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GARAVENTA Giovanni

Genova 18.04.1900 / Genova 08.08.1986

1924. Atletica Leggera. Eliminato Primo Turno 3000 m a Squadre (con Ambrosini, Bruni e Davoli), Ritirato Primo Turno 1500 m

garaventa grandeLe sue prime gare risalgono al 1919 ma il primo successo importante data 14 maggio 1920 quando si aggiudica la “Teglia-Serro” di 7 km, gareggiando per la “Libero Sport”. Il 30 maggio si piazza 7° nella “Traversata notturna di Genova” vinta da Lussana ed il 3 giugno è 2° dietro Barabino nel “Premio Borghi” a Genova. Il 27 giugno è 4° negli 800 a Genova vinti da Acquarone. L’11 luglio torna al successo e vince il “Giro di San Fruttuoso”, bissando sette giorni dopo nel “Giro di Bolzaneto” dopo aver vinto anche un mille sul vialone di Via Nazionale. Il 1 agosto vince una 6 km a Savona e l’8 agosto giunge secondo dietro Negri nella “Coppa Vittoria” a Genova. Il 22 agosto primeggia in una prova di 4 km a Genova con partenza ed arrivo in Piazza Manin. Non male per un esordiente, o quasi, che azzarda la partecipazione ai tricolori di Roma il 19 e 20 settembre: 4° sui 5mila e 6° nei 1200 siepi. Comunque non ha sfigurato. Il 3 ottobre a Genova vince un’americana di 5 km assieme a Ferrero. Il 17 ottobre trionfa nel “Giro di Prè”. Il 31 ottobre è primo nel “Giro di Genova” sotto il nevischio e vento gelido. 4 giorni dopo, è terzo nel “Giro delle Tre Piazze” ancora a Genova dietro Ambrosini e Ferrero. Torna al successo il 22 novembre nel “Giro dei Tre Ponti” sempre nel capoluogo ligure sui 5 km: si conferma tra i giovani più interessanti del lotto nazionale. Nel 1921 si tessera per l’Ardita Spartana, ma non inizia col piede giusto: il 13 febbraio è terzo nel campionato ligure di cross a Genova dietro i semisconosciuti Mangianti e Travaglia, 14 giorni dopo è solo nono nel cross di Stupinigi vinto da Martinenghi. Torna alla vittoria il 6 marzo a Rivarolo in un miglio. Quindi il 13 marzo è quinto nel cross di La Spezia vinto da Lussana. Continua tra alti e bassi: il 3 aprile a Genova, sulla pista della “Fratellanza”, è 2° nei 5mila battuto da Negri. Il 10 aprile vince a Genova un 3mila ad handicap, rimontando lo svantaggio. Il 28 aprile vince la gara notturna della “Serenitas” ancora nel capoluogo ligure. L’11 giugno è terzo nella “Traversata notturna di Genova” dietro Negri e Brunelli che poi lo supera due giorni dopo nella “Coppa Risorgimento”. Il 4 luglio domina il “Giro di Quinto”. Il 31 luglio vince il miglio e l’americana di 4mila m con Ferrero a Rivarolo. Il 7 agosto riprende la saga dei piazzamenti: è terzo nella “Coppa Principe di Piemonte” a Genova, 7 km su strada, battuto da Ottolia e Davoli. Il 14 agosto è di nuovo terzo, nel “Giro di Sampierdarena” vinto di nuovo da Ottolia su Cocchetto. Sette giorni dopo, è battuto da Porro sugli 800 a Rivarolo. Gareggia molto, con risultati altalenanti: l’11 settembre vince i campionati liguri di 800 e 1500, disputati sul campo della “Spes”.

