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LUPI Giuseppe

Sestri Ponente - Genova 17.11.1894 / deceduto

1928. Ginnastica Artistica. 6° Concorso a Squadre, 16° p.m. Sbarra, 26° p.m. Cavallo con Maniglie, 28° p.m. Anelli, 32° Concorso Individuale, 34° p.m. Parallele, 76° Volteggio

Tesserato per la “Sampierdarenese”, non inizia giovanissimo ed arriva tardi ad alti livelli. Comincia difatti ad ottenere risultati interessanti intorno ai 30 anni di età. Il 14 dicembre 1924 è 4° nei campionati liguri disputati a Genova nei locali dell’Andrea Doria, in Corso Mentana. Lo superano soltanto tre ori olimpici come Lucchetti, Lertora e Roselli, a dimostrazione comunque di buone qualità ed ottime prospettive. Nel 1925 i risultati arrivano con una certa continuità. Il 14 giugno al concorso di Viareggio chiude 3° la gara artistica, superato nell’ordine ancora da Lertora e Lucchetti, ma confermandosi su alti livelli. Stesso piazzamento 14 giorni dopo anche ai campionati liguri, tenutisi nella palestra genovese della Doria anche se stavolta a vincere è Lucchetti davanti a Lertora: Lupi non può che imparare da questi grandi campioni. Difatti si migliora costantemente: il 6 settembre chiude secondo nella gara artistica del concorso di Mortara, alle spalle del grande Paris. Il 10 e 11 ottobre si disputa a Genova, nella palestra della “Colombo”, la prima storica edizione ufficiale dei tricolori: Lupi chiude al quarto posto, preceduto nell’ordine da Lucchetti, Lertora e Tambini. È ormai comunque entrato nell’èlite dei nostri ginnasti. Lupi si mantiene ad alti livelli nel 1926. Ottiene un altro quarto posto nella gara artistica del grande concorso nazionale di Cagliari, disputato alla fine di maggio: a sopravanzarlo Lucchetti, Paris e Tambini. Lo stesso Paris vince a Gallarate il 20 settembre, con Lupi ancora quarto. Si piazza invece ottavo nei tricolori di Prato, vinti da Lucchetti e terminati il 3 ottobre. Nel 1927 Lupi, disertati i tricolori, il 4 settembre finisce terzo nella gara artistica di Savona, alle spalle di due olimpionici come Lucchetti e Lertora. Ha qualità, ma appare discontinuo. Il 18 settembre chiude buon quarto la gara artistica dell’importante concorso di Como vinto ancora da Lucchetti. Si rivede il 13 novembre quando ottiene un ottimo secondo posto nei campionati liguri a Chiavari, alle spalle dell’imbattibile Lucchetti, ma davanti a Lertora. All’inizio del 1928 Lupi viene selezionato tra i “probabili olimpici”. Nei primi mesi dell’anno non si gareggia, preferendo sviluppare numerosi ritiri collegiali a Brescia. Il 27 maggio si svolge l’ultima prova di selezione ed alla fine Lupi viene incluso nella lista azzurra. Il ritiro di rifinitura si svolge a Gardone dove gli azzurri hanno il grande onore, il 21 luglio, di essere visitati ed incoraggiati niente meno che da D’Annunzio in persona che saluta i ginnasiarchi con parole di elogio ed incoraggiamento.

