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DE MORPURGO Hubert Louis

Trieste 12.01.1896 / Ginevra (Svizzera) 26.02.1961

1924. Tennis. MEDAGLIA DI BRONZO Singolare, Eliminato Ottavi Doppio (con Serventi) e Doppio Misto (con Perelli)

Di madre inglese e padre triestino, appartiene ad una notissima famiglia ebrea, ricchissima e nobile, le cui origini risalgono al 1400 e nelle cui file militano noti banchieri e finanzieri. Originari della zona di Maribor, nell’attuale Slovenia, i Morpurgo (il cui cognome originario era Marburg), si fregiano del titolo di baroni, ottenuto grazie alla dedizione, anche economica, mostrata nei confronti dei vari Imperatori del ceppo germanico ed austriaco. Poliglotta e cittadino di vari paesi (ha pure il passaporto ceco), detto Uberto, è un rampollo aristocratico che studia ad Oxford e vive preferibilmente a Parigi. Nonostante sia generalmente dotato di aplomb signorile, è irascibile e caratterizzato da una personalità aggressiva, particolarmente evidente nel campo dello sport dove predilige, noblesse oblige, il tennis, allora passatempo preferito delle classi più abbienti. Odia perdere, questo il suo principale difetto e prende la sconfitta come un affronto personale: celebri i suoi scontri con alcuni malcapitati compagni di doppio. In campo sembra uno squalo, famosi certi suoi colpi eseguiti con un ghigno terribile sul viso, digrignando i denti. Dotato di un ottimo servizio e di buona tecnica generale, già nel 1911 vince il titolo inglese junior mentre nel 1915 ottiene un campionato studentesco a Parigi. La guerra però interrompe la sua attività agonistica, venendo inquadrato nell’aviazione austro-ungarica. Combatte dunque contro i nostri colori anche se, a conflitto finalmente terminato, acquisisce la cittadinanza italiana, essendo divenuta Trieste un nostro territorio a tutti gli effetti. Nei primi anni Venti riprende a cimentarsi nel tennis come italiano. Nel febbraio 1922 è grande in un torneo organizzato a St. Moritz su campi coperti e pomposamente definito “campionato mondiale”. Batte Brugnon e Decugis, ma perde in semifinale col grande Borotra[1] in 4 set. Al TC Parigi supera Gobert, quindi vince il Torneo di Ginevra. In Italia si vede poco, preferisce girare l’Europa e trova amici ogni dove. Alla fine di maggio 1923 è di nuovo a Parigi dove sui campi di St. Cloud perde in 5 set la finale del doppio, assieme all’armeno Aslanguil, contro i francesi Brugnon-Dupont. E’ ormai un grande giocatore e se ne accorgono, finalmente, anche in Italia[2]. A metà giugno 1924 difatti è schierato in Coppa Davis, contro la Danimarca a Copenaghen. De Morpurgo vince i suoi due singolari, ma Colombo perde le sue due partite e dunque alla fine decide il doppio: i nostri perdono contro Tegner-Ulrich e la Danimarca vince 3-2. De Morpurgo però ha dimostrato pienamente di che pasta è fatto e quando il 18 luglio la FIT comunica ufficialmente i tennisti per il torneo olimpico di Parigi, il suo nome non può non essere nella lista.

