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GABRIC Ljubica

Imotski (Croazia) 14.10.1914 / Brescia 15.12.2015

1936. Atletica Leggera. 10a Lancio del Disco

Nata in una città all’epoca appartenente all’Impero Austro-Ungarico ed oggi Croazia, da bambina emigra con i genitori in America, a Chicago. Dopo pochi anni rientra in Europa, stabilendosi a Zara, divenuta intanto territorio del Regno d’Italia a tutti gli effetti. Assume quindi la cittadinanza italiana e come tale inizia la sua carriera atletica, ancora adolescente, specializzandosi nei lanci. Coglie i primi risultati significativi il 10 giugno 1935 a Pisa: terza nel disco e quarta nel peso, prove entrambe vinte da Bertolini. Ai tricolori di Torino, disputati il 15 settembre, finisce quinta nel disco vinto da Borsani. La sua prestazione attira l’attenzione dei tecnici ed ai primi di febbraio del 1936 Gabric viene convocata dal CT Comstock per uno stage preolimpico a Rapallo assieme ad altre lanciatrici. Può solo imparare e lo fa alla svelta. Tesserata per la “Venchi Unica” di Torino, il 26 aprile nella preolimpica di Firenze chiude seconda nel disco e nel giavellotto, non lontana dalla più esperta Borsani. Il 24 maggio altra preolimpica, a Torino: Gabric vince il peso e chiude terza nel disco, sopravanzata dalla triestina Krenn e Borsani. Gli stages fanno bene a Gabric: il 7 giugno a Piacenza, in Italia-Austria, lancia il disco a 37,57m, misura che le vale il primato nazionale ed una fetta di maglia azzurra per Berlino. Nella stessa riunione Gabric chiude quarta il giavellotto vinto da Bauma. Le azzurre perdono il confronto per un solo punto, 41,5 a 42,5. Gabric continua la sua crescita: il 14 giugno a Bologna vince il tricolore di “prima categoria” nel disco e nel peso, ma i tecnici scuotono la testa per il suo stile ancora poco consono ai canoni classici, soprattutto nel gioco di gambe. Potente, va plasmata. Ci prova il CT Comstock, convocandola per il ritiro azzurro preolimpico, con sede a Fiesole, alla “Pensione Aurora”, ed allenamenti allo stadio fiorentino “Berta”. L’ultimo test probante è rappresentato dai tricolori, disputati il 5 luglio sul campo della “Forza e Coraggio” a Vigentino.

Gabric, legata ed emozionata, non rende al meglio e viene battuta dalla triestina Krenn. Torna nel ritiro di Fiesole con l’intento di migliorarsi e vi riesce, guadagnando la convocazione definitiva. Parte per Berlino, in treno, il 19 luglio. Le gare olimpiche di atletica leggera si svolgono nell’Olympiastadion. Gabric gareggia nel lancio del disco che si disputa il 4 agosto ed al quale prendono parte 19 atlete di 11 nazioni, in finale unica, senza qualificazioni. Gabric si esprime al massimo delle sue potenzialità, ottenendo 34,31m. Ciò le consente di chiudere onorevolmente al 10° posto anche se ad oltre cinque metri di distanza dal bronzo della tedesca Mollenhauer. L’oro va all’altra teutonica Mauermayer davanti alla polacca Wajs. Per Gabric comunque una buona prestazione. Torna in gara il 27 settembre a Torino dove chiude seconda nel peso e nel disco, vinti rispettivamente da Testoni e Borsani che, forse, pure meritava la selezione per i Giochi. Gabric torna in Nazionale l’11 ottobre a Parigi, per Francia-Italia: finisce seconda nel disco e terza nel peso, prove vinte rispettivamente da Vellu e Cressi. Le azzurre si impongono 59-44. Il 25 ottobre a Biella Gabric vince il peso mentre nel disco è superata da Krenn. Negli anni seguenti continua a gareggiare con buoni risultati. Nel 1937 guadagna il tricolore nel disco. Nel 1938 chiude al sesto posto gli Europei. Rivince il titolo italiano del disco nel 1939, 1940 e 1942. Porta il primato italiano di questo attrezzo a 43,35m, prima donna a superare il muro dei 40m. Nel 1941 ha sposato Sandro Calvesi[1]. La guerra spezza brutalmente la sua attività. Nonostante due gravidanze, si rivede dopo il conflitto, con immutata classe e grinta anche se le misure non sono più quelle di un tempo. Si dedica anche al pentathlon: sempre tra le migliori, non ottiene più titoli italiani.

Però il 14 settembre 1947 torna in Nazionale ottenendo il secondo posto nel disco nell’incontro Italia-Cecoslovacchia e nel 1948 partecipa ai Giochi, a Londra: finisce 17a nel disco. Agli Europei di Bruxelles del 1950 chiude settima, sempre nel disco. Gareggia sino al 1953, arrivando a 20 presenze in Nazionale. Appartiene ad una famiglia di olimpionici: la figlia Lyana sposa difatti il grande ostacolista Eddy Ottoz[2], allenato da Sandro Calvesi, e dunque è nonna di Laurent Ottoz[3]. Gabric è un miracolo di longevità e gareggia per decenni nelle competizioni “master”, cogliendo numerosi titoli Mondiali ed Europei, perfino oltre i 90 anni. Dedica la vita al mondo dello sport: è insegnante di educazione fisica, allenatrice, dirigente (con il marito fonda l’Atletica Brescia 1950) e giornalista sia in testate locali, ma anche per i principali quotidiani sportivi. Muore a 101 anni ed è l’ultima donna ad andarsene tra le atlete di Berlino, rappresentando un fulgido esempio di cosa significa essere atleti ed olimpionici. Nel 2021 le viene intitolato il nuovo impianto di atletica leggera a Brescia.


[1] Nato a Cigole (BS) il 05.09.1913. Atleta poliedrico, nel 1936 vince il titolo italiano di “prima categoria” nei 400hs, dedicandosi spesso alle prove multiple. È noto principalmente per la sua attività di tecnico federale, riuscendo ad essere riconosciuto il miglior allenatore mondiale delle gare ad ostacoli negli anni ‘60 e ‘70

[2] Nato il 03.06.1944 a Mandelieu-la-Napoule (Francia) da famiglia di origine valdostana. Specialista dei 110hs dove ha vinto due ori europei (1966 e 1969) ed un bronzo olimpico (1968) oltre a 5 titoli italiani. Nel suo palmares anche tre titoli italiani indoor sui 50hs

[3] Nato a Brescia il 10.04.1970, figlio di Eddy. Vanta al suo attivo 13 titoli nazionali: 4 sui 110hs, 6 sui 400hs e 3 sui 60hs indoor oltre a 28 presenze in Nazionale e tre medaglie sui 400hs ai Giochi del Mediterraneo (2 argenti ed un bronzo)


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