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LUCCHETTI Vittorio

Livorno 21.12.1894 / Genova 03.02.1965

1920. Ginnastica Artistica. MEDAGLIA D’ORO Concorso a Squadre, 18° Concorso Individuale

1924. Ginnastica Artistica. MEDAGLIA D’ORO Concorso a Squadre, 9° Anelli, 12° Concorso Individuale, 18° p.m. Salita alla Fune, 19° Cavallo con Maniglie, 20° Sbarra, 22° Parallele, 28° Salto Cavallo in Traverso, 45° Volteggio

1928. Ginnastica Artistica. 4° p.m. Sbarra, 6° Concorso a Squadre, 14° Anelli, 24° p.m. Cavallo con Maniglie, 26° p.m. Concorso Individuale, 30° p.m. Parallele, 81° Volteggio

Nato a Livorno, ma trasferitosi presto a Genova dove si tessera per la gloriosa “Colombo” e pratica ginnastica sin da adolescente. Si segnala nel 1914, alla soglia dei vent’anni: il 2 agosto è 4° nella gara artistica, sugli attrezzi, a Prato e ripete il piazzamento tre giorni dopo a Montecatini. La guerra però interrompe la sua carriera, e non solo la sua. Se ne riparla solo il 21 settembre 1919 quando a Genova viene organizzata la prima gara di buon livello del dopo-guerra: Lucchetti chiude quarto la prova agli attrezzi. L’anno seguente, ovviamente, cerca la qualificazione olimpica e la trova, risultando tra i migliori nelle prove di selezione che si tengono alla fine di luglio a Genova, nei locali dell’“Andrea Doria”. Lucchetti è difatti tra i 32 uomini che si ritrovano per il raduno collegiale a Villa Badia, a Cornigliano, di proprietà del munifico conte Raggio. Qui, sotto la guida del CT Manlio Pastorini ed Enrico Gualdi (Presidente della Commissione Tecnica federale), i nostri affinano la preparazione fino all’ultimissima prova, una sorta di saggio, che screma il plotone ai 24 titolari. Lucchetti è tra questi ed oltre tutto è talmente in forma da essere inserito anche tra i ginnasti che disputeranno il concorso individuale. Dunque si va ad Anversa, in treno via Modane e Parigi. Le gare di ginnastica si tengono nell’Olympisch Stadion. Nel pomeriggio dei giorni 23 e 24 agosto, si inizia con la prova a squadre, simile ma non uguale a quella del 1912 e redatta sul “modello tedesco”. Consta di 5 tipi di esercizi: prova di gruppo con gli strumenti (clave e bastoni), ostacoli (4 di 70 cm), sbarra, parallele e cavallo con maniglie. Negli attrezzi i ginnasti, che si esibiscono a gruppi, devono eseguire esercizi obbligatori e liberi. Punteggio massimo ottenibile 404. Assenti i massimi interpreti di questa disciplina, svizzeri e tedeschi, i nostri ripetono il trionfo di Stoccolma, ottenendo 359,8 punti ovvero l’89% del possibile. Secondi i sorprendenti padroni di casa del Belgio, con 346,7, che superano la Francia, bronzo con 340,1. Grande successo per gli azzurri (ancora in maglia bianca) ma su un numero alquanto esiguo di squadre: le altre due nazioni partecipanti difatti sono la Cecoslovacchia, “medaglia di legno”, e la Gran Bretagna. Due giorni dopo, il 26, ancora di pomeriggio va in scena la gara artistica, il grande concorso individuale, con 25 partecipanti di 7 nazioni. Cinque gli step in programma: corpo libero, cavallo con maniglie, sbarra, parallele, anelli. In questi ultimi tre attrezzi sono previsti esercizi sia obbligatori che liberi, negli altri due casi solo liberi. I punteggi variano da 0 a 10, più due punti per ogni esercizio iniziato e finito regolarmente. Dunque il punteggio massimo ottenibile è 96. L’oro va al grande Zampori che batte di misura gli ostici francesi mentre Lucchetti ottiene il 18° posto, ultimo fra i nostri: ad oltre 7 punti dal bronzo non si possono avere recriminazioni. Torna comunque a casa con un oro, e non è poco, oltre ad aver accumulato fondamentale esperienza internazionale. Mette subito a frutto quanto ha visto: il 12 settembre difatti vince la gara artistica a Rapallo, applauditissimo. Tra le nuove leve, Lucchetti sembra il migliore e comunque in grado di progredire ancora. Si rivede il 28 agosto 1921 quando è secondo dietro Maiocco nella gara artistica del grande concorso di Savona.