Nel weekend successivo partecipa ai tricolori di Bologna con risultati non esaltanti, a conferma di una stagione costellata da troppi piazzamenti: 3° sugli 800 (dietro Bonini ed Ambrosini), 4° sui 1200 siepi e 5° sui 1500, due gare vinte dal forte Ambrosini. Il 26 settembre è terzo nei mille a Monza vinti ancora da Ambrosini. Il 2 ottobre è terzo sui 1500, dietro il solito Ambrosini e Porro, a Legnano. Il 18 ottobre è secondo, sopravanzato da Davoli, nel “GP Spartaco” a Genova. Il 1 novembre vince il miglio sul campo di Via Campomorone nel capoluogo ligure. Si lascia invischiare in una brutta polemica con Davoli per la supremazia cittadina: il 13 novembre, a conclusione della diatriba e dopo averlo pubblicamente sfidato, perde il “duello” con Davoli sui 3mila, disputato al campo della “Spes” in Piazza di Francia. Degna chiusura di un'annata non esaltante, in cui ha rimediato più sconfitte che vittorie, rimanendo comunque tra i nostri migliori mezzofondisti. Nel 1922 passa alla “Pro Marassi” e continua con l’alternanza di risultati, ma con qualche problema di troppo. Il 5 marzo è terzo nel cross di Genova, disputato nella zona di S. Giovanni, dietro Ottolia e Cocchetto. Il 2 aprile vince i 1500 sul campo della “Spes”. Sette giorni dopo, domina i mille a Rivarolo. Il 16 aprile nel meeting di Legnano fa una grande gara sui 1500: è in testa fino a tre metri dal traguardo, si gira, inciampa e cade. Sulla stessa distanza, dopo essere stato battuto da Ferrario il 2 maggio a Genova (campo “Spes”), si prende una bella rivincita cinque giorni dopo a Montecarlo dove supera il ritrovato Porro e lo stesso Ferrario. Poi passa agli 800: il 21 maggio è battuto a Gallarate da Bonini, ma sette giorni dopo si aggiudica il campionato ligure a Genova, bissando su 1500 e 1200 siepi. Il 3 giugno è a Londra per il prestigioso meeting di Pentecoste: gareggia sul miglio ad handicap dove corrono addirittura in 59. Parte scratch ovvero al palo e compie un recupero prodigioso che lo porta al terzo posto, battuto solo dagli inglesi Green e Goodyear cui non è riuscito a recuperare lo svantaggio di un centinaio di metri. Il 18 giugno è superato da Ambrosini sui 1500 a Genova, poi s’infortuna alla coscia, un guaio muscolare di una certa entità che lo tiene lontano dalle gare per l’intera estate. Rientra solo il 3 settembre sul campo Torbella a Genova dove è secondo sui 1500 battuto da Ottolia. Due settimane dopo, si presenta anche ai tricolori di Busto, ma non è in forma e viene eliminato subito in batteria nei 1500, gara in cui è superato da Davoli l’8 ottobre in Val Bisagno. Garaventa è in difficoltà: il 4 novembre chiude al quarto posto il “Giro del Lagaccio”, 5 km, disputato sulla pista della “Spes” e vinto ancora da Davoli. Non si tratta certo di una grande annata per Garaventa, condizionata pure dall’infortunio alla coscia: tuttavia nelle graduatorie di fine stagione è il migliore italiano sui mille e ciò gli dà fiducia. Trascorre un inverno tranquillo, cercando di rimettersi in sesto. Vi riesce.

