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FERRARI Roberto

Modena 08.12.1890 / 27.09.1954

1920. Ginnastica Artistica. MEDAGLIA D’ORO Concorso a Squadre

Fin da adolescente è tesserato per la gloriosa “Panaro” di Modena e muove i suoi primi passi accanto ad un mito come Alberto Braglia, cercando di seguirne l’esempio e carpirne qualche segreto. Vi riesce, almeno in parte, perché nel concorso ginnico di Varese del 1909 riceve la “corona d’alloro” che spetta ai migliori del lotto. Nello stesso anno fa parte della squadra modenese che sbaraglia il campo a Firenze. Nell’importante concorso di Genova del 1910, organizzato per festeggiare il 50° anniversario della mitica spedizione dei Mille, Ferrari viene premiato con una medaglia d’argento anche se sono diversi i ginnasti a superarlo, tutti comunque di altissimo livello. Ferrari prosegue la sua crescita tecnica in modo costante e sembra avviato ad una luminosa carriera, stimolato anche da avere al fianco come compagni di squadra campioni del calibro di Capitani e Mazzarocchi. La “Panaro” difatti in quel periodo è indubbiamente tra le compagini più forti d’Italia: lo conferma, con Ferrari ben partecipe, nel grande concorso ginnico di Torino del 1911, una sorta di campionato nazionale, riportando il primo posto nella competizione a squadre, nonostante l’assenza di Braglia, in quel momento in una sorta di “pausa di riflessione”. Ferrari è dunque tra i migliori ginnasti d’Italia quando, alla fine del 1911, scoppia la guerra italo-turca e viene chiamato sotto le armi. Trascorre l’intera annata olimpica in Libia, a combattere, nonostante i tentativi, compiuti anche dai dirigenti della “Panaro”, di ottenere licenze almeno per partecipare alle prove di selezione per i Giochi, tenutesi a Genova alla fine di giugno. Niente da fare: d’altra parte Capitani è nella stessa situazione e pure lui deve arrendersi. Mentre però lo sfortunato Capitani perderà la vita proprio in Libia, a seguito di una malattia, Ferrari riesce a rientrare in patria. Nel 1913 riprende l’attività ginnica, ma fatica a ritrovare lo smalto migliore. Nel grande concorso di Milano, una sorta di campionato nazionale, chiude difatti all’11° posto la gara artistica, preceduto da numerosi “eroi” di Stoccolma ma anche da qualche outsider.

Accade la stessa cosa fino al termine della stagione, piuttosto opaca per Ferrari che non va meglio nel 1914: nel grande concorso ginnico federale di Genova chiude solo 12°. Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale travolge tutto ed anche l’attività agonistica di Ferrari si dirada. Se ne riparla solo nel 1920. Dopo essersi messo in luce già a Genova, nella prima prova di selezione olimpica, il 27 giugno Ferrari è secondo, alle spalle di Tunesi, nella gara artistica di Forlì, ulteriore banco di prova dei nostri ginnasti. Il CT Pastorini non ha dubbi: Ferrari è inserito nella lista per Anversa. Il ritiro collegiale di preparazione si svolge nella lussuosa Villa Badia a Cornigliano, di proprietà del munifico conte Raggio. In un clima cameratesco gli azzurri possono allenarsi al meglio, sotto la guida dello stesso Pastorini e l’egida di Enrico Gualdi, presidente della Commissione Tecnica federale. Manca il fenomenale Braglia, è vero, ma Zampori pare in forma ed il livello tecnico medio dei nostri ginnasti è molto alto. Si può essere fiduciosi. Le gare di ginnastica si tengono nell’Olympisch Stadion. Nel pomeriggio dei giorni 23 e 24 agosto, si inizia con la prova a squadre, simile ma non uguale a quella del 1912 e redatta sul “modello tedesco”. Consta di 5 tipi di esercizi: prova di gruppo con gli strumenti (clave e bastoni), corsa ad ostacoli (4 di 70 cm), sbarra, parallele e cavallo con maniglie. Negli attrezzi i ginnasti, che si esibiscono a gruppi, devono eseguire esercizi obbligatori e liberi. Punteggio massimo ottenibile 404. Assenti i massimi interpreti di questa disciplina, svizzeri e tedeschi, i nostri ripetono il trionfo di Stoccolma, ottenendo 359,8 punti ovvero l’89% del possibile. Secondi i sorprendenti padroni di casa del Belgio, con 346,7, che superano la Francia, bronzo con 340,1. Grande successo per gli azzurri (ancora in maglia bianca) ma su un numero alquanto esiguo di squadre: le altre due nazioni partecipanti difatti sono la Cecoslovacchia, “medaglia di legno”, e la Gran Bretagna. Ferrari non partecipa alla gara artistica individuale, vinta da Zampori, ma al ritorno è ben presente nei festeggiamenti per l’oro collettivo che si susseguono sino al termine dell’annata. Poi però, complici i 30anni di età, sparisce dalle grandi ribalte.