Si conferma l’anno seguente: nel giugno del 1922 giunge difatti secondo anche nel concorso ginnico nazionale di Trieste, sorta di campionato nazionale. Viene battuto solo dal grande Paris. Il 14 agosto Lucchetti vince la gara artistica del concorso di Como ed il 3 settembre si laurea facilmente campione sociale della “Colombo”. Il 1 ottobre domina la gara artistica del meeting atletico organizzato a Genova dalla “Rubattino”. è ormai tra i migliori ginnasti italiani. Prosegue nella sua crescita tecnica: nei primi mesi del 1923 si aggiudica il campionato ligure, vince a Chiavari ed è terzo a Rouen. Nel week-end tra il 25 ed il 26 agosto si svolge a Milano, sul campo del Milan in Viale Lombardia ed organizzata dalla Pro Patria, la prima fondamentale selezione preolimpica: Lucchetti chiude terzo, dietro i due mostri sacri Paris e Zampori. In pratica si guadagna già un posto da titolare per Parigi. Si conferma il 30 settembre, vincendo a Savona la gara artistica del concorso ginnico che celebra i 40 della “Fratellanza”. Si ripete il 21 ottobre a Vigevano ed il 9 dicembre alla “Colombo” rivince il campionato ligure. Affronta l’annata olimpica con grandi speranze, peraltro legittime. Il 5 e 6 gennaio 1924 a Monza, nella gelida palestra della “Forti e Liberi”, si svolge la decisiva preolimpica sotto lo sguardo attento e partecipe del neo CT Mario Corrias. Lucchetti è nettamente tra i migliori e viene inserito tra i 16 azzurrabili che poi, attraverso ulteriori prove di selezione, dovranno scendere ad otto. Nei primi mesi del 1924 si susseguono i ritiri collegiali, ancora a Monza, pure nel Parco Reale dove viene allestita un’apposita palestra all’aperto, per simulare le condizioni di gara parigine. Lucchetti si conferma in grande forma, una sicurezza, ed alla fine non gli sfugge la maglia azzurra. Le prove di ginnastica si svolgono dal 17 al 20 luglio allo stadio di Colombes, centro nevralgico di quell’edizione ed immortalato anche nel celebre film “Momenti di Gloria”. Vi sono tre classifiche, individuale, a squadre e per singolo attrezzo, ma gli esercizi si svolgono una volta sola. 9 le nazioni al via, ciascuna con otto atleti. Complessivamente si sviluppano 11 prove: su 4 attrezzi (sbarra, parallele, anelli e cavallo con maniglie) i ginnasti devono eseguire esercizi obbligatori e liberi mentre in tre circostanze (volteggio, salto del cavallo in traverso e salita alla fune) solo liberi. Inoltre vengono assegnati punti per la cosiddetta impressione generale e pure per la marcia di ingresso ed uscita dallo stadio dell’intera compagine schierata. Rispetto alle edizioni precedenti cambia molto: i ginnasti difatti non si esibiscono più insieme e vengono istituite anche le classifiche separate per ogni attrezzo, con conseguente aumento delle medaglie disponibili. I nostri dimostrano una grandissima coesione di squadra ed un’ottima compattezza su alti livelli: non vi sono individualità formidabili (come Braglia o lo Zampori del 1920), ma il rendimento medio degli azzurri è strepitoso. Difatti vincono la medaglia d’oro a squadre, ottenuta dalla semplice somma aritmetica dei punteggi degli otto rappresentanti per nazione. L’Italia risulta prima, con un totale di 839,058 punti davanti a Francia (820,528) e Svizzera (816,660), per il quarto trionfo olimpico consecutivo.

