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FRANCESCHINI Livio

Roma 14.04.1902 / deceduto

1924. Pugilato. Eliminato Ottavi di Finale pesi piuma

Sale[1] sul ring da adolescente, ma coglie i suoi primi risultati intorno ai vent’anni di età. Nel marzo 1922, tra i pesi “gallo”, chiude al terzo posto i campionati laziali disputati nella palestra del GS Borgo Prati a Roma: è battuto ai punti in semifinale da Angelini. Tesserato per la “Colombo” e passato nei “piuma”, si migliora esponenzialmente nel 1923. Il 27 marzo, nei locali della “Macao” in Viale Castro Pretorio, batte Fiorentini per abbandono al primo round dopo averlo “bombardato”. Il 14 aprile Franceschini conquista il titolo laziale dei “piuma”, con poca fatica visto che in finale l’avversario non si presenta. Ai primi di giugno è a Firenze, per il Campionato Centro-Meridionale: il giorno 6 batte Mariani che abbandona al secondo round e l’8 giugno vince la finale, disputata nel gremitissimo Teatro Alfieri, superando ai punti, dopo un round supplementare, il sardo Leccis, campione uscente, che gli consegna la maglia tricolore, piangendo dall’emozione ed abbracciandolo, tra gli applausi e la commozione generali. Franceschini pare pronto per il titolo nazionale che difatti conquista il 30 giugno ad Ancona, al teatro Vittorio Emanuele, infliggendo un violento ko nel secondo round al torinese Coriasso. Si rivede il 26 agosto in una riunione allo Stadium di Roma dove in un match di contorno pareggia con Petrarca. Il 20 settembre è selezionato in nazionale per il confronto Italia-Belgio che si tiene al Velodromo Sempione di Milano. I nostri vincono 4-3 ma Franceschini perde il suo incontro ai punti con De Chevis. Il 28 ottobre al Teatro Jovinelli di Roma batte ai punti lo svizzero Pluff. Il 25 novembre guadagna la “cintura di Roma”, riservata ai “piuma”, battendo ai punti Marfurt.

Franceschini inizia il 1924, cruciale annata olimpica, come ha terminato il 1923: alla Sala Minerva di Roma batte di nuovo ai punti Marfurt. Il 6 marzo ad Ancona supera il padrone di casa Anzoli ai punti, poi però sembra smarrirsi. Franceschini difatti diserta le selezioni olimpiche e perfino i tricolori. Rischia di perdere la chance olimpica. La ritrova all’ultimo...pugno. Il 25 maggio a Roma difatti, nell’ultima prova di selezione, batte Selvatici e guadagna la fiducia del CT Bianchi che lo inserisce nella lista dei 30 “probabili azzurri”. Franceschini dunque parte per il ritiro collegiale di Bellusco, con sede nella sontuosa Villa Bartesaghi di proprietà del cav. Ostali (vice-presidente della FIP), attrezzata a palestra con tanto di ring in giardino e punching ball. Non mancano scherzi e divertimento, con frequenti bagni nel vicino Adda. Franceschini si dimostra pimpante ed in forma, guadagnando la maglia azzurra per Parigi. Le gare olimpiche di pugilato si svolgono al famoso Vel d’Hiv, il velodromo d’inverno teatro di numerose competizioni ciclistiche di rilievo, in un caldo torrido. Il torneo dei piuma (peso-limite 57,153 kg) è ad eliminazione diretta e vi partecipano 24 pugili di 17 nazioni. Franceschini esordisce il 15 luglio, superando ai punti il canadese McGowan grazie ad una spregiudicata e coraggiosa condotta d’attacco, con la giuria a premiare il suo ardore combattivo. Il giorno seguente però, negli ottavi, perde ai punti col belga Devergnies dopo comunque un bell’incontro, sempre sul filo, perduto di misura. L’azzurro esce di scena. L’oro va allo statunitense Fields che in finale batte il connazionale Salas mentre il bronzo va all’argentino Quartucci. Dopo i Giochi, Franceschini rimane dilettante ma non ottiene più risultati rimarchevoli e non passa mai professionista.


[1] Spesso riportato come Francecchini, con due “c”