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GAMBI Giovanni

Ravenna 06.09.1907 / Ravenna 18.05.1986

1928. Nuoto. Eliminato Primo Turno 1500 m sl

Si inizia a parlare di lui nel 1926. Il 16 agosto a Bondeno si segnala nei campionati emiliani: secondo sui mille, alle spalle di Andreae, e terzo sui 100, sopravanzato da Appi e lo stesso Andreae, un ligure “infiltratosi” in Emilia dove risiede. Il 7 settembre a Piombino viene battuto dal livornese Bonora in un mille, ma dimostra buone qualità. Difatti cinque giorni dopo, a Bologna, nel Canale di Reno, conquista il campionato emiliano della 3x100: con lui il fratello Francesco e Galletti. Nel 1927 Gambi si rivede ai tricolori di Bologna, disputati a metà agosto: terzo sui 100 dorso, alle spalle di Omero e Pater, chiude quarto i 400, superato nell’ordine da Perentin, Bacigalupo e Conelli. Non ha un fisico da marcantonio (1,66mx63kg), ma promette bene. Il 21 agosto si aggiudica la “Coppa Albertini” a Pavia, disputata nel Naviglio sulla distanza del miglio. Il 4 settembre, sotto una pioggia torrenziale, trionfa nella Monticelli-Cremona, una “classica” del nuoto nei fiumi e disputata nel Po. Sette giorni dopo, si aggiudica anche la “Coppa Brioschi” sul Naviglio, a Corsico. Il 18 settembre primeggia pure nella “Traversata del Verbano”, confermandosi specialista di acque libere e buon fondista. Inizia presto l’annata olimpica 1928. Si trasferisce a Milano, anche se si tessera per il “GS Sarnico”, e si allena nella piscina delle Terme, migliorando il suo crawl. Già il 19 febbraio è in mare, a Rapallo, per la “Coppa Bacigalupo”: chiude al terzo posto, superato da Bacigalupo (la manifestazione è dedicata al fratello maggiore perito in guerra) e Gottardi. Due mesi dopo, il 22 aprile, è sul Tevere: vince la “Coppa Natale di Roma”, sfruttando le incertezze dello starter ed una partenza leggermente anticipata rispetto agli altri. Si conferma comunque nella preolimpica di Napoli, disputata il 17 giugno al Molosiglio: chiude secondo sia i 400 che i 1500, battuto da Perentin, ma i Giochi non sono un sogno perchè vince i 100 dorso. Le cose per lui si complicano a Bologna il 1 luglio, in un’altra preolimpica: finisce terzo i 400, superato non solo dal solito Perentin, ma anche dall’emergente Costoli. 14 giorni dopo, nelle stesse acque, si riscatta: vince i 400 e si guadagna il posto ai Giochi sotto l’egida del CT, l’ungherese Paul Domonkos. Le gare olimpiche di nuoto si disputano nello “Zwemstadion”, “stadio del nuoto”, ubicato in un canale, lo Stadiongracht, in pieno centro di Amsterdam, nei pressi dello Stadio Olimpico. Gambi gareggia nei 1500 sl cui prendono parte 19 nuotatori di 13 nazioni. Esordisce il 4 agosto ma con poco successo: nella sua batteria giunge 4° e, poichè passano i primi due, viene subito eliminato. Riesce a superare solo il francese Taris, ma è sopravanzato nell’ordine dallo statunitense Clapp, il giapponese Takebayashi ed il canadese Thompson. L’oro va allo svedese Borg, argento per lo statunitense Crabbe e bronzo all’australiano Charlton.