L’andamento delle prove non è lineare, al contrario è da batticuore. Si comincia con la sbarra e dominano gli svizzeri, con i nostri superati anche dai francesi. Grande colpo di scena alle parallele dove due cecoslovacchi (Indruch e Kos) cadono e s’infortunano. Gli italiani intanto salgono in seconda posizione. Gli anelli, terza prova, sono da sempre la nostra specialità e dunque passiamo al comando. Al cavallo con maniglie elvetici sugli scudi, ma nei volteggi gli azzurri si riprendono il primo posto e, con esso, l’oro che non può certo sfuggire con l’ultima prova in programma, la fune. Lucchetti non è straordinario ma neanche mediocre: i suoi 102,803 punti gli valgono il dodicesimo posto nella classifica individuale. Pesano come macigni le sue contro-prestazioni al cavallo saltato di traverso (28°) ed al volteggio (addirittura 45°). Va bene agli anelli (9°), si difende alla salita della fune (18° p.m.), al cavallo con maniglie (19°) ed alla sbarra (20°), se la cava alle parallele (22°). Risulta distante dal bronzo oltre 4 punti, inutile recriminare anche se le sue prestazioni ai salti del cavallo sono veramente deludenti. L’oro è del grande sloveno Stukely, che in realtà gareggia per la Jugoslavia, il quale precede per soli 17 centesimi di punto il ceco Prazak mentre terzo è l’altro ceco Supcik, per un trionfo della scuola est-europea. La Cecoslovacchia si dimostra la squadra più forte, piazzandone quattro nei primi sei, ma due atleti si infortunano e dunque non portano punti: per questo i cechi non vengono classificati e probabilmente è un bel colpo di fortuna per gli italiani. Lucchetti comunque ha rivaleggiato ad armi pari con i più forti ginnasti del mondo, e non è cosa di poco conto. Smaltita la sbornia dei festeggiamenti, compresa una mega-esibizione a Faenza il 31 agosto, si torna a fare sul serio e Lucchetti si conferma ottimo protagonista: il 7 settembre vince la gara artistica a Lecco. Si ripete il 21 settembre a Sanremo. Il 16 novembre vince il campionato sociale della “Colombo” ed un mese dopo, il 14 dicembre, nella palestra dell’Andrea Doria in Corso Mentana, si aggiudica anche il Campionato Ligure. In entrambe le occasioni doma la concorrenza del valido Lertora che si prende la sua rivincita il 14 giugno 1925 a Viareggio, relegando Lucchetti al secondo posto dopo un duello entusiasmante, per solo un decimo di punto. Lucchetti trova subito la sua rivincita: 14 giorni dopo, vince brillantemente il campionato ligure, tenutosi nella palestra genovese della Doria, proprio di nuovo davanti a Lertora. Stesso risultato nella prima, storica, edizione dei tricolori di ginnastica, tenutasi il 10 e 11 ottobre a Genova, nell’affollatissima palestra della “Colombo”: Lucchetti vince l’individuale con 77,70 e Lertora è di nuovo secondo con 73. Lucchetti è il migliore al cavallo con maniglie, alle parallele ed alla sbarra, chiudendo 2° agli anelli, battuto dal pistoiese Mazzoncini.

