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FRANGIPANE Giovanni

Palermo 09.02.1902 / Perugia 07.02.1967

1924. Atletica Leggera. Eliminato Semifinale 100m e 4x100 (con Bonacina, Pastorino, Torre)

Cresciuto nel quartiere di Piazza Leoni, comincia a correre al termine della Prima Guerra Mondiale, intorno ai 17 anni di età dopo essersi accorto di essere il più veloce tra i ragazzini del circondario. Si allena all’ippodromo della Favorita e, per divertimento, fa un po’ di tutto: dalla velocità ai salti, ai lanci. Si accorge presto però di essere soprattutto veloce. Lo “scopre” e lo segue Vittorio Marsala, vero deus-ex-machina dell’atletica siciliana di quei tempi, grandissimo appassionato, ex velocista e tecnico autodidatta, che cerca, nei suoi limiti, di far crescere tecnicamente Frangipane il quale intanto ha altre due grandi passioni. Sin da adolescente difatti partecipa ad escursioni nelle Madonie e diventa un buon arrampicatore. Ma gioca anche a calcio dove sfrutta la sua velocità, nel ruolo di ala e centrocampista avanzato: veste prima la maglia del Sicilia FC e poi quella del Palermo dal 1920, segnando anche diversi gol come il 21 febbraio 1921 nella vittoria per 2-0 sulla squadra del X Corpo d’Armata. Pur con qualche pausa, rimane in rosanero per una decina di stagioni. Nel 1922 Frangipane espleta il servizio militare a Bari, nella contraerea: gioca a calcio nell’Ideale e gareggia in pista, con buoni risultati. Chiede ed ottiene una licenza per disputare i tricolori: il 17 settembre a Busto è eliminato in semifinale nei 100. Sette giorni dopo a Milano, sul nuovo campo della “Forza e Coraggio” in Via Trento, giunge 4° sui 200, vinti da Bogani su Giongo e Riccoboni. Nomi importanti e di spessore, dai quali comunque non sembra poi così lontano. In questa circostanza realizza il tempo di 23”3/5: niente di eccezionale ma gli vale comunque il 10° posto nel ranking nazionale e, all’epoca, per un siciliano rappresenta un grande risultato. Il 15 ottobre al campo San Lorenzo di Bari vince 100 e 400. Il 12 novembre a Carbonara[1] guadagna i 100 in 11”3/5. Risultati interessanti, ha le potenzialità per migliorare. Inizia tuttavia il 1923 con una sconfitta: il 22 aprile allo Stadium di Roma è superato dal rientrante Giongo sui 100. Il 12 e 13 maggio a Bari, su una concorrenza in verità scarsa, vince il campionato pugliese su 100, 400[2], disco e lungo; si piazza secondo sui 110hs (vince Iannone) e nel triplo (1° De Nozza). Ai tricolori di Bologna, disputati il 23 e 24 giugno, è terzo sui 100 e sesto sui 200, gare entrambe vinte dal veterano Giongo. L’8 luglio, in licenza a Palermo, corre i 100 in 10”8, che rimarrà il suo best, e salta 6,57 nel lungo.

