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COSSU Francesco

Roma 11.01.1907 / Roma 04.11.1986

1932. Canottaggio. MEDAGLIA DI BRONZO 4 senza

Nato a Roma da famiglia sarda, originaria del piccolo borgo di Santulussurgiu. Gareggia sin da adolescente per l’Aniene, ma ottiene i suoi primi risultati importanti nel 1931 quando sale sul “4 con” assieme a Ghiardello, Deste e Provenzani mentre il timoniere è Girolimini. I cinque colgono il primo successo nelle prestigiose regate di Lucerna il 13 giugno mentre il giorno seguente finiscono terzi, superati da Bienne e Zurigo. Sono in forma ed affiatati: il 26 luglio a Como dominano i tricolori, superando nettamente la “Libertas” di Capodistria. Ciò vale il pass per gli Europei, disputati a Suresnes sulla Senna: col timoniere Giacinti il 16 agosto conquistano uno splendido oro, con tre secondi di margine sui danesi, per la loro consacrazione internazionale. Si rivedono solo nel 1932 quando, ovviamente, cercano il pass per i Giochi e Cossu, laureato in Legge, lavora in una banca. Il 15 maggio vincono a Napoli, ma nell’otto dove sono cooptati per superare i padroni di casa. Il 5 giugno sul Lago di Albano si svolge l’ultima preolimpica e si disputa una sfida alquanto atipica tra il “4senza” dell’Aniene ed il “4con” della Pullino che, pur partendo con 14” di vantaggio, alla fine soccombe nettamente. Il risultato è che il “4 senza” va ai Giochi e gli istriani no. Anche perchè i capitolini si confermano il 26 giugno ai tricolori di Stresa, ultima preolimpica, trionfando con 6” di margine sulla “Argus” di S. Margherita Ligure. Ovviamente, sono inseriti nella lista azzurra, compilata dall’ammiraglio Sambuy, presidente della Federazione, coadiuvato dal segretario Rossi. Si pensa quindi al viaggio per l’America. Il 1 luglio tutti gli azzurri sono trasferiti su un treno speciale che li porta a Forlì dove vengono ufficialmente e pomposamente ricevuti dal Duce che li “carica”, augurando loro le migliori fortune nell’agone olimpico.

Quindi un altro treno li riporta a Napoli dove nel pomeriggio del 2 luglio sono imbarcati sul transatlantico “Conte Biancamano”. Qui si allenano come possono, sul ponte della nave, cercando di tenersi in forma e mantenere attiva la muscolatura, soprattutto con piccole corse ed esercizi a corpo libero. I vogatori sono tra i più penalizzati perchè ovviamente è impossibile allenarsi coi remi. L’11 luglio arrivano a New York dove rimangono due giorni tra festeggiamenti vari, accolti calorosamente dalla folta ed entusiasta comunità italo-americana. Il 13 ripartono in treno ed attraversano tutto il continente: Washington, St. Louis, Salt Lake City le tappe che finalmente portano il 17 luglio a Los Angeles. Qui iniziano gli allenamenti di rifinitura e nel clan azzurro monta la fiducia. Le gare olimpiche di canottaggio si svolgono a Long Beach, nel “Marine Stadium”, un canale artificiale in prossimità di un porticciolo, nei pressi di Belmont Shore. Alla prova del “4 senza” partecipano 5 nazioni e si sente già aria di medaglia per gli azzurri prima di cominciare. Il 10 agosto gli azzurri dominano la semifinale, primeggiando sul Canada per 6 secondi. Il 13 agosto è la volta della finale cui partecipano quattro armi. I nostri lottano remo a remo, soprattutto con la Germania che li brucia sul traguardo per la seconda piazza, alle spalle degli imprendibili britannici. I nostri, che precedono gli statunitensi per 10”, guadagnano un buon bronzo al termine di una gara più che sufficiente. Non è facile smaltire la sbornia olimpica, soprattutto con una medaglia al collo, tra feste, ricevimenti e premiazioni varie (Duce e principe Umberto compresi). Passano in pratica due mesi e la stagione remiera ormai è finita: Cossu non gareggia più nel 1932. Non solo: negli anni seguenti non ottiene più vittorie rilevanti.


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