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FURIA Alfredo

Parma 16.06.1906 / Pola 03.11.1936

1932. Atletica Leggera. Eliminato Semifinale 3000 Siepi

furia grandeComincia presto a correre, sin da adolescente. Aviere a Verona, coglie la prima vittoria significativa nel “Giro di Bolzano” del 1925, disputato il 13 settembre. Nel 1926 continua la sua ascesa. Il 13 maggio a Mestre, sul campo di Viale Garibaldi, si aggiudica il titolo regionale di 1500 e 5mila. Il 18 luglio a Modena è battuto dal bolognese Testoni in un 5mila. Sulla stessa distanza nei tricolori allievi di Firenze, disputati il 12 settembre, chiude secondo, sopravanzato dal pistoiese Vettori. Il 20 settembre altra seconda piazza nel “Giro di Bolzano”, battuto da Rossini. Il 1 novembre si aggiudica il “Giro di Merano”. Nel 1927 è ancora in Aeronautica, ma si sposta a Padova. Il 20 febbraio è secondo nel campionato veneto di cross, battuto da Biscuola. Il 12 giugno a Forlì vince il campionato italiano juniores sui 1500 mentre sui 5mila è secondo, battuto da Badiali. Sette giorni dopo, si piazza quinto nella “Traversata di Padova” vinta da Lippi. Il 17 luglio a Modena vince i 5mila. Il 28 agosto guadagna la “Traversata di Belluno”. Il 4 settembre chiude secondo il “Giro di Bolzano”, battuto da Oleotti. Il 26 novembre termina 4° nella “Traversata di Vicenza” appannaggio del fiorentino Lippi. A 22 anni non ha ancora espresso il meglio di sè, ma è comunque tra gli elementi emergenti del panorama nazionale. Non a caso difatti viene selezionato tra i “probabili olimpici”, partecipa in inverno a vari collegiali e segue le istruzioni del CT Gaspar. Nel 1928 esordisce il 18 marzo a Bologna dove chiude terzo sui 1500, superato da Giovanardi e Garaventa. Molti lo indicano come un giovane di sicuro avvenire, ma pare ancora acerbo. Difatti nella preolimpica di Genova, il 9 aprile, sui 1500 è superato da Davoli e Beccali. Sulla stessa distanza il 29 aprile a Pordenone guadagna il titolo regionale, successo bissato otto giorni dopo a Padova sugli 800. Il 27 maggio nella preolimpica di Milano, disputata sul campo dello “SC Italia”, chiude quarto i 1500 vinti da Cominotto: a livello nazionale non sembra ancora in grado di primeggiare. Difatti ai tricolori di Milano, disputati sul campo della “Forza e Coraggio” tra la fine di giugno ed i primi di luglio, termina terzo sui 5mila, battuto da Boero e Lippi. La maglia azzurra rimane una chimera.