Col grande Paris in difficoltà e ritiratosi, Lucchetti si conferma il miglior ginnasta italiano del momento. Lucchetti si ripete alla fine di maggio del 1926 nel grande concorso nazionale di Cagliari dove però stavolta Paris gli dà filo da torcere: i due terminano al primo posto, pari merito, la gara artistica. Il 17 agosto Lucchetti è grandissimo al concorso internazionale di Liegi dove si impone nella gara artistica, trascinando al successo la “Colombo” nella prova a squadre: ormai è tra i migliori ginnasti del mondo. In Italia rivaleggia con Paris, i due si equivalgono: ai tricolori di Prato del 3 ottobre Lucchetti, dopo una gara appassionante, la spunta per appena 20/100 di punto, 77,70 a 77,50. Lucchetti si aggiudica il titolo anche alla sbarra. Nel 1927 si conferma. Il 15 maggio si disputa a Modena la “Corona Braglia”. Lucchetti vince la gara artistica. Compie un passo indietro il 7 agosto ai tricolori di Como: pur primeggiando a parallele ed anelli, si dimostra disattento negli altri attrezzi e finisce quarto, superato nell’ordine da Paris, Mandrini e Roselli. Il 4 settembre si aggiudica la gara artistica della riunione di Savona, contribuendo al successo della “Colombo” nella classifica a squadre (con lui Lertora e Carbone). 14 giorni dopo, identica situazione nel concorso di Como, con Lucchetti che supera Paris per 60/100 di punto (58,50 a 57,90). Ovviamente è selezionato come “probabile olimpico” e ad ottobre segue i primi stage a Brescia, sotto la guida di Zampori. Il 13 novembre a Chiavari si aggiudica in scioltezza il campionato ligure. Nel 1928 non si gareggia, preferendo sviluppare numerosi ritiri collegiali a Brescia. Il 27 maggio si svolge l’ultima prova di selezione ed alla fine Lucchetti, sempre tra i migliori, viene incluso nella lista azzurra. Il ritiro di rifinitura si svolge a Gardone dove gli azzurri hanno il grande onore, il 21 luglio, di essere visitati ed incoraggiati niente meno che da D’Annunzio in persona che saluta i ginnasiarchi con parole di elogio ed incoraggiamento. Poi tutti ad Amsterdam, con una certa fiducia di ripetere i trionfi passati. Le gare olimpiche di ginnastica si tengono dall’8 al 10 agosto nell’Olympisch Stadion. Partecipano 88 atleti di 11 nazioni. La prova consta di 9 esercizi: il volteggio al cavallo ed altri 4 attrezzi sui quali si eseguono esercizi obbligatori e liberi (sbarra, parallele, anelli e cavallo con maniglie). Per ogni attrezzo esiste una classifica individuale, con le medaglie, ed i punteggi dei migliori sei per ogni nazione, sommati, concorrono a stilare la graduatoria a squadre. Lucchetti delude, non emerge e chiude 26° p.m. la classifica individuale. Ottiene un totale di 228 punti, rimanendo ben lontano dal bronzo dello jugoslavo Strukelj (244,875) mentre oro e argento vanno a due svizzeri, rispettivamente Miez (247,5) e Hanggi (246,625). Lucchetti va bene solo alla sbarra dove sfiora la medaglia, chiudendo 4° p.m., con 56,50, a 25/100 dal bronzo dello svizzero Mack mentre l’oro va all’altro elvetico Miez (57,50) e l’argento al grande Neri (57,00). Lucchetti si difende bene agli anelli: con 53,00 finisce 14°, ben lontano dal bronzo del ceco Loffler (56,50). L’oro è del grande jugoslavo Stukelj (57,75) davanti a Vacha (57,50).

Negli altri attrezzi Lucchetti va decisamente male. Nel cavallo con maniglie termina 24° p.m., con 50,75. In questo caso l’oro è di Hanggi (59,25) davanti al connazionale Miez (57,75), col bronzo al finnico Savolainen (56,50). Ancora peggio alle parallele dove Lucchetti chiude 30° p.m. L’oro è appannaggio del ceco Vacha con 56,50, argento per lo jugoslavo Primozic (55,50), bronzo allo svizzero Hanggi (54,25). Il disastro Lucchetti lo combina al volteggio, complice un maldestro atterraggio: finisce addirittura 81° con soli 18,00 punti e questo risultato compromette molto la sua posizione finale nella graduatoria individuale. Nel volteggio l’oro è guadagnato da Mack con 28,75 davanti al ceco Loffler (28,50) e lo jugoslavo Derganc (28,375). Nella graduatoria a squadre l’Italia finisce sesta, complici i piazzamenti di troppi azzurri oltre il 20° posto dell’individuale. Una sconfitta totale, anche perchè inaspettata. Coi suoi 1599,125 punti totali, la nostra Nazionale finisce ad una cinquantina di punti dal bronzo della Jugoslavia (1648,75). L’oro, dopo una lotta entusiasmante, va alla Svizzera (1718,625) davanti alla Cecoslovacchia (1714,5). I nostri sono grandi solo alla sbarra mentre risultano pessimi al volteggio. La prestazione di Lucchetti sarebbe stata sufficiente senza la debacle al volteggio. Il riscatto arriva il 23 settembre nel grande “Concorso della Vittoria”, disputato nella rinnovata Arena di Milano: Lucchetti vince nettamente la gara artistica, amplificando le recriminazioni per una prova olimpica al di sotto delle possibilità azzurre. Il 14 ottobre a Torino, sul campo del “GS Lancia”, Lucchetti abdica: per soli 70/100 di punto Neri gli strappa il titolo tricolore (146,20 contro 146,90). Lucchetti è il migliore a sbarra, anelli, parallele e perfino nel salto con l’asta, ma una grande incertezza in uscita del suo esercizio al cavallo gli costa cara. Il risultato a molti sembra un vero e proprio passaggio di consegne. Lucchetti comunque non molla, anzi: il 28 ottobre vince la gara artistica del concorso di Savona (ma Neri non c’è...). Neri torna in gara il 4 novembre al “Trofeo Braglia” di Modena e per Lucchetti è un’altra piazza d’onore, stavolta a due punti di distacco.