Nel 1923 esordisce il 4 marzo nel campionato ligure di cross a Genova dove viene superato solo da Cocchetto. Il 1 aprile, nel “GP Apertura” a Rivarolo, è 2° negli 800 dietro Ottolia. Ha ritrovato una buona condizione e con essa la vittoria che arriva il 10 maggio a Cornigliano sui 1500, distanza in cui tre giorni dopo si laurea campione ligure. Il 2 giugno è battuto da Ferrario sui 1500 sul campo della “Forza e Coraggio” a Milano, ma il giorno dopo nella stessa sede vince i 3mila siepi, una delle prime gare sulla distanza mai tenute in Italia[1]: il tempo ottenuto, 10’53”1/5 non viene considerato omologabile dato l’abbattimento di un ostacolo, secondo il regolamento dell’epoca. Il 9 giugno Garaventa è a Parigi, per un importante meeting preolimpico, una sorta di prova generale per i Giochi dell’anno seguente: chiude sesto i 3mila siepi vinti dall’altro italiano Ambrosini. Il 17 giugno è terzo a Borgo S. Donnino sui 5mila vinti dal solito Ambrosini su Lussana. Nella stessa riunione è secondo nell’americana, con Carnevali, dietro Negri-Lussana. Non si sente in grande forma, accusa qualche piccolo infortunio, preferisce fermarsi e puntare alla stagione successiva, col pensiero rivolto ai Giochi. Appare dotato come mezzofondista, ma la sua muscolatura non sempre lo assiste al meglio. Nel 1924, col fisico finalmente a posto, ritrova il suo posto tra i migliori. Il 27 gennaio è terzo nel cross di Brescia, definito preolimpico come in pratica tutte le gare successive, dietro ad Ambrosini ed il sorprendente Filippini. il 23 marzo a Genova Garaventa si aggiudica di nuovo il campionato ligure di 1500 e 4x400. Sette giorni dopo, fa suo il titolo sui 3mila. Ha ritrovato la forma vincente che può fargli guadagnare una maglia azzurra per Parigi. Insiste e fa bene: nell’importante preolimpica di Genova, tenutasi allo stadio comunale il 12 e 13 aprile, sui 1500 è battuto solo da Ferrario. Viene superato invece da Ambrosini sui 3 mila il 27 aprile a Bologna, in un’altra preolimpica. Giunge nuovamente secondo in un’altra gara di selezione per i Giochi, l’11 maggio a Busto: Ferrario lo supera sui 1500. Trova l’exploit nel momento più importante, l’ultima prova di selezione olimpica, il 7 e 8 giugno sul campo di Viale Lombardia a Milano dove vince gli 800 ed è secondo sui 1500 dietro Ferrario. La maglia azzurra è sua anche perchè si conferma il 22 giugno a Busto, alla fine dell’apposito ritiro collegiale, vincendo i 1500 e stabilendo sulla stessa pista, quattro giorni dopo, il primato italiano dei 2mila in 5’33”4/5. Il 29 giugno, nell’ultimissimo test, ancora a Busto vince i 3mila. La Commissione Tecnica, presieduta da Colbachini e di cui fa parte anche Lunghi che in fatto di mezzofondo ha tanto da insegnare, lo tiene in grande considerazione anche per la gara a squadre. Le prove olimpiche di atletica si svolgono nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Garaventa esordisce il 9 luglio nei 1500 cui partecipano 40 atleti di 22 nazioni. Nella sua batteria, vinta dallo statunitense Hahn sul finlandese Liewendahl, si ritira ed esce mestamente di scena. L’oro va al fenomenale Nurmi davanti allo svizzero Scharer ed al britannico Stallard. Ci riprova, senza grande successo, nella prova a squadre sui 3mila metri. Il regolamento è semplice: si parte tutti insieme e per la classifica valgono i piazzamenti sul traguardo (1 punto al primo, 2 al secondo e così via).