Ci prova fino all’ultimo: il 15 luglio a Bologna vince i 5mila, ma il suo tempo è lontano dal “minimo” richiesto ed il suo nome non è nella lista per Amsterdam. Si rivede in pista il 20 settembre a Budapest dove chiude sesto i 3mila vinti niente meno che dal grandissimo Nurmi sull’ungherese Szerb. Una prova dove comunque non sfigura e che gli serve molto come esperienza. Nel 1929 non demorde. Il 1 aprile è in gara a Genova, sulla pista della Nafta: chiude terzo i 5mila, sopravanzato da Boero e Davoli, e 4° i 1500 vinti da Beccali. Il 28 aprile gareggia all’Arena di Milano in un’importante riunione internazionale, ma finisce 5° sui 3mila vinti da Beccali. Il 5 maggio nel Parco Ducale di Parma vince i 5mila. Un mese dopo, il 2 giugno, all’Arena di Milano chiude terzo i 2mila, superato da Davoli e Pellegrino. Il 30 giugno a Torino, sul campo dello “SC Michelin”, viene battuto dal grande Beccali sui mille. Il 14 luglio a Bologna esordisce in Nazionale, nel triangolare Italia-Francia-Svizzera: sui 1500 è superato dal forte francese Ladoumegue, ma porta punti significativi ai nostri che vincono l’incontro davanti a francesi ed elvetici. Sette giorni dopo, a Firenze viene superato sui mille da Tugnoli. Il 28 luglio a Udine si aggiudica 800 e 3mila dei campionati regionali. Furia si rivede ai tricolori di Bologna, disputati il 21 e 22 settembre nel “Littoriale”: chiude al secondo posto i 1500, alle spalle ancora di Beccali. Il 6 ottobre a Firenze vince i 1500. Il 20 ottobre partecipa al match Italia-Ungheria, sulla pista della Nafta a Genova: chiude però solo quarto (su 4) i 1500 ed i magiari si aggiudicano la classifica finale per 78-64. Quattro giorni dopo, a Mestre, sulla stessa distanza è battuto dal “solito” Beccali. Si rivede il 1 giugno 1930 a Brescia nell’incontro Italia-Spagna che i nostri si aggiudicano 86-60: Furia chiude secondo i mille, alle spalle di Cerati. Il 19 giugno sugli 800 è battuto a Treviso da Beccali che lo supera anche tre giorni dopo a Bologna, ma sui 1500. Il 6 luglio guadagna il titolo regionale dei 1500.

Sette giorni dopo è in Nazionale a Parigi, stadio di Colombes, per il match Francia-Italia: sui 1500 chiude 4° ed i nostri perdono il confronto 67 a 81. Il 7 settembre Furia vince la “Traversata di Treviso” e sette giorni dopo si aggiudica la “Coppa Fugagnollo” a Vicenza, due importanti corse su strada a livello regionale. Insiste con le gare su strada e ne ha ben donde: il 12 ottobre vince pure la “Traversata di Mogliano”. Sette giorni dopo, è a Bologna, per il “Campionato delle Regioni Alta Italia”: chiude al terzo posto gli 800, superato da Beccali e Tugnoli. Il 24 ottobre è profeta in patria, aggiudicandosi a Parma il “GP Frasche”. Si rivede due mesi dopo, proprio il giorno di Natale, quando termina secondo la “Traversata di Spezia”, alle spalle di Lazzerini. Nel 1931 tenta pure la via dei cross e l’8 febbraio si aggiudica il campionato regionale. Il 6 aprile a Genova, pista della Nafta, vince i 1500, distanza sulla quale, nella stessa sede, chiude al terzo posto il 28 giugno la seconda prova tricolore vinta da Beccali. Il 16 agosto vince a Udine 800 e staffetta olimpionica. Il 6 settembre a Firenze, nell’ultima prova tricolore, Furia viene battuto da Bartolini sui 1500 nella cui classifica a punti per il titolo finisce secondo, superato solo da Beccali. Il 12 e 13 settembre a Posen partecipa all’incontro Polonia-Italia: chiude terzo i 1500, alle spalle di Kusocinski e Beccali. I nostri si aggiudicano il confronto 73-69. Ritrova la Nazionale nel seguente confronto internazionale, il 27 settembre al “Brumana” di Bergamo contro la Svizzera: assente Beccali, ne fa splendidamente le veci, un po’ a sorpresa, aggiudicandosi bene i 1500. I nostri si impongono nettamente, 104,5 a 69,5. Il 18 ottobre a Firenze, nel “GP Regioni”, ottiene due secondi posti in 800 e 1500, ma viene comunque superato solo dall’immenso Beccali che lo relega alla piazza d’onore anche dieci giorni dopo sui 3mila del “GP Milano” all’Arena. Furia inizia bene l’annata olimpica 1932: il 14 febbraio vince il campionato veneto di cross a Venezia. 14 giorni dopo, si impone nel cross di Este. Poi passa in pista: il 28 marzo sull’anello genovese della Nafta chiude al secondo posto i tricolori dei 3mila siepi, battuto solo da Bartolini. I Giochi, che gli sono sfuggiti quattro anni prima, non sembrano una chimera. Nella prima preolimpica, disputata a Firenze il 21 aprile, Furia chiude secondo sui 3mila siepi, alle spalle di un grande Bartolini che realizza pure il record italiano. L’8 maggio a Padova Furia vince il titolo regionale dei 1500. Sette giorni dopo, nella seconda preolimpica, all’Arena di Milano, si trova di fronte l’insuperabile Beccali (che stabilisce pure il record italiano), ma il suo secondo posto è tutt’altro che da disprezzare. Il 22 maggio Furia guadagna a Schio il titolo regionale sugli 800. Il 5 giugno è grande protagonista dei 3mila siepi nell’ultima preolimpica di Bologna: vince col tempo di 9’17”4/5 che gli vale la convocazione in azzurro[1].

