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FIORAVANTI Danilo

Berra (FE) 23.08.1913 / Vigevano (PV) 04.05.2007

1936. Ginnastica Artistica. 5° Prova a Squadre, 12° Volteggio, 30°p.m. Corpo Libero, 31° Cavallo con maniglie, 37° Concorso Individuale, 45° p.m. Anelli, 61° Sbarra, 68° Parallele

1948. Ginnastica Artistica. 5° Prova a Squadre, 33° p.m. Sbarra, 34° Corpo Libero, 39° p.m. Parallele, 51° Concorso Individuale, 52° Cavallo con Maniglie, 67° p.m. Anelli, 79° p.m. Volteggio

fioravanti grandeSi trasferisce presto a Milano dove già adolescente inizia a praticare ginnastica: nel 1928 difatti è tesserato per la “Costanza” che ha la palestra in Via Sondrio. Passa poi al “Gruppo Rionale Tonoli” con cui comincia a gareggiare più seriamente, partecipando a vari concorsi per “juniori” (Napoli, Biella, Milano), non arrivando lontano dai primi. Quindi approda alla “Pro Patria” dove trova in Corrias, già CT della Nazionale ai Giochi di Parigi nel 1924, un istruttore serio, gagliardo, puntiglioso, capace di accrescerne notevolmente il potenziale tecnico. Difatti nel 1931 arrivano i primi risultati interessanti: 3° nel “GP Brunetti” a Bologna, 5° a Voghera, nono ai tricolori, sempre tra gli “juniori”. In questa categoria persiste anche nel 1932: il 18 settembre chiude terzo a Melegnano, battuto da Vercellesi e Perego. Il 27 novembre a Napoli è secondo nei tricolori superato da Ternelli con cui si prende la rivincita l’11 dicembre nel “GP Brunetti”. Il 1933 inizia con una grande tournée della Nazionale per tutta Italia, in particolare al Sud, per festeggiare l’oro olimpico di Los Angeles e tenersi in allenamento, sotto la guida del CT Braglia. Fioravanti, considerato un giovane interessante, è della partita, dimostrandosi in crescita. Il 18 giugno a Seregno chiude al terzo posto la prova del campionato lombardo, alle spalle di Tognini ed Armelloni. Stesso risultato il 2 luglio a Saronno, sopravanzato da Lattuada e Tognini. Riesce a vincere la quarta prova, disputata il 23 luglio nella palestra di Via Gallura a Milano. Termina terzo la classifica finale, superato da Tognini e Lattuada. Terzo chiude anche i tricolori, disputati il 4 e 5 novembre nei locali della “Pro Patria” meneghina: a superarlo due ginnasti affermati come l’oro olimpico Neri e Guglielmetti. Per Fioravanti un importante passo avanti nella crescita tecnica.

Si guadagna così l’inserimento nella lista dei 24 “azzurrabili”, compilata dal CT Braglia in vista degli Europei di Budapest anche se si pensa già pure ai Giochi di Berlino. Fioravanti si conferma su buoni livelli: il 22 aprile 1934 a Prato giunge terzo nella “Coppa Nardi”, alle spalle di Guglielmetti ed Armelloni. A Budapest però andiamo male: Fioravanti, più falloso del solito causa anche un dolore ad una mano, finisce lontano dai primi e gli azzurri, in verità deludenti, chiudono solo quarti, ad otto punti dal bronzo della Germania, superata da Cecoslovacchia e Svizzera (oro). Fioravanti si rivede solo ai primi di agosto quando è grande al concorso ginnico di Tolone dove si aggiudica la gara artistica. Non va altrettanto bene ai tricolori, disputati il 7 ottobre a Genova: sbaglia molto e chiude solo 11° mentre nel “decathlon reale”, che prevede pure prove atletiche, finisce terzo, alle spalle di Neri e Capuzzo. Fioravanti si rivede il 17 febbraio 1935 quando a Bergamo, nel “GP Rastelli”, termina quinto: vince Guglielmetti. Rimane su standard simili nella prima preolimpica, disputata il 25 maggio ad Asti e rivinta dal “solito” Neri: finisce settimo e la strada per i Giochi non sembra ancora spianata. Intanto si esibisce il 9 giugno all’Arena di Milano, in attesa dell’arrivo del “Giro d’Italia”. L’11 agosto Fioravanti chiude al secondo posto la gara che vale il titolo regionale, battuto da Bonoli. Fioravanti entra comunque in Nazionale, coordinata stavolta dal CT Brombale, e partecipa ai primi stages preolimpici. Si rivede in gara solo il 1 febbraio 1936 a Venezia dove, al Teatro Fenice, si affrontano Italia ed Austria: chiude settimo (vince Guglielmetti su Neri) e gli azzurri vincono 183,85-175,75. Molto considerato dai tecnici, il 6 maggio disputa anche Italia-Germania, al Teatro Lirico di Milano: i nostri, male alla sbarra, sono battuti 340,5-336,325, ma Fioravanti non sfigura e si guadagna l’inserimento nella lista azzurra dei Giochi.