Per Gambi in sostanza una partecipazione modesta. Se a livello internazionale non è andata bene, va decisamente meglio in patria. Il 19 agosto Gambi spadroneggia nei campionati regionali, aggiudicandosi 100, 400, 1500 e 100 dorso nella piscina del “Littoriale” a Bologna. Sette giorni dopo, in una Venezia pavesata a festa, vince la “Traversata Lord Byron”, sfruttando nel finale il netto cedimento del battistrada Perentin. Incrina il fresco prestigio ai tricolori di Roma, disputati nella piscina appositamente allestita nello Stadium: secondo sui 100 dorso, battuto dal triestino Omero, delude nelle altre gare dove Bacigalupo e Perentin si rivelano superiori. Secondo i tecnici la spiegazione delle sue prove opache sta nell’aver disputato troppe gare di lunga durata mentre Gambi sembra adatto in particolare per i 400. Non ascolta i consigli ed il 9 settembre a Pisa si aggiudica i 1500. 14 giorni dopo, è primo nella “Traversata di Nizza” su 4 km. Il 3 ottobre domina 400 e 1500 a Sarnico, sul Lago di Iseo, dove costringe alla resa l’altro olimpionico Perentin. Si rivede a fine anno: il 26 dicembre domina la tradizionale “Coppa di Natale” a Roma, sul Tevere. Inizia il 1929 come ha finito l’anno precedente: il 7 aprile a Rapallo si aggiudica la “Coppa Bacigalupo” davanti a Costoli. Il 28 aprile primeggia nella “Coppa Natale di Roma”, 500 m sul Tevere. A fine giugno è grandioso: il giorno 23 vince a Marcaria la “Gara dei due ponti”, 2mila metri nell’Oglio, poi sette giorni dopo trionfa addirittura nella “Traversata di Berlino”. Si rivede il 21 luglio nel match Italia-Ungheria, disputato nella piscina del “Littoriale” a Bologna: secondo sui 1500 alle spalle del magiaro Hallassy, chiude terzo sui 400, sopravanzato da Barany e Perentin. I nostri perdono nettamente l’incontro. Gambi si consola appena due giorni dopo, col bel successo nella “Coppa Bissolati” a Roma, 3800 metri sul Tevere. Il 28 luglio altra bella vittoria, in mare ad Anzio, nella “Coppa Guglielmotti”. Torna nella capitale ed il 4 luglio stravince la “Traversata di Roma”, su 5 km. Sette giorni dopo, è a Venezia dove, sul miglio, si aggiudica il “Campionato Adriatico” davanti all’onnipresente Perentin. Pare imbattibile, ma ai tricolori di Roma, disputati nella piscina dello stadio PNF, delude le attese: secondo sui 1500, battuto nettamente da Costoli, chiude al terzo posto i 400, superato dallo stesso Costoli e pure da Bacigalupo. Il 20 agosto, su una concorrenza per la verità non eccelsa, vince i 400 a Cattolica. Cinque giorni dopo, Gambi si aggiudica la “Coppa Balbo” a Bondeno, sui 1500. L’8 settembre primeggia nella “Traversata di Pisa” e sette giorni dopo trionfa nella Monticelli-Cremona, confermandosi adatto alle lunghe distanze, smentendo dunque i tecnici. Il 20 settembre si aggiudica a Sturla il titolo tricolore nel miglio. Il 13 ottobre vince i 1500 a Rapallo davanti all’idolo di casa Bacigalupo. Il 25 dicembre a Roma, sul Tevere, si aggiudica nuovamente la tradizionale “Coppa di Natale”.

Torna nella capitale il 21 aprile, cogliendovi l’ennesimo successo: trionfa difatti nella “Coppa Natale di Roma”, rintuzzando con disinvoltura il velleitario attacco iniziale di Riccardi. Sei giorni dopo, a Rapallo è battuto da Costoli nella “Coppa Bacigalupo”, disputata peraltro su 200m, distanza probabilmente troppo corta per le sue caratteristiche. Il 21 giugno è grandissimo in Germania dove si aggiudica la “Traversata di Berlino”, disputata su 4,7 km, con otto minuti di margine sul secondo, il padrone di casa Gruetzner. Il 6 luglio si aggiudica in scioltezza i 1500 nella sua Ravenna tra l’entusiasmo generale. Si ripete sette giorni dopo quando vince la “Traversata di Torino”. Il 20 luglio spadroneggia a Finale Ligure, aggiudicandosi 100, 400 e 1500. Quindi si porta nella capitale e sono altri trionfi: il 22 luglio vince la “Coppa Bissolati” ed il 27 fa sua la “Traversata di Roma”, diventando in pratica il “padrone” del Tevere. Ai primi di agosto è a Darmstadt, in Germania, per i Mondiali universitari: guadagna due splendidi ori, 400 e 1500, in entrambe le occasioni davanti al rivale Bacigalupo. Il 24 agosto si impone nuovamente nella “Traversata di Lord Byron” a Venezia, sul percorso che va dalla stazione di Santa Lucia al Lido: chi lo giudica il miglior nuotatore italiano, non ha forse tutti i torti, soprattutto se si considerano le acque aperte e le lunghe distanze. Il 1 settembre altro successo per Gambi che fa sua la “Coppa Giornale dell’Isola” a Siracusa, disputata su 2,8 km. Sei giorni dopo, primeggia nella Monticelli-Cremona. Il 28 settembre vince la “Traversata di Pisa” sull’Arno. Il 5 ottobre, dopo averlo sfidato apertamente, affronta Costoli sul miglio a Sturla, ma viene nettamente sconfitto. Gambi ritrova il successo di prestigio il 26 dicembre nella “Traversata di Parigi”, 200 m nei pressi del Ponte Alessandro, con la temperatura dell’acqua intorno ai 5°C. Nonostante qualche battuta a vuoto, la sua annata è da incorniciare. Passato alla “RN Milano”, inizia alla grande anche il 1931: il 21 aprile si aggiudica la “Coppa Natale di Roma” sul Tevere. Il 2 giugno a Milano vince i 400 nell’incontro della RN con gli ungheresi del Ferencvaros, ma perde la 4x200. Il 14 giugno, a Milano contro la Triestina in un match di “Coppa Federale”, vince 400 e 3x200. 14 giorni dopo, al Lido di Milano, primeggia su 400 e 1500 nell’incontro con la Sampierdarenese. Quindi si aggiudica la tradizionale “Coppa Cantù”, disputata lungo 1852m sul Naviglio Grande tra Robarello e Restocco. Continua la sequela di successi: il 5 luglio vince i 400 a Trieste, nell’incontro RN Milano-Triestina, successo bissato sette giorni dopo al Lido di Milano contro il Camogli. Il 18 luglio coglie di nuovo il primo posto nella “Traversata di Berlino”. Poi passa professionista, va in America e vince anche là. In una gara sul miglio supera il forte Snields e pure il grandissimo Weissmuller, il futuro Tarzan cinematografico. Ai primi di settembre guadagna una prova di 3miglia a Toronto dove partecipa senza fortuna alla “Traversata del Lago Ontario”: è costretto al ritiro dopo essere rimasto irrigidito dalla temperatura dell’acqua troppo fredda (si ritira il 95% dei partenti!). L’anno dopo ci riprova e fa ancora meglio. Ai primi di agosto vince una prestigiosa gara di 5miglia a Sault St.Marie davanti a 50mila persone e diventa famoso in tutto il Nordamerica.