Partecipano solo nove nazioni. L’11 luglio i nostri al via della batteria sono Ambrosini, Bruni, Davoli ed appunto Garaventa che però chiude solo 17°. Bene Davoli, settimo, con Bruni 14° mentre Ambrosini si ritira. Chiudiamo però solo quarti, dietro l’inarrivabile Finlandia, Gran Bretagna e Norvegia. Battiamo solo la Polonia. Passano le prime tre e rimaniamo di nuovo esclusi. L’oro va alla stratosferica Finlandia su Gran Bretagna e Stati Uniti. Certamente una prestazione olimpica piuttosto opaca per Garaventa che si lancia comunque nelle riunioni post-Giochi. Il 20 luglio a Bruxelles sui 1500 è terzo dietro i belgi Gilicaux e Suleyman. Due giorni dopo, nella stessa sede vince la staffetta olimpionica con Facelli e gli statunitensi Clarke e Cochrane, davanti a diversi club belgi. Le esperienze all’estero sembrano avergli giovato perchè infila una serie strepitosa di successi. Nel weekend tra 26 e 27 luglio Garaventa dà spettacolo a Genova: prima vince la notturna di Borgo Incrociati e poi si aggiudica il “Giro di Sestri Ponente”. Nel weekend successivo, in Piazza di Francia, vince miglio ed americana con Davoli. Il 10 agosto è primo nel “Giro di S. Fruttuoso” ed il 15 vince il “Giro dei due ponti” a Teglia. Il 19 agosto è primo sui 5mila a Ventimiglia, conquistando anche la 4x400. Il 24 agosto in Piazza di Francia vince gli 800 e l’americana con Davoli insieme al quale trionfa nella “Traversata notturna di Prè”: i due, compagni di squadra della “Trionfo”, tagliano insieme il traguardo, fraternamente abbracciati. Torna al successo “da solo” il 17 settembre a Rossiglione dove si aggiudica 400 e 1500. Quattro giorni dopo, a Bologna, sul campo della Virtus, è battuto solo da Ferrario sui 1500 dei tricolori. Il 5 ottobre a Genova (Ruta) vince 1500 e 5mila. Sette giorni dopo, è grande protagonista nella “Coppa Mazzuoli” a Firenze, staffetta a squadre sui 15 km (3x5mila): con Ottolia e Davoli vince la gara davanti ai quotati francesi dell’Olympique Parigi, staccati di 1’06”. Il 19 ottobre è ancora primo sui 5mila in Piazza di Francia. Il 2 novembre batte tutti sulle due miglia a Pontedecimo e due giorni dopo è superato dal compagno Davoli nel “Giro di Genova”. Il 9 novembre Garaventa vince la “Coppa Manzoni” a Sampierdarena. 14 giorni dopo, è secondo, dietro Ferrario, sugli 800 al Velodromo Sempione di Milano. Chiude così una grande annata, costellata da vittorie significative, ma con una presenza olimpica non all’altezza delle sue possibilità. Ormai però è stabilmente tra i nostri più forti mezzofondisti: nelle graduatorie di fine stagione è il migliore sui tremila. Nel 1925 inizia alla grande: il 22 febbraio a Genova, in Piazza di Francia, supera Davoli in un 5mila ed il 12 aprile, sul campo del Genoa a Marassi, si aggiudica i 1500. Sulla stessa distanza trionfa sette giorni dopo a Busto dove vince anche la 4x400. Il 26 aprile si aggiudica il “GP S. Zita” a Genova ed il 3 maggio a Sesto è superato da Ferrario sui 1500. Il 24 maggio, coi compagni Davoli ed Ottolia del GS Nafta, si impone nella “Ventimiglia-Sanremo”, staffetta a squadre. Sette giorni dopo, è a Parigi dove è protagonista di una gara anonima sui 3mila vinti dal francese Guillemot, chiudendo solo ottavo. Il 14 giugno si aggiudica il campionato ligure dei 1500, bissando il successo nella per lui anomala 4x400[2]. Sette giorni dopo, a Bologna, si aggiudica il tricolore degli 800, bruciando il quotato Ferrario che però si prende la rivincita il 29 giugno sui 1500, relegando Garaventa alla piazza d’onore. Il 12 luglio Garaventa ritrova il successo in una 6 km a Nervi ed il 2 agosto primeggia a Brescia in un’americana, assieme a Davoli. Sette giorni dopo, coglie altri due bei successi a Loano, su 800 e 5mila. Si rivede il 6 settembre quando si aggiudica il “Giro di Pré” su 4 km. Il 13 settembre, sul campo meneghino del Milan, è battuto sui 3mila dal francese Dolques, ma è autore di una bella gara. Sulla stessa distanza sette giorni dopo trionfa a Bologna. Il 27 settembre, sul campo meneghino della “Forza e Coraggio”, si aggiudica i 1500. L’11 ottobre a Sesto primeggia invece sul miglio mentre sui 5mila è battuto da Erba. Due giorni dopo, si aggiudica il “Giro di Savona”. Il 18 ottobre è grande protagonista nella “Coppa Mazzuoli” a Firenze, staffetta 3x5mila: assieme a Davoli ed Ottolia domina il campo ed avversari del calibro di francesi (il “Cercle Olympique” di Parigi) ed ungheresi (il “Magyar” di Budapest). Si rivede il 1 novembre a Gallarate dove vince l’americana a coppie, con Davoli, e la staffetta olimpionica[3]. 14 giorni dopo, chiude al terzo posto il “Giro di Sampierdarena” alle spalle dello stesso Davoli e Valle. La sua stagione finisce il 19 dicembre ad Albenga, sotto la pioggia, dove si aggiudica 1200 siepi e 5mila.