La nostra spedizione non è organizzata comunque nel migliore dei modi. De Morpurgo incontra per la prima volta la sua compagna di doppio misto, Giulia Perelli, appena prima di entrare in campo. Le cronache dell’epoca asseriscono che non manchi tuttavia il galante e regolare baciamano alla signorina. I tornei olimpici si svolgono allo Stadio del Tennis di Colombes. De Morpurgo esordisce nel singolare cui prendono parte 82 giocatori di 27 nazioni, per una competizione di alto livello tecnico. Il 13 luglio, nel primo turno, De Morpurgo batte agevolmente il lussemburghese Wolff 6-1, 6-0, 6-0. Il giorno seguente si ripete contro lo svizzero Debran: 6-2, 6-3, 6-3. De Morpurgo è in grande forma ed anche nel terzo turno, il 15 luglio, non lascia scampo al suo avversario, il greco Zerlentis: 6-0, 6-2, 6-4. Le cose si complicano il 16 luglio, negli ottavi, contro il solido belga Washer che oppone una grande resistenza, domata dall’azzurro solo 8-6 al quinto set. De Morpurgo perde la prima partita 2-6, poi vince la seconda 6-4, riperde la terza 1-6 ed equilibra l’incontro nella quarta per 6-4. Match intenso, emozionante e tra i più equilibrati di tutto il torneo. Il 17 luglio De Morpurgo è nei quarti, avversario il giapponese Harada, schiantato 6-4, 6-1, 6-1, con un’altra dimostrazione di classe. Si può sognare una medaglia anche se gli altri tre semifinalisti sono personaggi di primissimo piano, veri campioni della racchetta. Il 18 luglio De Morpurgo gioca la semifinale con lo statunitense Richards e stavolta viene sconfitto, seppur con onore: perso il primo set 6-3, impatta nel secondo con lo stesso score, ma Richards predomina 6-1 e 6-4 nelle altre due partite. De Morpurgo scende dunque nella finalina per il 3-4° posto dove il 19 luglio ritrova Borotra, uno dei celebri quattro moschettieri transalpini[3]. Partita spettacolare ed incerta, appassionante ed estenuante: De Morpurgo, a conferma della sua classe, vince 1-6, 6-1, 8-6, 4-6, 7-5, guadagnando una splendida medaglia di bronzo. L’oro va a Richards, l’argento all’altro francese Cochet. De Morpurgo, nel frattempo, è sceso in campo anche nel torneo di doppio, assieme a Serventi. Al via 76 tennisti di 24 nazioni. Esentati dal primo turno per sorteggio, il 14 luglio affrontano i belgi Washer-Delaveleye e vincono 6-4, 6-4, 7-5. Il giorno seguente, negli ottavi, però vengono sconfitti piuttosto nettamente (6-2, 6-4, 6-2) dai francesi Brugnon-Cochet ed escono di scena. D’altra parte Brugnon-Cochet sono una coppia molto forte al punto da guadagnare l’argento, battuti in finale dagli statunitensi Richards-Hunter mentre il bronzo va agli altri francesi Borotra-Lacoste. De Morpurgo ha affrontato anche il torneo di doppio misto, con Giulia Perelli. Partecipano 42 tennisti di 14 nazioni. Il 15 luglio i due battono gli spagnoli Torras-Saprissa 6-3, 10-8 ma poi vedono fermarsi la loro corsa contro i britannici McKane-Gilbert, al termine di un confronto molto equilibrato: perso il primo set 9-7, i nostri vincono il secondo 6-1 ma cedono nella terza e decisiva frazione per 7-5. L’oro va agli statunitensi Wightman-Williams che in finale battono i connazionali Jessup-Richards mentre il bronzo va agli olandesi Bouman-Timmer. Per De Morpurgo comunque una partecipazione eccellente, con una medaglia di bronzo strepitosa e compagni di doppio forse non proprio all’altezza della sua classe. Una classe eccelsa, che rifulge anche nell’incontro Italia-Svizzera, disputato al TC Milano il 6 e 7 settembre. De Morpurgo vince difatti i suoi 4 incontri, due singolari (con Turrettini e Debran, in tre set) e due doppi, assieme a Colombo (con Martin-Simon e Debran-Sautter, ancora in tre veloci set). Gli altri giocatori però non sono altrettanto validi ed alla fine gli elvetici vincono 13-11. Il weekend successivo si ripete ad Aix-les-bains per Francia-Italia: è nettamente il miglior azzurro, vincendo i suoi tre incontri, due singolari (con Féret e Cochet) ed un doppio, assieme a Colombo (con Danet-Thurneyssen). L’incontro viene sospeso per pioggia, quando i nostri stanno perdendo 7-4. Tra la fine di settembre ed i primi di ottobre, De Morpurgo dà spettacolo nei tornei di Varese e Villa d’Este: in entrambe le occasioni vince singolare, doppio (con Colombo) e doppio misto (con Perelli). Alla fine del 1924 è il miglior giocatore italiano e può rivaleggiare coi primi al mondo. Lo fa per un altro lustro.