Dopo molti stages e collegiali, l’ultimo dei quali a Como presso la palestra Negretti, il 27 luglio si parte per Berlino dove le prove di ginnastica si tengono il 10 e 11 agosto in una sorta di teatro all’aperto, il Dietrich Eckart Freilichtbuhne, a poche centinaia di metri dall’Olympiastadion. Fioravanti gareggia nell’individuale la cui classifica si basa sui punteggi ottenuti nei sei esercizi previsti, obbligatori e liberi. Partecipano 111 ginnasti di 14 nazioni. Ogni nazione può schierare un massimo di otto atleti e la classifica a squadre sarà realizzata per semplice somma dei punteggi ottenuti dai migliori sei. L’oro va al tedesco Schwarzmann, argento per lo svizzero Mack e bronzo all’altro tedesco Frey. Fioravanti non va benissimo e finisce 37°, lontano dieci punti dal terzo posto. Nella prova a squadre gli azzurri terminano quinti, con un totale di 615,133 punti: sono preceduti nell’ordine da Germania, Svizzera, Finlandia e Cecoslovacchia, col bronzo distante oltre 23 punti. Non certo una grande prova di squadra, discreta e sufficiente ma poco brillante rispetto al passato. Sono validi ad anelli e cavallo con maniglie, deludono alla sbarra. Si assegnano anche le medaglie per ogni attrezzo, tramite la somma dei punti ottenuti nell’esercizio obbligatorio e nel libero. Fioravanti sviluppa la prova migliore al volteggio dove è il primo dei nostri, chiudendo 12° a 4/10 dal podio. L’oro va al tedesco Schwarzmann, argento per lo svizzero Mach e bronzo all’altro teutonico Volz. Negli altri attrezzi è un mezzo disastro: se si difende a corpo libero (30° p.m.) e cavallo con maniglie (31°), va decisamente male ad anelli (45° p.m.), sbarra (61°) e parallele (68°)[1]. Per Fioravanti, in sostanza “salvatosi” solo al volteggio, non si tratta certo di una prestazione memorabile, ma è tutta la ginnastica italiana che, dopo i fasti del passato, esce piuttosto ridimensionata da Berlino. Fioravanti si rivede ai tricolori di Bologna, disputati il 3 e 4 ottobre. Lotta con Guglielmetti che sembra superiore, ma sbaglia un salto del volteggio al cavallo, causa un dolore ad un piede, consegnandogli in pratica la vittoria, peraltro arrivata solo per 35/100 di punto. Per Fioravanti, che si aggiudica pure il titolo al cavallo ed al corpo libero, è comunque il successo che lo consacra ai massimi livelli. In effetti la sua carriera prosegue alla grande, nonostante Guglielmetti non gli lasci molto spazio. Fioravanti comunque, che intanto passa al GS Vigili del Fuoco di Milano, guadagna il titolo italiano al cavallo nel 1937 e nel 1940, al corpo libero nel 1938 ed alla sbarra nel 1939, 1941 e 1942. Pedina fissa della Nazionale, nel 1939 vince il concorso di Bologna e nel 1941 è secondo ai tricolori, superato solo dal ligure Amedeo. Nel dopoguerra insiste e persiste: nel 1945 trionfa a Faenza, in una delle prime gare nazionali organizzate dopo la Liberazione. Nel 1946 rivince il titolo italiano assoluto e nel 1948, a Londra, torna ai Giochi, ottenendo un altro quinto posto a squadre e risultati mediocri a livello individuale. Quindi si dedica ad allenare i giovani talenti, anche con un certo successo.


[1] In questi attrezzi le medaglie vengono così assegnate, nell’ordine: corpo libero Miez (CH), Walter (CH), Frey (D) e Mack (CH); cavallo Frey (D), Mack (CH), Bachmann (CH); anelli Hudec (CS), Stukelj (YU), Volz (D); sbarra Saarvala (SF), Frey (D), Schwarzmann (D); parallele Frey (D), Reusch (CH) e Schwarzmann (D)