Il 25 novembre a Busto ritrova Neri e tra i due è duello al centesimo di punto tant’è vero che finiscono primi a pari merito, con esattamente lo stesso punteggio. Il 24 dicembre Lucchetti è battuto di misura da Lertora nel campionato sociale della “Colombo”. A fine luglio 1929 ottiene la corona d’alloro al concorso internazionale di Friburgo. Il 7 e 8 settembre è a Brescia per i tricolori, disputati nella palestra della “Forza e Costanza”: viene superato di misura dal grande rivale Neri e, per molti commentatori, si tratta del definitivo passaggio di consegne tra i due campioni. Intanto Lucchetti continua a dedicarsi anche all’atletica: nel novembre del 1929 si aggiudica il campionato sociale della “Colombo” nel salto con l’asta. Il 22 dicembre è a San Gallo dove, con la Nazionale, affronta la forte compagine elvetica: Lucchetti chiude al quarto posto la generale, vinta da Mack su Neri, ed i nostri perdono il confronto 435,25 a 456,25. Un altro 4° posto è ottenuto da Lucchetti, che pare aver perso smalto, il 27 maggio 1930 a Napoli nella gara artistica dominata da Neri. Il risultato non cambia ai tricolori di Firenze, disputati l’8 settembre sul campo del “Giglio Rosso”: Lucchetti lotta, è grande al cavallo, ma Neri lo sopravanza per soli 30/100 di punto. I due sono grandi protagonisti anche il 21 settembre a Bari, nell’incontro Italia-Ungheria che i nostri vincono 460,80 a 420,80. Il migliore di tutti a livello individuale è però il grande magiaro Pellè mentre Lucchetti chiude buon terzo, superato nuovamente da Neri. Si rivede solo il 17 maggio 1931 a Venezia, in una grande gara internazionale che chiude al quinto posto, non lontanissimo comunque dal vincitore, il grande finnico Savolainen. Poi Lucchetti partecipa ai vari stage preolimpici, guidati dal CT Braglia che fa i primi conti il 25 ottobre ai tricolori di Roma, valevoli come preolimpica: Lucchetti, impreciso in alcuni esercizi, finisce terzo, sopravanzato da Lertora e Capuzzo. Ovviamente, è inserito nella lista dei “probabili olimpici” e ritrova la Nazionale il 13 dicembre a Budapest, contro i magiari: Lucchetti finisce terzo nell’individuale, alle spalle di Pellè e Neri, ma i nostri comunque si impongono nel computo globale, 374,90 a 374,0. Inaugura la stagione olimpica 1932 con un bel successo il 28 febbraio a Nizza, nel Teatro Hugo, dove si svolge una gara artistica tra liguri e francesi del sudest: sembra già in forma-Giochi. Invece qualcosa si inceppa nel suo fisico (ha pur sempre 37 anni) e nella sua mente. Viene convocato nei vari stage della Nazionale, realizzati con la supervisione del CT Braglia, ma Lucchetti non riesce ad essere selezionato tra i “magnifici sette” che vanno a Los Angeles. Termina in pratica qui la sua grande carriera: non ottiene più difatti vittorie di alto livello.


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