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GARGIULLO Alfredo

Genova 03.04.1906 / Genova 09.03.1928

1924. Atletica Leggera. 6° 4x400 (con Cominotto, Facelli, Maffiolini), Eliminato Quarti di Finale 400m

Nato in una famiglia napoletana, unico maschio con tre sorelle. Sin da giovanissimo gioca a calcio, in una squadretta dedicata a Giulio Cesare. Inizia però a praticare anche il podismo e vince diverse gare estemporanee, tra giovani “indipendenti” cioè non tesserati. Va bene un po’ dappertutto, dai 100 ai 1500. Viene notato da Emilio Lunghi in persona che lo convince a tesserarsi per la “Trionfo Ligure” dove trova un ottimo tecnico in Sandro Zuccotti[1]. Già a 17 anni, nell’estate del 1923, ottiene risultati interessanti: il 1 luglio a Sestri Ponente vince 100 e 400. Il 23 settembre a Pisa trionfa sui 400. Sette giorni dopo, prevale negli 800 disputati sul nuovo campo dell’US Italia Nuova. Il 21 ottobre a Quinto altra doppietta 100/400. I giornali iniziano ad occuparsi di lui: generoso in pista come nella vita, è definito “carattere cuor di leone” e nelle interviste ringrazia sempre...la mamma che lo ha spinto allo sport “in cerca di gloria”. La sua crescita, sotto le cure di Zuccotti, è impetuosa e nel 1924 accarezza il sogno olimpico perchè, sin da subito, i risultati non mancano ed è chiaro che sia una sorta di talento in fiore. Il 23 marzo Gargiullo si distingue ai campionati liguri di Genova: vince i 100 a pari merito con Pastorino ed i 400. Sette giorni dopo, è 2° sui 200, superato dallo stesso Pastorino, ma vince la 4x100. L’11 maggio nella preolimpica di Busto Gargiullo è terzo sui 400, superato da Facelli e Pucci. Il 29 maggio a Sesto, sul campo del “GS Breda”, vince i 400. Si ripete nella prova più importante, l’ultima preolimpica, che si disputa a Milano sul campo di Viale Lombardia il 7 e 8 giugno: la maglia azzurra è sua, meritatamente, visto l’ottimo tempo di 50”4/5 che viene ulteriormente migliorato, fino a 50”1/5 nell’ultimissima prova prima della partenza per Parigi, il 29 giugno a Busto. Intanto il 16 giugno, ancora a Busto, Gargiullo ha pure migliorato il record italiano sui 500 m, portandolo a 1’06”1/5[2]. I tecnici sono entusiasti: il 18enne Gargiullo è tra gli azzurri colui che negli ultimi due mesi ha migliorato di più. I suoi limiti sono sconosciuti anche se l’inesperienza non gioca certo a suo favore.

Le prove olimpiche di atletica si svolgono nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Gargiullo esordisce il 10 luglio sui 400 m, ai quali partecipano 60 atleti di 27 nazioni. È autore di una bella performance: giunge difatti secondo, in 50”4, non arrivando lontano dal britannico Liddell, proprio l’eroe di “Momenti di Gloria”, che vince in 50”2, peraltro cercando di risparmiare energie. Gargiullo supera lo svedese Byhlen ed il polacco Swietochowski. In quello stesso pomeriggio disputa il quarto di finale ed è tutta un’altra storia: Gargiullo chiude 5° su sei, sopravanzando solo il britannico Renwick. Vince il sudafricano Oldfield davanti al canadese Johnson, al finlandese Wilen ed all’australiano Norman. Gargiullo è eliminato. L’oro va allo stesso stratosferico Lidell, famoso per non gareggiare di domenica a seguito dei suoi precetti religiosi, che ottiene il nuovo record mondiale con 47’6”. Argento allo statunitense Fitch e bronzo all’altro britannico Butler. Due giorni dopo, Gargiullo ci riprova nella 4x400 cui prendono parte solo sette nazioni. Con lui gareggiano Cominotto, Facelli e Maffiolini. Il 12 luglio gli azzurri giungono secondi nella semifinale, in 3’30”, nettamente preceduti dalla Gran Bretagna (3’22”) ma davanti alla Finlandia, passando comunque il turno: proprio Gargiullo, grazie ad uno splendido rush finale, ci garantisce l’accesso alla finale dopo aver superato in tromba il finnico. In finale però, il 13 luglio, gli azzurri giungono sesti ed ultimi, migliorando comunque il tempo del giorno prima (3’28”). Oro agli straordinari statunitensi, col nuovo record mondiale (3’16”) davanti alla sorprendente Svezia ed alla Gran Bretagna, peraltro priva di Liddell visto che è domenica e per motivi religiosi non gareggia, la quale precede Canada e Francia. Per Gargiullo un’esperienza altamente positiva, vista anche la giovane età, della quale fa tesoro. Continua difatti la sua prorompente ascesa.