Si ripete qualche settimana dopo a Strattford dove si aggiudica il Campionato Nordamericano delle 10miglia, su oltre 300 avversari, con un tempo di 4h24’, sperimentando sull’intero corpo uno speciale e non meglio specificato unguento nero, ovviamente dalla formula segreta, che gli permette di resistere meglio alla bassa temperatura dell’acqua, non lontana dai 10°C. Ci riprova a Toronto, nella “maratona natatoria” sulle 15 miglia, ma viene sorpreso nella prima metà di gara da Blagden e quando tenta la rimonta, non riesce a completarla: dopo 7h30’ viene sconfitto per soli 20”. Ormai è una star tant’è vero che viene organizzata una sfida a tre, sul Lago Ontario, sulle 2miglia, cui assistono migliaia di persone: Gambi è di nuovo grande e costringe alla resa gli idoli locali Nelson e May. Poi si dà all’ippica, montando sul sulky del trotto ed ottenendo pure buoni risultati, sollevando ulteriori entusiasmi. Chiude l’annata con un altro bel successo, sulle 8 miglia a Memphis, nel Mississippi. Rientra in Italia ad ottobre, carico di gloria, onori e soldi. Torna in America nell’estate del 1933 e vince subito una gara di 3miglia in piscina, ad Englehart, in Canada, con un tempo che viene salutato come il nuovo record mondiale. Sulla stessa distanza vince anche a Toronto in quello che pomposamente è definito “campionato mondiale”, ovviamente non ufficiale. Conquista il “mondiale” pure delle 5miglia, disputato sul Lago Kirkland. Favorito nella “maratona dell’Ontario”, è in testa all’ultimo miglio con 25’ di margine quando ha un malore ed è costretto al ritiro, lasciando la vittoria allo statunitense Nelson: viene salutato come vincitore morale. Gambi chiude la stagione con un altro successo, nel “Giro dell’Isola di Fire” di 32 km, a Bay Shore, Long Island, nei pressi di New York: grazie all’America è ricco e famoso, soprannominato “the italian express”. Vi torna nell’estate dell’anno seguente, ma non inizia bene: a luglio chiude solo terzo il Campionato Americano di “maratona natatoria”, nel Lago Michigan, a Chicago, venendo preceduto dagli statunitensi Nelson e Pritchard. Rivince però il campionato “mondiale” delle 3miglia. Il 16 agosto a Toronto, in una sfida “testa a testa” su 3miglia alla quale assistono ventimila spettatori, supera il canadese Young con cui è entrato in polemica. Sei giorni dopo, nelle stesse acque, batte in un’altra sfida a due lo statunitense Bagden. Un infortunio muscolare alla spalla destra blocca poi il prosieguo della sua attività: si dedica allora all’acquisto di cavalli da corsa per la sua rinomata scuderia di trotto, divenuta in breve tempo tra le principali d’Italia. Nel 1935 la musica non cambia: ai primi di agosto, con la temperatura dell’acqua di 7°C (!), a Toronto Gambi si aggiudica il “Tuckett Trophy” sulla distanza del miglio. Si ripete alla fine del mese, aggiudicandosi la “Maratona del Lago Ontario”, sorta di mondiale delle long distance. Nel 1936 ritenta l’avventura americana, ma gli va male. Anche nel 1937 non brilla: nella “maratona dell’Ontario” è secondo, battuto da Nolan. Comunque rimane uno dei migliori fondisti del mondo per un decennio. Non abbandona difatti le imprese: nel 1948 riesce nella Traversata della Manica e l’anno seguente nuota da Capri a Napoli in 15 ore. Gareggia nelle prove di gran fondo quasi fino ai 50 anni. Ravenna gli ha intitolato una piscina.


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