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LEVATI Ambrogio

Milano 14.03.1894 / Milano 08.05.1963

1920. Ginnastica Artistica. MEDAGLIA D’ORO Concorso a Squadre

Sin da adolescente pratica la ginnastica, tesserandosi per l’Ardita meneghina che ha la sua sede nelle scuole comunali di Via Casati. Si segnala già a 18 anni, ma coglie il suo primo risultato significativo il 13 settembre 1913 a Stresa, in un grande concorso dove convergono tutti i più forti ginnasti lombardi e piemontesi. Chiude ottimo sesto, preceduto da molti “eroi” di Stoccolma come Boni (che vince), Zampori e Romano ma davanti a Zorzi, altro oro del 1912. Potenzialmente sembra in grado di ottenere buoni allori, ma la Prima Guerra Mondiale interrompe tutto. Se ne riparla solo nel 1920 quando, dopo aver svolto una buona preparazione, alla fine di giugno Levati si presenta a Genova dove si svolgono le apposite prove di selezione per i Giochi, nei locali dell’Andria Doria. Un po’ a sorpresa Levati risulta tra i migliori e si fa notare dal CT Manlio Pastorini che decide di inserirlo nella lista dei 32 uomini che si ritrovano per il raduno collegiale a Villa Badia, a Cornigliano, di proprietà del munifico conte Raggio. Qui Pastorini, ben assistito da Enrico Gualdi (Presidente della Commissione Tecnica federale), valuta attentamente le forze a disposizione: la squadra manca del grandissimo Braglia ed i veterani di Stoccolma non sono molti. Vari ori olimpici del 1912 difatti, su tutti Romano (caduto in guerra) e Boni (alle prese con infortuni vari), non sono più disponibili ed il ricambio generazionale è complicato anche perchè il conflitto bellico non ha permesso di sviluppare un’attività costante, tanto meno a livello internazionale. Dunque bisogna inserire uomini ben preparati e ponderare attentamente le scelte. Per questo a Villa Badia si svolge pure una “gara interna”, una sorta di saggio, necessaria a tirare le somme, per scremare il plotone a 24 titolari. Alla fine, Levati è tra questi e dunque si va ad Anversa, in treno via Modane e Parigi, dopo l’ultimissima “prova generale” tenuta a Sampierdarena il 16 agosto. Nell’ambiente azzurro c’è ottimismo, i ginnasti sono ben preparati, il collegiale è servito anche a cementare il cameratismo e tutto sembra procedere bene. Le gare di ginnastica si tengono nell’Olympisch Stadion. Nel pomeriggio dei giorni 23 e 24 agosto, si inizia con la prova a squadre, simile ma non uguale a quella del 1912 e redatta sul “modello tedesco”. Consta di 5 tipi di esercizi: prova di gruppo con gli strumenti (clave e bastoni), corsa ad ostacoli (4 di 70 cm), sbarra, parallele e cavallo con maniglie.

Negli attrezzi i ginnasti, che si esibiscono a gruppi, devono eseguire esercizi obbligatori e liberi. Punteggio massimo ottenibile 404. Assenti i massimi interpreti di questa disciplina, svizzeri e tedeschi, i nostri ripetono il trionfo di Stoccolma, ottenendo 359,8 punti ovvero l’89% del possibile. Secondi i sorprendenti padroni di casa del Belgio, con 346,7, che superano la Francia, bronzo con 340,1. Grande successo per gli azzurri (ancora in maglia bianca) ma su un numero alquanto esiguo di squadre: le altre due nazioni partecipanti difatti sono la Cecoslovacchia, “medaglia di legno”, e la Gran Bretagna. Levati s’è disimpegnato a dovere, senza grandi errori e dimostrandosi pienamente all’altezza del compito: una medaglia d’oro meritata anche se più da gregario che da campionissimo. Difatti Levati non partecipa alla gara individuale dove Zampori conquista uno straordinario successo, confermando la ginnastica italiana sul tetto del mondo. Negli anni seguenti Levati continua a gareggiare, rimanendo un ottimo ginnasta anche se trova sempre qualcuno che gli arriva davanti. Il 5 agosto 1923 è buon secondo nella gara artistica di Tradate, battuto dal grande Paris, e fa un pensierino ai Giochi di Parigi. Nel week-end tra il 25 ed il 26 agosto si svolge a Milano, sul campo del Milan in Viale Lombardia ed organizzata dalla Pro Patria, la prima fondamentale selezione preolimpica: nonostante un infortunio ad una mano, Levati chiude quarto, dietro nell’ordine a Paris, Zampori e Lucchetti. Il pensierino per Parigi diventa più concreto, anche dopo il terzo posto nella gara artistica di Vigevano, alle spalle di Lucchetti e Zorzi, ottenuto il 21 ottobre. Il 5 e 6 gennaio 1924 a Monza, nella gelida palestra della “Forti e Liberi”, si svolge la decisiva preolimpica sotto lo sguardo attento e partecipe del neo CT Mario Corrias. Levati è infortunato e non può gareggiare: tuttavia ormai è tra i migliori ginnasti italiani e viene inserito tra i 16 azzurrabili che poi, attraverso ulteriori prove di selezione, dovranno scendere ad otto. Nei primi mesi del 1924 si susseguono i ritiri collegiali, ancora a Monza, pure nel Parco Reale dove viene allestita un’apposita palestra all’aperto, per simulare le condizioni di gara parigine. La selezione è dura, si sta parlando dei migliori ginnasti al mondo e Levati fa pesare tutta la sua esperienza. A sorpresa però il CT Corrias lo esclude dai titolari, preferendogli un elemento a digiuno di esperienza internazionale come Lertora il quale però, evidentemente, appare più in forma (ed alla fine il CT avrà ragione). Levati così è relegato all’amaro ruolo di riserva. La sua carriera su alti livelli si chiude praticamente qui.


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