Il 23 luglio a Londra, nella riunione del Landsbury Club, vince sulle 440y, assumendo una rilevanza internazionale. Il 29 luglio a Chiavari vince 100 e 400, molto festeggiato. Nel weekend successivo è primo sui 400 anche a Recco dove batte l’emergente Carlini. Il 19 agosto Gargiullo è a Ventimiglia dove è secondo sulle 100y, non certo la sua distanza preferita, battuto dal nizzardo Auvergne, ma vince 800 e 4x400. Il 14 settembre, sul campo milanese di Vigentino, guadagna i 400. È il miglior viatico per i tricolori di Bologna che si disputano sul campo della “Virtus” sette giorni dopo: Gargiullo si conferma strepitoso e guadagna il titolo italiano dei 400. Sulla stessa distanza vince il 5 ottobre a Bolzaneto dove è secondo sulle 100y, superato dallo specialista Pastorino. Il 12 ottobre a Lavagna, peraltro su una concorrenza non trascendentale, domina 100 e 400. Doppietta anche sette giorni dopo, ma su 200 e 400, in Piazza di Francia a Genova. Ennesima doppietta, su 100y e 400, il 2 novembre a Pontedecimo. Due giorni dopo, in Piazza di Francia rivince i 400. Chiude la sua splendida stagione con un altro successo sui 400, il 16 novembre a Sestri Levante, in Via Nazionale. È nata una stella. Nel 1925 inizia con una vittoria sui 100, il 22 febbraio in Piazza di Francia a Genova. Si ripete il 12 aprile sul prato di Marassi, il campo del Genoa, sui 400. Sulla stessa distanza si impone anche sette giorni dopo a Busto ed il 3 maggio a Sesto: sul giro di pista in Italia non ha rivali. Gargiullo è grande anche il 17 maggio a Busto: ottiene il nuovo record italiano sui 300 con 35”3/5[3], confermandosi veloce e resistente, sia pure su distanza spuria e non olimpica. Migliora di gara in gara: il 31 maggio è a Parigi, allo stadio Pershing, dove si impone nei 400, corsi in 50” netti, davanti al francese Jamois e lo svizzero Martin. Il giorno seguente, nella stessa sede, stabilisce il nuovo primato italiano sui 150 m con 16”3. È ormai uno dei migliori atleti italiani tout court. Si conferma il 14 giugno nei campionati liguri dove vince 200, 400, 4x100 e 4x400[4].