Nel 1926 Garaventa corre per il “GS Nafta” che asta allestendo uno squadrone. Il 5 aprile in Piazza di Francia a Genova vince i 1500. Il 2 maggio è nel terzetto della “Nafta” che si aggiudica la “Ventimiglia-Sanremo”, 18 km a staffetta: con lui anche Davoli ed Ottolia. Sette giorni dopo, è grande protagonista ai campionati liguri di Sestri Ponente: vince 1500 e 4x400 (con lui troviamo lo stesso Davoli, Carlini e Pastorino). Il 16 maggio chiude al 5° posto il “GP Marsiglia”, di 5 km, vinto da Guillemot. Il 24 maggio è grandissimo nel mitico Stamford Bridge di Londra: in un importante meeting internazionale vince la gara del miglio davanti al francese Wiriath ed il britannico MacDonald. Si tratta tra l’altro dell’unico successo italiano in quella competizione. Il 3 giugno, sul campo del Milan di Viale Lombardia, va in scena l’atteso confronto Italia-Cecoslovacchia: Garaventa chiude quarto i 1500 vinti da Davoli, coi nostri che si impongono 62-54 nel computo totale. Il 12 e 13 giugno a Napoli, sulla pista dell’Arenaccia, Garaventa guadagna il tricolore dei 1500 e si piazza secondo nei 3mila siepi, battuto da Bartolini. Sui 1500 vince anche il 20 giugno in Piazza di Francia a Genova, conseguendo anche l’americana con Davoli e la staffetta “olimpionica” (con lui pure Cominotto, Pastorino e Carlini). L’11 luglio a Nervi si aggiudica i 1500 che vince anche 14 giorni dopo a Milano nella selezione azzurra in vista del match contro l’Ungheria. L’8 agosto a Budapest, contro i magiari, viene battuto sui 1500 dal giovane Beccali: i due portano punti importanti ai nostri che però alla fine, dopo una gara equilibrata, perdono il computo totale 49 a 53. Sette giorni dopo, Garaventa vince il “Giro dei due ponti” a Genova ed il 22 agosto primeggia a Vado in un 1500 e nell’americana, con Davoli. Si ripete a Vado il 28 agosto, in una riunione serale, sui 1500. Il 26 settembre è a Genova, in Piazza di Francia, per la grande manifestazione in memoria di Lunghi: finisce 4° sugli 800 vinti da Cominotto. Il 3 ottobre a Torino è battuto dall’emergente Beccali in un mille. Sette giorni dopo, vince 1500 ed americana, con Carlini, a Rivarolo. Il 31 ottobre a Chiavari si impone sui mille. Esordio vincente nella nuova stagione il 18 aprile 1927 a Genova sui 1500. Selezionato per l’incontro Italia-Polonia, che si disputa tre giorni dopo a Roma, al Motovelodromo Appio, vi vince i 1500 ed è secondo sugli 800, battuto da Cominotto. I nostri stravincono 78-54. Il 22 maggio è ad Atene, per un’importante riunione coi più forti atleti greci: vince i 1500 e la staffetta dei 3mila dove con lui gareggiano Ferrario, Carlini, Torre e Maregatti. Il 6 giugno gareggia a Londra, Stamford Bridge, dove chiude terzo il miglio, alle spalle del francese Bergere e dell’inglese Clark. Venti giorni dopo, a Genova, in Piazza di Francia, si aggiudica i 1500. Il 17 luglio a Busto è battuto nel miglio da Davoli. Sette giorni dopo, le posizioni si invertono in Piazza di Francia a Genova: Garaventa supera Davoli nei 1500, uguagliando il primato italiano con 4’00”1/5. Il 7 agosto a Bagni di Lucca è battuto da Tavernari sia su 800 che 1500. Il 21 agosto a Genova vince i 1500 e la 4x400 dei campionati liguri. Il 4 settembre ritrova la Nazionale, a Brno contro la Cecoslovacchia: chiude terzo sui 1500, preceduto da Simdler e Davoli. I nostri perdono per un solo punto, 58,5 contro 57,5. Sette giorni dopo, Garaventa vince i 1500 a Sestri Ponente.

