vince il “GP Cavalletto”. Il 28 giugno è primo a Bagni di Lucca in una corsa su strada di 5 km ed il 20 agosto vince la “Traversata dei Torni” a Bergamo dove il 9 ottobre guadagna il campionato locale, disputato su 8 km ed il giorno 16 il “giro” della città. Lasciata la divisa dei Carabinieri ed impiegato in una fabbrica, Lussana può gareggiare nel “Giro di Milano” del 23 ottobre nella categoria “operai”: vince facilmente. Il 1 novembre è primo anche nella “Traversata di Ferrara”.

Nel 1922 gareggia poco, diserta i tricolori, ma il 15 ottobre vince la “Milano-Busto”, staffetta a squadre, col suo SC Italia e sette giorni dopo è secondo nel “Giro di Milano” alle spalle di Breda. Il 12 novembre viene invece superato da Davoli nel “Giro di Cremona”. Si ripresenta ad alti livelli solo quattro mesi dopo, il 18 marzo 1923, nel cross internazionale organizzato dalla “Gazzetta” nell’Ippodromo di San Siro, ma non va lontano: chiude difatti solo 12° (vince il francese Schnellmann). Il 22 aprile a Codogno è terzo sui 5mila dietro Negri e Mai. Il 29 aprile giunge secondo nella “Coppa Pilotta” a Milano, 7 km su strada, dietro Breda. Il 6 maggio è battuto solo da Speroni nella maratonina di Bordighera. Cinque giorni dopo invece a batterlo, sui 5mila, nella riunione organizzata a Milano dallo “SC Italia”, è Negri. Il 20 maggio Lussana è secondo, superato da Ambrosini, nel “GP Reale” ad Abbiategrasso. Identico risultato il 17 giugno a Borgo S. Donnino ma sui 5mila: nella stessa riunione però Lussana vince l’americana con Negri. Nel week-end successivo a Bologna l’ultimo capolavoro della sua carriera: vince il titolo italiano dei 10mila, costringendo alla resa il grande Speroni. Si rivede il 5 agosto nella riunione organizzata sul proprio campo dallo SC Italia: abbinato a Negri, è secondo in un’americana, battuti da Davoli-Bisio. Stesso risultato cinque giorni dopo, sul campo del Milan in Viale Lombardia. Il 12 agosto Lussana è quarto nel “Giro di Piacenza” vinto da Speroni che si impone anche nel “Giro di Bergamo” del 2 settembre quando Lussana è terzo, sopravanzato pure da Filippini. Il 9 settembre a Vienna Lussana è battuto in un 10mila ad handicap dall’austriaco Kuhnel cui non riesce a recuperare lo svantaggio iniziale. Nel week-end successivo brilla nella prima preolimpica di Milano, sul campo di Viale Lombardia, dove vince i 10mila ed inizia a fare un concreto pensierino ai Giochi. Il 30 settembre, col suo “SC Italia”, è secondo nella “Milano-Busto” a squadre, dietro la Pro Patria di Busto. Il 28 ottobre è secondo nella “Traversata di Brescia”, battuto da negri. Nonostante i 32 anni, affronta il 1924 con buone prospettive, anche olimpiche ma qualcosa va storto. Il 2 marzo è solo 13° nei tricolori di cross a Stupinigi vinti da Davoli e sette giorni dopo chiude terzo il cross di Monza, alle spalle di Ambrosini e Garavaglia. Sembra sulla buona strada, ma improvvisamente si blocca, come un’auto rimasta senza benzina: a 32 anni accusa le fatiche di stagioni intense e stressanti. Nelle selezioni olimpiche non ha risultati di sorta ed alla fine si arrende, abbandonando l’attività.


[1] Il 28 giugno difatti viene assassinato a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono asburgico dell’Impero austro-ungarico. Questo evento, un mese dopo, sarà in pratica alla base dello scoppio della Prima Guerra Mondiale


Vai alla gallery