Poi tutti ad Amsterdam, con una certa fiducia di ripetere i trionfi passati. Le gare olimpiche di ginnastica si tengono dall’8 al 10 agosto nell’Olympisch Stadion. Partecipano 88 atleti di 11 nazioni. La prova consta di 9 esercizi: il volteggio al cavallo ed altri 4 attrezzi sui quali si eseguono esercizi obbligatori e liberi (sbarra, parallele, anelli e cavallo con maniglie). Per ogni attrezzo esiste una classifica individuale, con le medaglie, ed i punteggi dei migliori sei per ogni nazione, sommati, concorrono a stilare la graduatoria a squadre. Lupi non è certamente autore di una prestazione memorabile: chiude 32° la classifica individuale. Ottiene un totale di 224 punti, rimanendo ben lontano dal bronzo dello jugoslavo Strukelj (244,875) mentre oro e argento vanno a due svizzeri, rispettivamente Miez (247,5) e Hanggi (246,625). Lupi si difende solo alla sbarra dove chiude 16° p.m. con 54,00, comunque ben lontano dal bronzo dello svizzero Mack (56,75) mentre l’oro va all’altro elvetico Miez (57,50) e l’argento al grande Neri (57,00). Negli altri attrezzi Lupi veleggia a metà classifica. Al cavallo con maniglie è 26° p.m., con 50,50 mentre in questo caso l’oro è di Hanggi (59,25) davanti al connazionale Miez (57,75), col bronzo al finnico Savolainen (56,50). Agli anelli invece Lupi finisce 28 p.m., con 50,50, ben lontano dal bronzo del ceco Loffler (56,50). L’oro è del grande jugoslavo Stukelj (57,75) davanti a Vacha (57,50). Ancora peggio Lupi ottiene alle parallele: 34° p.m. con 48,50. Qui l’oro è appannaggio del ceco Vacha con 56,50, argento per lo jugoslavo Primozic (55,50), bronzo allo svizzero Hanggi (54,25). Un disastro Lupi lo combina al volteggio, attrezzo peraltro indigesto a molti azzurri, terminando addirittura 76° con soli 20,50 punti, compromettendo le sue chances di ottenere una posizione migliore nella generale. L’oro è guadagnato da Mack con 28,75 davanti al ceco Loffler (28,50) e lo jugoslavo Derganc (28,375). Nella graduatoria a squadre l’Italia finisce sesta, complici i piazzamenti di troppi azzurri (Lupi compreso) oltre il 20° posto dell’individuale. Un mezzo disastro, opportunamente stigmatizzato dalla stampa che non risparmia le giuste critiche ai nostri, piuttosto deludenti. Coi suoi 1599,125 punti totali, la nostra Nazionale finisce ad una cinquantina di punti dal bronzo della Jugoslavia (1648,75). L’oro, dopo una lotta entusiasmante, va alla Svizzera (1718,625) davanti alla Cecoslovacchia (1714,5).

I nostri sono grandi solo alla sbarra mentre risultano pessimi al volteggio. La prestazione di Lupi non può essere considerata positiva anche se probabilmente era per lui difficile ottenere di meglio. Si rivede ai tricolori di Torino del 14 ottobre, disputati sul campo del “GS Lancia”: chiude sesto (vince Neri). 14 giorni dopo, termina invece 4° a Savona nella gara artistica dominata da Lucchetti. Nel luglio 1929 è nella squadra della “Sampierdarenese” che si aggiudica il concorso internazionale di Friburgo. Delude ai tricolori di Brescia del 7 e 8 settembre, disputati nella palestra della “Forza e Costanza”: chiude solo 14° (vince il nuovo astro Neri). La sua carriera ad alti livelli finisce in pratica qui anche se continua a gareggiare per diversi anni nella categoria “anziani”: il 17 maggio 1931 a Venezia si aggiudica la gara artistica. Anziano o no, a 36 anni è ancora in forma e sogna una nuova chance olimpica: il 25 ottobre chiude settimo i tricolori di Roma vinti da Lertora ed il CT Braglia lo premia, inserendolo tra i “probabili olimpici”. Ma nel ritiro di Monza altri si dimostrano più in forma e Lupi viene escluso dalla lista, peraltro ristretta (solo sette uomini), per Los Angeles. Rimane comunque sulla breccia: il 18 settembre chiude al terzo posto la gara artistica di Melegnano, sopravanzato da Martini e Sottocasa ed il 27 novembre a Napoli finisce quarto i tricolori, disputati però senza i reduci dei Giochi (vince Morandi). Negli anni seguenti l’età inizia a pesare e non viene considerato dal neo CT Brombale nella lista dei “probabili olimpici”: a 40 anni la sua carriera ad alti livelli ormai è terminata. Però non molla: ai tricolori di Torino del 1935 chiude terzo tra i “seniori”, superato da Lattuada e Palenzona. Lo stesso Lattuada un mese dopo lo supera a Bologna. Sono questi però gli ultimi suoi risultati significativi.

lupi grande

La squadra di ginnastica azzurra ai Giochi di Amsterdam del 1928. Tra loro anche Lupi