DIANA Dino
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1908. Scherma. Eliminato Primo Turno Spada Individuale e Sciabola Individuale
Veronese, tenente del 44° Reggimento Fanteria, allievo dei maestri Poggio Vanneschi, Giovanni Ciullini e Salvatore Arista. Diana inizia a segnalarsi alla fine dell’800 con la partecipazione a diverse accademie nel centro Italia: nel 1899 vince il torneo di Asti nella sciabola, superando il quotato Ceccherini e, con la stessa arma, é 3° nel torneo di Firenze. Al pari di altri militari, i suoi impegni con l’Esercito lo tengono talora lontano dalle gare, anche per alcuni mesi. Nel 1900 vince il torneo divisionale di Genova nella spada, ancora davanti a Ceccherini. Continua ad alternare scherma e caserma. Nel 1902 Diana giunge 2° nella classifica del torneo di Como, alle spalle del forte Weysi[1], sia nella spada che nella sciabola, arma con cui è piazzato anche nella poule. L’anno seguente è 5° nel torneo di Cuneo nella spada. Nel 1904 vince a Roma la prestigiosa Gara Reale di sciabola per i militari. Si rivede nel 1906 quando, stavolta con la spada, è buon terzo nell’importante torneo della milanese “Società del Giardino”, fucina di talenti per oltre un secolo. Poi si disimpegna bene con le tre armi, aspetto peraltro tipico per gli schermidori di quel periodo: nel 1907 vince il torneo di Parma con la spada, è quinto nella poule di sciabola e guadagna il titolo nazionale di fioretto, dimostrandosi dunque schermidore quanto mai completo e versatile. Rimasto nell’Esercito, alterna ancora il servizio militare con le gare e nel 1908 torna in auge, aggiudicandosi il girone di fioretto nel Campionato Militare a Roma dove poi giunge 6° nel torneo di sciabola, aperto anche ai borghesi, della caserma S. Caterina. Performances che lo fanno apprezzare da Masaniello Parise, incaricato di selezionare gli uomini per Londra tra i quali appunto entra anche Diana, peraltro solo per i tornei individuali dove le chances dei nostri sembrano minori rispetto alle competizioni a squadre. In effetti Diana non fa molta strada. La sua avventura ai Giochi è tutta concentrata in un giorno solo, il 17 luglio, quando partecipa alla poule eliminatoria dei tornei di spada e sciabola, venendo eliminato subito in entrambi i casi. Nella spada giunge 4° p.m. del suo girone, con uno score di 3 vittorie, 2 sconfitte e 2 pari. Nella sciabola invece è 5° su 6, vincendo due assalti (con olandese Labouchere e britannico Godfree) e perdendone 3 (belga Grade, tedesco Jack e francese Renaud). Poi, poco a poco, sparisce dai primi posti: nel 1909 è terzo nei tricolori di fioretto. L’anno seguente al torneo di Ferrara, nel girone, giunge 6° nel fioretto e 8° nella sciabola, piazzamenti che testimoniano un certo declino. Il suo nome difatti scompare poi dalle cronache.
[1] Andrea Weysi, tra i più grandi schermidori italiani a cavallo del 1900, appartenente prima alla “Società Artistica e Patriottica” di Milano e poi alla gloriosa “Società del Giardino”. Diplomato ragioniere, milanese, nell’ultimo lustro dell’800 si segnala in grado di vincere tornei con qualsiasi arma. Nel 1899 è Campione Milanese della spada mentre nello stesso Campionato meneghino di sciabola è secondo. Nel 1900 è Campione Lombardo di sciabola. Nel 1903, ultimo anno da dilettante, coglie il successo nella prestigiosa Coppa d’Onore della Regina Madre a Torino. All’unanimità considerato il miglior schermidore dilettante italiano del primo ‘900, diventa Maestro nel 1904 e non smette di cogliere allori