Il 10 e 11 novembre è a Napoli dove all’Arenaccia si disputa una riunione definita preolimpica e riservata agli atleti dell’Italia centro-meridionale: Frangipane vince il lungo ed è terzo sui 100, sopravanzato da Torre e Catto, e nei 400 dietro i toscani Pucci e Tesi. Il 31 dicembre, nel criterium invernale a Palermo, corre i 100 in 11’1. Il 1924 è annata olimpica ed ovviamente Frangipane, tesserato per l’US Italia, punta i Giochi. Scende subito a 11” netti sui 100 il 30 marzo nel campionato siciliano a Messina. Nella stessa manifestazione guadagna il titolo anche su 200, lungo e triplo. È indubbiamente il miglior atleta espresso dal Meridione. Nel weekend del 12-13 aprile è a Genova, per una “preolimpionica” (all’epoca le chiamano così) di alto livello. Vince bene i 100 e chiude terzo i 200: il CT Colbachini, presidente di una commissione nella quale è presente anche Lunghi, inzia a prenderlo in seria considerazione. Frangipane delude un po’ il 27 aprile nella preolimpica di Bologna sul campo della Virtus: 4° sui 200 vinti da Bogani, non sembra la sua distanza. Tutto si chiarisce il 7 e 8 giugno, sulla pista di Viale Lombardia a Milano, nell’ultima riunione preolimpica: Frangipane vince i 100, a pari merito con Torre (i due piombano insieme sul filo di lana), e la maglia azzurra è sua. Anche perchè con la 4x100 migliora il primato italiano, portandolo a 43”3/5[3]. Dunque si va a Parigi. Le prove olimpiche di atletica si svolgono nel mitico stadio di Colombes, ancora oggi esistente ed immortalato dal celebre film “Momenti di Gloria”. Ai 100 partecipano 86 atleti di 34 nazioni. Frangipane esordisce il 6 luglio e giunge 2° nella sua batteria, correndo in 11”1, battuto dal britannico Royle, ma sopravanzando l’haitiano Theard, lo spagnolo Junqueras ed il polacco Weiss. Passano i primi due e dunque Frangipane si qualifica. Poche ore dopo torna in pista per i quarti di finale e si migliora: corre in 11” netti, stavolta superato dallo statunitense Murchison, ma giungendo davanti all’olandese Broos, il lussemburghese Hammer, il finlandese Halme ed il canadese Vince. Una grande prova che consente a Frangipane di entrare in semifinale, “tra i dodici uomini più veloci al mondo” come titoleranno i giornali.

Qui però il gioco si fa duro: il 7 luglio difatti in semifinale Frangipane chiude 6° ed ultimo, correndo tra l’altro in 11”2, il suo tempo peggiore a Parigi. La gara è vinta dal noto britannico Abrahams che corre in 10”6, superando il grande Paddock e l’altro statunitense Bowman. Quarto l’australiano Carr e quinto il canadese Coaffee: oggettivamente, avversari insuperabili per il comunque bravo Frangipane che rimarrà a lungo l’unico azzurro ad andare così lontano sui 100 ai Giochi. L’oro va proprio ad Abrahams sullo statunitense Scholz ed il neozelandese Porritt. Il 12 luglio tocca alla 4x100. Con Frangipane gareggiano Pastorino, Torre e Bonacina. Nel quarto di finale giungiamo secondi, alle spalle degli svizzeri (42”2) ma davanti agli argentini e passiamo il turno. Il giorno seguente è semifinale: vince la Gran Bretagna in 41”8 davanti all’Ungheria (42”5) ed all’Italia che supera la Danimarca, ottenendo il nuovo primato nazionale con 42”9. Ma passano le prime due e gli azzurri sono eliminati. L’oro va agli inarrivabili statunitensi, col record del mondo (41” netti) su Gran Bretagna e Paesi Bassi. Per Frangipane comunque un’edizione da incorniciare tant’è vero che viene invitato alle riunioni post-Giochi. Il 20 luglio corre i 100 a Bruxelles, ma si procura un infortunio alla gamba sinistra (vince Rousseau). Non s’è ancora rimesso del tutto quando affronta i tricolori di Bologna: il 20 settembre chiude solo quinto i 100 vinti da Maregatti. Poi si trasferisce in Belgio dove gioca a calcio. In pista gareggia sempre più raramente, impegnato con gli affari della ditta di famiglia: si rivede solo il 25 ottobre 1925 quando a Palermo corre i 100 in 11” netti, nell’incontro Sicilia-Campania che vede gli isolani perdere 49 a 52. È l’ultimo suo risultato di rilievo. Poi lavora come giornalista, prima a “L’Ora” di Palermo, poi a “Il Littoriale” e quindi pure alla “Gazzetta”. Frangipane è stato un precursore, uno dei primi atleti di livello nazionale espressi dal Meridione ed un velocista di rango: il suo risultato ai Giochi, una semifinale olimpica sui 100, rimarrà insuperato per oltre mezzo secolo, fino all’avvento di Mennea. Come tanti precursori, anche Frangipane è caduto presto nel dimenticatoio, e non lo meritava.


[1] In quel momento Carbonara è ancora un comune autonomo. Sarà inglobato in Bari nel 1928

[2] Sui 400 realizza il suo best col tempo di 53”8

[3] Con lui gareggiano Zucca, Torre e Bonacina


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