Furia è difatti presente al ritiro preolimpico, tenuto allo Stadio Berta di Firenze, con sede alla pensione Monte Senario di Bivigliano, sulle colline a nord del capoluogo. Ritrova la Nazionale il 19 giugno a Zurigo per Svizzera-Italia: vince bene i 1500, sollevando un certo entusiasmo e finendo in pole position per i Giochi. I nostri si aggiudicano il confronto 92-65. Nell’ultimo test sui 3mila siepi, il 26 giugno a Firenze, Furia si conferma alla grande, battendo due specialisti come Bartolini e Lippi: il posto ai Giochi è suo, ma i tecnici premiano anche gli altri due che hanno comunque ottenuto tempi di buon livello. Ai 3mila siepi dunque saremo rappresentati da ben tre atleti. Poi è tempo di pensare al viaggio verso l’America. Dapprima, il 1 luglio, tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico. Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura: Furia sembra in buone condizioni e forse confida troppo in sè stesso. Le gare olimpiche di atletica si svolgono nell’immenso “Coliseum”. Furia appunto gareggia nei 3mila siepi cui prendono parte 15 atleti di 8 nazioni. Pochi al via, ma il livello è elevato. Il 1 agosto nella semifinale Furia ha un approccio troppo spavaldo, va in testa a dettare il ritmo, ma quando gli avversari aumentano il passo, cede nettamente. Si qualificano i primi cinque, ma Furia chiude sesto, in 10’11”, lontano ben 18” dal finnico Matilainen, quinto. Troppo poco, è eliminato e non mancano le recriminazioni per una condotta di gara poco giudiziosa. Furia viene preceduto nell’ordine anche dall’altro finlandese Iso-Hollo, lo statunitense McCluskey, l’altro USA Dowson ed il britannico Bailey mentre si ritirano il canadese Gallop e l’irlandese Murphy. Per Furia una prestazione certamente incolore. L’oro va allo stesso Iso-Hollo, argento per il britannico Evenson e bronzo a McCluskey. Nel viaggio di ritorno i nostri si fermano a Chicago dove il 18 agosto è prevista una grande riunione post-olimpica. Furia chiude terzo i 1500, battuto dagli statunitensi Crowley e Cunningham. Fatica a smaltire la sbornia olimpica, tra feste e premiazioni varie: si rivede solo ai primi di ottobre quando a Bologna chiude al secondo posto il tricolore degli 800, battuto dal ritrovato Tavernari. Il 16 ottobre torna in azzurro, per Italia-Ungheria a Torino: chiude terzo sia i 1500, alle spalle di Beccali e Szabò, che gli 800, dietro lo stesso Szabò e Tavernari. I nostri si impongono 72-69. Il 30 ottobre a Parma vince il “GP Fascista del Decennale”, gara su strada di 3,5 km. Il 4 novembre a Napoli, nella finale del “GP Regioni”, chiude secondo i 1500 e terzo gli 800, gare entrambe vinte dal grande Beccali. Inizia il 1933 con una brutta prova: il 6 gennaio si ritira nel cross di Cesano Boscone vinto da De Florentis. Poi pensa solo ad allenarsi.