Nel weekend successivo è a Bologna per i tricolori: battuto da Davoli sui 1500, si aggiudica la 4x400[4]. Con lo stesso Davoli vince un’americana a Genova il 25 settembre, nel meeting dedicato a Lunghi. Il 2 ottobre, al “Littoriale” di Bologna, si aggiudica i 1500 nell’incontro Italia-Ungheria che i nostri vincono 56-46. 14 giorni dopo, a Bari vince i 1500 ed è secondo sugli 800, alle spalle di Cominotto. Il 23 ottobre chiude 4° nel miglio ad handicap vinto da Pellegrino sul campo meneghino dello “SC Italia”. Il 26 novembre a Genova partecipa al meeting per l’inaugurazione del nuovo stadio del “GS Nafta”: sui 1500 è battuto dal danese Larsen. Chiude la sua annata con un’altra sconfitta: il 4 dicembre, con i compagni del “GS Nafta”, è battuto dalla squadra del “Giglio Rosso” nella “Coppa Mazzuoli” a Firenze, una staffetta 3x5mila che si disputa sui viali delle Cascine. Con lui gareggiano Davoli e Boero. Selezionato tra i “probabili olimpici”, partecipa in inverno a vari collegiali e segue le istruzioni del CT Gaspar. Nella nuova stagione esordisce il 18 marzo 1928 a Bologna dove sui 1500 è battuto da Giovanardi. Sulla stessa distanza il 29 aprile guadagna il titolo regionale sul campo della Nafta a Genova, successo bissato sette giorni dopo sui 400hs, atipici per lui, mentre sugli 800 è battuto da Cominotto. Pensa ai Giochi, ma avrebbe bisogno di un risultato eclatante che non arriva, nemmeno ai tricolori di Milano, disputati sul campo della “Forza e Coraggio” tra la fine di giugno ed i primi di luglio: sui 1500 chiude terzo, bruciato da Beccali e Ferrario. A niente vale il successo nella 4x400[5]: la maglia azzurra sfuma. D’altra parte la concorrenza è elevata ed il CT Gaspar preferisce puntare sui giovani come Beccali. Garaventa si rivede in pista dopo i Giochi, il 2 settembre a Genova: viene battuto dall’olimpionico Beccali sui 1500, confermando dunque in un certo senso il suo declino. Non va meglio a Budapest il 16 settembre quando va in scena l’incontro Ungheria-Italia, vinto dai magiari 55-47: Garaventa chiude quarto i 1500, vinti di nuovo dall’astro nascente Beccali. Ritrova il successo sette giorni dopo a Torino, sui mille. Il 30 settembre a Modena chiude al secondo posto sia gli 800 che i 1500, superato rispettivamente dai rampanti Tavernari e Beccali. Quest’ultimo lo batte sui 1500 del “Campionato della Milizia”, disputato il 4 novembre a Cornigliano. Garaventa si rivede il 1 aprile 1929 sulla pista della Nafta a Genova: chiude terzo gli 800, superato da Beccali e Davoli. Il 28 aprile stesso piazzamento, ma sui mille, all’Arena di Milano: a sopravanzarlo sono Tavernari ed il francese Ladoumegue. Il giorno seguente, in notturna, vince gli 800 in Piazza di Francia a Genova. Il 9 maggio si aggiudica gli 800 dei campionati provinciali a Genova. Tre giorni dopo, chiude solo al quarto posto gli 800 vinti da Tavernari e disputati a Roma, allo stadio del PNF. Il 15 giugno Garaventa è a Londra dove sulle 880y è superato dal danese Larsen e Cominotto. 