Nel 1925 a Wimbledon raggiunge la finale del doppio misto[4], assieme alla statunitense Ryan: i due però vengono sconfitti dai fortissimi Lenglen-Borotra. Nel doppio maschile invece, assieme a Lehreing, è fermato in semifinale dai grandissimi francesi Lacoste-Borotra. Con la stessa Lenglen, a febbraio, De Morpurgo aveva vinto il torneo di Nizza, superando in finale Lambert Chambers-Lamb 6-1, 6-0. In quell’annata si impone nel torneo di Grunewald, a Berlino, oltre a giocare in Coppa Davis anche se i nostri, dopo aver superato il Portogallo 4-1, perdono nettamente a Parigi contro la Francia (0-5). Nel 1926 De Morpurgo rivince a Nizza, in singolare come a Cannes[5] mentre a Montecarlo si impone nel doppio, assieme al tedesco Von Kehrling, e nel “Butler Trophy”, con Gaslini. Si aggiudica il doppio anche a Mentone, assieme al “moschettiere” Cochet, da lui battuto in finale proprio a Nizza (1-6, 6-2, 6-2, 6-3 il risultato). Chiude, a metà aprile, la sua splendida primavera con una grande tripletta in un altro torneo a Montecarlo: singolare, doppio (con Hillyard) e doppio misto (con Latter). L’anno seguente è battuto in finale a Nizza dall’amico-rivale Cochet, ma vince il torneo di Mentone, sconfiggendo Von Kehrling col quale ha appena vinto in doppio a Montecarlo. A maggio vince singolare e doppio nel torneo al TC Parioli di Roma. Nel 1928 vince i tornei di Montreux e di Villa d’Este (anche nel doppio), entra nei top ten mondiali e raggiunge i quarti a Wimbledon dove è eliminato dal futuro vincitore Lacoste. L’anno seguente brilla in Costa Azzurra, sin da gennaio: a Hyeres vince il doppio (con l’austriaco Matejka) ed il doppio misto (con Boyd), al Metropole di Cannes si aggiudica singolare e doppio (con Hylliard), a Montecarlo il singolare, al Gallia TC di Cannes è battuto in finale da Cochet 9-7 al quinto set. Vince singolare e doppio misto (con Serpieri) anche al Carlton TC della stessa Cannes mentre a Beaulieu si aggiudica il doppio (con Del Bono). In aprile trionfa nel torneo del TC Roma. A Parigi è sconfitto nei quarti al quinto set dal grande Tilden[6]. De Morpurgo è grande anche nel 1930: inizia vincendo il doppio a Montecarlo, ai primi di marzo, assieme allo statunitense Coen, battendo il fenomeno Tilden accoppiato a Kinglsey. La sua stagione d’oro è proprio quel 1930: vince il torneo di Praga ed arriva in semifinale al Roland Garros dove è battuto da Cochet che poi vince il torneo. In quell’anno raggiunge le tre finali agli Internazionali d’Italia, disputati a Milano: nel singolare è nettamente battuto[7] dal campionissimo Tilden, nel doppio, assieme a Gaslini, è superato da Tilden-Coen[8] ma vince il doppio misto, con la spagnola Alvarez[9], contro Valerio-Hughes[10]. Risultati che gli valgono l’8° posto nel ranking mondiale. A 34 anni De Morpurgo ha comunque raggiunto l’apice della sua carriera che si chiude nel giro di poche stagioni, con qualche ulteriore sprazzo: nel 1932 si aggiudica gli Internazionali di Cecoslovacchia a Brno e poi il titolo nazionale di quel paese (difatti vi risiede). L’anno seguente, ancora nello stato ceco, vince la “Coppa Burian”. Nel 1934, a 38 anni, è ancora classificato ufficialmente dalla FIT nostro “numero due” alle spalle di De Stefani. L’anno seguente si prende una lunga pausa sabbatica, con un lungo viaggio nell’Africa australe. Tenta il rientro in campo, ma ormai ha dato il meglio di sé. Notevole il suo bilancio nella Coppa Davis dove è stato più volte capitano-giocatore della nostra squadra: 79 incontri disputati, 55 vittorie di cui 39 in singolare e 16 in doppio. Non sempre ricordato a dovere se non dai cultori, De Morpurgo rimane uno dei personaggi più importanti nella storia del tennis italiano.


[1] Jean Borotra, nato a Biarritz il 13 agosto 1898. Uno dei più forti tennisti degli anni Venti a livello mondiale. Vincitore di 5 tornei del Grande Slam in singolare: due Wimbledon (1924 e 1926), US Open (1926), Australian Open (1928), Roland Garros (1931). Inoltre ha all’attivo 9 tornei di doppio e 5 di doppio misto nei tornei del Grande Slam

[2] Nei primi incontri di Coppa Davis dell’Italia difatti De Morpurgo non viene convocato e polemizzerà molto per questa mancata selezione

[3] Gli altri erano Cochet, Brugnon e Lacoste che poi fonderà la famosa azienda tessile

[4] E’ l’unico italiano ad essere riuscito in questa impresa nel doppio mentre solo nel 2021 il risultato di raggiungere una finale è stato eguagliato da Matteo Berrettini

[5] In finale batte lo svizzero Aeschlimann al quinto set e guadagna pure il doppio misto, con la francese Vlasto, superando Harvey-Ros

[6] William Tatem Tilden II, nato a Filadelfia il 10.02.1893. Uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. Vinse 10 titoli dello Slam in singolare (7 US Open e 3 Wimbledon), 4 nel doppio e 5 nel doppio misto. Pilastro degli Stati Uniti in Coppa Davis, ne vinse 7 edizioni consecutive (1920-1926). Primeggio in 138 tornei. Omosessuale, negli anni ’40 fu arrestato per avere adescato ragazzi minorenni

[7] L’incontro termina 6-1, 6-1, 6-2

[8] L’incontro termina 6-0, 6-3, 6-3

[9] Elia Maria Gonzalez-Alvarez y Lopez-Chicheri detta Lilì. Tra le principali tenniste degli anni ’20, pur non essendo mai riuscita a vincere un torneo del Grande Slam in singolare. Ha vinto invece l’Open di Francia nel 1929 in doppio, con l’olandese Bouman. Nel 1930 agli Internazionali d’Italia vince anche il singolare ed il doppio (con Valerio)

[10] L’incontro termina 4-6, 6-4, 6-2


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