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FARFANELLI Giuseppe

Perugia 13.02.1915 / Terni 08.01.1992

1936. Pugilato. Eliminato Primo Turno pesi piuma

Sale sul ring giovanissimo e già a 17 anni partecipa ai tricolori, disputati a Roma nel dicembre 1932. Di fisico minuto, ma combattivo, gareggia nei “piuma”: vince col ligure Fiore e col marchigiano Matta, ma viene battuto in semifinale dal lombardo Baroni. Data la sua giovane età, è considerato una delle principali promesse della manifestazione. Nel 1933 però non va altrettanto bene. Ai tricolori di Ferrara, disputati a metà ottobre nel Teatro Verdi, supera il lombardo Muzzi nel primo turno, ma poi è battuto dal ligure Ferrari. Deve ancora crescere e maturare, pure dal punto di vista tecnico. Nel 1934 ci riprova, ma senza colpo ferire. Il 2 novembre, nei quarti di finale, è battuto da Pocci nell’ambito dei cosiddetti “Giochi Partenopei”, voluti da Mussolini in persona per celebrare i fasti sportivi nazionali: viene dunque eliminato, non ha ancora espresso il meglio di sè. Non gli mancano grinta ed entusiasmo, ma difetta di esperienza. Nel 1935, effettuata evidentemente la gavetta ed accumulata la giusta esperienza, “esplode”. Il 20 gennaio vince il campionato regionale, superando Girolami per kot alla seconda ripresa. Si conferma ai tricolori di Milano, disputati ai primi di marzo nel teatro di Via Vasari: tra i “piuma” in rapida successione supera ai punti l’emiliano Fabbri, il laziale Rea ed in finale il romano Efrati, per un trionfo forse sorprendente ma pienamente legittimo. Esordisce in Nazionale a metà giugno quando al “Roland Garros” di Parigi si disputa un’importante riunione internazionale. Un po’ a sorpresa, Farfanelli vince, battendo l’olandese Tirtel, il belga Roger e (in finale) l’irlandese Hughes.

Gli azzurri, grazie anche all’ottimo Farfanelli, vincono la classifica a squadre, determinata a punti in base ai vari piazzamenti. Farfanelli si rivede il 15 settembre quando a Rimini supera Fabbri che è il suo primo avversario nei tricolori del 1936, disputati al Teatro Jovinelli di Roma ai primi di aprile: vince nuovamente. Quindi supera il siciliano Abate ed il romano Foglia, ma in finale viene sconfitto dal laziale Fabriani. Il suo nome comunque non manca nella lista dei “probabili olimpici” che, già a metà maggio, partono per il ritiro di Senigallia, con sede alla “Pensione Azzurra”. Allenamenti intensi e lunghi, come da tradizione, vita spartana ed ascetica. Solo ai primi di luglio avvengono le selezioni decisive: Farfanelli batte Foglia e Fabriani, al Teatro Stamura di Ancona, confermandosi gran combattente di razza ed ottenendo il pass per Berlino. Si parte per la Germania il 27 luglio, in treno da Verona. Le gare olimpiche di pugilato si disputano nella “Deutschlandhalle”, grande Palazzo dello Sport. Farfanelli gareggia nei “piuma” dove partecipano 24 pugili ed il cui limite di peso, è 57,15kg. Farfanelli non ha fortuna: l’11 agosto, nel primo turno, perde ai punti col britannico Treadaway e viene dunque subito eliminato. L’oro va all’argentino Casanovas, argento per il sudafricano Catterall e bronzo al tedesco Miner. Per Farfanelli una partecipazione da dimenticare. Passa professionista nel 1938 e svolge una buona carriera: nel febbraio 1940 guadagna il titolo italiano su Oberdan, per poi perderlo però già dopo 5 mesi, sconfitto da Abbruciati. Continua a boxare sino al 1945, anche negli anni più bui della guerra, tra alti e bassi ma senza eccellere. Il suo score parla abbastanza chiaro: 27 vittorie, 17 sconfitte, 10 pareggi.