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LATTUADA Giovanni

Caronno Pertusella (VA) 12.01.1905 / Saronno (VA) 16.04.1984

1932. Ginnastica Artistica. MEDAGLIA DI BRONZO Anelli, 12° Sbarra

lattuada grandeTesserato per la “Viribus Unitis”, non raccoglie risultati significativi nei primi anni di attività. Comincia a segnalarsi nel 1929, ai tricolori, disputati il 7 e 8 settembre a Brescia, nella palestra della “Forza e Costanza”: giunge 4° tra i seniori dove vince Zoppetti. Inizia a confrontarsi coi migliori: il 17 novembre a Bologna, nel “GP Brunetti” vinto dall’asso Neri, chiude decimo. Nel 1930 non migliora di molto. Il 31 marzo chiude al terzo posto il campionato lombardo, superato da Mandrini e Tognini. L’8 settembre incappa in una giornata-no ai tricolori di Firenze: sbaglia molti esercizi e chiude solo 21°. Non sembra un fulmine di guerra e non è neppure un bambino-prodigio: a 25 anni non ha ancora espresso il suo potenziale e la sua maturazione tecnica è lenta rispetto a molti altri ginnasti. Il 1931 è la sua annata cruciale. Il 17 maggio è a Venezia per la grande gara internazionale dove finisce 12°, lontano dal vincitore, il finnico Savolainen. Viene comunque convocato per i vari stage preolimpici, guidati in Lombardia dall’olimpionico Paris con la supervisione del CT Braglia. Qui ha modo, con intelligenza ed abnegazione, di carpire qualche segreto ai più grandi interpreti dell’artistica, migliorando notevolmente la sua tecnica. Il 25 ottobre a Roma si disputano i tricolori che valgono come preolimpica: vince Lertora, ma Lattuada finisce sesto e si guadagna l’inserimento nella lista degli “azzurrabili”. Il suo crescendo ha convinto i tecnici che ne hanno ammirato passo passo lo stile e l’impegno che hanno prodotto alla fine buoni risultati. Si segnala soprattutto agli anelli dove in sostanza è il migliore dei nostri. Nei primi mesi del 1932 dunque Lattuada continua con gli stage preolimpici. Tutto però si decide nella selezione finale, tenutasi a Roma tra il 17 e 19 giugno: Lattuada riesce ad entrare nella lista dei migliori 12, stilata dal segretario FGNI Corrias e dal CT Braglia. Partecipa così al ritiro collegiale preolimpico dove dai dodici iniziali si deve scendere ai sei prescelti per i Giochi. In realtà la scelta è veramente difficile e complicata e nel ritiro di Monza, nella palestra della “Liberi e Forti”, i selezionatori si accorgono di quanto sia alto il livello dei nostri ginnasti. Si organizzano anche alcune esibizioni, per meglio testare gli azzurri: Biella, Pavia, Monza, Cornigliano vedono grande entusiasmo ed applausi da parte del pubblico. Alla fine, invece dei sei, ne vengono scelti sette e Lattuada è tra questi.

Così si può pensare al viaggio in America. Il 1 luglio tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Ad ogni fermata del treno i ginnasti scendono, si sgranchiscono i muscoli con vari esercizi e corse intorno al convoglio. In California poi iniziano gli allenamenti di rifinitura e Lattuada pare in buone condizioni. Le gare olimpiche di ginnastica si svolgono al mitico ed immenso “Coliseum”. A Los Angeles c’è una differenza importante rispetto ad Amsterdam: le prove sui singoli attrezzi vengono svolte a parte e non all’interno del concorso individuale al quale peraltro Lattuada non partecipa. Esordisce difatti l’11 agosto nella sbarra alla quale prendono parte 12 ginnasti di 6 nazioni. Purtroppo sbaglia il primo esercizio (l’obbligatorio) e finisce ultimo, staccatissimo dalle prime posizioni: così rinuncia al successivo. Vince lo statunitense Bixler sui finnici Savolainen e Terasvirta. Lattuada ha preferito risparmiare energie, e ha fatto bene. Difatti il giorno seguente è splendido agli anelli, cui partecipano 14 ginnasti di 6 nazioni: con 55,5 punti conquista un bel bronzo alle spalle degli statunitensi Gulack (56,9) e Denton (55,8). Un’ottima prestazione che gli consegna una medaglia di rilievo, confermando la grandezza della scuola italiana in questa particolare disciplina. Il primo scaglione di olimpionici, con i ginnasti, rientra in Italia il 1 settembre a Napoli e già il giorno seguente tutti dal Duce a festeggiare in pompa magna.

Quindi altre premiazioni (compreso il Principe Umberto) e ricevimenti che distolgono gli atleti dagli allenamenti: si fatica a riprendere contatto con la realtà dopo quanto visto in America. I ginnasti si esibiscono ovunque, perfino in Sardegna e Tunisia, tra propaganda ed entusiasmo generale, in pratica sino ai primi mesi del 1933, anche come allenamento collegiale sotto la guida di Braglia. Lattuada torna agli onori della cronaca solo il 2 luglio quando vince a Saronno la terza prova del campionato lombardo mentre nella quarta prova, disputata il 23 luglio a Milano nella palestra di Via Gallura, è battuto dall’emergente Fioravanti. Lattuada chiude secondo la classifica finale, superato da Tognini. Finisce invece quarto i tricolori, disputati il 4 e 5 novembre nei locali della “Pro Patria” meneghina: vince il grande Neri. Si guadagna così l’inserimento nella lista dei 24 “azzurrabili”, compilata dal CT Braglia in vista dei Mondiali di Budapest anche se si pensa pure già ai Giochi di Berlino. Lattuada non inizia benissimo il 1934: il 22 aprile nella “Coppa Nardi” a Prato chiude solo sesto (vince Guglielmetti) ed il nuovo CT, il prof. Arturo Brombale, non lo considera per i seguenti collegiali. Lattuada non demorde: a settembre si aggiudica il campionato zonale lombardo dei “seniori”, ma i più forti gareggiano tra i “fuori classe” (vince Guglielmetti su Armelloni). Stessa situazione ai tricolori di Torino, disputati il 5 e 6 ottobre: Lattuada primeggia tra i “seniori”, ma è ancora fuori dai “probabili olimpici”. Vi rientra ad inizio 1936: il 3 maggio è prima riserva nell’incontro Italia-Germania a Milano, ma non gareggia (i nostri perdono). Oscilla ancora nel limbo per qualche tempo, ma alla fine Brombale lo esclude dai Giochi. A 31 anni per Lattuada è un duro colpo: la sua carriera su alti livelli termina praticamente qui, senza ulteriori successi importanti.