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FRANCESCHINI Livio

Trieste 14.04.1913 / Trieste 20.11.1975

1936. Pallacanestro. 7°

Sin da adolescente, si tessera con la “Ginnastica Triestina” e, dopo qualche excursus in atletica leggera, trova il suo sport nella pallacanestro o, come si diceva allora, “palla al cesto”. Dimostrando subito grandi doti, a 18 anni è già in prima squadra, ma il Campionato del 1931 è alquanto particolare e caotico. La finale è tra le duellanti del periodo: la Triestina perde 18-23 con la “Ginnastica Roma” nella capitale, ma vince in casa 23-13. Necessaria la “bella” che si disputa a Bologna: vince la Triestina 17-15, con un grande recupero negli ultimi minuti. Sembra il secondo tricolore, ma non è così. S’è verificato difatti un clamoroso errore: la Triestina ha effettuato tre sostituzioni contro le due ammesse dal regolamento. Il reclamo dei capitolini viene accolto dalla Federazione che dà 2-0 a tavolino per la “Ginnastica Roma” la quale così vince il campionato. Magra consolazione, a novembre la Triestina vince la “Coppa Miazzi”, superando in finale la “Robur” per 31-9. La Triestina, con Franceschini sempre più determinante, si “vendica” nel 1932 quando vince il Campionato, stavolta senza sorprese: nel girone finale vince tutte le partite, giungendo davanti a Napoli e Borletti. Nel 1933, a sorpresa, la Triestina fa un passo indietro. Nel girone eliminatorio arriva a pari punti con l’OSA Milano che però il 21 marzo vince lo spareggio a Venezia 28-21, eliminando dunque i triestini. Franceschini è stato sempre tra i migliori, ma non è bastato. Nel 1934 la Triestina torna ai massimi livelli, spinta da uno splendido Franceschini. Raggiunge difatti la finale del Campionato contro il Borletti. Nella prima partita, disputata il 13 maggio a Milano, perde 40-22, nonostante 11 punti di Franceschini. Al ritorno, sette giorni dopo, le cose cambiano: la Triestina in casa si impone 27-17, con Franceschini ancora top scorer grazie ai suoi 8 punti. Si rende dunque necessaria la “bella” che si disputa il 2 giugno a Bologna, all’aperto, sotto la pioggia (!): la Triestina vince 21-19, con Franceschini ancora mattatore (16 punti). Causa però alcune infrazioni al regolamento, la partita è annullata. Viene ripetuta sette giorni dopo a Firenze: la Triestina rivince, 29-20, ed il Campionato è meritatamente suo. Franceschini è il migliore anche in questo match, segnando altri 16 punti: può essere considerato il miglior cestista italiano del momento.

Fa dunque scalpore il suo passaggio alla “Ginnastica Roma” con cui dimostra di non aver perso il “vizio” di andare a canestro. Il 9 dicembre difatti, coi suoi 11 punti, è il top scorer nella finale della “Coppa Duca di Bergamo”, disputata a Milano, e persa dai capitolini 22-28 col Borletti. Nel 1935 Franceschini gioca ancora nella “Ginnastica Roma” e studia nella capitale. A metà aprile vince i “Littoriali”, i giochi riservati agli studenti universitari, con la squadra di Roma, risultando spesso il top scorer ed il migliore in campo. In finale i romani superano 21-19 i goliardi milanesi. Poi è il perno della nostra Nazionale che partecipa agli Europei di Ginevra: il 3 maggio gli azzurri superano nettamente, 42-23, la Bulgaria, con Franceschini solito primattore. Il giorno seguente tocca alla coriacea Svizzera: partita equilibrata e difficile, perdiamo 27-17 e siamo eliminati. Franceschini realizza 9 punti ed è ancora il migliore dei nostri, ma non basta. Nel torneo di consolazione perdiamo 29-27 con la Francia e rivinciamo con la Bulgaria, 35-22. Chiudiamo al 7° posto, vince la Lettonia. Franceschini è il top scorer dell’intero torneo, con 66 punti: è uno dei giocatori più forti d’Europa. La conferma arriva dal Campionato Italiano dove la “Ginnastica Roma” vince tutte le partite del girone finale[1], anche con i vecchi compagni triestini di Franceschini contro i quali è il solito mattatore anche se le due partite sono alquanto combattute[2]. Nel torneo 1935-36 la musica cambia. La “Ginnastica Roma” domina il girone eliminatorio, ma in quello finale chiude solo terza, superata non solo dal Borletti che vince il suo primo titolo, ma anche dalla Virtus mentre riesce a battere solo il GUF Trieste. Franceschini però è sempre grande ed ovviamente è tra i convocati del ritiro collegiale preolimpico che si tiene a Roma, con una quarantina di cestisti, divisi in tre squadre a seconda della loro provenienza geografica. Si impone la compagine del centro-sud, con Franceschini buon protagonista. Difatti gioca in Nazionale due incontri di preparazione a Padova, il 2 e 3 maggio: i nostri battono l’Austria 30-17 e l’Ungheria 48-14. Il CT della Nazionale è Guido Graziani, fondamentale figura di riferimento della pallacanestro italiana dei primordi. Dapprima vengono selezionati 20 giocatori, convocati il 19 giugno per il ritiro preolimpico a Riva del Garda. Si scende infine a 14 uomini tra i quali figura l’immancabile Franceschini. Si parte per Berlino il 27 luglio, in treno da Verona. Il torneo olimpico di pallacanestro si svolge dal 7 al 14 agosto nella “Tennisplatze” ovvero uno stadio del tennis, all’aperto, opportunamente attrezzato. Franceschini è titolare. Gli azzurri iniziano bene: il 7 agosto battono nettamente la Polonia 44-28 e Franceschini realizza 11 punti. Due giorni dopo, altra schiacciante vittoria contro i padroni di casa della Germania, 58-16, con un grande Franceschini che mette a referto ben 21 punti.