Si rivede il 23 aprile sulla pista della Nafta a Genova dove vince i 1500. Sette giorni dopo, primeggia sui 3mila allo Stadio Berta di Firenze. Il 14 maggio è battuto da Tavernari sui mille a Firenze. Il 27 maggio è a Londra dove finisce quarto nel miglio vinto da Powell. L’11 giugno è in Nazionale, allo stadio parigino di Colombes, per Francia-Italia: chiude terzo i 1500, battuto da Beccali e Lecuron. I nostri si aggiudicano l’incontro 80-68. Terza piazza anche sette giorni dopo a Berlino, superato da Pocht e Kauffman. Il 29 giugno ad Anversa invece finisce quarto (vince il britannico Lovelock). Il 9 luglio a Venezia si aggiudica il campionato regionale dei 1500. Sette giorni dopo, a Schio, bissa il titolo sugli 800. Il 23 luglio a Ferrara vince gli 800 e chiude secondo i 3mila, battuto da Bacchi. Sette giorni dopo, a Firenze si aggiudica il tricolore dei 1500, distanza sulla quale primeggia anche a Bergamo il 3 settembre. Il 17 settembre è in Nazionale per Italia-Inghilterra all’Arena di Milano: chiude terzo i 1500, alle spalle di uno straordinario Beccali (che realizza il record mondiale!) e Thomas. I nostri si aggiudicano l’incontro 85-62. Il 1 ottobre ancora in azzurro, stavolta a Vienna per Austria-Italia: sugli 800 è battuto da Puchberger, ma gli azzurri vincono 73-58. Sette giorni dopo, di nuovo in Nazionale per Italia-Svizzera a Padova: vince gli 800 e gli azzurri si impongono 93-65. Furia si rivede solo 15 aprile 1934 quando allo Stadio Berta di Firenze guadagna bene un 3mila. Il 19 aprile è invece battuto dall’emergente Lanzi sui 1500 a Genova, pista della Nafta. Un mese dopo, il 20 maggio, Furia vince i 5mila a Bologna in un incontro che oppone una selezione felsinea ai bavaresi di Monaco: i tedeschi si impongono 63-51. Il 3 giugno a Torino, nel “GP Fidal”, Furia è superato sui 3mila da Cerati. Il 17 giugno Furia è in Nazionale, a Losanna per Svizzera-Italia: sui 1500 è battuto dall’emergente Lanzi. Gli azzurri si aggiudicano il confronto 91-66. L’8 luglio a Padova Furia guadagna il campionato zonale dei 5mila. Venti giorni dopo, all’Arena meneghina chiude al terzo posto i tricolori dei 3mila siepi, superato da Bartolini e Bacchi. Poi sparisce di scena, disertando pure i tricolori. Ricompare il 3 febbraio 1935 quando chiude al secondo posto il cross della “Targa Roffi” a Bologna, battuto da Bertocchi. Si rivede il 9 giugno all’Arena di Milano dove termina terzo i 3mila, alle spalle di Beccali e Lippi. Sette giorni dopo, sulla stessa distanza chiude addirittura sesto (rivince Beccali). Ai tricolori non ottiene risultati apprezzabili. Il 15 settembre a Firenze termina terzo gli 800 alle spalle dei semisconosciuti Pieraccini e Giacomelli. È il suo ultimo risultato significativo: nel 1936 non emerge nelle preolimpiche ed il 3 novembre muore per un incidente sul lavoro all’aeroporto Santa Caterina di Pola, città in cui da tempo s’era trasferito.


[1] In un primo momento il tempo gli vale pure il record italiano, ma una corretta misurazione del percorso lo trova inferiore ai 3mila metri e dunque il primato non è omologato