È lanciatissimo: il 28 giugno a L’Aja, Paesi Bassi, in un prestigioso meeting internazionale, si aggiudica 200 e 400. La stampa locale lo definisce “ragazzo prodigioso”, a maggior ragione dopo il suo successo sui 400 anche a Rotterdam il 5 luglio. È dunque apparentemente “facile” per Gargiullo aggiudicarsi i 400 a Brescia il 2 agosto, distaccando nettamente gli avversari. Sette giorni dopo, denotando anche buone doti di velocista, a Loano batte Pastorino sugli 80 m oltre che, ovviamente, primeggiare nei 400. Nel weekend 15-16 agosto dà spettacolo: dapprima a Diano Marina vince 400 e soprattutto 200 dove con 21”2/5 stabilisce il nuovo record italiano. Poi in Piazza di Francia a Genova si impone sui 100 (ancora davanti a Pastorino) e 400, con un altro record, portando il limite a 49” esatti. Tempi che effettivamente rappresentano qualcosa di “prodigioso”. Il 30 agosto vince senza spingere troppo i 400 a Ruta, distanza sulla quale immancabilmente si afferma anche sul campo del Milan 14 giorni dopo. In piena forma, stabilisce un altro record italiano, stavolta a Bologna, sul “solito” campo della “Virtus”, il 20 settembre: sui 500 m corre in 1’06”. Lo stesso giorno si impone anche sui 200. Il 27 settembre, sul campo meneghino della “Forza e Coraggio, conferma la sua imbattibilità sui 400 e si aggiudica pure la staffetta olimpionica[5]. L’11 ottobre ennesimo successo sui 400 a Sesto dove chiude terzo i 100, alle spalle di Mainieri e Maregatti. Passano sette giorni ed a Firenze altro show sui 400. Il 1 novembre a Gallarate diciassettesimo (!) successo stagionale sui 400: vince pure la staffetta olimpionica[6] e chiude terzo i 100 vinti da Reyser. Non ha ancora finito: il 19 dicembre ad Albenga, sotto la pioggia, chiude la sua ottima annata con l’ennesimo trionfo sui 400. Nell’inverno si riposa e prepara il 1926, ma ha un piccolo problema di respirazione, il setto nasale è deviato e subisce un’apposita operazione chirurgica ai primi di febbraio. Si rivede in pista il 5 aprile in Piazza di Francia a Genova: stravince i 400 e chiude buon secondo sui 100, superato solo dallo specialista Maregatti. Poi parte militare e viene destinato a Verona: giocoforza l’attività agonistica rallenta. Si tessera per il locale “GS Bentegodi”. Riesce ad avere un permesso per espatriare addirittura nei Paesi Bassi, a fine giugno, dove domina da par suo i 400 davanti a Carlini. Gareggia saltuariamente, quando ottiene una licenza: l’11 luglio a Nervi vince i 100. 14 giorni dopo, a Milano, si aggiudica i 400 della selezione azzurra per il match con l’Ungheria: sul giro di pista è ancora il nostro più forte rappresentante. L’8 agosto è dunque a Budapest ma non sta bene, ha disturbi intestinali (forse sottovalutati), la sua preparazione (causa il militare) è affrettata e la sua prestazione ne risente: viene battuto sui 400 da Carlini, ma il secondo posto porta punti importanti alla causa azzurra.

