DE MARCHI Roberto
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Genova 20.08.1896 / deceduto
1924. Lotta greco-romana. Eliminato (ritirato) Secondo Turno pesi leggeri
Sordomuto dalla nascita, in un’epoca dove gli handicappati sono ancora spesso esclusi dalla società, trova nello sport la sua realizzazione. Tesserato per la “Colombo”, nonostante il fisico minuto si dedica alla lotta, ottenendo i primi risultati significativi dopo la Prima Guerra Mondiale. Nel gennaio 1921, gareggiando nei “minimi”, la categoria più bassa di peso, vince il campionato sociale della “Colombo”, superando avversari più forti e pesanti. Il suo capolavoro lo compie tra il 7 ed il 9 ottobre a Prato, nei campionati italiani: trionfa nettamente, vincendo tutti gli incontri, spesso prima del limite e contro Selmi addirittura in pochi secondi, con un attacco fulmineo. Si dedica pure al nuoto ed il 4 settembre giunge 13° nella finale della “Coppa Scarioni” a Stresa, vinta dal futuro olimpionico Patrignani. Tuttavia è la lotta il “suo” sport: il 30 novembre vince il campionato ligure dei “leggeri”. L’anno seguente ha più difficoltà del previsto. In marzo, ai tricolori di Bologna, batte solo Palermi e perde diversi incontri, tra l’altro con Ranghieri ed il vincitore Quaglia, terminando lontano dal podio. Ha perso smalto. A settembre partecipa alla “Coppa Croce” a Roma, piazzandosi terzo nei “leggeri” alle spalle di Rocca e Quaglia, ma portando punti importanti per la classifica a squadre, alla fine appannaggio della sua “Colombo”. Il 10 dicembre vince il campionato ligure dei “minimi” nei locali dell’Andrea Doria. Si riscatta nel 1923. A metà febbraio De Marchi vince il titolo assoluto nei campionati sociali della “Colombo”. Dopo pochi giorni, è grande nell’incontro Italia-Germania organizzato dall’US Bolognese nel capoluogo emiliano, prima grande manifestazione sportiva in cui atleti tedeschi fronteggiano italiani dopo la fine della guerra. De Marchi vince tra i “leggeri”, battendo in finale il tedesco Steputat. Tra il 9 e 11 marzo gareggia poi nella sua Genova, nei locali della “Colombo”, nel grande meeting nazionale organizzato dalla FAI e primeggia nuovamente, prendendosi la rivincita su Rocca e Quaglia. Probabilmente è il miglior peso “leggero” italiano del momento. Si conferma nell’importante riunione di Prato del 22 aprile, battendo tutti gli avversari, compreso il padrone di casa Scali che comunque lo impegna al massimo.
Il 21 ottobre a Genova vince la “Coppa Croce”, non perdendo neppure un incontro e contribuendo in modo fondamentale al successo della “Colombo” nella classifica a squadre. Chiude la sua strepitosa annata col successo più importante: tra il 16 e 19 novembre guadagna il tricolore a Genova, nei locali della “Colombo”, superando di nuovo l’ostico Scali. Ovviamente nel 1924 De Marchi punta i Giochi. Nella prima prova preolimpica, disputata alla fine di febbraio nei locali della “Costanza” a Milano, è influenzato: perde col ritrovato Ranghieri e si ritira dal torneo, demotivato. Ci riprova a Prato, ma non è in forma e chiude solo quarto tra i “leggeri” dove si impone Rocca. Tutto si decide nella sua Genova, tra la fine di maggio ed il 1 giugno quando si conclude il torneo valido come ultima e decisiva prova di selezione. De Marchi domina tra i “leggeri”, vincendo tutti gli incontri: la maglia azzurra è sua. Le prove olimpiche di lotta si svolgono al Vel d’Hiv, il famoso Velodromo d’Inverno della capitale francese, teatro di numerose competizioni ciclistiche di primo piano. De Marchi gareggia nei “leggeri”, il cui limite di peso è 67,5 kg. Al via 28 atleti di 18 nazioni. Vige la regola della doppia sconfitta ovvero viene eliminato il lottatore che perde due incontri. Il 6 luglio De Marchi perde ai punti col ceco Kratochvil, match finito dopo 26’, ai supplementari. Il duro incontro lascia strascichi pesanti. De Marchi difatti è infortunato e non si presenta al secondo turno il giorno seguente: viene così eliminato. L’oro va al finnico Friman davanti all’ungherese Keresztes ed all’altro finlandese Westerlund. Per De Marchi una partecipazione olimpica che non lascia segno, complice anche un po’ di sfortuna. Dopo i Giochi rimane a Parigi dove si stabilisce per qualche tempo, interrompendo l’attività agonistica.
1924. Il gruppo di lottatori azzurri in preparazione per i Giochi. De Marchi è all’estrema destra, identificato dal tondo e dal numero 10