L’Italia insiste e l’11 agosto supera anche il Cile che crea qualche difficoltà in più: i nostri si impongono 27-19, con Franceschini autore di sei punti. Si giunge così ai quarti di finale, il 12 agosto dove arriva il primo stop: il Messico supera gli azzurri, doppiandoli nel punteggio, 34-17, con Franceschini che segna 4 punti. I nostri sono così relegati nel torneo di consolazione dove il CT Graziani dà spazio alle riserve, ma Franceschini è inamovibile. Il 13 agosto gli azzurri perdono 32-14 contro le Filippine. Dovrebbero perciò giocarsi il 7° posto col Perù che però dà forfait e quindi gli azzurri, senza giocare, chiudono proprio in settima posizione. L’oro va, ovviamente, agli USA che sconfiggono il Canada 19-8. Bronzo al sorprendente Messico che supera 26-12 la Polonia. Al quinto posto Filippine ed al sesto Uruguay. Tutto il mondo dunque rappresentato in quello che, con 21 nazioni al via, può essere definito il primo vero torneo di pallacanestro a livello mondiale e nel quale Franceschini per i nostri ha fatto la figura del primattore, giocando tutte e cinque le partite e segnalandosi come capo-cannoniere con ben 44 punti. Dopo i Giochi, un po’ a sorpresa, Franceschini approda alla Lazio, allora non certo una compagine di primo piano nè di grande tradizione cestistica, ma pur sempre una società polisportiva gloriosa e spesso in prima linea. Difatti non può fare più di tanto, pur se cerca di istruire a dovere i suoi compagni, ricoprendo pure il ruolo di allenatore. Dopo un torneo di apprendistato che vede la Lazio chiudere al sesto posto il girone eliminatorio, l’anno seguente va decisamente meglio ed i biancocelesti finisco sesti il girone finale. Nel 1937 Franceschini è nuovamente tra i protagonisti in Nazionale: coglie difatti l’argento agli Europei in Lettonia dove gli azzurri in finale sono sconfitti 24-23 dalla Lituania. Poi Franceschini torna a Trieste e nel 1939-40 rivince il Campionato. Quindi la guerra interrompe definitivamente la sua carriera: in Nazionale colleziona 16 presenze e ben 170 punti. Ufficiale dei Granatieri, è di stanza a Roma, addetto militare a corte: dopo l’8 settembre 1943, partecipa attivamente alla difesa della città. Terminato il conflitto, rientra a Trieste dove intraprende la carriera di pittore, soprattutto di paesaggi (con angoli della sua Trieste) e nature morte: le sue opere sono dotate di una connaturata sensibilità cromatica, con uso accorto di delicati e vibrati timbri tonali. Notevoli, sulla scia di Cezanne, le sue atmosfere trasparenti e colorate, espresse attraverso una luca particolarissima, sempre viva ma mai accecante. Valido atleta, valido pittore.

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La Triestina tricolore del 1932. Presente anche Franceschini, primo a destra ed evidenziato dal tondo (per gentile concessione Società Ginnastica Triestina)

 

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La Nazionale italiana agli Europei del 1935. Presente anche Franceschini, accosciato ed evidenziato dal tondo (per gentile concessione Società Ginnastica Triestina)


[1] I capitolini ottengono 12 punti contro gli 8 della Triestina, i 4 della Virtus Bologna e lo 0 del GUF Bologna

[2] Terminano difatti 13-12 e 26-23