Tuttavia non basta: i nostri perdono 49 a 53 dopo una gara molto equilibrata. Il militare lo costringe a lunghe pause dall’attività. Si rivede solo il 17 ottobre ai tricolori della FGNI: vince alla grande i 400 e chiude terzo i 200, superato da Reyser e Torre. Ricompare il 18 aprile 1927 a Genova: sui 400 duella fino al rettilineo finale con Carlini, ma poi inciampa, cade e compromette tutto. Il militare non gli consente un’attiva continua. Il 5 giugno a Bra vince i 400 e chiude secondo i 100. Il 16 giugno a Venezia, nella preolimpica dello stadio S. Elena, rivince i 400 e prenota una maglia per Amsterdam. Intanto va a Londra per i campionati inglesi internazionali a Stamford Bridge: sulle 440y è battuto dall’inglese Lowe, ma fa una gran gara perchè con 49”1/5 stabilisce il nuovo primato italiano. Battuta d’arresto il 17 luglio a Busto, nel nuovo stadio della Pro Patria, dove lotta con Carlini, poi si rialza nel finale e finisce terzo. Sette giorni dopo, si “vendica”, aggiudicandosi nettamente i 300 in Piazza di Francia a Genova. Ogni tanto continua a soffrire di disturbi intestinali, passeggeri anche se violenti. Il 31 luglio nella preolimpica sul campo del GSOM, si aggiudica i 200. Il 21 agosto a Genova vince 400 e 4x400 dei campionati regionali. Sette giorni dopo, altri due titoli regionali, 200 e 4x100. Il 4 settembre ritrova la Nazionale, a Brno contro la Cecoslovacchia: vince i 400 e la staffetta olimpionica[7], ma i nostri perdono per un solo punto, 58,5 contro 57,5. Due giorni dopo, a Praga Gargiullo vince i 200, distanza sulla quale domina anche l’11 settembre a Sestri Ponente. Nel weekend successivo, ai tricolori di Bologna, torna ai 400 ed ovviamente vince da par suo, aggiudicandosi pure la 4x400[8]. In una gara di contorno alle prove per il titolo nazionale, il 20 settembre, vince i 200. Cinque giorni dopo, si aggiudica 100 e 400 a Genova, nel “GP Lunghi”. Il 2 ottobre, al “Littoriale” di Bologna, partecipa all’incontro Italia-Ungheria: vince i 400 e la staffetta olimpionica[9]. I nostri si impongono 56-46. Il 16 ottobre a Bari si aggiudica i 400 e si piazza secondo sui 100, battuto dallo specialista Reyser. Sette giorni dopo, è a Milano, sul campo dello “SC Italia”, dove oltre a vincere in scioltezza i 400, ottiene il nuovo record italiano sui 500, con 1’05”1/5. Il 6 novembre un altro successo sui 400, stavolta a Bologna. Il 26 e 27 novembre a Genova partecipa al meeting per l’inaugurazione del nuovo stadio del “GS Nafta”: domina da par suo 200 e 400. Questa rimarrà la sua ultima gara in assoluto. In inverno si prepara in vista dei Giochi per i quali appare una delle nostre migliori carte, ma ai primi di febbraio si ammala e viene ricoverato all’ospedale genovese “Duchessa di Galliera”. Quei disturbi intestinali passeggeri degli ultimi anni, probabilmente sottovalutati, diventano continui. Soffre di appendicite, con complicazioni gravi. Si parla di infezione intestinale che peggiora costantemente finchè Gargiullo cessa di vivere, a 22 anni non ancora compiuti. Una tragedia immane che sconvolge l’intero mondo sportivo italiano, per un atleta che aveva dimostrato grandissime doti ancora da sviluppare e che certamente parevano foriere di una carriera luminosa e vincente. Il destino non ha voluto così.


[1] Genovese, nel 1907 è tra i fondatori del “Trionfo Ligure” di cui è atleta, dirigente, allenatore. Soprattutto sarà un vero maestro di sport e di vita per molti atleti genovesi che grazie a lui raggiungeranno grandi traguardi. Profondamente cristiano, non aderirà al movimento fascista e ciò lo relegherà lontano dall’attività agonistica

[2] Il primato precedente apparteneva a Salvi con 1’08” ed era stato stabilito più di 10 anni prima, il 2 novembre 1913 a Bologna

[3] Il primato precedente apparteneva a Giongo con 36”4/5 e risaliva al 1912

[4] Nella 4x100 con lui gareggiano Pastorino, Davoli e Trabucco mentre nella 4x400 troviamo gli stessi ma con Trabucco sostituito da Garaventa

[5] Con lui, per il GS Nafta, gareggiano Pastorino, Vianello e Cominotto

[6] Con lui gareggiano Davoli, Garaventa e Grimaldi

[7] Con lui gareggiano Torre, Maregatti e Tavernari

[8] Con lui, per il GS Nafta, gareggiano Garaventa, Cominotto e Carlini

[9] Con lui gareggiano Reyser, Maregatti e Tavernari


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