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LANZA Adriano

Torino 04.01.1884 / Torino 28.02.1975

1920. Pentathlon Moderno. 22°

Allievo della gloriosa scuola di Pinerolo, entra presto in Cavalleria e svolge la carriera militare. Come cavaliere si trova a dover gestire la difficile transizione tra la vecchia scuola di stampo ottocentesco ed il nuovo “metodo naturale”, il cosiddetto “sistema”, ideato da Caprilli, suo fondamentale punto di riferimento. Nel contempo, oltre all’equitazione, si dedica a vari sport tra cui scherma e tiro, due tra le discipline insegnate a Pinerolo. Si dimostra competitivo in vari ambiti sportivi, ma la guerra lo chiama: come Capitano di Cavalleria combatte difatti in Libia nel conflitto italo-turco, meritandosi nel 1912 una Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il suo ardimento. Viene quindi inviato presso il Reggimento Cavalleggeri Piacenza e nella Prima Guerra Mondiale è tra gli ufficiali nel comando di Corpo d’Armata dopo la ritirata di Caporetto. Nei momenti cruciali dell’ottobre 1918 si offre volontario più volte per portare ordini a truppe avanzate oltre il Piave e rimaste troppo in avanscoperta. Per questo ottiene un’altra medaglia, stavolta d’argento. Terminato finalmente il conflitto, si divide tra impegni militari ed il ritorno allo sport. La sua poliedricità lo spinge verso il Pentathlon Moderno, la particolarissima disciplina ideata da de Coubertin in persona ed apparsa per la prima volta ai Giochi nel 1912 a Stoccolma. La gara si divide in cinque sport, molto diversi tra loro, e nasce dall’idea decoubertiniana di premiare una sorta di “soldato perfetto” in grado di combattere, con la spada e la pistola, e portare ordini in qualsiasi condizione, a nuoto e di corsa su terreno scosceso come a cavallo. Per questo il Pentathlon spesso è disputato da militari: Lanza, nonostante i 35 anni compiuti, rimane attratto da questa possibilità e la coglie, riuscendo a farsi inserire dal CONI nella lista per Anversa, raggiunta in treno via Modane e Parigi. Alla gara di Pentathlon partecipano 23 atleti di 8 nazioni. Il 24 agosto, alle 9 di mattina, si disputa la prima prova, tiro con la pistola, 200 colpi a testa. Sede il poligono di Schietbaan, nella zona di Kiel, sobborgo meridionale di Anversa. Vincono, a pari merito, lo svedese de Laval ed il norvegese Tellefsen con 181 punti. Il colonnello Lanza capisce subito che sarà difficile emergere: con soli 94 punti chiude 21°.

Non va tanto meglio nel nuoto, 300 metri a stile libero, disputato alle 14 dello stesso giorno nello “Zwemstadion”, una sorta di “stadio del nuoto” situato nella zona sud di Anversa, al confine coi sobborghi di Hoboken e Wilrijk. Il migliore è lo svedese Runo e di nuovo Lanza chiude lontanissimo, 19°, con un tempo superiore di oltre quattro minuti rispetto al vincitore. Le sue speranze di un bel piazzamento sono già quasi azzerate. Il 25 agosto, alle 9 di mattina, tocca alla scherma, disputata nel Floralien, il padiglione dei fiori, nel Middelheim Park, nella parte meridionale di Anversa, al confine col sobborgo di Wilrijk. Si gareggia con la spada, ad una stoccata e Lanza si riscatta parzialmente, cogliendo un discreto 11° posto (vince il francese Mondielli). Il giorno successivo, 26, quarta prova, uno steeple-chase a cavallo nell’Olympisch Stadion e qui Lanza delude perchè termina 21°, impiegando più di 4 minuti a percorrere il tracciato rispetto al vincitore, lo svedese de Laval. Finalmente il 27 agosto la fatica termina con il cross di corsa, di nuovo nell’Olympisch Stadion. Lanza è 19° mentre vince di nuovo lo svedese Runo. La classifica generale è presto compilata: medaglia d’oro allo svedese Dryssen (6° nel tiro, 2° nel nuoto, 2° nella scherma, 6° nell’equitazione e 2° nel cross) con 18 punti davanti ai connazionali de Laval (23), Runo (27) ed Uggla (46) per un trionfo assoluto scandinavo. Lanza è miseramente 22° ed ultimo (un concorrente s’è ritirato): è comunque il primo italiano a cimentarsi in questo sport ai Giochi e per questo merita un elogio a prescindere. Certamente, anche se la concorrenza era agguerrita, avrebbe potuto fare di meglio, almeno a cavallo. Proprio nell’equitazione si toglierà però altre soddisfazioni, diventando Presidente della Società Ippica Torinese e fondando la Scuola di Equitazione Civile di Torino alla cui inaugurazione presenzierà Mussolini in persona. Lanza, promosso infine a Generale, assumerà poi incarichi di rilievo a livello regionale nella FISE dove la sua esperienza sarà fondamentale per gli sviluppi dello sport equestre. Negli anni ’50 sarà Sindaco di Volpiano, poi si ritirerà a vita privata.