15 giorni dopo, a Torino, sul campo dello “SC Michelin”, chiude i mille al terzo posto, sopravanzato da Beccali e Furia. Deluso ed affaticato, non si rivede sino a fine stagione. Torna in pista solo il 29 maggio 1930, nell’incontro Liguria-Spagna, sul campo della Nafta a Genova: chiude al 4° posto i mille vinti da Pellegrino. Gli iberici sono nettamente sconfitti, 90-64. Gareggia poco: diserta i tricolori ed a buoni livelli si rivede solo il 19 ottobre nel “Littoriale” di Bologna, per il “Campionato delle Regioni Alta Italia” dove chiude al 4° posto gli 800 vinti dal grande Beccali. Il 23 novembre a Savona si impone sui 1500. Inizia il 1931 sulla “sua” pista genovese della Nafta dove sui 1500 è battuto da Furia. Sullo stesso campo il 10 maggio guadagna il titolo regionale degli 800. Si rivede il 15 agosto a Lavagna dove sui 400 è sconfitto da Spadaccini. Non dà segni sino al 4 ottobre quando, all’Arena di Milano, finisce sesto nell’ultima prova tricolore degli 800 vinta da Tavernari mentre il titolo va a Beccali. Sette giorni dopo, a Torino si piazza quarto sui mille vinti da Dusio. Ottiene lo stesso piazzamento il 28 ottobre nel “GP Milano” all’Arena sugli 800 guadagnati da Tavernari. Nel 1932 non molla anche se i risultati ormai non sono più quelli di un tempo. Il 28 marzo sulla pista della Nafta a Genova chiude 4° gli 800 vinti da Beccali. Sullo stesso anello comunque l’8 maggio si aggiudica il titolo regionale sui 1500 mentre a Cornigliano 14 giorni dopo consegue lo stesso alloro sugli 800. Non ha chances per i Giochi, per i quali non prova nemmeno a qualificarsi, però ha sempre qualche sprazzo: il 25 settembre a Genova finisce secondo sui 1500, battuto da Gordini. In pratica questa è l’ultima annata su buoni livelli. Poi allena a lungo la “Trionfo” genovese.


[1] Negli anni precedenti, prima che la distanza e la disciplina fosse codificata a livello internazionale dalla IAAF, si correva infatti generalmente sui 1200 m

[2] Con Garaventa, per il GS Nafta, gareggiano Pastorino, Gargiullo e Davoli

[3] Con lui e Davoli gareggiano Grimaldi e Gargiullo

[4] Con lui, per il GS Nafta, gareggiano Cominotto, Carlini e Gargiullo

[5] Con lui, per il GS Nafta, gareggiano Cominotto, Carlini e Vianello