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FIGOLI Dante

Genova 1900 / deceduto

1924. Sollevamento Pesi. 10° pesi medi

Tesserato per la gloriosa “Colombo” di Genova, alza pesi già prima dei vent’anni. Le cronache parlano di lui per la prima volta nel febbraio 1922: ai tricolori di Genova, ancora poco noto, parte alla grande, ma si sloga un gomito durante un’alzata ed è costretto al ritiro. Si tratta delle gare che avrebbero dovuto disputarsi nel dicembre 1921, poi posticipate per problemi organizzativi. Difatti i tricolori “veri” del 1922 si disputano a Sestri Ponente il 22 ottobre: Figoli chiude al terzo posto nei “medi”, sollevando 315 kg contro i 345 del vincitore Galimberti ed i 317,5 di Bonetti. Una prestazione interessante dati i 22 anni. In inverno aumenta di peso e l’11 febbraio 1923 vince i campionati sociali della “Colombo” nei “massimi”, alzando un totale di 415 kg. Si mette a dieta e rientra nei “medi”, ma i sacrifici non sono sufficienti: il 25 novembre nei tricolori di Genova (in quel tempo “culla” della specialità) solleva un totale di 395 kg, ma rimane ben lontano dai 471 kg di Galimberti che lo surclassa. Figoli comunque è secondo. Nel 1924 riesce a rimanere nei limiti dei “medi” e sogna i Giochi. Galimberti però è un asso a livello mondiale e non gli lascia scampo. Il 3 e 4 maggio difatti, nella preolimpica che si disputa a Milano nei locali dell’APEF di Via Vignola, solleva ben 482,5 kg: Figoli, che alza comunque 405 kg, è di nuovo secondo. La maglia azzurra comunque non è un sogno, anche perchè arriva la notizia ufficiale che ai Giochi potranno andare due uomini per categoria. Improvvisamente però Figoli sembra bloccarsi. Il 9 giugno nella preolimpica di Trieste si ferma difatti ad un totale di 390 kg, nettamente superato non solo dal grande Galimberti (455 kg) ma anche dall’outsider Pucci (402,5 kg). Tutto per lui si complica. La FAI però è magnanima ed allarga i cordoni: ai Giochi si potrà portare fino ad un massimo di tre alzatori e dunque Figoli ritrova spazio anche se deve confermarsi. Vi riesce il 22 giugno a Genova, nell’ultima prova di selezione, disputata nei locali della “Colombo”. Alza difatti un totale di 400 kg esatti e, seppur nettamente distanziato dal fenomeno Galimberti (472,5 kg), pareggia il conto col rivale Pucci: alla fine entrambi guadagnano la maglia azzurra anche se la FAI si attira qualche critica per aver allargato, forse troppo, la lista per Parigi.

Le prove olimpiche di sollevamento pesi si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. Figoli gareggia nei “medi”, categoria in cui si schierano 25 atleti di 13 nazioni, ed il cui peso-limite è di 75 kg. La competizione, disputata il 22 e 23 luglio, prevede cinque prove: strappo ad un braccio, slancio ad un braccio, pressa militare, strappo a due braccia e slancio a due braccia. Figoli ottiene un discreto risultato: con 407,5 kg si piazza al decimo posto, ben lontano comunque dai 450 kg che valgono il bronzo all’estone Kikkas. L’oro va al grandissimo e strepitoso azzurro Galimberti che solleva ben 492,5 kg, distanziando l’altro estone Neuland (argento) di 37,5 kg. Figoli realizza la sua miglior performance nella pressa dove chiude 6° p.m. con 82,5 (i primi, Galimberti e l’egiziano Samy, alzano 97,5 kg). Poi per Figoli risultati discreti ma non certo eccezionali: 10° p.m. nello strappo ad un braccio (65 kg contro gli 82,5 kg di Neuland), 11° p.m. nello slancio ad un braccio (77,5 kg contro i 95 di Galimberti), 17° p.m. nello strappo (77,5 kg contro 95 di Galimberti) e 17° p.m. anche nello slancio (105 kg contro 127, 5 dell’insuperabile Galimberti). Proprio queste due ultime prove, che lo relegano all’ultimo posto della graduatoria, non gli consentono di brillare nella generale. Nel complesso comunque una gara sufficiente per Figoli, peraltro nettamente offuscata dallo strepitoso Galimberti. Negli anni seguenti Figoli continua a gareggiare anche se con risultati alterni. Il 31 ottobre 1926 finisce secondo nel campionato ligure, battuto da Martelli. L’anno seguente, il 24 luglio, si aggiudica lo stesso campionato e fa un pensierino ai Giochi. L’11 dicembre chiude terzo nella preolimpica di Sestri Ponente, battuto da Uboldi e Bianchi. Lo stesso Uboldi lo supera il 26 febbraio 1928 nella preolimpica di Sampierdarena e per Figoli la maglia azzurra rimane un sogno. Nelle successive prove di selezione difatti non emerge e deve rassegnarsi: niente Giochi. La sua carriera su alti livelli termina praticamente qui.

 

figoli grande

Figoli nella Nazionale di sollevamento pesi ai Giochi del 1924. Si trova al centro, evidenziato dal tondo