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DE LUCA Federico

Napoli 13.04.1914 / Napoli 30.05.1991

1936. Vela. 9° classe Star (con De Sangro Fondi)

Socio del circolo “Italia” di Napoli, naviga da giovanissimo, specializzandosi nella classe “Star” che inizia ad affermarsi in Italia nei primi anni Trenta. Nel 1936 De Luca, assieme al timoniere De Sangro Fondi, è su “Pegaso”, costruita al cantiere partenopeo Postiglione: pur battuti ai tricolori di Palermo dai padroni di casa Ducrot su “Gloriana”, i due sono i migliori nelle regate preolimpiche di Napoli che si tengono a metà giugno del 1936. Il CU Pasquale De Conciliis, con una scelta forse dettata anche dalla geopolitica sportiva, sceglie proprio “Pegaso” come imbarcazione che rappresenterà l’Italia ai Giochi. I velisti partono per Berlino, in treno, il 22 luglio da Milano. Le regate olimpiche di vela si svolgono a Kiel, nell’estremo nord della Germania, quasi al confine con la Danimarca, nel Mar Baltico, a 350 km da Berlino. Nella classe “Star” sono presenti 12 equipaggi di altrettante nazioni che si sfidano su sette regate: ad ogni vincitore vanno 12 punti, al secondo 11 e così via, a scalare. Ovviamente, vince chi ottiene il miglior punteggio totale. Gli azzurri non vanno benissimo e sin dalla prima regata si capisce che vi sono barche ed equipaggi più preparati e tosti. Il 4 agosto vincono i tedeschi, con gli azzurri solo ottavi. Non va tanto meglio il giorno seguente quando primeggiano gli svedesi ed i nostri chiudono settimi. Sembrano svegliarsi nella terza regata, il 6 agosto, dove giungono quinti mentre dominano di nuovo i padroni di casa: gli azzurri si trovano al settimo posto della generale. Qualche speranza di podio esiste ancora, ma bisogna cambiare passo. Non accade: la quarta gara li vede solo undicesimi mentre i tedeschi volano. L’8 agosto si impongono gli olandesi, con gli azzurri noni. Le ultime due regate, 9 e 10 agosto, vedono il trionfo incontrastato dei teutonici, con De Luca-De Sangro Fondi rispettivamente decimi e settimi. Prestazioni dunque mediocri come la posizione finale nella generale: gli azzurri difatti finiscono noni con 34 punti, riuscendo a superare solo Portogallo, Giappone e Belgio. L’oro va ai fortissimi tedeschi Weise-Bischoff, su “Wannsee”, che vincono ben cinque regate e totalizzano 80 punti. Argento per gli svedesi Laurin-Wallentin, su “Sunshine”, e bronzo per gli olandesi Maas-De Vries Lentsch, su “Bem II”. I nostri sono superati anche da Gran Bretagna, Stati Uniti, Norvegia, Francia e Turchia: certamente una partecipazione sottotono e senza acuti. De Luca continua poi a gareggiare nelle “Star”: nel 1937 e 1938 è secondo ai tricolori[1], su “O sole mio” e con Peretti. La guerra interrompe la sua attività, ma non definitivamente: riesce difatti finalmente a vincere il titolo italiano delle “Star” nel 1947, ancora con “O sole mio”, ma con Galli. Poi non ottiene più vittorie eclatanti.

deluca grande

 

Il 22 luglio i velisti azzurri partono in treno dalla stazione centrale di Milano per Berlino. Nella foto di rito della carovana è presente anche De Luca, evidenziato dal tondo


[1] Vincono rispettivamente i comaschi Salata-Maggi su “Dubhe” (a Palermo) e Straulino-De Manincor su “Polluce” (a Livorno)